Per i Giants il salto nel vuoto dalle nove vittorie della regular season del 2022, valse la qualificazione ai playoff e il seguente successo nel Wild Card Game contro i Vikings, alle sei dell’anno successivo, in una stagione iniziata con otto sconfitte nelle prime dieci partite giocate e un conseguente addio prematuro alle speranze di post-season, è stato particolarmente doloroso. Cosa pensare di Brian Daboll, passato da essere Head Coach of the Year nell’anno d’esordio a New York a essere sul banco degli imputati rischiando l’esonero? E cosa di Daniel Jones, che il 7 marzo 2023 aveva concordato un quadriennale da 160 milioni di dollari, per poi lasciare enormi dubbi su di sé nella prima annata dopo la firma?
COME DOVEVA ANDARE…
Partendo proprio da questi interrogativi, era necessario avere una risposta chiara, in positivo o in negativo. I Giants sono quelli fermati nella loro ascesa soltanto dai rampanti Eagles poi finalisti perdenti al Super Bowl o quelli sconfitti 0-40 dai Cowboys nella successiva Week 1 e poi devastati, tra le altre, anche da 49ers, Seahawks, Raiders e Saints? La scelta del talentuoso wide receiver Malik Nabers, con la sesta chiamata assoluta al Draft, assicurava qualche speranza in più alle possibilità di Jones, pur in un attacco privato di Saquon Barkley, eccellente negli anni anche nelle difficoltà. Dexter Lawrence e il nuovo arrivato Brian Burns, invece, guidavano le aspirazioni di una buona difesa. Il pronostico, però, faceva pensare a un esito negativo molto più di quanto si potesse credere in positivo.
… E COME È ANDATA
Neanche la peggior previsione avrebbe potuto immaginare lo scenario apocalittico che i Giants hanno tratteggiato nella scorsa regular season. Dopo le due vittorie nelle prime cinque partite stagionali, che aprivano uno spiraglio di possibilità in ottica playoff, sono arrivate dieci sconfitte consecutive a stroncare qualsiasi ambizione, ma soprattutto a devastare sogni e speranze per il prossimo futuro. La successiva affermazione contro i Colts è servita unicamente a togliere a New York la prima scelta al prossimo Draft e non ha avuto alcun seguito positivo nell’ultima partita in stagione, coincisa con la sconfitta contro le riserve degli Eagles. Philadelphia poi campione al Super Bowl, trascinata da un Barkley capace di riscrivere la storia NFL, con buona pace della squadra che lo aveva lasciato partire in free agency.
COSA HA FUNZIONATO…
Difficile trovare grandi aspetti positivi nella regular season dei Giants, in particolare in riferimento all’attacco. Senz’altro è necessario rinviare del tutto il discorso relativo ai quarterback, che ritroveremo nel prossimo paragrafo. A spiccare come un faro in un tunnel tenebroso è il rendimento di Nabers, che ha dominato la scena con 1.204 receiving yard in 109 ricezioni, 11 di media, a cui ha aggiunto 7 touchdown e 16 giocate da oltre 20 yard. Quasi tutti sono record di franchigia per un esordiente e il dato sulle ricezioni, in 170 target, corrisponde a un primato tra tutti i giocatori della squadra di New York. Restando nel parco ricevitori, sta provando a risalire la corrente e a diventare un punto di riferimento Wan’Dale Robinson, mai così produttivo in carriera con 699 yard in 93 ricezioni, 7.5 di media, e 3 touchdown. Darius Slayton, invece, è calato rispetto al passato recente, ma ha collezionato un dato invidiabile: 14.7 yard di media a ricezione, che hanno contribuito a un totale di 573 yard e 2 TD.
Pur senza brillare, le statistiche sulle rushing yard sono state più positive: 1.783 in totale, 4.2 di media a portata e 13 touchdown, con 104 primi down conquistati su corsa e 12 giocate da oltre 20 yard. La grande sorpresa e il trascinatore assoluto è stato Tyrone Tracy, scelto al quinto giro dello scorso Draft e volato a 4.4 yard di media in 192 portate, per un totale di 839, con l’aggiunta di 5 touchdown. Nel corso delle settimane ha perso efficacia Devin Singletary, che ha comunque chiuso la stagione a ridosso delle 4 yard a portata (3.9), con 4 touchdown. Una parte di merito va alle buone performance dell’offensive line, guidata da un superbo Andrew Thomas e in cui non hanno demeritato neppure Jermaine Eluemunor e il centro John Michael-Schmitz.
Come è spesso accaduto nelle ultime stagioni, è più facile trovare qualcosa di meglio in ambito difensivo, soprattutto nel front seven. I Giants hanno totalizzato 1.152 tackle, il terzo numero più alto nella Lega, ma soprattutto sono stati ottavi per sack, 45 in totale. Inoltre, hanno forzato ben 16 fumble e ne hanno recuperati 10. Il merito è stato, una volta di più, soprattutto di Dexter Lawrence, che ha collezionato 9 sack, 8 tackle for loss e 1 FF, in collaborazione con lo straordinario nuovo arrivato Burns, autore di 71 tackle, 8.5 sack, 17 tackle for loss, 8 pass deflected e 2 FF. Restando in tema, non hanno deluso neanche Micah McFadden, leader con 107 tackle, ma anche 3 sack, 8 tackle for loss e 1 FF, Bobby Okereke, tuttofare con i suoi 93 tackle, 2 sack, 6 tackle for loss, 3 pass deflected, 3 FF e 2 FR, e un buona Kayvon Thibodeaux, che in 12 partite ha messo insieme 5.5 sack, 8 tackle for loss e 2 pass deflected.
