[NFL] Week 13: Cincinnati Bengals vs San Diego Chargers 17-10

I Cincinnati Bengals superano anche l’ostica trasferta di San Diego ed ottengono una vittoria chiave per tenere a distanza i Baltimore Ravens che rimangono così a due lunghezze dal team nero-arancio, capolista della AFC North, a quattro giornate dal termine della regular season.
I San Diego Chargers invece non solo scivolano in casa per la terza volta su cinque match, ma ora hanno una gara di ritardo da Miami e dalla stessa Baltimore nella lotta per l’ultimo posto disponibile per la post season, vantando inoltre un record all’interno della Conference decisamente peggiore rispetto alle altre due contendenti.

BenJarvus Green-Ellis
BenJarvus Green-Ellis

Diciamo subito che i Bengals non hanno ottenuto il massimo col minimo sforzo, ma quasi. Penalizzati da un passing game inguardabile per quasi tre quarti, le Tigri hanno fatto affidamento sul rushing game e sulla solita, grande difesa, per restare in partita finchè, ad una ventina di minuti dal termine della gara, anche Dalton si è svegliato ed il compito per gli ospiti è stato un pochino più agevole. Dalton, che nella sua carriera ha vinto tutte e sette le gare che ha giocato in California fra NCAA ed NFL, ha confermato però di attraversare un momento di forma poco felice e dopo quaranta minuti di gioco aveva completato appena 8 passaggi per 62 yards ed un intercetto, contro che un team che oltre a tutto non riusciva più di tanto a mettergli pressione.
Poi negli ultimi 20 minuti, Dalton offriva finalmente qualche spunto brillante chiudendo alla fine con 14 completi su 23 tentati per 190 yards, una meta ed un intercetto. Le difficoltà di Dalton influiscono naturalmente anche sul rendimento del suo terminale principale, cioè il wide receiver A.J. Green. Dopo una gara da dimenticare con Cleveland, Green è stato molto, troppo tranquillo pure contro San Diego anche se, a meno di due minuti dal termine del terzo quarto, Dalton lo ha pescato solo soletto in mezzo al campo per una delle mete più facili della sua carriera. Alla fine Green ha terminato con cinque ricezioni per 83 yards, ma la sua prova è stata tutto sommato incolore.

Cincinnati ha per altro avuto scarso successo anche con gli altri receiver, i quali hanno messo insieme 9 ricezioni per poco più di 100 yards, metà delle quali sono arrivate in un solo gioco, un’ottima ricezione che il velocista Hawkins ha trasformato da pass corto in un guadagno di 50 yards. I Bengals hanno invece potuto contare su un rushing game veramente efficace, nonostante ad un certo punto abbiano dovuto fare a meno della guardia Boling. Il suo sostituto, Andrew Whitworth, partito titolare nella posizione di tackle sinistro e poi spostato a giocare guardia dopo il k.o. di Boling, è stato alla fine fra i migliori in campo soprattutto grazie ai suoi pull che hanno aiutato notevolmente i runner. Così Green Ellis è arrivato a quota 92 yards guadagnate più una meta, mentre il rookie Bernard ha portato a casa 57 yards in quattordici tentativi.

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Philip Rivers
Philip Rivers

La difesa, naturalmente sempre priva del tackle Atkins la cui stagione si è conclusa a fine ottobre con la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, ha confermato di essere una delle migliori del torneo (prima delle gara del Qualcomm Stadium i Bengals erano sesti per punti subiti e settimi per yards concesse a partita) e l’attacco dei Chargers ne ha fatto le spese, mettendo a segno solo 10 punti senza mai arrivare in red zone con in più due sack, un intercetto e ben due fumble persi. In assenza di Atkins, ci ha pensato Michael Johnson a trascinare la difesa di coach Zimmer soprattutto nel mettere pressione a Rivers.
Fra i linebacker rientrava dopo 3 giornate di assenza Maualuga che è stato il migliore dei suoi contro la corsa, mentre Vontaze Burfict oltre ad essere la solita macchina da placcaggi ha dato man forte a Johnson nella pass rush ed è stato il migliore nella copertura sui passaggi. A corrente alternata invece un secondario in cui hanno brillato il veterano Newman e la safety Iloka, mentre il cornerback Adam Jones ha concesso decisamente troppo al rookie Allen e Nelson ha fatto lo stesso col tight end Ladarius Green, facendosi oltre a tutto trovare assolutamente fuori posizione in occasione dell’unica meta dei californiani. Per chiudere con i Bengals una piccola annotazione statistica: il punt da 75 yards calciato nel primo quarto da Huber è stato il secondo punt più lungo nella storia dei Bengals, e lo stesso atleta, con una media a punt di oltre 55 yards, è stato votato “Special player or the week” per la AFC.

I Chargers hanno invece festeggiato nel peggiore dei modi il cinquantesimo anniversario del titolo AFL, vinto nel 1963 grazie al pesantissimo successo 51-10 sui Boston Patriots. Il computo finale delle yards è quasi simile (354 a 334 per i Bengals) e lo scarto nel punteggio è di un solo touchdown, ma la palla persa in più pesa moltissimo nell’economia di una gara in cui San Diego non è mai stata avanti e ha dato l’impressone di non possedere quella marcia in più per mettere veramente in difficoltà i Bengals nonostante l’attacco ospite abbia stagnato per buona parte del match.
L’attacco guidato da Rivers ha fatto un deciso passo indietro dopo aver guadagnato nella settimana precedente oltre 400 yards e segnato 41 punti sul campo di una delle più forti difese del campionato. Il regista da North Carolina State ha trovato 8 volte per 106 yards un Keenan Allen che si è confermato fra i più forti rookie del torneo, ed ha tirato fuori dal cappello a cilindro una pregevolissima giocata quando su una play action ha congelato i linebacker dei Bengals trovando poi un liberissimo Ladarius Green per la meta del 7-7. Ma per il resto il trio Gates, Matthews e Woodhead è stato contenuto benissimo dalla difesa dei Bengals, con il primo che in avvio di partita ha perso un clamoroso fumble nella red zone di Cincinnati e poi si è fatto rubare il pallone da Kirkpatrick in quello che è poi risultato essere un intercetto.
Il runner Matthews, che dopo le prime cinque giornate in cui aveva faticato, nelle successive sei aveva una media di 5 yards a portata, ha fatto registrare statistiche interesanti (14 portate per 61 yards) mentre il collega Woodhead non ha mai trovato il giusto ritmo, e comunque il rushing game dei Chargers in generale non è mai stato un fattore.

