Mike McDaniel è il nuovo head coach dei Miami Dolphins

A Miami non si sono fatti mancare nulla nelle ultime settimane. Dall’esonero improvviso ed inatteso di Brian Flores alle accuse di quest’ultimo di richiesta di tanking da parte della proprietà non accordato dallo stesso. Insomma, un bel potpourri. Dopo tutto questo siamo comunque arrivati alla fatidica fumata bianca con l’assunzione dell’ormai ex offensive coordinator dei San Francisco 49ers Mike McDaniel.

La scelta del nuovo capo allenatore in casa Dolphins è stato tutt’altro che semplice. Fin dal licenziamento di Flores il candidato cardine era sembrato Brian Daboll, finito poi ai Giants, in virtù del suo passato ad Alabama in cui aveva lavorato con il quarterback Tua Tagovailoa. Si perché se una cosa era chiara fin dall’inizio era che a Miami stessero cercando un head coach dalla mentalità offensiva. In realtà qualche giorno fa si era parlato di come il general manager Grier avesse scelto Vance Joseph come coach ma che poi sia stato bocciato dall’owner Ross, ma non sono voci che hanno trovato particolari conferme. Quel che è certo è che giunti alla chiosa finale, quando i nominativi sono stati ristretti a due, Mike McDaniel era parso fin da subito lo strafavorito rispetto all’offensive coordinator dei Cowboys Kellen Moore che eppure, a differenza di quanto fatto con i Broncos, pare abbia brillato nel colloquio.

La scelta di assumere l’ex collaboratore dei Kyle Shanahan è perfettamente in linea con la piega che hanno preso le assunzioni negli ultimi tempi prediligendo il lato offensivo del campo. McDaniel tuttavia non è il classico sponsorizzato che arriva a posizioni di prestigio grazie a conoscenze, anzi tutto quello che ha raggiunto se lo è guadagnato con una escalation di spessore lungo i suoi quindici anni di prolifica carriera. Dopo aver frequentato Yale ed essersi laureato in storia, McDaniel è entrato nel mondo della NFL grazie a coach Mike Shanahan e ai Denver Broncos in cui ha servito come assistente. Passa poi subito ai Texans dove per qualche anno occupa il ruolo di assistente offensivo. Dopo un paio nel college football a Sacramento Mountain eccolo tornare nella NFL sempre alla corte di coach Shanahan, questa volta ai Washington Redskins. E’ qui che entra in stretta collaborazione con il figlio di Mike, Kyle, a cui legherà in maniera importante il proseguo della carriera da lì in poi. Lasciati i Redskins è un pellegrinare tra Browns, Falcons e 49ers seguendo Kyle e svariando tra i ruoli di wide receiver coach e run game coordinator. Proprio come allenatore del gioco di corsa riuscirà a rendere al meglio tanto da guadagnarsi il posto di offensive coordinator nel 2021 ai 49ers, scelta fatta anche per evitare di perderlo in caso di offerte di pari ruolo altrove. “Catene” che evidentemente sono durate appena un anno perché è ufficiale il suo approdo a Miami come capo allenatore.

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Le domande più importanti che si pongono a Miami sono prettamente tre: riuscirà a convivere con il due Grier/Ross? Per sviluppare un giocatore come Tua Tagovailoa è giusto aver preso un coach che ha fatto del running game la sua arma migliore? E’ una scelta corretta visto che non ha mai chiamato i giochi?

Alla prima è difficile rispondere ed il tutto deve limitarsi ad un “il tempo ci dirà”. Il licenziamento di Flores è arrivato a ciel sereno quindi chissà cosa può mai succedere in quegli uffici. Alla seconda la risposta tendenzialmente che mi sento di dire è sì perché comunque l’ottima opera messa in mostra quest’anno dai 49ers con Jimmy Garoppolo è un ottimo biglietto da visita. Jimmy G non è l’élite del football NFL, è un buon quarterback ma con evidenti limiti. Il modo migliore per limitarne i danni è permettere che il gioco di corsa sia credibile sempre e comunque nel corso di un drive cosi da limitare al massimo la pressione sul quarterback. Tua potrà solo giovare da questo nuovo percorso. Infine il discorso delle chiamate, che spesso è anche il più complesso. Il fatto che non le effettui vuol dire tutto e non vuol dire niente. Abbiamo visto grandi coordinatori essere pessimi head coach. La cosa che è importante sottolineare è che i coordinatori che non chiamare le giocate non è che sono lì a pettinare le bambole. Sono loro a creare e amalgamare i vari schemi e le varie chiamate, spesso a crearli, salvo che queste vengano chiamate dal capo allenatore in carica. Non per questo sono incompetenti.

A livello di coordinatori pare che il tutto vada molto a rilento con il solo nome di Charles London ad essere accostato come possibile nuovo offensive coordinator dopo l’ultima mansione ai Falcons di quest’anno come quarterback coach. A livello difensivo molto probabilmente si cerca un profilo esperto, magari un ex head coach, che possa affiancarlo visto il nuovo ruolo e la non abitudine al chiamare gli schemi come detto al punto sopra.

Curiosità: nell’ultimo mese è salita in auge la considerazione sullo staff offensivo dei Washington Redskins del 2013 dove erano presenti Kyle Shanahan, Sean McVay e Matt LaFleur. Tutti staffer sotto la guida di Mike Shanahan in quella stagione da 3-13 e nell’ultima offseason capaci di occupare tre dei quattro slot come capi allenatori presenti ai Divisional della NFC. Da quest’anno gli head coach provenienti da quell’annata saranno quattro perché anche McDaniel ne faceva parte. Certo, non potranno far an plein nei Divisional NFC perché i Dolphins sono nella AFC, però è decisamente interessante come sorta di “statistica”. Rimane che per quanto osannati e per i grandi risultati ottenuti, ancora nessuno si è imposto al Super Bowl. McVay tuttavia quest’anno potrebbe segnare il punto di svolta di quest’ultima voce.

I Dolphins hanno voluto rischiare quest’anno cambiando viste le problematiche relazioni con coach Brian Flores nonostante i record positivi delle ultime annate… Mike McDaniel è la scelta giusta? Inizieremo a scoprirlo da Agosto.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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