[NFL] Week 10: Tutto, ma proprio tutto sulla decima giornata NFL

Di tre che erano, ne restano soltanto due senza macchia dopo questa entusiasmante decima giornata NFL. I Patriots hanno la meglio del fantasma Giants, i Panthers superano i Titans e le due squadre ora guardano tutti dall’alto in AFC ed NFC. Molte sfide succulente sul piatto, pronte per essere servite!

I Patriots mantengono il loro cammino senza intoppi grazie ad una magistrale vittoria sui combattivi Giants. Gli ospiti partono subito fortissimo grazie al touchdown di Scott Chandler, lanciato in end zone da un brillante Tom Brady (26/42 per 334 con 2 TD pass e 1 INT), ma la reazione è altrettanto fulminea e trova il suo eroe in Odell Beckham, capace di lanciarsi per 87 yard fino alla end zone avversaria sul primo lancio nel match di un fantastico Eli Manning (24/44 per 361 yard e 2 TD pass). New England spegne la luce e si affida ad un field goal di Stephen Gostkowski da 31 yard fino all’intervallo, mentre i padroni di casa, dopo aver colpito con Josh Brown da 37 yard, gioiscono per il touchdown di Dwayne Harris a ridosso della pausa lunga. Nel terzo quarto Brown, magico ed infallibile finora in stagione (23/23), centra altre due volte i pali, ma gli ospiti rispondono con la segnatura palla alla mano di LaGarrette Blount.
Negli ultimi 15 minuti succede di tutto. Brady perde un sanguinoso fumble, forzato da uno straordinario Jasper Brinkley (12 tackle, 1 sack, 1 FF), ma nel drive successivo un fantastico Rob Gronkowski (5 ricezioni per 113 yard e 1 TD) regala il vantaggio ai suoi con una grande azione da 76 yard. Brady bussa di nuovo alla porta di New York, ma si ferma sul più bello, lanciando un intercetto a Trumaine McBride ad una yard dalla end zone avversaria. Manning è straordinario nel tirare i suoi fuori dal caos, ma, una volta giunto dall’altra parte del campo, il drive si inceppa e Brown è costretto a mettere una pezza da 29 yard. Manca pochissimo al termine della partita, i giochi sembrano ormai scritti, ma Brady, salvando tra le altre un decisivo 4&10, è in grado di condurre i suoi in raggio da field goal a tempo scaduto. Il fenomenale Gostkowski (21/21 in stagione) non trema e da 54 yard, col brivido, centra i pali, regalando la vittoria ai Patriots (9-0) per 27-26 sui Giants (5-5), all’ennesimo KO arrivato negli ultimi scampoli di una partita giocata ad alti livelli.

Molto meno pathos ed emozione nell’agile vittoria dei Panthers sui Titans. Cam Newton inizia splendidamente un’egregia partita (21/26 per 217 yard e 1 TD pass), completando i primi 11 lanci consecutivamente e permettendo a Johnathan Stewart di sbloccare il punteggio con il touchdown palla alla mano da 16 yard. Marcus Mariota non è all’altezza della situazione (16/24 per 185 yard e 1 INT), ma Dexter McCluster riesce comunque a trovare la strada, per 25 yard, fino alla end zone avversaria e a pareggiare il match.
Ed Dickson sfrutta la buona vena di Newton e allunga nel secondo quarto, mentre Tennessee comincia ad essere in affanno e risponde con un field goal di Ryan Succop da 45 yard. Nella ripresa è la difesa di Carolina a dominare la scena, guidata, come sempre, da Luke Kuechly (8 tackle, 1 FF), mentre ai padroni di casa non basta un comunque ottimo reparto difensivo, con Avery Williamson ai posti di comando (14 tackle, 0.5 sack). Agli ospiti bastano due field goal di Graham Gano, rispettivamente da 48 e 19 yard, oltre che il touchdown palla alla mano di Newton, per chiudere un match senza troppe discussioni. I Panthers (9-0) restano imbattuti e battono i Titans (2-7) per 27-10.

