[NFL] Week 1: tutta la giornata in un solo articolo

Si ricomincia! Torna in campo il grande football americano NFL per una Week 1 carica di emozioni e sorprese. A partire dal suo avvio, con i campioni in carica a crollare sotto i colpi una possibile sorpresa della stagione. Senza dimenticarsi di Giorgio Tavecchio, l’italiano che fa impazzire la Lega. Partiamo!

L’inizio di stagione è a dir poco esplosivo e vede i Patriots crollare in casa contro i Chiefs. Mike Gillislee, arrivato in estate dai Bills, vive una serata da cinico protagonista (15 portate per 45 yard e 3 touchdown), utile a curare le mancanze di un Tom Brady stranamente senza invenzioni (16/36 per 267 yard). Kansas City, però, trova una serata da cineteca di Alex Smith (28/35 per 368 yard e 4 TD pass), capace di rispondere colpo su colpo alle pretese del runningback avversario. Far meglio del quarterback ex Niners è impresa per pochi, soprattutto se a riuscirci è un rookie. Kareem Hunt, 86° scelta allo scorso Draft, comincia la propria carriera NFL con un sanguinoso fumble, ma è in grado di rialzarsi e scrivere la storia: 148 yard su corsa in 17 portate con un touchdown, 98 yard extra in 5 ricezioni e altri due viaggi in end zone. Il totale dice 246 yard from scrimmage, il massimo di sempre per un giocatore al debutto in NFL. New England si tiene avanti nel match grazie alle ricezioni di Danny Amendola (6 per 100 yard), ai field goal di Stephen Gostkowski da 25 e 32 yard e a Gillislee, ma gli ospiti hanno tenuto il meglio per il quarto periodo. Hunt vola in end zone per 78 yard e supera le 75 precedenti di uno scatenato Tyreek Hill (7 ricezioni per 133 yard e 1 TD), poi è inarrestabile anche su corsa e replica da 4 yard. I Patriots (0-1) e Brady sono alle corde e il punto esclamativo per i Chiefs (1-0) lo mette Chacandrick West, con il touchdown su corsa da 21 yard, che sigla il 42-27 finale.

Pessimo opener per i Patriots dunque, ma la faccia perdente del Super Bowl va a un passo da una figuraccia ben peggiore. Matt Ryan, ancora scosso dalla terribile sconfitta nello scorso atto finale, gioca una partita per lui normale (21/30 per 321 yard e 1 TD pass), trovando la miglior gloria nei lanci diretti verso Austin Hooper (2 ricezioni per 128 yard e 1 TD), capace di regalarsi un touchdown da 88 a inizio quarto periodo. Sembra tutto finito a quel punto, con Atlanta che prende finalmente un po’ di margine dopo che alla segnatura su corsa da 5 yard di Devonta Freeman aveva risposto, subito dopo, Jordan Howard da 4. Non è così, perché una combattiva Chicago esalta il pubblico e trova un protagonista inatteso in giornata: Tarik Cohen, scelta n° 119 allo scorso Draft, mette insieme 66 yard in 5 portate e 47 yard extra in 8 ricezioni, con tanto di touchdown da 19 yard che riapre la partita. Matt Bryant è cinico e fa 3/3 ai field goal, rispettivamente da 48, 28 e 37 yard, ma Mike Glennon (26/40 per 213 yard e 1 TD) ha fame e vuole la vittoria. Il quarterback dei Bears (0-1) guida un drive ai limiti della perfezione, ma i suoi receiver si emozionano quando la palla scotta a ridosso della end zone e la scaltra difesa dei Falcons (1-0) sigilla il 23-17 come risultato finale.

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Detto delle due ultime reduci al Super Bowl, è il momento di alzarsi in piedi per l’orgoglio italiano, il kicker Giorgio Tavecchio. Non soltanto riesce finalmente a mettere piede nella Lega, dopo anni di dura preparazione, ma si regala un esordio da sogno: quattro field a segno su altrettanti tentativi, primo kicker della storia NFL a segnarne due da almeno 50 yard (entrambi da 52) alla prima in carriera e premio di migliore in campo, a nome di tutti i Raiders. I suoi 14 punti totali indirizzano la sfida in favore degli ospiti, che ritrovano un ottimo Derek Carr (22/32 per 262 yard e 2 TD pass), capace di due touchdown pass, uno in avvio per Amari Cooper e uno nel quarto periodo per Seth Roberts. Marcus Mariota risponde al primo colpo, con un viaggio in end zone di produzione propria da 10 yard su corsa, ma poi si spegne. E’ Ryan Succop a siglare gli unici altri punti della partita di Tennessee, da 23, 26 e 52 yard. Tavecchio è magnifico, però, e tiene a bada il rientro dei Titans (0-1). I Raiders (1-0) ringraziano e portano a casa la vittoria per 26-16. Esordio da 76 yard in 18 portate per Marshawn Lynch, tornato a giocare a Oakland dopo un anno sabbatico.

