La strada verso il Draft: Anthony Richardson

Età: 21 – Ruolo: Quarterback – College: Florida
Classe: Sophomore – Altezza: 6’4” (1.93 m) – Peso: 232 lbs (105 kg)

Anthony Richardson è un ragazzo della Florida, nato a Miami. Ha giocato all’Eastside High School a Gainesville, sempre in Florida. Durante la sua carriera collegiale ha segnato 37 touchdown, corso per 41 TD, con 4,633 yard lanciate e 1,633 corse. In uscita dal liceo era un prospetto a 4 stelle, nono tra i dual threat QB. Scelse Florida, dove, per le prime due stagioni, non ha visto praticamente il campo. Nel 2022 ha giocato 12 partite da starter con una percentuale di completi del 54,7 %, 3,105 yard lanciate 24 TD e 15 intercetti. Corso per più di 1,100 yard con 12 TD. Anthony Richardson è un prospetto davvero interessante: ha un potenziale importante, con tutte qualità che impattano all’occhio e che piacciono a tifosi e scout. Ha un fisico importante e una velocità impressionante se paragonata alla sua altezza e al suo peso. È un corridore fenomenale e può essere un’arma offensiva a tutto tondo, anche in NFL. Il braccio è molto potente, il che gli dà la possibilità di lanciare dove vuole, quando vuole. Ci sono anche molti difetti: non è costante, pecca nella precisione, nella lettura delle difese e anche nel footwork. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il suo gioco.

Anthony Richardson non solo è il Quarterback più atletico della classe, ma è uno dei migliori atleti di tutto il Draft. Ha davvero la possibilità di fare tutto, anche nella tasca. Le sue doti lo rendono capace di evitare la pressione dei difensore, cercando il miglior modo per trovare un campago libero. In questa particolare azione, Richardson va in dropback, evita i due rusher con il classico passo avanti nella tasca, ma non solo. Protegge benissimo la palla con due mani, continua a guardare il campo, si riposiziona con i piedi una volta. Finta, riparte, rimette ancora i piedi a posto e poi sforna un lancio perfetto al suo ricevitore. Un controllo della pressione nella tasca davvero eccellente.

In questa azione dimostra tutto il giocatore che potrebbe essere. Rimane nella tasca molto bene, rinuncia a correre e cerca il suo ricevitore lungo il campo. Il lancio non è facile: dalla parte opposta del suo corpo, con i piedi staccati dal terreno. Il braccio potente c’è, è indiscutibile. Quello che manca è la precisione. Infatti, sbaglia lanciando troppo alto. Questo è un lancio difficile, ma che, con qualche aggiustamento, potrebbe rientrare nel bagaglio personale di Richardson.

Come già detto, Richardson ha un braccio estremamente potente e quando abbinato con un buon footwork, può essere molto preciso e pericoloso anche sul medio profondo. Qui, lo slot receiver batte facilmente il nickel back e corre una seam route in mezzo al campo. La tasca è perfetta, e questo aiuta Richardson a tenere i piedi perfetti ancorati a terra. Il lancio è perfetto nelle mani del ricevitore che deve solamente correre vero la endzone. Lancio di una trentina di yard assolutamente senza fatica.

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Anche in questa clip, Richardson riesce a tenere i piedi perfettamente a terra. Trova una go route e lancia nelle mani del ricevitore. Quando riesce ad essere composto e preciso con il footwork, può essere davvero letale, sul corto, sul medio e sul lungo.

Con le gambe può fare veramente quello che vuole, quando ha campo può accelerare al massimo, poi in corsa, è davvero difficile da buttare giù. Qui il suo bellissimo touchdown contro LSU che, certamente non è eccelsa con i tackle, anzi. Richardson, però, evita i difensore come birilli, legge benissimo gli spazi da attaccare e regge con grandissima forza i placcaggi.

Ma non è tutto rose e fiori, anzi. Anthony Richardson è un prospetto difficilissimo da valutare: un potenziale davvero incredibile, ma con ancora molti limiti e con dei difetti da risolvere. Il footwork è davvero incostante: fa troppi movimenti ed è poco pulito. Alle volte se la cava grazie alla sua potenza di braccio, ma spesso, i suoi piedi non lo aiutano sui lanci di precisione o di tocco. Il QB di Florida non è sempre perfetto sul target, anzi. Qui, ad esempio, va in bootleg dopo una play action. Cerca di mettere bene i piedi, ma fa un balzo in avanti inutile, il che lo mette fuori equilibrio. La post route che va a cercare in endzone ci potrebbe anche stare, ma servirebbe un lancio di precisione, di tocco. Lancio che Richardson sbaglia almeno di 5 yard, non dando neanche la possibilità al ricevitore di tentare un mossa sulla palla. Molto è dovuto dal suo lavoro nella parte bassa del corpo.