Buoni numeri si sono visti anche contro i quarterback avversari, che, pur con il 69.4% al lancio e 7.7 yard di media a giocata, sono stati fermati a 3.869 passing yard e 177 primi down in totale. In quest’ottica, un ottimo contributo lo ha dato la scelta al secondo giro dello scorso Draft della safety Tyler Nubin, che nella stagione da rookie ha lasciato il segno con 98 tackle, 4 tackle for loss, 1 pass deflected e 1 FF. Meglio di lui ha fatto Dru Phillips, con 71 tackle, 7 tackle for loss, 1 pass deflected, 1 INT e 2 FF. Non hanno demeritato neppure la safety Dane Belton, 6 pass deflected, e il cornerback Cordale Flott, 7 pass deflected e 29 ricezioni concesse in totale.
… E COSA NON HA FUNZIONATO
Le note più dolenti, come anticipato, riguardano i quarterback che si sono alternati al timone offensivo. La delusione cocente è Daniel Jones, addirittura rilasciato dai Giants lo scorso 22 novembre a stagione in corso e che non è stato per nulla in grado di replicare i fasti del 2022. Il quarterback ha chiuso con 2.070 passing yard con il 63.3% al lancio, appena 8 touchdown pass in 10 partite e 7 intercetti, nonostante i sack subiti – 29 in 10 partite – si siano parecchio ridotti in media rispetto al recente passato. Non che Drew Lock abbia lasciato i tifosi senza fiato: a eccezione della pazza performance contro i Colts, in cui ha stampato 309 passing yard e 4 touchdown pass, il quarterback ha collezionato 753 yard e 2 TD pass totali in quattro partite da titolare.
Si colgono velocemente le motivazioni per cui New York ha chiuso al penultimo posto per punti segnati, appena 16.1, e per touchdown totali, 30 dei quali la miseria di 15 su ricezione, il dato più basso in NFL, mentre si è spinta al quartultimo per passing yard (3.521) e per percentuale al lancio (61.9%). Al di là dei quarterback, non è stata particolarmente entusiasmante neanche l’annata da rookie del tight-end Theo Johnson, che però, dopo un disastroso avvio, ha trovato il modo di arrivare quantomeno a 331 yard su ricezione con 1 touchdown. Del tutto fallimentare, invece, la seconda stagione in NFL di Jalin Hyatt: su 230 snap giocati, ha ricevuto appena 8 palloni su 19 target, per 62 yard e senza aver ancora festeggiato il primo touchdown in carriera. A completamento della linea offensiva, meno convincenti sono state le prestazioni delle guardie Jon Runyan, arrivato con buone prospettive dai Packers, e Aaron Stinnie.
Anche la difesa de Giants, comunque, ha vissuto una stagione non propriamente positiva. I punti subiti a partita sono saliti a 24.4 dai 23.9 del 2023 e, in particolare in casa, il dato è stato il quinto più alto in tutta la NFL, con 25.8. Nonostante il reparto non sia stato deludente contro i quarterback avversari, un dato su tutti spicca in senso negativo: gli intercetti sono stati appena 5, il secondo totale più basso in NFL, davanti soltanto ai Browns (4). E i 50 pass deflected corrispondono al quinto dato più basso nella Lega. Per altro, nessuno in casa Giants è andato oltre quota uno a livello personale. Inoltre, New York ha concesso il sesto numero più alto di rushing yard a quota 2.316, rilanciando gli avversari a 4.6 yard di media a portata e lasciano strada a 18 touchdown, 19 giocate da almeno 20 yard e 5 da almeno 40.
Tra i casi peggiori c’è quello che riguarda Deonte Banks: pur con il buon numero di 12 pass deflected, il cornerback ha concesso 49 ricezioni a una media di ben 14.1 yard per giocata e, inoltre, ha siglato appena 1 tackle for loss su 52 totali. Anche la safety Jason Pinnock non si ricorderà negli annali: 85 tackle, 3 sack, 4 tackle for loss, ma anche la bellezza di 14 missed tackle, 12.3 yard concesse a ricezione e un passer rating per i quarterback avversari di 148.1, il quarto più alto concesso tra tutti i pari ruolo in NFL. Nel front seven, pur con 6 sack e 7 tackle for loss, ma anche con soli 28 tackle e senza pass deflected, c’è Azeez Ojulari, anche se peggio di lui ha fatto chi, come Isaiah Simmons, appare oggi ormai quasi estraneo al panorama NFL.
E ADESSO?
I Giants restano un gigantesco punto di domanda, anche se i lati negativi sembrano aver ormai preso il sopravvento. L’esoso contratto annuale da 21 milioni di dollari per Russell Wilson e il più oculato biennale da 8 milioni per Jameis Winston hanno stravolto le gerarchie tra i quarterback e dato l’idea del fatto che al prossimo Draft, con Cam Ward e Shedeur Sanders destinati alle prime due scelte di Titans e Browns, quasi sicuramente arriverà l’eclettico wide receiver/cornerback Travis Hunter. Le aggiunte del cornerback Paulson Adebo e della safety Jevon Holland in free agency fanno ben sperare nell’ottica di puntellare una buona difesa, ma, senza un timoniere offensivo a cui affidarsi sul lungo periodo, è difficile sperare in una completa rinascita. Quel che è certo, però, è che fare peggio del 3-14 della scorsa stagione, con tutto ciò che è stato compreso nel prezzo e nel contesto, sarà molto molto difficile.