Gli Steelers e il rollercoaster emotivo

La perfezione non è un tratto peculiare della società umana, men che meno dello sport, nonostante sia l’espressione più visiva dell’infinito perseguimento della perfezione stessa da parte dell’umanità. Lo sport, come ogni altra attività svolta dal genere umano ha il suo epilogo, una volta concluse tutte le azioni necessarie al perseguimento di un risultato. Nel Football Americano, lo sport che abbiamo il piacere di commentare, un momento può essere il “tutto e nulla” di una stagione, arbitro nel definire la stessa, materializzando l’epilogo. Nel campionato massimo dedicato al Football Americano (NFL), l’epilogo stagionale degli Steelers è coinciso con l’ennesima uscita prematura ai playoff.

Il giorno successivo alla conclusione di una stagione finita prematuramente o quasi, è il momento in cui il dolore di un fan è più vivo e privo di spiegazioni. Raziocinare un evento governato da fattori quasi infiniti, è cosa ardua: ancor di più se si tratta dei nostri beneamati Steelers.
Da tempo, i fans degli Steelers sono intrappolati su un rollercoaster emotivo, che immancabilmente si conclude con il rivivere una versione a tinte giallo nere, del famoso film Groundhog Day: dove il protagonista, è costretto a rivivere lo stesso giorno all’infinito.

La stagione attuale è iniziata immediatamente dopo (l’ennesima) eliminazione alle Wild Card del 2024 ad opera dei Buffalo Bills.
La ricerca di un OC ha portato Arthur Smith a ricoprire il ruolo, con la speranza di porre rimedio al disastroso regno di Matt Canada, licenziato ricordiamolo, prima della fine del campionato (evento rarissimo in casa Steelers). Contiguamente, alcune assunzioni in ruoli secondari del coaching staff, risvegliavano la speranza che la nuova stagione sarebbe stata diversa: in evidente rottura con l’immediato passato, anziché promuovere tra i ranks & files, gli Steelers hanno deciso di avvalersi di aiuti esterni.

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La campagna di Free Agency prima, con l’arrivo di Wilson che di fatto ha posto fine all’esperienza Pickens, i successivi acquisti di Queen, Jackson, Elliott, Fields, seguita poi da un draft di spessore, ad opera del front office capeggiato da Khan, hanno ridestato l’entusiasmo intorno alla squadra: i report che provenivano dal rookie camp, le prime immagini dei nuovi interpreti, non davano adito a dubbi che gli Steelers avevano intrapreso un nuovo percorso e che il futuro sarebbe stato roseo. E poco importa se Wilson e Smith non sembri proprio un “match made in heaven”, viste le differenze di approccio dei due, di sicuro ci sarà tempo per lavorare e trovare un punto di partenza comune.

Inizia il training camp a Latrobe ed ecco le prime avvisaglie di tempesta all’orizzonte. Wilson salterà le prime 6 partite della stagione, Romain Wilson, (promettente rookie WR) si infortuna e di fatto, iniziano le grane con il reparto che al di là dell’ottimo ma bizzoso Pickens, non ha molto da offrire. La pre-season scivola via e nonostante gli interpreti acquisiti, quanto visto non lasciava presagire nulla di buono: un’offense che mostrava dei segni di miglioramento ma che non comandava autorevolezza, un’offensive line incerta, poca solidità di corsa, ulterori infortuni che concludono anzitempo la stagione di alcuni interpreti titolari, ecc… ecc…
Il tutto, però veniva giustificato con il più proverbiale “sono solo partite di pre-season, dove giocano per lo più i giocatori secondari”: non tanto per minimizzare a quanto assistito, ma con un intento subconscio di esorcizzare la possibilità che questa stagione, si tramuti in un doppione della precedente.

Pat Freiermuth - Steelers Browns
Pat Freiermuth – Steelers

Durante la prima fase della stagione, nonostante le mille difficoltà (basti pensare per esempio, a quante volte la formazione della offensive line ha cambiato gli interpreti durante le prime 7 partite oppure l’infortunio che mette fuori gioco per l’intera stagione il rookie Fautanu; Warren infortunato, Jones infortunato, ecc., ecc.,), vede gli Steelers al comando della propria divisione con un record rassicurante di 6-2.
E venne poi Wilson. Con una mossa a sorpresa, Tomlin annuncia Wilson al posto di Fields e la scelta sembra dargli ragione, seppur sono la Defense e lo Special Team trovando mille modi per tenere in partita gli Steelers, i lanci di Wilson aiutano a continuare la striscia positiva di risultati: tra lo stupore di addetti ai lavori e non, gli Steelers sono saldamente al comando della propria division ed il consenso mediatico, annovera gli Steelers tra le squadre di vertice.

L’estasi dei fan degli Steelers durerà poco.

Facciamo prima un piccolo passo a ritroso, per comprendere meglio cosa succederà da dicembre in poi ai nostri Steelers. In primavera, 6 executives della NFL creano svariate versioni del calendario che verranno rimaneggiate fino ad arrivare alla stesura definitiva. Quest’anno, il calendario ha tirato un brutto scherzo agli Steelers: tutti gli scontri divisionali a dicembre, oltre un trittico infernale che prevede in rapida successione Eagles, Ravens e Chiefs nell’arco di 11 giorni: tutte squadre indicate papabili per il titolo finale.
Dagli Eagles in poi, tutti i difetti degli Steelers sono venuti a galla, un’involuzione generale che di fatto ha sprofondato i fan degli Steelers nel più classico degli sconforti: prevedibilità, squadra incapace di reagire, penalità e turnover costosi, tutti denominatori comuni delle 5 sconfitte di fila incassate.

Ed ora, esattamente ad un anno di distanza, i fan degli Steelers nuovamente si interrogano su cosa accadrà l’anno prossimo, restando in attesa di un segnale, che indichi come gli Steelers vogliono indirizzare la sindrome da Dottor Jeckyll/Mister Hyde che li attanaglia.
Il coaching staff è nella sua interezza sotto osservazione, perchè seppur l’esecuzione è imputabile ai giocatori, la prevedibilità, la mancanza di contromisure, sono imputabili al coaching staff. La speranza dei tifosi è riposta nel GM Khan principalmente (e nei 53 milioni di salary cap disponibili), che da quando è subentrato a Colbert (con il supporto di Wadle) è riuscito ad inanellare ottimi colpi in FA ed al Draft.
Tutto sarà più chiaro, nel momento in cui sapremo chi tra i FA di quest’anno non lasceremo accasare in altri lidi, come affronteremo le lacune in termini qualitativi e quantitativi (WRs su tutti) e soprattutto, se ci saranno cambi di direzione in termini di coaching staff: la permanenza di Tomlin non è al momento in questione, ma il plateau raggiunto sta rasentando la stagnazione che rende intollerante la fan base.

Dicevamo che un momento nello sport può condurre all’epilogo: la sequenza di un fumble, un improbabile tackle da parte di un qb ed un field goal sbagliato ti fanno entrare nel mito per esempio, bisogna però arrivare a quel momento con determinazione e sagacia.

Sta agli Steelers ora trovare il modo.

A cura di Mauro Giusti e Nicola Lucchi

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Italian Steelers Nation nasce con l'intento di riunire i tifosi Steelers italiani. Il gruppo è da sempre in prima linea nel promuovere lo sport ed i valori intrinsechi del football americano in chiave Steelers, offrendo informazioni relative al mondo dei Pittsburgh Steelers per il pubblico italiano e non.

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