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È la straordinaria difesa dei Texans a bloccare per la prima volta in questa regular season gli scatenati Bengals. La brutta partita di Andy Dalton (22/38 per 197 yard e 1 INT) è il frutto della magistrale copertura degli ospiti, guidati da Johnathan Joseph (4 tackle, 1 INT), ma capaci di una prestazione corale straordinaria. Brandon Hoyer non riesce a guidare l’attacco a nulla più che ad un field goal di Nick Novak da 22 yard, utile a dimezzare lo svantaggio all’intervallo, dato che Cincinnati riesce appena a centrare i pali un paio di volte con Mike Nugent, da 42 e 39 yard rispettivamente.
In tutta la durata del match. Houston, al contrario, non appena subentra T.J. Yates all’infortunato Hoyer, trova in lui l’uomo decisivo, capace di lanciare DeAndre Hopkins, al settimo sigillo stagionale, per 22 yard nella end zone avversaria. È il touchdown decisivo, che vale il 10-6 con cui i Texans (4-5) sconfiggono i Bengals (8-1).

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È crisi nera per i Packers, incredibilmente sconfitti per la terza settimana di fila, per di più contro i derelitti Lions, per la prima volta vincitori al Lambeau Field dal 1991. La partita è soporifera fino all’intervallo, cui si arriva sul 3-3, grazie a due solidissime difese, rispettivamente guidate nelle prestazioni da Haha Clinton-Dix (11 tackle, 1 INT) e da Tahir Whitehead (8 tackle, 1 sack). Brandon Pettigrew smuove le acque con l’unica ricezione di giornata, valida comunque per il touchdown degli ospiti. Matt Prater centra due volte i pali, anche da abbastanza lontano (49 e 51 yard), ma non riesce a trasformare alcun extra-point (0/2) e questo rischia di compromettere la vittoria per i suoi. Richard Rodgers fa contento l’omonimo Aaron, molto impreciso per i suoi standard (35/61 per 333 yard e 2 TD), ma Matthew Stafford alza nuovamente la testa e trova Lance Moore nella end zone di Green Bay per il sorpasso.
Da qui in avanti la partita si trasforma in una giungla degli orrori. Prater manca l’XP, come detto, permettendo ai padroni di casa di crederci fino in fondo, essendo distanti 8 lunghezze. Rodgers trova in Justin Perillo l’eroe di giornata e completa un drive perfetto, ma fallisce la conversione da due punti del pareggio rivolta verso Davante Adams. A 30 secondi dal termine partita finita, no? No, perché Calvin Johnson scorda di essere Megatron e si lascia sfuggire il successivo onside kick. Mason Crosby, con l’aiuto di Rodgers, si trova quindi magicamente nelle condizioni di far tornare al successo i Packers (6-3). Il field goal da 52 yard, però, viene bloccato da Jason Jones ed i Lions (2-7) possono festeggiare l’inaspettata ed incredibile vittoria per 18-16.

La vetta della NFC North, quindi, finisce nelle mani dei Vikings, vittoriosi contro i Raiders. Minnesota comincia alla grande, grazie al touchdown di Rhett Ellison e ai field goal di un comunque impreciso Blair Walsh (3/5) da 20 e 38 yard. La reazione degli ospiti, però, è furiosa ed un buon Derek Carr (29/43 per 302 yard con 2 TD pass e 2 INT) lancia nell’ordine Clive Walford e Andre Holmes in touchdown, ribaltando il punteggio in favore dei suoi. Poco prima dell’intervallo, però, Cordarelle Patterson mette in mostra tutte le sue qualità e riporta un kickoff per 93 yard fino alla end zone avversaria, dando agli ospiti il vantaggio alla pausa lunga.

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Nella ripresa, se già prima non si era scatenato, prende in mano la partita un indiavolato Adrian Peterson (26 portate per 203 yard e 1 TD), capace di oscurare i difetti di un Teddy Bridgewater ancora sottotono (14/22 per 140 yard e 1 TD pass). Oakland, nel frattempo, è uscita dal match e non combina più nulla di buono, per di più subendo il touchdown di Peterson da 80 yard palla alla mano che chiude i conti. Vincono i Vikings (7-2) per 30-14 sui Raiders (4-5).

