[NFL] Week 3: Riscatto Dallas (Dallas Cowboys  vs Arizona Cardinals 28-17)

Arizona-Dallas era la sfida fra due team che non avevano convinto in questo avvio di stagione ed invece ne è venuta fuori una bella partita, non priva di errori, che ha visto prevalere i Cowboys, in questo momento sicuramente più squadra rispetto ad Arizona, bravi a capitalizzare una prestazione in chiaro-scuro. Grazie a questo successo Dallas si riabilita, almeno in parte, dopo la pessima prestazione di Denver e mantiene il passo, in vetta alla NFC East, di Philadelphia e Washington.

Arizona invece perde una buona occasione di staccare una Seattle in difficoltà e così in testa alla NFC West restano i sorprendenti Los Angeles Rams. Una settimana dopo il crollo contro i Broncos, Dallas ha iniziato forse ancora un po’ sotto choc la sfida di Glendale, ma dopo quasi mezz’ora di football inguardabile in attacco, alla fine del primo tempo ha trovato una meta e nel secondo tempo ha trovato anche ritmo e l’offense si è scatenato segnando altri 21 punti.

Prescott, il cui rendimento finora era stato ampiamente al di sotto della sua annata da rookie (il suo rating dopo due gare era di 78,2 contro il 104,9 del 2016) ha invece offerto un’ottima prestazione, chiudendo 13 su 18 per 183 yard e due mete, più una segnata su corsa terminata con un salto mortale (causa colpo di un avversario) in end zone. Più che le statistiche però, la prestazione di Prescott ha impressionato per la sicurezza con cui il giovane numero 4 ha guidato l’attacco dei texani.

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Fra i receiver ospiti spiccano le 90 yard ottenute con due palloni catturati di Butler mentre nessun altro ricevitore di Dallas è andato oltre le tre ricezioni. Anche in questo caso però più che i numeri contano le prestazioni, come quella di Bryant che ha chiuso con statistiche poverissime (2 ricezioni, 12 yard), ma ha segnato un touchdown pazzesco dopo aver prima seminato molti avversari poi essere entrato in area di meta spinto dai suoi compagni con mezza difesa in rosso che cercava d respingerlo.

Accusato di aver smesso di lottare nella gara persa in quel di Denver, il runner Elliott ha giocato contro Arizona un match di sacrificio, nel senso che è stato tutto sommato ben contenuto dalla difesa di casa, trovando però importanti yard quando l’attacco ha avuto necessità di guadagni anche piccoli ma importanti o di mettere in ghiaccio l’esito della sfida. Tanto per darvi un’idea, Elliott ha portato a casa 80 yard, ma trenta di queste sono arrivate in una sola azione, dunque nelle rimanenti 21 portate il leading rusher uscente della NFL ha guadagnato appena 50 yard.

La difesa di Dallas è stata travolta nel primo quarto, un po’ come tutto il team di Garrett, poi però dal secondo ha abbassato la saracinesca e per Arizona fare yard e punti è diventata un’impresa. L’uomo del giorno è sicuramente DeMarcus Lawrence che ha letteralmente ridicolizzato la linea di attacco in rosso mettendo a segno tre sack e sei hit ai danni del povero Palmer.

Decisamente positive anche le prove dell’altro defensive end Crawford, autore di un sack, e del tackle Collins che pure ha partecipato al festival del sack. La prestazione monstre della linea ha aiutato un secondario decimato dagli infortuni, visto che mancavano Carroll ed il rookie Awuzie. La safety Byron Jones e il cornerback rookie Jourdan Lewis sono stati fra i migliori del reparto, mentre il veterano Scandrick è stato “bruciato” spesso dai receiver di casa.

palmer cowboys cardinals

Fra i linebacker Jaylon Smith ha confermato di aver ormai recuperato pienamente dall’infortunio che lo aveva tenuto fuori per tutta la scorsa stagione ed è tutt’ora il recordman del team contando tackle e assist, mentre Sean Lee è stato il leader del reparto nei placcaggi contro Arizona ed è stato formidabile, come sempre, nel rushing game mentre è risultato decisamente meno impeccabile nel passing game.

