
Classe: Senior – Altezza: 6’1″ (1,85 m) – Peso: 212 lbs (96 kg)
Figlio d’arte ma non solo: è questa la missione di Shedeur Sanders che in NFL uscirà per la prima volta fuori dal “nido” rappresentato dal padre Deion.
Leviamoci subito il dubbio di torno, Shedeur Sanders ha talento. Grazie alle prestazioni con la Trinity Hill High School di Cedar Hill, Texas, si guadagna il grado di prospetto 4-star con offerte di borsa di studio dalle migliori università del paese. In quello che sarà il leit motiv della sua carriera collegiale decide di seguire il padre che, in contemporanea, faceva nascere l’astro di Coach Prime a Jackson State; con i Tigers Shedeur passa due stagioni in cui, da titolare, rompe diversi record e porta a casa alcuni premi individuali. Quando, all’inizio della sua stagione da junior, Coach Prime sposta il carrozzone a Boulder, Colorado, il figlio (i figli) lo seguono nuovamente. La strada è, nepotisticamente (mi concederete il neologismo), spianata anche con i Buffaloes per la posizione di QB1 ma Sanders la mantiene con le prestazioni che non fanno una piega nonostante il differente livello di competizione. In due stagioni: circa 7.500 yard e 64 TD con un QB rating mai al di sotto del 151.7 del primo anno. A livello di squadra arrivano poche vittorie in termini assoluti ma considerando il punto di partenza (Colorado era probabilmente il programma peggio gestito della nazione prima dell’arrivo dei Sanders) si fa fatica a non considerare quella dei Buffaloes una storia di successo.
Sanders è un giocatore molto particolare, quasi scolastico, tutto il flash del personaggio fuori dal campo dentro il rettangolo di gioco si trasforma in una classe accademica. Ha una discreta capacità di processare le opzioni e lavorare su piani diversi ed è chirurgico quando si tratta di far arrivare la palla nel corto e nella zona intermedia del campo.
Shedeur Sanders throwing over the middle pic.twitter.com/MUVOGKtax0
— Nate Tice (@Nate_Tice) March 19, 2025
Grazie ad una naturale percezione del gioco riesce quasi sempre a mettere il suo WR nelle miglior condizioni per macinare yard post ricezione. Quando si guardano i suoi film bisognerebbe considerare, prima di qualsiasi altra cosa, un dato: è stato sackato 99 volte in due anni, una cifra record. Il fatto di aver dovuto fare i conti con una linea offensiva decisamente sotto media per due anni consecutivi non solo lo ha esposto a rischi di infortuni, ma gli ha soprattutto tolto in parte quello che sa fare meglio: diagnosticare la difesa e trovare i punti deboli.
Il release è rapido e compatto e, anche se gli manca la creatività di altri prospetti, riesce comunque a mantenere una buona tecnica anche nelle situazioni più complicate. Considerando il peso che le sue prestazioni avevano nell’attacco di Colorado, il rapporto tra TD e INT (o in generale con le palle perse) è ottimo per non dire perfetto.
When Shedeur is decisive he is good, allows all the flexibility in that arm to show. Underrated trait is Sanders quick release. pic.twitter.com/qGU6Rnswot
— TheBlindScout (@TheBlindScout_) January 26, 2025
Detto degli enormi problemi della OL di Colorado, la preoccupante abitudine ad andare in retromarcia nella tasca lo espone ancora di più a situazioni pericolose dalle quali risulta difficile uscire: la capacità di “arrampicarsi” nella tasca e percepire la pressione è una delle caratteristiche che gli scout NFL cercano di più in un QB. Sanders non ha la flessibilità e la capacità atletica per sfruttare queste situazioni di gioco a suo vantaggio e, come dimostrano molte delle sua azioni, vi rimane spesso impantanato. La poca mobilità nella tasca rende ancora più decisivo questo passaggio: imparare a giocare lì dentro è la migliore chance che questo ragazzo ha per avere successo tra i professionisti.
Shedeur Sanders has a bad tendency to drift backwards in the pocket when he doesn’t see things cleanly downfield or when he feels pressure. This puts a lot of strain on his offensive tackles and limits his ability to attack downfield. pic.twitter.com/60ZaMT6u6X
— Nate Tice (@Nate_Tice) March 19, 2025
Il passo mentale che deve assolutamente fare è quello di lasciare da parte un attimo i panni dell’eroe, prendere quello che la difesa gli concede e andare avanti anche perché quello stile si accoppia perfettamente con le sue caratteristiche migliori (zone corte, intermedie, talento per lanciare anche sul profondo ma poca mobilità e creatività fuori dalla tasca).
Shedeur Sanders ha grandi possibilità di diventare un QB titolare in NFL, magari non sarà mai una stella assoluta o tra i migliori del ruolo ma ha le caratteristiche ideali per rimanere un giocatore intelligente ed efficiente anche al piano di sopra se sarà bravo a completare la trasformazione in pocket-passer puro. Le squadre che selezionano in alto nel draft solitamente non hanno il lusso del tempo o tantomeno una buona OL ed è per questo che per il suo futuro sarebbe probabilmente meglio se scivolasse un pochino e finisse in una franchigia che possa dargli una struttura ben definita e collaudata dentro la quale imparare ad operare.
I nostri voti
Readyness
Big Game Experience
Potenziale
Shedeur Sanders ha grandi possibilità di diventare un QB titolare in NFL, ha le caratteristiche ideali per rimanere un giocatore intelligente ed efficiente.