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I Packers mettono in mostra una prima prova di forza contro i Seahawks, più che mai aridi di soluzioni in attacco. Green Bay tiene in campo l’attacco di un Russell Wilson ai minimi (14/27 per 158 yard e 1 fumble) il meno possibile e alla fine le yard totali saranno 225 in appena 48 azioni offensive totali. Unica nota positiva il kicker Blair Walsh, all’esordio a Seattle e autore di un 3/3 da 33, 21 e 41 yard. A Green Bay e a un Aaron Rodgers in crescita costante nel corso del match (27/42 per 311 yard con 1 TD e 1 INT) basta riuscire a perforare l’ottima difesa ospite con la collaborazione di Ty Montogomery, a segno su corsa da 6 yard, e Jordy Nelson, che raccoglie per 32 yard la pepita del suo quarterback. Al resto pensa il granitico reparto difensivo, guidato da un Mike Daniels d’annata (7 tackle, 1.5 sack e 1 FF). I Packers (1-0) piegano la resistenza dei Seahawks (0-1) per 17-9.

I Cardinals non riescono a uscire da una crisi di risultati iniziata lo scorso anno e i Lions, in crescita esponenziale, li puniscono nel finale di partita. Il primo tempo si chiude pressoché in parità, con Justin Bethel che riporta per 82 yard l’unico intercetto di giornata di Matthew Stafford fino alla end zone avversaria e lo stesso quarterback che replica, trovando Marvin Jones in end zone per 6 yard, senza che si converta la corsa da due punti successiva. Phil Dawson colpisce da 24 yard, Matt Prater con una magia da 58. Nel secondo tempo, semplicemente, non c’è partita tra i due timonieri: Carson Palmer torna in Arizona con le ossa rotte (27/38 per 269 yard con 1 TD pass e 3 INT), mentre Stafford è eroe di giornata dopo l’errore iniziale (29/41 per 292 yard con 4 TD pass e 1 INT). Gli ospiti non trovano granché da un David Johnson scintillante nella passata stagione, anzi il runningback si infortuna gravemente al polso e potrebbe restare lontano dai campi a lungo. Detroit, invece, ringrazia Golden Tate (10 ricezioni per 107 yard) e il rookie Kenny Golladay, capace di esordire con 69 yard in 4 ricezioni, ma soprattutto con due touchdown splendidi, da 10 e 45 yard. Glover Quin domina la situazione in difesa (5 tackle, 1 INT e 1 FF) e Miles Killebrew scrive la parola fine sulla partita, intercettando Palmer e riportando il pallone per 35 yard fino a prendersi i 6 punti. I Lions (1-0) strapazzano i Cardinals (0-1) per 35-23.

Gli Eagles vincono e convincono in un combattuto scontro divisionale contro i Redskins. Il primo tempo è di alti e bassi per gli ospiti, che vanno in vantaggio di due touchdown, grazie a Carson Wentz (26/39 per 307 yard con 2 TD pass e 1 INT), che esalta Nelson Agholor per 58 yard e LaGarrette Blount per 1, salvo poi farsi recuperare prima della pausa lunga. Lo stesso quarterback si fa intercettare da Ryan Kerrigan e il fenomenale linebacker riporta il pallone per 24 yard fino alla end zone avversaria. Quindi Chris Thompson regala l’unica gioia di giornata a uno spento Kirk Cousins (23/40 per 240 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble). Caleb Sturgis centra i pali da 50 yard al termine della prima mezz’ora, poi si ripete da 42 e 37 nella seconda. Dustin Hopkins replica da 33 yard e tiene i suoi in partita, ma un eccezionale Brandon Graham (4 tackle, 2 sack e 1 FF) forza un fumble decisivo dalle mani del quarterback avversario. Fletcher Cox lo recupera e lo trasforma in touchdown per 20 yard, chiudendo ogni discussione. Vincono gli Eagles (1-0) per 30-17 sui Redskins (0-1).