Ad altissimo punteggio è, incredibilmente, la sfida tra due delle migliori difese in NFL, in cui i Cardinals hanno la meglio sui Seahawks. Dopo un primo quarto bloccato nel punteggio, Arizona brucia le tappe e nel secondo si scatena, guidata da un fenomenale Carson Palmer (29/48 per 363 yard con 3 TD pass e 1 INT), che lancia un paio di volte in end zone il fantastico Michael Floyd (7 ricezioni per 113 yard e 2 TD) e, con l’aiuto di un Larry Fitzgerald al solito leggendario (10 ricezioni per 130 yard), permette a Chandler Catanzaro di centrare i pali da 33 e 43 yard. Seattle è tramortita e all’intervallo è sotto 22-7, salvata dalla segnatura di Will Tukuafu palla alla mano. I padroni di casa, però, rientrano in campo con una ritrovata forza e, dopo un field goal a segno da entrambe le parti, scatenano un inferno fatto di tre touchdown consecutivi, opera di un ottimo Doug Baldwin (7 ricezioni per 134 yard e 1 TD), di uno spento Marshawn Lynch e di un meraviglioso Bobby Wagner, autore di 11 tackle e del ritorno di un fumble per 22 yard fino alla end zone avversaria. La difesa dei Falchi Marini, però, nonostante un Kam Chancellor stellare (19 tackle), si spegne improvvisamente e permette a Jermaine Gresham prima e ad Andre Ellington, con la corsa da 48 yard, poi di ribaltare nuovamente le sorti del match.
I Seahawks (4-5) reagiscono soltanto con un field goal di Steven Hauscka da 46 yard ed escono sconfitti. Festeggiano i Cardinals (7-2) per 39-32.

Comincia come peggio non potrebbe la sfida contro gli Eagles per i Dolphins, ma la rimonta è dolce e vincente. Nel primo quarto, dopo il field goal di Andrew Franks da 42 yard, Philadelphia si scatena e segna ben 16 punti, frutto della terza safety consecutiva a carico di un comunque ritrovato Ryan Tannehill (21/36 per 217 yard e 2 TD pass) e dei touchdown di Josh Huff e Ryan Mathews. Franks colpisce nuovamente da 22 yard, ma è Lamar Miller, con la ricezione da 13 yard, a riaprire vigorosamente la sfida prima dell’intervallo.
La sfortuna per i padroni di casa è che Sam Bradford si infortuna mentre sta giocando una delle sue migliori partite in questa stagione (19/25 per 236 yard e 1 TD pass) ed il sostituto, Mark Sanchez, non è all’altezza della situazione.
Nella ripresa, dunque, l’attacco di Philadelphia si ferma completamente e Miami piazza il sorpasso con la segnatura di Jarvis Landry.

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Caleb Sturgis riesce a segnare appena un field goal sui due tentati, Sanchez si fa intercettare in end zone da un devastante Reshad Jones (9 tackle, 1 sack, 1 INT) e gli Eagles (4-5) non riescono a raddrizzare il match in loro favore, nonostante le tante occasioni avute. Esultano dunque i Dolphins (4-5) per 20-19.

Completiamo il viaggio in AFC East con il ritorno vincente di Rex Ryan in casa dei Jets. Dopo il field goal di Randy Bullock da 29 yard, New York, guidata da un impreciso Ryan Fiztpatrick (15/34 per 193 yard con 2 TD pass e 2 INT), non conosce altre gioie offensive per lungo tempo e si lascia sopraffare dagli ospiti, i quali colpiscono con tre field goal di Dan Carpenter, oltre che con i touchdown di Duke Williams, che riporta per 19 yard un fumble di Devin Smith fino alla end zone avversaria, e di Karlos Williams, su lancio di un modesto Tyrod Taylor (17/27 per 158 yard e 1 TD pass).
Per il rookie da Florida State è il settimo sigillo stagionale, cinque su corsa e due su ricezione. I padroni di casa reagiscono con veemenza e colpiscono due volte con i loro migliori giocatori offensivi, Brandon Marshall ed Eric Decker, ma non basta per ribaltare il risultato in loro favore. Un paio di quarti down decisivi sprecati, anche a ridosso della goal line ed infine l’intercetto di Bacarri Rambo su Fitzpatrick scrivono la parola fine. Vincono dunque i Bills (5-4) per 22-17 sui Jets (5-4).

