[Week 5] Indianapolis Colts vs Houston Texans

nflIndianapolis Colts – Houston Texans 31-27video

A Houston ricorderanno a lungo questa partita ed è probabile che i suoi effetti si ripercuoteranno per un po’ in tutto l’ambiente: infatti come spiegare a sè stessi che a 8:18 dalla fine si è avanti 27-10 e a fine partita s’è perso 31-27?

texansL’imputato principale è Sage Rosenfels, il QB di riserva che ha giocato a causa di un’infezione virale occorsa al titolare Matt Schaub, che fino a metà dell’ultimo quarto aveva giocato una partita quasi perfetta, ma che poi con due fumble e un intercetto ha, come Penelope, disfatto quanto di buono aveva costruito in precedenza.
Ma andiamo con ordine in questo pomeriggio, che vede i Texans esordire davanti al proprio pubblico dopo che l’uragano Ike aveva provocato dei danni al tetto retrattile del Reliant Stadium.
Come dicevamo, Rosenfels è titolare al posto di Schaub, però il primo quarto vede una certa supremazia dei Colts che chiudono il periodo sul 10-0 grazie a un calcio di Vinatieri e una meta di Addai da 1 yard, con entrambe le segnature che consumano almeno 5 minuti di cronometro.
Nel secondo quarto sono invece i Texans a prendere il controllo della gara, prima un bel drive con Rosenfels sugli scudi si chiude con la corsa da 1 yard del rookie Steve Slaton, poi Kris Brown con un FG dalle 37 impatta sul 10-10. Un calcio sbagliato di Vinatieri dà altra inerzia ai padroni di casa che ne approfittano nel drive successivo con un 4 su 5 di Rosenfels che trova Andrè Johnson in endzone dalle 5 per il 17-10.
Il terzo quarto vede solo a bersaglio Kris Brown dopo un drive di 91 yards di quasi 9 minuti, però fa notizia l’inefficacia dell’attacco dei Colts, spesso fuori sincrono sotto la grande pressione portata dalla linea difensiva dei Texans, con Mario Williams che domina il suo lato e non concede a Manning il tempo necessario per ragionare e sviluppare il proprio gioco.
Nell’ultimo periodo Houston porta il vantaggio a 17 punti con la seconda segnatura di giornata di Slaton, dopo che lo stesso si era involato per 41 yards quattro azioni prima, quando solo un provvidenziale placcaggio di Session aveva evitato una meta da 80 yards.
Partita finita? Manco per sogno, Manning ritorna il robot di sempre e orchestra un drive dei suoi con un 7 su 9 di tutto rispetto, con l’ultimo passaggio per il rookie Santi dalle 7 yards. Siamo 27-17, mancano solamente 4 minuti e i Texans devono solo tenere palla il più a lungo possibile per ammazzare il cronometro, ma Rosenfels su un terzo e otto decide di correre, invece di buttarsi a terra tenta eroicamente di saltare, ma in volo perde il pallone che il LB Brackett recupera e ritorna in touchdown dopo 68 yards. A questo punto ci sono ancora 3:36 da giocare, ma i Colts sono ormai a un’incollatura sul 27-24.
Houston parte dalle 20, ma Robert Mathis insegue Rosenfels in scramble, quest’ultimo non si accorge della mannaia in arrivo sul braccione e perde di nuovo l’ovale, che i Colts ricoprono sulle 21 dei padroni di casa.
La tensione e la paura si legge negli occhi di tutti, Peyton Manning ha invece quelli della tigre e con un lob pesca in touchdown Reggie Wayne che fa un autentico miracolo di coordinazione, agilità e abilità, prima afferrando in volo il pallone e poi con Reeves addosso che gli sposta un braccio e poi riuscendo a mantenere il possesso con una mano sola toccando con entrambi i piedi il terreno. Wow.
Ora sul 27-31 Houston deve tentare il tutto per tutto anche perchè un FG non basta; Rosenfels porta i suoi fino alle 44 dei Colts, ma un brutto lancio nella secondaria è preda del CB Bullitt che in pratica sancisce la fine della gara.
I Colts sono 2-2, ma potevano benissimo essere 0-4 visto come sono arrivate le due vittorie (due rimonte insperate contro Minnesota e appunto Houston), quindi a parte la soddisfazione di non perdere contatto con la testa della division è ovvio che Dungy ha ancora molto da sistemare, sia nel reparto difensivo che in attacco, dove occorre un sostituto per Marvin Harrison, il quale non ha più lo smalto di un tempo e fatica a trovarsi libero con continuità. Inoltre il calendario non è clemente con Baltimore, Green Bay, Tennesse, New England e Pittsburgh come prossime 5 avversarie.
Houston si trova 0-4, ma questa batosta peserà parecchio nella testa di tutti i giocatori per il modo in cui è arrivata, se poi la sommiamo alla sconfitta patita a Jacksonville con un calcio allo scadere, abbiamo un quadro clinico psicologico molto difficile da sbrogliare. E per non farsi mancare nulla, domenica prossima arrivano a far visita i rinati Dolphins.

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