Nella gara contro quella che i tifosi considerano la più acerrima “nemica” nella NFL anche se i due team non sono più nella stessa division dal 2002, Arizona è partita fortissimo, soffocando l’attacco di Dallas e mettendo a segno subito un touchdown con una serie offensiva davvero impressionante. Poi dopo un secondo drive altrettanto spettacolare, l’attacco in rosso ha clamorosamente fallito l’occasione di mettere altri punti sul tabellone e la squadra da quel momento si è via via spenta, patendo in modo evidente lo schieramento “leggero” messo in campo dal defensive coordinator Marinelli, che prevedeva 3 defensive linemen, due linebacker e ben 6 defensive backs e rimanendo in partita solo grazie alle grandi giocate di Fitzgerald e ad alcuni lampi della sua difesa.

Palmer ha iniziato in maniera mostruosa, 11 su 11 per 130 yard e una meta, poi quando la protezione della linea ha iniziato a fare acqua si è un po’ perso, ma la sua prestazione rimane di ottimo livello, 29 su 48 per 325 yard e due touchdown, il tutto condito purtroppo per lui da ben 6 sack. Il reparto ricevitori ha evidenziato ancora una volta la mancanza di una valida alternativa a Fitzgerald.

Il veteranissimo da Pittsburgh è stato semplicemente mostruoso (13 ricezioni per 149 yard e una meta), e il sicuro intercetto di Scandrick trasformato in una ricezione è da cineteca del football, ma il resto dei ricevitori è stato assolutamente nullo: Jaron Brown ha chiuso con 27 yard e Nelson con un rotondo 0. L’aiuto più valido nel passing game è così arrivato dal runner Ellington (5-59) e dal tight end Gresham (5-47), anche se onestamente stavolta pure le chiamate dell’head coach Bruce Arians hanno lasciato a desiderare.

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Vero, la linea offensiva ha faticato tremendamente a contenere la pass rush ospite, ma qualche lancio in profondità in più contro un reparto inesperto e in difficoltà non avrebbe guastato, soprattutto quando l’indiavolato Lawrence era fuori per rifiatare. Sul rushing game dei Red Birds c’è invece poco da dire: 21 portate per 49 yard spiegano meglio di ogni parola l’implosione del reparto dopo il k.o. che ha tolto di mezzo il formidabile David Johnson.

La responsabilità del rendimento nettamente insufficiente del gioco sulla terra, va per altro naturalmente divisa pure con una linea offensiva che è stata anche tartassata dalla pressione dei texani nel passing game,  e se l’assenza dei titolari Humphries e Iupati può spiegare almeno in parte le difficoltà, non può giustificare ad esempio la pessima prestazione del tackle di destra Veldheer, in crisi come i suoi compagni molto meno esperti di lui.

In difesa Arizona ha tenuto alla grande per tutto il primo tempo con Golden e Chandler Jones bravi nel mettere pressione su Prescott.  Nel secondo tempo però la linea ha faticato di più contro la O-line di Dallas ed alcune grandi giocate di Prescott hanno fatto il resto. Nel complesso comunque sono da sottolineare le ottime prove della safety Tyvon Branch efficace sia nel passing che nel rushing game, e del tackle Peters che ha dato parecchio filo da torcere ai tre interior linemen della linea offensiva dei Cowboys.

E visto l’avvio del match per altro pochi avrebbero previsto il clamoroso cambio di copione che ci sarebbe stato in seguito: Arizona aveva infatti il primo possesso e Palmer pescava in rapida successione Gresham per 20 yard, Nicklas per 10, Fitzgerald per 3 ed Ellington per 20. Il drive veniva poi coronato da un gran tracciante ancora di Palmer per Jaron Brown da 25 yard ed era 7-0. Dallas si produceva in un “tre e fuori”, e i Cardinals ripartivano a macinare yard.