Di certo Peyton Manning non potrà mai dimenticare la partita contro i Chiefs della scorsa domenica. Non soltanto perché è stato in grado di scrivere l’ennesimo record di una carriera straordinaria nei numeri, avendo superato Brett Favre, fermo a 71.838, come quarterback con il maggior numero di passing yard di sempre, ma anche per ciò che di male ha combinato in seguito. Zero. A “tanto” ammonta il suo passer rating finale quando lascia il campo, sostituito da Brock Osweiler, dopo una partita imbarazzante, fatta di 5 completi su 20 lanci tentati e ben 4 intercetti.

Peyton Manning passing yard
I 10 ricevitori che hanno ricevuto per più yard da Peyton Manning

Con un simile attacco anche la difesa di Denver non può nulla e, se non si piega di fronte ad un Alex Smith davvero poco intrigante considerando le tante occasioni avute (17/31 per 204 yard e 1 TD pass), si spezza decisamente fronteggiando un Chacandrick West terrificante, capace di 24 portate per 69 yard ed un touchdown, oltre che di 3 ricezioni per 92 yard ed una seconda segnatura personale. Al resto pensa il 5/6 ai field goal di un richiestissimo Cairo Santos. I Broncos (7-2), con Osweiler in campo, si regalano un paio di viaggi nella end zone avversaria, ma perdono comunque nettamente. I Chiefs (4-5) espugnano Mile High per 29-13 e Manning, per altro infortunato, salterà la prossima sfida contro i Bears.

Quasi insensate le modalità con cui i Ravens vengono sconfitti dai Jaguars. La partita è combattuta fin dalle fasi iniziali e viene sbloccata dal solito Allen Hurns, con il touchdown su ricezione da 5 yard. Crockette Gillmore pareggia i conti su lancio di un altalenante Joe Flacco (34/45 per 316 yard con 3 TD pass e 2 INT) e successivamente è Maxx Williams a raccogliere la seconda pepita del quarterback per allargare la forbice in favore dei suoi. Jacksonville risponde con un paio di field goal di Jason Myers e riesce a riconquistare il controllo del match grazie ad un modesto Blake Bortles (22/45 per 188 yard con 2 TD pass e 1 INT), in grado comunque di trovare Allen Robinson per la segnatura da 15 yard.
Baltimore non si perde d’animo e sfrutta alla grande il tempo a disposizione, costruendo un drive perfetto, finalizzato da Chris Givens su lancio di Flacco. Poi accade l’impensabile. Con meno di un minuto sul cronometro e senza timeout, gli ospiti non combinano granché di buono e, quando il tempo scade, Bortles rischia di non far nemmeno iniziare l’azione in tempo, poi recupera il pallone, ma ricade con questo ancora nelle mani. Partita finita? Non proprio, perché Elvis Dumervil, autore per altro di 2 sack nel match, lo trascina a terra con un nettissimo quanto stupido fake mask. Myers sfrutta alla grande l’occasione da 53 yard e permette ai Jaguars (3-6) di vincere la prima partita in trasferta dopo 13 sconfitte consecutive, per 22-20 sui Ravens (2-7).

Detto dei Corvi, la AFC North chiude il proprio quadro con lo scontro divisionale tra Steelers e Browns. I padroni di casa cominciano la partita con Landry Jones titolare ai posti di comando, ma il quarterback dura appena 4 lanci, prima di infortunarsi e di lasciare il posto all’acciaccato, ma determinante Ben Roethlisberger (22/33 per 379 yard con 3 TD pass e 1 INT). Basterebbero tre nomi per spiegare la giornata di grazia di Pittsburgh, oltre a quello di Big Ben: due sono receiver, Martavis Bryant ed Antonio Brown, capaci, in totale, di 16 ricezioni per qualcosa come 317 yard, cui aggiungono anche la bellezza di tre touchdown (ed un perfetto frontflip per Brown) compresi nel prezzo; il terzo è Will Allen, migliore del reparto difensivo in giornata (11 tackle, 1 FF).
Oltre a ciò aggiungete tre field goal di Chris Boswell ed un avversario francamente imbarazzante, guidato discretamente da Johnny Manziel (33/45 per 372 yard con 1 TD pass e 1 INT), ma completamente privo di un gioco di corse affidabile, capace della misera cifra di 15 yard, e di una solida copertura difensiva, soprattutto in termini di secondaria. L’unico a regalarsi una piccola soddisfazione è Gary Barnidge, giunto al settimo, benché inutile, touchdown stagionale. Vincono gli Steelers (6-4) per 30-9 sui Browns (2-8).