Restiamo in NFC East dove i Giants, dopo tre vittorie consecutive sui Cowboys, si regalano la peggior prestazione possibile nella partita d’apertura del Sunday Night. La difesa, guidata da un B.J. Goodson d’annata (18 tackle) tiene a bada quanto possibile un buon Dak Prescott (24/39 per 268 yard e 1 TD pass) e soprattutto un Ezekiel Elliott sempre decisivo (24 portate per 104), mentre l’attacco è un deserto incolore. Eli Manning, mal supportato da un’offensive line oscena, gioca una partita anche peggiore di quanto dicano i numeri (29/38 per 220 yard e 1 INT), con New York che conquista la miseria di 233 yard totali e sigla appena un field goal grazie ad Aldrick Rosas da 25 yard. Sono i grandi vecchi a far grande Dallas: l’immortale Jason Witten sigla un touchdown di pura potenza da 12 yard, mentre Dan Bailey, esperto più che anziano, colpisce senza errori da 21, 48, 42 e 36 yard. Giants (0-1) rispediti al mittente, Cowboys (1-0) vittoriosi per 19-3.

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Nonostante un pubblico emozionato ed emozionante, i Texans concludono la Week 1 tra le grandi delusioni, mentre i Jaguars, semplicemente fantasmagorici, si prendono la scena. Tom Savage è lo starting quarterback dei padroni di casa, ma viene presto spedito a guardare la partita dalla panchina. Non prima, però, di aver compromesso la partita (7/13 per 62 yard e 2 fumble). Deshaun Watson, rookie da Clemson, convince maggiormente (12/23 per 102 yard con 1 TD pass e 1 INT), ma il touchdown pass da 4 yard per DeAndre Hopkins resta l’unica vera emozione per Houston, offensivamente. La nuova difesa di Jacksonville ha il potenziale per stupire e Calais Campbell spara subito 4 sack (record di franchigia) di presentazione ai tifosi, mentre Yannick Ngakoue esce dall’anonimato con 4 tackle, 2 sack e soprattutto 2 fumble forzati. Aggiungiamoci pure le 53 yard di Dante Fowler dopo aver recuperato uno dei due fumble, con touchdown annesso, e per un modesto Blake Bortles (11/21 per 125 yard e 1 TD pass), è un gioco da ragazzi condurre l’attacco. Leonard Fournette, quarta scelta assoluta allo scorso Draft, esordisce con 100 yard in 26 portate e un importante touchdown da 1 yard, replicato da quello su ricezione di Tommy Bohanon. Sembra tutto perfetto, non fosse che il wide receiver di punta degli ospiti, Allen Robinson, si gioca la stagione rompendosi il crociato. Nei Texans (1-0) rientra J.J. Watt (1 tackle), ma non riesce a essere decisivo. Jaguars (1-0) in visibilio e vincenti per 29-7. Dopo 2.191 giorni la franchigia torna ad avere un record positivo.

Sorprendenti i Vikings in uno dei due Monday Night per l’occasione. Un Sam Bradford raramente così prolifico in città (27/32 per 346 yard e 3 TD pass) spacca in due una partita in cui, altrimenti, sarebbe impazzata soltanto la sfida tra i due kicker. Gli ospiti ringraziano il 4/4 di Will Lutz, a segno da 43, 21, 24 e 20 yard, mentre Minnesota si accontenta del tris senza errori di Kai Forbath, che colpisce da 24, 32 e 45 yard, completando la magica opera del proprio quarterback. Festeggia Adam Thielen, target prediletto di Bradford (9 ricezioni per 157 yard), festeggia Stefon Diggs, che si esalta con due touchdown subito prima dell’intervallo, rispettivamente da 18 e 2 yard. Sorprendente, poi, il rookie Dalvin Cook, che ripaga la fiducia della 41° scelta dei padroni di casa con 127 yard, record di franchigia per un esordiente, in 22 portate all’esordio in carriera. Il tanto ammirato attacco di New Orleans, invece, stecca al debutto del grande ex Adrian Peterson, frenato a sole 18 yard in 6 portate. Drew Brees (27/37 per 291 yard e 1 TD pass) non riesce a mettere una pezza e la partita sfugge di mano di fronte alle prodezze di Bradford. I Vikings (1-0) non sbagliano contro i Saints (0-1) e vincono per 29-19.

