NFL Preview 2019: Tennessee Titans

Da tre anni bloccati sul 9-7, i Tennessee Titans si presenteranno ai nastri di partenza con alcuni miglioramenti e un coaching staff più maturo. In una AFC South disseminata di insidie e molto equilibrata, potrebbe bastare per fare bella figura. Tennessee ha qualche punto di domanda (Marcus Mariota ne è un buon esempio) e questi non ci permetteranno, in fase di analisi, di prevedere un’annata eccessivamente gloriosa per gli uomini di Mike Vrabel.

OFFENSE

Dion Lewis Titans Chargers

Quando i Titans scelsero Jack Conklin, anno 2016, si ritrovarono con una delle linee offensive più invidiate nella lega. L’anno scorso, complici anche gli infortuni di Conklin, le prestazioni su corsa sono state inferiori alla media anche se sui passaggi è stato fatto un lavoro migliore. Con Taylor Lewan confermato sul lato cieco, c’era da mettere a posto l’interno, dove è stato preso Rodger Saffold, guardia dei Rams. La linea offensiva in definitiva, anche dopo aver perso Quinton Spain e Josh Kline, può sicuramente migliorare.
E deve farlo: nel 2018 Marcus Mariota è stato il peggior QB contro i blitz delle difese avversarie. Nato nella shotgun, Mariota si è invece riscoperto più efficiente partendo da dietro il centro, sviluppo che dà ad Arthur Smith, suo OC, totale libertà su come utilizzare il suo marcescibile ma forte quarterback. Scanso equivoci, è stato firmato Ryan Tannehill che, considerati i continui infortuni al titolare da Oregon, avrà tutte le possibilità di giocare: gli ultimi rumor addirittura lo danno in lizza per il posto da titolare.

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Sfruttando le buone prestazioni sulle corse della linea, Derrick Henry si è fatto notare sul finire della stagione scorsa. Inoltre, schierando più di tutti due tight end, i Titans hanno protetto al massimo i loro corridori e Dion Lewis ha dato una mano rendendo credibili le opzioni di passaggio corto. Smith ha già la traccia da seguire via terra, e su essa si stabilirà il suo gameplan.
Adam Humphries, e passiamo ai ricevitori, sembra l’arma ideale per Mariota nello slot.
L’ex Buccaneers è un grande investimento, permettendo al gioco aereo di sfruttare meglio Corey Davis e Delanie Walker, il tight end al rientro dall’infortunio. La scelta di A.J. Brown al draft dà la profondità ideale nel ruolo per poter giocare in modo variegato; rispetto al recente passato questo reparto sembra aver fatto un sostanziale passo avanti.

DEFENSE

Titans Defense

In estrema sintesi, la difesa dei Titans è alla ricerca disperata di pass rush. Lo stesso draft è stato indicativo di questo. La prima scelta disponibile è stata infatti usata per Jeffery Simmons, DL infortunato e che in questa stagione non vedrà il campo. A sostituire Brian Orakpo e Derrick Morgan è arrivato da Miami Cameron Wake, ormai 37enne. Harold Landry, alla seconda stagione da professionista, sembra essere il pezzo attorno al quale ruota la strategia di Dean Pees, DC anch’egli al secondo anno. Poi ci sono Rashaan Evans, linebacker al secondo anno, Daquan Jones, Brent Urban e il mostruoso Jurrell Casey, una garanzia contro le corse.

Non ci sembra, a bocce ferme, che i Titans si scolleranno facilmente l’etichetta di squadra contro cui lanciare è molto facile. Il front seven dovrà dimostrare sul campo di poter applicare una pressione convincente sui QB avversari (in division è arrivato Nick Foles anche se il ritiro di Andrew Luck può essere cinicamente una buona notizia per Tennessee).
La secondaria, guidata dalla fenomenale safety Kevin Byard, vede il ritorno di Kenny Vaccaro di fianco a lui. I cornerback sono gli ex Patriots Butler e Ryan con Adoree Jackson a completare la rotazione. Un reparto abbastanza solido, che l’anno scorso ha coperto benissimo contro TE e RB, soffrendo sul profondo ma principalmente a causa del molto tempo che i QB avversari hanno avuto per lanciare.
In definitiva: poca pass rush, un giovane reparto linebacker (senza dimenticare Wesley Woodyard, sempre in campo) e una secondaria folta. Pees ha la possibilità di cambiare qualche carta in tavola e rendere più performante la sua difesa.

COACHING STAFF

Mike Vrabel Titans

Tennessee arriva da tre stagioni consecutive con un record di 9-7. In NFL è indubbiamente un buon ruolino di marcia. Lo staff di Mike Vrabel è stato sin dal primo giorno di mandato in linea con quelli che lo hanno preceduto; facile da comprendere, vista la poca esperienza di Vrabel da HC. In off-season sono arrivati dei rinforzi: Saffold, Humphries, Brown, Tannehill rendono l’attacco una delle unità che seguiremo con più curiosità nel 2019.

A proposito di attacco, la scelta interna di Arthur Smith ha confermato quanto Jon Robinson, il GM, sia un fiero sostenitore della continuità. Aspettiamoci gli stessi schemi su corsa e un Derrick Henry in lizza per il running title. Sui passaggi la patata bollente del riuscire a far giocare al massimo Mariota è ora nelle mani dell’esordiente Smith, ma con i puntelli giunti in primavera i Titans faranno sicuramente meglio del 2018 in avanti.
Il compito di Dean Pees è più arduo: rendere una squadra che non ha pass rush quantomeno credibile. Il rischio è utilizzare molto i LB in blitz (come successo l’anno passato) e peggiorare sui passaggi corti o gli screen. Non essendo arrivati grossi rinforzi in linea, le probabilità di vittoria dei Titans si appendono a quanto miglioreranno i giovani Evans, Landry e Jayon Brown. Con Watson e ora Foles in division non sarà semplice ribadire lo stesso record, ma il ritiro di Luck ci lancia in un pronostico di quarto 9-7 consecutivo.

Record previsto: 9-7

[review]
Offense
Defense
Coaching Staff

I Titans sono una squadra molto stabile, che vede nella continuità la sua essenza. L’arrivo di Nick Foles nella division complicherà le cose per una difesa rimasta simile, sia nei punti di forza che in quelli deboli, ma il ritiro di Luck farà l'effetto opposto. Un attacco migliorato non basterà per arrivare alle 10 vittorie stagionali: in questo momento non possiamo dire se la mediocrità diffusa in AFC sarà sufficiente a garantire un’altra stagione vincente, ma l'indebolimento dei Colts ci fa propendere per l'ennesimo 9-7.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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