Ancora vivi (Chicago Bears vs Seattle Seahawks 3-6)

I Seattle Seahawks vincono in casa dei Chicago Bears con il punteggio più basso dell’intera stagione, tenendo vive le speranze di qualificazione ai playoff.

Attacchi inesistenti

Dal punto di vista offensivo, la partita è difficilmente commentabile, se si considera che le due squadre messe insieme hanno totalizzato soltanto 444 yards (265 i Seahawks e 179 i Bears).

La squadra di Ryan Grubb era anche partita in maniera convincente, con un primo drive in cui aveva funzionato il gioco di corsa e Geno Smith aveva gestito i lanci senza particolari rischi.

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Tuttavia, tutto si è improvvisamente bloccato sulle 9 yard dei Bears, quando su un terzo e tre Grubb ha pensato bene di chiamare uno schema con “empty backfield”, quindi senza running backs, costringendo Geno Smith a lanciare e rischiare quasi un intercetto.

Da quel punto in poi le due squadre hanno raccolto soltanto tre field goal, tutti nel primo tempo, con ben 13 punt totali da parte di Michael Dickson e Tory Taylor.

Sicuramente i due QB hanno fatto tutto il possibile per provare a limitare i danni; Caleb Williams ha trovato due lanci a fine partita, il primo su DJ Moore e il secondo su Rome Odunze, che avrebbero potuto portare i Bears almeno al tentativo di field goal del pareggio, ma tutto è stato rovinato dalla Offensive Line, che subito dopo ha concesso una facile pressione ai Seahawks, causando l’intercetto che, di fatto, ha chiuso il match.

Punti in comune

Le due squadre hanno certamente un punto debole in comune, che sono appunto le due Offensive Lines. I Bears hanno concesso ben 7 sacks, 10 tackles for loss, 10 QB hits e innumerevoli pressioni, ma anche i Seattle Seahawks non hanno fatto molto meglio, con 5 sacks, altrettanti tackles for loss e 7 QB hits.

Nella prossima off-season, sarà indispensabile per entrambe concentrare gli sforzi nel rafforzare pesantemente questo reparto.

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Altro punto in comune, questa volta in senso positivo, sono stati i due reparti difensivi. Sia i Bears che i Seahawks hanno concesso veramente le briciole, i due front seven hanno costantemente messo pressione al QB avversario, concedendo tuttavia qualcosa in più sulle corse.

Leonard Williams in modo particolare ha fornito un’altra prestazione stellare, riuscendo a portare pressione su Caleb Williams nonostante i ripetuti raddoppi, che hanno ovviamente liberato spazi anche per le scorribande dei colleghi di reparto.

A questo proposito, è certamente da valutare la responsabilità dei due Offensive Coordinators, in quanto il running game avrebbe potuto rivestire un ruolo più centrale in entrambi gli attacchi, considerando sia il meteo che la produttività (4,9 yard per portata per i Seattle Seahawks, 4,5 per i Chicago Bears).

Se dal lato Bears il reparto ha già subito un cambiamento, dopo il licenziamento di Shane Waldron, vecchia conoscenza a Seattle con ricordi non proprio entusiasmanti, anche il pari ruolo Ryan Grubb è decisamente sulla graticola, a causa di un running game che non ha mai funzionato e di un utilizzo discutibile del personale umano a disposizione.

I prossimi passi

Per i Chicago Bears la stagione è già malamente conclusa da qualche settimana. La squadra dovrà ripartire in off-season dai punti di forza, che sono certamente il QB e un reparto ricevitori di prim’ordine con DJ Moore, il rookie Odunze e Keenan Allen, con l’arma Kmet da utilizzare forse con più continuità.  La difesa avrà bisogno di qualche aggiustamento, ma con un attacco più produttivo potrebbe avere certamente anche meno responsabilità.

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I Seattle Seahawks hanno fatto il loro dovere, mantenendo vive le speranze di qualificazione ai playoff, che però passano soprattutto da quello che succederà sabato nella sfida divisionale tra Arizona Cardinals e Los Angeles Rams. In caso di vittoria Rams, infatti, potrebbe non essere sufficiente neanche una vittoria nello scontro diretto previsto per week 18, in quanto la “strenght of victory” favorisce la squadra di Sean McVay.

In ogni caso, a prescindere dalla qualificazione, anche i Seahawks dovranno lavorare molto in off-season se vorranno presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione con ambizioni più concrete, facendo scelte certamente più sagge in free-agency (quelle di quest’anno sono state disastrose) e valutando la posizione di qualche membro dello staff tecnico.

Il lavoro di McDonald è ancora lungo, ma già in questo finale di stagione sono arrivati segnali molto importanti dal reparto difensivo, che aveva certamente bisogno di una rifondazione totale dopo le pessime prestazioni fornite nel recente passato.

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Seahawks Nest Italia

Tre amici e una grande passione per i Seattle Seahawks. Simone Faccini, Marco Bernardi e Marco Cherubini sono gli autori di Seahawks Nest Italia, il primo podcast in italiano sui Seahawks ma anche una comunità e un punto di ritrovo per tutti i 12s in Italia.

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