Nella prima partita di sempre in prime time commentata da una donna (complimenti!), i Broncos vincono a bruciapelo nello scontro divisionale contro i Chargers. Partita intensa che, però, fino al termine del terzo quarto, ha un solo padrone. Trevor Siemian (17/28 per 219 yard con 2 TD pass e 1 INT) lotta come un leone e trova due touchdown pass per il compagno di giochi Bennie Fowler, ben contento di varcare la end zone da 5 e 6 yard. Non bastasse, il quarterback si mette in proprio e sigla un touchdown su corsa da 1 yard, oltre a propiziare il field goal di Brandon McManus da 20 yard. Philip Rivers, nel frattempo, ha gioito soltanto lanciando con successo Melvin Gordon per 11 yard per i 7 punti che sbloccano la “neonata” Los Angeles. Negli ultimi 15 minuti la difesa ospite si fa cassaforte, guidata da un Joey Bosa sempre più decisivo (6 tackle, 1.5 sack), e propizia prima un incredibile intercetto con Adrian Phillips, poi un fondamentale fumble grazie all’accoppiata Korey Toomer-Casey Hayward. Il quarterback sale di colpi e riapre ogni discussione sulla vittoria con i lanci vincenti per il rientrante Keenan Allen, da 5 yard, e per Travis Benjamin, da 38. Poi, accade l’impensabile: Brandon McManus sparacchia un field goal da 50 yard fuori dai pali, i Chargers (0-1) si costruiscono l’occasione del pareggio, ma il debuttante kicker coreano Younghoue Koo si vede bloccare il tentativo da 44 yard da un eccezionale Shelby Harris. I Broncos (1-0) sopravvivono e vincono per 24-21.

Quando Anthony Chickillo recupera in end zone un punt di Britton Colquitt bloccato un attimo prima, sembra ripetersi la solita storia: i miserabili Browns usciranno sconfitti contro il carrarmato Steelers. Il risultato dà ragione al pensiero, ma non nella solita maniera, anzi quei 7 punti in meno avrebbero regalato una meravigliosa vittoria ai padroni di casa. Cleveland c’è e sembra finalmente aver trovato un quarterback in DeShone Kizer (20/30 per 222 yard con 1 TD pass e 1 INT). Il rookie da Notre Dame prima si mette in proprio e buca la end zone da 1 yard, poi festeggia il primo touchdown pass con il lancio da 3 yard per un Corey Coleman in crescita. Nel mezzo anche un field goal da 24 yard del nuovo kicker, Zane Gonzalez. Non basta, però. Ben Roethlisberger è in buona condizione (24/36 per 263 yard con 2 TD pass e 1 INT) e, nonostante un Le’Veon Bell insolitamente disastroso (10 portate per 32 yard), ci pensano un Antonio Brown demoniaco (11 ricezioni per 182) e un Jesse James da due touchdown, da 4 e 2 yard, a salvare Pittsburgh. Non solo Kizer tra i rookie, poi. T.J. Watt sembra fatto della stessa pasta del fratello e mette insieme 6 tackle, 2 sack e 1 intercetto nella prima partita in carriera nella Lega. Onore ai Browns (0-1), però, pur nella sconfitta per 18-21 contro gli Steelers (1-0).

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Che sorpresa questi Rams! L’avversario di giornata, i Colts privi di Andrew Luck, sono forse poco probanti, ma la macchina del più giovane head coach di sempre nella storia NFL, il 31enne Sean McVay, sembra già pronta a lasciare il segno. A partire da Jared Goff, prima scelta un anno fa al Draft, e mai così a suo agio alla guida del reparto offensivo (21/29 per 306 yard e 1 TD pass). Un touchdown a testa su corsa per Todd Gurley, da 5 yard, e Malcom Brown, da 3, oltre a quello su ricezione da 18 per l’eccellente rookie Cooper Kupp (4 ricezioni per 76 yard e 1 TD). Un buon esordio per Sammy Watkins (5 ricezioni per 58 yard), un Greg Zuerlein da leccarsi i baffi, a segno da 50, 35 e 44 yard oltre che con cinque extra-point. Soprattutto, però, una difesa capace non soltanto di annullare il misero Scott Tolzien (9/18 per 128 yard e 2 INT) e l’intero attacco ospite, fermo ad appena 225 yard, ma anche di iscrivere il proprio nome a tabellino: Trumaine Johnson (3 tackle, 1 INT e 1 fumble) per 39 yard e Lamarcus Joyner per 29 riportano entrambi gli intercetti a Tolzien fino al touchdown, poi Morgan Fox tocca Jacoby Brissett, intento a recuperare un fumble perso da Marlon Mack, nella propria end zone. I Colts (0-1), per uscire dal nulla assoluto, si regalano un field goal da 20 yard di Adam Vinatieri e un touchdown su corsa da 3 yard di Mack. I Rams (1-0), però, li schiacciano per 46-9.

