Le pagelle di fine anno. Tutte in un colpo. Qui nel nostro privatissimo istituto di commento NFL. Distribuite ad ogni franchigia e appese, sempre qui, come fosse la bacheca di una scuola di una volta. Ai voti finali abbiamo aggiunto quello dell’ultima partita di regular season.
Per chi non fosse abituato a leggere le mie pagelle, una postilla prima del via: i voti alla vostra squadra sono da considerare come “vista dall’esterno” e si basano sui risultati, sulla qualità, sulle aspettative prima della stagione. Un mix di come la franchigia è vista da fuori. Da me, nella fattispecie. A questo link potete sbizzarrirvi e seguire l’evoluzione delle pagelle dalla prima di campionato ad oggi.
Il gran momento delle pagelle finali! Il preside ha appeso i risultati in bacheca. Ora è il momento di spiegare i voti con dei giudizi estesi (scrivendoli mi è scappato un mezzo punto in più per i Jets). Un anno timido a livello di spettacolo, con parecchi weekend insipidi e poche partite davvero memorabili. Questo però ha portato quanto meno a una intensa battaglia per ritagliarsi uno spazio nei play-off.
Ecco anche scorrendo chi alla post season è arrivato si può capire come non sia stata un’annata qualitativamente brillante. E non è stato semplice nemmeno stilare le pagelle settimana dopo settimana. Molte squadre incostanti, tante che hanno avuto cicli diametralmente opposti. Ma qualcuno dovrà pur fare il duro lavoro del prof NFL, no? E io sono qui per voi.
Così tra poco leggerete come ho certificato i miei voti. Vi ricordo che sono basati su quanto ho visto ma non solo. Ci sono anche le aspettative. La qualità del roster. Le difficoltà che ha attraversato. Gli avversari sfidati. E ancora: come è stata costruita la squadra, come è stata allenata. Ci finisce tutto. In un commento che più soggettivo non si può.
Per la lettura: il voto definitivo è davanti al nome della squadra. Segue il record in campionato. Sotto il nome tra parentesi il verdetto dell’ultima giornata giocata, l’avversario e il voto alla partita, che tiene conto anche se hanno giocato o no i titolari).
Ora, prima di partire, grazie, a tutti voi che avete letto i voti quest’anno!
10 Baltimore Ravens (13-4)
(L vs Steelers 6,5)
Ora, per favore, state alla larga se avete problemi con Lamar Jackson. Può non essere il vostro quarterback preferito. Non accetto però critiche aprioristiche sulla qualità del ragazzo. E sono contento che abbia dimostrato tutto il suo valore quest’anno dopo aver firmato un contrattone “osteggiato” da molti. Bravi tutti, però, in casa Ravens. Capaci di sopperire ad assenze rilevanti senza abbassare la qualità delle prestazioni. Le vittorie a fine anno sulle rivali dirette sono state una prova di forza importante che dovrà essere confermata nella post season. Il momento che definirà il 2023 dei ragazzi di John Harbaugh. Ho apprezzato molto come abbia cambiato marcia in attacco a metà anno. Della difesa non c’è molto da dire: tanto talento, amalgamato bene. Smith e Queen sono caterpillar. Hamilton un game changer. I pass rusher talmente tanti che non li cito per non scordarne qualcuno. Tutti ben ruotati, in schemi in grado di mascherare i piccoli difetti. Il massimo dei voti alla capoclasse della regular season 2023.
9,5 San Francisco 49ers (12-5)
(L vs Rams 5)
C’è stato un passaggio a vuoto. Tre sconfitte consecutive a metà campionato, inusuali per una corazzata. Mi hanno fatto dubitare momentaneamente. La reazione è stata all’altezza della qualità del roster e del coaching staff. Hanno ancora il dente avvelenato per come è finita la passata stagione. La mia sensazione è che sia quella, oltre a un McCaffrey eccezionale, a califfi come Samuel, Kittle e Aiyuk, a una linea difensiva stellare e a un Purdy essenziale, la leva che me li fa pronosticare come i favoritissimi della NFC. Il peso del pronostico è probabilmente l’avversario più duro che divide San Francisco da un meritato viaggio a Las Vegas la seconda domenica di febbraio. Kyle Shanahan ha plasmato una creatura che non sarà facile per nessuno imbrigliare, riuscendo a valorizzare al meglio le caratteristiche dei suoi uomini migliori.
9 Houston Texans (10-7)
(W vs Colts 8,5)
Quando si dice sorprendere. A ulteriore testimonianza che nella NFL tutto può succedere. Anche in tempi brevissimi. E basta cambiare solo una vocale: bisogna essere brAvissimi. Sì perché occorre affidarsi a un coach come Ryans e pescare giocatori come Stroud, Anderson, Dell… Lavoro eccezionale in casa Texans, dove è esploso anche Collins. Una svolta tanto inattesa quanto eccezionale. Sono stati una delle squadre più divertenti da seguire per tutto l’anno. Forse al prossimo draft si farà meno attenzione ai test attitudinali nel valutare un quarterback. Intanto Stroud ha giocato un torneo da far impazzire la tifoseria texana. Deshaun, who?
9 Detroit Lions (12-5)
(W vs Vikings 8)
Non si può dare un voto più basso a una squadra che ha conquistato il suo primo titolo divisionale dopo trent’anni. Il primo assoluto nella NFC North. Una squadra che ha riportato entusiasmo in una città afflitta dallo “sconfittismo”. Grandi meriti a coach Campbell e al suo carattere. Manca ancora qualcosa secondo me per competere fino in fondo, perché in parecchie partite mi sono sembrati più “leggeri” di quanto non raccontasse il record. Ma ciò non toglie che hanno un organico profondo e talentuoso su entrambi i lati della palla e che riescano a valorizzare al meglio i loro ragazzi. Ah, ancora qualcuno disposto a sfotterli per aver scelto un RB, un LB e un TE con tre chiamate delle prime 34?