Quattro ricezioni consecutive di Fitzgerald facevano approdare Arizona sulle 39 avversarie, dove su un quarto e uno non trasformato, i padroni di casa ricevevano un bell’aiuto dal fuori gioco di Mayowa che faceva loro chiudere il down. Ancora due ricezioni di Ellington e Fitzgerald portavano Arizona sulle 10 dei Cowboys, da dove Palmer trovava Jaron Brown per la l’ipotetica meta del 14-0, ma un holding fischiato a Veldheer annullava la segnatura. E poco dopo i Cardinals completavano la frittata visto che Dawson falliva il comodo field goal da 36 yard.

Qui la partita iniziava a cambiare; l’attacco di Dallas continuava a far registrare un non pervenuto, ma la difesa prendeva coraggio e prima fermava Palmer e compagni subito dopo la metà campo, poi li costringeva ad un “tre e fuori” con il punter Andy Lee che andava al punt dalle sue 5. Il calcio cadeva poco oltre metà campo e veniva ricevuto dal rookie Switzer che lo riportava per 21 yard fin sulle 33 di Arizona. E stavolta Dallas non si lasciava sfuggire l’occasione: dopo due penalità difensive Prescott trovava Noah Brown per 13 yard quindi su una zone read fintava di lasciare la palla al runner Elliott ed invece correva personalmente tuffandosi in end zone per il 7-7.

prescott cowboys cardinals

Il secondo tempo si apriva con l’ottima pressione di Golden su Prescott che costringeva il numero 4 all’incompleto, ma sul fronte opposto Lawrence metteva a sedere per l’ennesima volta Palmer e Lee doveva nuovamente calciare, stavolta dalle sue 11. Il drive seguente di Dallas partiva nuovamente nella metà campo dei Cardinals, e gli uomini di Garrett andavano ancora a segno: stavolta era Elliott che, grazie anche agli ottimi blocchi della linea, in tre portate guadagnava 31 yard. Poi sulle 15 di Arizona, Prescott pescava Bryant che con una azione prima di agilità poi di forza riusciva a varcare l’area di meta per il primo vantaggio Cowboys.

Dopo altri due punt era la volta di Arizona di iniziare il drive quasi a metà campo, e finalmente i Cardinals davano nuovamente segni di vita in attacco: Fitzgerald bruciava Scandrick e veniva trovato da Palmer per un guadagno di 37 yard, poi ancora i due veterani combinavano per il passaggio da 15 yard e la meta del nuovo pareggio.  In avvio di ultimo quarto però Dallas metteva nuovamente il naso avanti ancora su un drive “corto”: due guadagni di Elliott da 2 e 4 yard facevano da preludio al gran passaggio di Prescott che trovava in profondità Butler il quale nel frattempo si era liberato facilmente di Bethel per andare a segnare la meta del 21-14.

Sul rovesciamento di fronte Palmer serviva Gresham per 16 yard poi lanciava un pallone che sembrava indirizzato nelle mani di Scandrick, ma Fitzgerald rubava letteralmente il pallone dalle mani del cornerback di Dallas e controllava l’ovale in caduta per una ricezione pazzesca da 24 yard. Un paio di buone corse di Ellington portavano quindi Arizona nella red zone ospite, ma tre incompleti facevano andare in stallo la serie, con Dawson che stavolta non sbagliava il field goal del 17-24.

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Ormai Dallas aveva il controllo del match e piazzava subito il colpo del k.o.: Prescott usciva in scamble e pescava Butler per 53 yard, poi correva personalmente per altre 7 yard. Sulle 15 di Arizona ci pensava poi Elliott con due corse a spegnare i sogni di recupero dei Cardinals. Arizona in realtà riusciva ancora a mettere in piedi un buon drive all’interno del two minutes warning in una situazione ormai disperata, sportivamente parlando, ma qui Arians commetteva un altro errore nella gestione del match.

L’head coach di casa prima decideva di non calciare un field goal da buona posizione, soluzione che avrebbe lasciato ai Cardinals oltre un minuto per segnare un touchdown in caso di onside kick riuscito, poi di giocare un quarto e goal sulle 2 anzichè cercare un field goal, che in ogni caso ad Arizona sarebbe servito. Il pass di Palmer a Gresham cadeva però incompleto, chiudendo così un pomeriggio da dimenticare per i padroni di casa.   

Gli highlight dell’incontro

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