Partita senza storia quella tra Niners e Panthers, con i padroni di casa assolutamente incapaci di farsi valere in attacco di fronte a una delle migliori difese della Lega. San Francisco resta a lungo incollata con le unghie alla partita, ma Brian Hoyer (24/35 per 193 yard con 1 INT e 1 fumble) è assolutamente incapace di farsi notare per qualcosa di positivo, anzi soffre maledettamente contro il front seven avversario. Cam Newton, dopo il disastroso anno passato, rialza la testa (14/25 per 171 yard con 2 TD pass e 1 INT) e viene intercettato solo da Jaquiski Tartt stile Odell Beckham, a una mano in equilibrio assai precario. Carolina trova quindi una vittoria fondamentale dal punto di vista psicologico. Russell Shepard festeggia il primo pallone ricevuto con la nuova maglia con la cavalcata da 40 yard che apre i conti, Johnathan Stewart da 9 li chiude, prima che Graham Gano colpisca per la terza volta, da 20 yard, dopo i primi due bersagli da 39 e 36. Ad evitare un pessimo zero nella casella dei punti dei Niners (0-1) pensa Robbie Gould da 44 yard, ma i Panthers (1-0) vincono senza esitazioni per 23-3.

La sfida tra Bills e Jets, pur non mettendo in campo il meglio a disposizione in NFL, emette un chiaro verdetto: Buffalo può giocarsi le proprie carte, New York, almeno offensivamente, è disastrosa. I padroni di casa, guidati da un solido Tyrod Taylor (16/28 per 224 yard con 2 TD pass e 1 INT), aiutato dalle magie di LeSean McCoy (22 portte per 110 yard), viaggiano sul velluto. Charles Clay e Andre Holmes raccolgono le pepite del quarterback da Virginia Tech, mentre il terzo sussulto lo regala Mike Tolbert da 1 yard su corsa. Al contrario, gli ospiti non riescono a essere incisivi e il derelitto Josh McCown (26/39 per 187 yard e 2 INT) riesce a esaltarsi soltanto con la segnatura palla alla mano da 1 yard. Nonostante Chandler Catanzaro sia incisivo e colpisca da 48 e 52 yard, mentre Steven Hauschka sbaglia l’unico field goal tentato in giornata, non c’è storia. Vincono i Bills (1-0) sui Jets (0-1) per 21-12.

La palma dei peggiori, però, se la prendono senza alcun dubbio i Bengals, che non mettono a tabellone nemmeno un punto contro i Ravens, rivali divisionali. Non che Cincinnati non abbia avuto occasione di farlo, anzi. Solo che un Andy Dalton in versione autodistruzione (16/31 per 170 yard con 4 INT e 1 fumble) non è in grado di portare a compimento alcuna azione. Motivo per cui a Baltimore e a un Joe Flacco ancora a mezzo servizio (9/17 per 121 yard con 1 TD pass e 1 INT) basta poco per assicurarsi il match. Jeremy Maclin festeggia un touchdown da 48 yard, Terrance West uno da 2 su corsa e Justin Tucker, non che sia una novità, non sbaglia nulla e centra i pali con due field goal da 25 yard. Da sottolineare le mirabolandi prestazioni di Terrell Suggs (6 tackle, 2 sack e 1 FF) e C.J. Mosley (8 tackle e 1 INT), autore dell’intercetto più difficile e psicologicamente più pesante. I Ravens (1-0) superano i Bengals (0-1) con un rotondo 20-0.

La Week 2 è alle porte e già non vediamo l’ora di raccontarla. La seconda gironata parte con due squadre vogliose di riscatto, Bengals e Texans, in attesa che Chiefs-Eagles, Broncos-Cowboys e Falcons-Packers su tutte tengano vivissimo l’interesse anche nel weekend. Bentornata, NFL!

Tutti i touchdown della prima giornata

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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2 Commenti

  1. Grandissimi !!! Come
    Sempre … è un piacere leggere i vs articoli !!
    Ma la newsletter nn arriva più ???
    Saluti !!!
    GO Fins !!!

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