Bengals Chargers Football
Chargers Offensive Line

Stavolta a mettere in difficoltà il rushing game ci si è messa anche una linea che ha avuto un buon rendimento da Hardwick e Rinehart, mentre il rookie tackle Flucker, fra i migliori di un reparto che quest’anno sembra non trovare una quadra (ben 16 sono state le combinazioni usate finora dai Chargers) ha disputato la sua peggior partita fra i pro.
La difesa ha invece partito oltremodo il potente rushing game dei Bengals con il trio di defensive linemen Reyer, Thomas e Liuget costantemente spostato dalla linea offensiva in maglia bianca. E non che dietro le cose siano andate meglio, visto che Butler e il rookie Te’o hanno sì messo a segno 14 placcaggi in due, ma spesso quando ormai il danno era fatto. Te’o insieme al cornerback Marshall e alla safety Weddle è stato fra i migliori nel passing game, con appunto Weddle che ha finalmente messo a segno il primo intercetto della stagione, agguantando una terribile palla “fluttuante” di Dalton ben lontana dal bersaglio Green.
Interessante, a proposito di Weddle, il commento durante la gara dell’analista della CBS ed ex Chargers Dan Fouts, che spiegando al stagione deludente della safety ha detto “Weddle quest’anno cerca di tappare i tanti buchi che si aprono in difesa e vuole fare troppo. Quando invece fa il suo lavoro, cioè la safety, è assolutamente fra i migliori della NFL”.

Proprio la presenza di Fouts, formidabile ex regista e Hall of Famer dei Chargers dell’epoca di Don Coryell, a commentare la partita con i Bengals, costituiva una curiosa circostanza che riportava alla mente dei tifosi veterani di San Diego ricordi amari: il 10 gennaio del 1982 infatti i Chargers guidati da Fouts venivano sconfitti dai Bengals nella finale della AFC per 27-7 nella partita nota come Freezer Bowl perché quel giorno a Cincinnati non solo il termometro segnava -9, ma soffiava un vento terribile che faceva scendere la temperatura percepita attorno a -37.

Tornando alla gara, l’avvio sembrava favorevole ai Chargers che arrivavano facilmente fino sulle 31 dei Bengals, da dove Rivers pescava il veterano Gates il quale però sul placcaggio di Nelson e Harrison perdeva l’ovale poi recuperato dallo stesso Nelson. Dopo due drive inconcludenti, finalmente Cincinnati costruiva una bella serie offensiva grazie alla premiata ditta Bernard-Green Ellis, con quest’ultimo che, sulle 4 di San Diego si incaricava di portare palla e siglare la prima meta. I Chargers erano però lestissimi a rispondere: in un drive tutto passaggi, Rivers pescava Mathews, Vincent Brown, e Allen tutti con passaggi da oltre 16 yards, prima di mettere la ciliegina sulla torta con la grande finta di play action ed il perfetto passaggio in mezzo al campo per Ladarius Green e il touchdown del 7-7.Nel resto del primo tempo non succedeva quasi più nulla con le due squadre che faticavano persino ad arrivare a metà campo. Nel suo primo drive del terzo quarto, San Diego sembrava poter prendere in mano le redini della gara, ma durante il tentativo di ricezione, Gates veniva “scippato” dell’ovale da Kirkpatrick che restituiva la palla al suo attacco sulle 25 dei Bengals. Lo scampato pericolo svegliava finalmente Cincinnati che, ancora grazie al rushing game, arrivava sulle 21 avversarie, da dove Dalton serviva A.J. Green per la meta del 14-7. Stavolta però San Diego non riusciva a reagire prontamente e tre incompleti di Rivers facevano naufragare il drive seguente sulle 39 dei Bengals.

Johnny Patrick, Andrew Hawkins
Andrew Hawkins

Sul rovesciamento di fronte invece, Dalton trovava con un passaggio corto Hawkins che a velocità supersonica tagliava il campo guadagnano a fine azione 50 yards. I Bengals dovevano alla fine accontentarsi del field goal, ma a quel punto erano a +10 con nove minuti da giocare. Poi in poco più di un minuto e mezzo, i due attacchi davano il peggio di sé: Keenan Allen perdeva l’ovale dopo aver ricevuto da Rivers e Cincinnati ricopriva il fumble. Tre azioni dopo però Green-Ellis restituiva il favore e San Diego si ritrovava con la palla in mano quasi a metà campo, con meno di sette minuti da giocare.
Due buoni passaggi di Rivers portavano i Chargers sulle 30 di Cincinnati, ma qui con l’ultima chance di rientrare nel match a disposizione, Rivers infilava di nuovo tre passaggi incompleti di fila. Novak da 48 yards metteva fra i pali il pallone del 10-17 ma, anche se mancavano ancora quasi cinque minuti, la gara finiva qui perché il monumentale rushing game dei Bengals congelava il possesso dell’ovale fino al fischio finale.

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