Richardson non ha ancora l’esperienza e la capacità di leggere le difese come altri suoi colleghi di questo Draft. In questa azione, ha la tasca abbastanza pulita e buona per poter restare fermo. Invece, tenta di scappare, senza un particolare motivo, il che lo porta a staccare gli occhi di dosso dai ricevitori, con lo slot che si libera al centro del campo un secondo dopo che Richardson parte con la corsa. A quel punto, il QB di Florida avrebbe lo spazio, le qualità e le doti atletiche per prendere e correre. Invece tenta un lancio in corsa molto difficile, su una sorta di slant. In questi casi serve un lancio davvero preciso. Il suo è troppo lontano dal ricevitore (che non lo aiuta rinunciando a correre) e il cornerback può facilmente intercettare il pallone.

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Arriva nel periodo più caldo dell’anno per il Draft con il vento nelle vele. Nelle combine è stato uno dei protagonisti, come ovvio che fosse. Come detto, Richardson ha delle doti atletiche davvero fuori dalla norma, e le combine sono il luogo perfetto per metterle in mostra al massimo livello. Ha corso le 40 yard con il tempo di 4.43 secondi. In più sul salto sia in lungo che in alto è stato davvero impressionante. Non che conti molto, ma sono numeri che fanno gola ai tifosi e che possono sorprendere gli scout. Anthony Richardson è un talento, grezzo, molto grezzo. Se vogliamo fare un paragone, è il Trey Lance di questa classe. Ci sono molte analogie tra i due. La poca esperienza, il fisico, il braccio, la capacità di correre e i difetti. Ecco, per il sottoscritto, Richardson ha un potenziale anche maggiore di Lance, ma dei difetti, in uscita dal college, più evidenti. Il prodotto di North Dakota State era molto più preciso di quello di Florida, ad esempio. Sappiamo com’è andata con Lance, scelto alla terza assoluta dai San Francisco 49ers. Ecco, dopo la trade tra Carolina e Chicago, credo sia molto difficile vederlo scendere sotto la top 5. Ci sono possibilità che possa essere scelto in top 3 e anche alla prima assoluta. Il dibattito potrebbe ancora essere del tutto aperto. Una tra Carolina, Houston e Indianapolis potrebbero puntare sul talento di Florida. Richardson avrebbe bisogno di un coach che lo prenda sotto la sua ala, che punti tutto su di lui e che lo faccia crescere. Secondo me, può anche essere “buttato” in campo subito, a patto che gli si dia il tempo per crescere. Io lo vedrei bene ai Colts, con il nuovo head coach Shane Steichen che potrebbe aiutarlo ad esprimersi al meglio e a limare i suoi difetti. D’altronde ha fatto molto bene con Jalen Hurts, che potrebbe ricordare Richardson. Il Quarterback di Florida ha tutto quello che non si può insegnare, per questo potrebbe essere una delle gemme del Draft 2023.

https://www.youtube.com/watch?v=1JuZdq8iW-I

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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2 Commenti

  1. Non me ne intendo e non ho mai visto giocare il ragazzo, per cui faccio solo una considerazione generale.
    Le qualità per giocare da QB sono essenzialmente due: la grande precisione, per evitare di commettere turnovers; e la freddezza, che deve rimanere intatta nei momenti chiave. Sono parole di Montana, non mie. Ci aggiungerei anche la capacità di leggere la difesa, ma immagino che a questi livelli la si dia per scontata.
    Ben venga il braccione e ben vengano le gambe super, basta siano utili accessori da utilizzare al bisogno, e non i pregi principali con cui equilibrare altri difetti in aree più importanti. Le partite importanti difficilmente si vincono col braccione, ma facilmente si perdono perchè il QB è impreciso o è prevedibile.
    Quanto a quello di quello che non si può insegnare… l’ho sempre sentito dire nel basket, quel detto. Poi è arrivata Golden State. Certo, in tanti osservatori paiono non avere ancora capito bene la lezione.
    Poi sia chiaro, magari il buon Richardson tra tre anni ha due anelli al dito: ricordo un QB scelto come n. 196, che sulle prime pareva non avere nessuna qualità, nemmeno quelle di questo ragazzo. Al draft tante cose non si vedono, si scoprono dopo. Quindi vedremo. Certo, nonostante tutto non ho mica mai capito i criteri che usano tanti scout, anche per posizioni che non sono certo quelle di tacke o guard.

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