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Quella contro i Redskins, inizialmente, sembra la classica partita dei Saints dell’ultimo periodo. Magica offensivamente, tragica difensivamente. Ed invece, dopo che Jordan Reed e Jamison Crowder da una parte ed un super Brandin Cooks dall’altra (5 ricezioni per 98 yard e 2 TD), si sono scambiati i favori dell’iniziale 14-14, l’attacco di New Orleans ferma la propria ferocia, mentre la secondaria continua a piangere miseria. Kirk Cousins mette insieme statistiche spaventose in giornata (20/25 per 324 yard e 4 TD pass), così come il nuovo compagno di giochi prediletto, Matt Jones, capace di 11 portate per 56 yard, ma soprattutto di 3 ricezioni per 131 yard ed un touchdown da ben 78 yard.
La retroguardia ospite continua a dormire sonni profondi e nel frattempo Dustin Hopkins colpisce con quattro field goal su altrettanti tentativi, mentre Reed viaggia nuovamente nella end zone avversaria. A chiudere definitivamente i conti e mettere il punto esclamativo sulla sfida è il touchdown di Dashon Goldson, il quale intercetta Brees e riporta il pallone per 35 yard fino alla segnatura. Le 514 yard concesse agli avversari costano il posto di defensive coordinator a Rob Ryan, sostituito da Dennis Allen. Stravincono e convincono i Redskins (4-5) per 47-14 sui Saints (4-6).

Al contrario dei Saints, ciò che assolutamente non funziona in casa Rams è l’attacco. Nick Foles gioca una pessima partita (17/36 per 200 yard e 1 INT) e ai padroni di casa non basta nemmeno l’ennesimo touchdown stagionale di Todd Gurley. Dall’altra parte c’è una Chicago scatenata, guidata da un Jay Cutler in giornata di grazia (19/24 per 258 yard e 3 TD pass), aiutato splendidamente da Zach Miller (5 ricezioni per 107 yard e 2 TD), ma soprattutto da un superbo Jeremy Langford, in grado di abbinare 20 portate per 73 yard ed un primo touchdown a ben 7 ricezioni per 109 yard ed una seconda segnatura. Robbie Gould fa 3/3 ai field goal, Foles non combina nulla di buono, tanto da perdere il posto per Case Keenum la prossima settimana, e St. Louis subisce una nettissima sconfitta tra le mura amiche. Vincono i Bears (4-5) 37-13 contro i Rams (4-5).

Partita di rara pochezza quella tra Buccaneers e Cowboys. Fino al penultimo drive del match il punteggio è fermo sul 6-3 per gli ospiti, frutto del 2/3 di Dan Bailey e dell’1/2 di Connor Barth in termini di field goal. Le due difese tengono magistralmente, guidate nelle loro componenti da Barry Church (11 tackle) e Lavonte David (12 tackle, 1 sack). Al contrario gli attacchi sono quanto mai desertici di soluzioni e soffrono la scarsa vena di Matt Cassel (19/29 per 186 yard e 1 INT) da una parte e di Jameis Winston (22/39 per 264 yard e 2 INT) dall’altra.
Winston, però, non si dà per vinto e, nel sopra citato penultimo drive, ben indirizzato in red zone, tenta una prima volta di aprirsi un varco nella end zone avversaria, finendo malamente per provocare un fumble sulla goal line, poi annullato per una sanguinosa flag a carico di Jeff Heath, fino ad allora eroico, avendo provocato i due intercetti al quarterback avversario. La prima scelta dello scorso Draft riesce comunque nel suo intento al secondo tentativo e si regala il touchdown palla alla mano da 1 yard del successo. I Cowboys (2-7) gettano al vento anche l’ultima azione utile e i Buccaneers (4-5) vincono per 10-6.

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Ultime squadre a riposo nella prossima Week 11, con Browns, Steelers, Giants e Saints ai box. Tante sfide interessanti, tra cui soprattutto quella tra Bengals e Cardinals. Patriots e Panthers comandano i due raggruppamenti, ma, più la stagione entra nel vivo, più aumentano le emozioni. E domani già si ricomincia!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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