9 Dallas Cowboys (12-5)
(W vs Commanders 8)
Non sono un estimatore di McCarthy e lo sapete bene. Eppure quest’anno ha fatto un lavoro egregio a Dallas. Sì, sono un’altra delle formazioni (insieme ai Ravens) che devono cominciare a dimostrare qualcosa da qui in avanti, ma restando concentrati sulla regular season che stiamo valutando in quest’aula, i Cowboys mi sono piaciuti quasi sempre nel 2023. Ecco se devo fare un appunto: mi aspettavo di più da Pollard. In compenso Lamb è diventato una superstella. Si è parlato relativamente poco di Parsons, rispetto a Watt o Garrett o Bosa, ma la difesa guidata dal numero 11 ha avuto pochi passaggi a vuoto.
8,5 Cleveland Browns (11-6)
(L vs Bengals NG)
Tra i coach che hanno attraversato con maestria le correnti avverse Stefanski merita il titolo di MVC. La tormenta di infortuni che si è abbattuta sui Browns avrebbe stroncato le migliori dinastie della storia. Loro hanno resistito, poggiandosi su una difesa spesso stellare e trovando in Flacco un condottiero inatteso. Don Chisciotte che ha vinto la sua guerra. Adesso il compito dell’attacco è provare a evitare di essere la macchina da turnover della stagione regolare. Lasciando che Garrett e compagni svolgano il loro lavoro.
8 Buffalo Bills (11-6)
(W vs Dolphins 8,5)
Quella sconfitta al supplementare contro Philadelphia ha segnato la svolta della stagione. Insieme al licenziamento dell’offensive coordinator Dorsey. Stappata la bottiglia ha cominciato a scorrere il vino buono che ha ringalluzzito il record e pone ora i Bills nell’invidiabile posizione di avere tutto quel che serve per poter puntare al bersaglio grosso e di poterlo fare partendo nascosti dietro le frasche. Come chi li precede e chi li segue anche la loro lista degli infortuni a giocatori chiave è lunga come la lista della spesa per il pranzo di Natale o, se preferite, la rookie dinner. Ma è così praticamente per tutte le franchigie. “È la NFL, bellezza” (semi cit.) A inizio anno credevo pagassero l’essere arrivati sempre corti nelle precedenti annate. E che McDermott potesse essere a rischio. Hanno vinto la division. Bene così.
7,5 Miami Dolphins (11-6)
(L vs Bills 6)
Pesano molto sul loro giudizio finale tutte quelle sconfitte con avversarie dirette. Le famose contender. E gli costano anche non poter giocare in casa nei play-off. Detto questo i Dolphins si sono confermati squadra gustosissima per i miei occhi. Tua-Hill-Waddle si sciolgono in bocca. Ho inserito Mostert tra le mie storie preferite della stagione (se vi interessa abbonatevi alla newsletter gratuita di Huddle dove potete ascoltare anche Comment-Ale, la mia rubrica). Sconfitte o no, pur con il titolo divisionale sfuggito all’ultimo, credo che sia stata una signora annata per loro e li ritengo sicuramente contender e non pretender. Certo dovranno sudarsi ogni più piccolo passo. E adesso bisogna vincere anche contro le pari-livello.
7,5 Los Angeles Rams (10-7)
(W vs 49ers 6,5)
Applausi. Tanti. A McVay. Al general manager Snead che ha scelto talenti come il RB Williams e il WR sensazionale Nacua al quinto giro. A Stafford, che guardatelo lì, ancora a conquistarsi i play-off. No, non l’avrei mai detto. Anzi li vedevo arrancare. Invece grazie al genio che si trovano in sideline hanno giocato alla grande. Hanno dato una raddrizzata anche alla difesa.
7 Tampa Bay Buccaneers (9-8)
(W vs Panthers 6,5)
Siamo decisamente nel paragrafo delle sorprese. Sì, la NFC South era una division “a perdere”, dove sin dall’estate si era capito che non c’erano formazioni di prima fascia. E i Buccanneers erano parte centralissima dei “bassifondi infernali”. Prova convincente dopo prova convincente si sono ritrovati nelle condizioni di prendersi la division. Il ritmo nelle ultime settimane è calato sensibilmente. C’è però il carattere di Mayfield, che avrà tanti difetti ma non è certo un ragazzo che si arrende.
7 Green Bay Packers (9-8)
(W vs Bears 7)
Hanno seminato tanto. Un roster giovane e ricco di belle speranze. Da 49 anni non c’era una squadra così giovane capace di centrare i play-off: hanno 17 giocatori nati negli anni 2000 a roster. Chiaramente il giardino poteva reggere il concorso solo se il numero 10, il fiore su cui avevano investito di più, fosse sbocciato. Così è stato: Love ha fatto vedere di poter guidare Green Bay nel prossimo futuro. La NFC North dovrà fare ancora i conti con i Packers negli anni a venire. Anche perché in difesa hanno una buona dose di talento. I play-off per permettere ai ragazzi di fare esperienza sono un plus da non sottovalutare. Pensavo avessero bisogno di più tempo per riprendersi dall’affaire Rodgers. Sì, mi hanno stupito. Soprattutto per la capacità di crescere durante l’anno. Chapeau.
7 Pittsburgh Steelers (10-7)
(W vs Ravens 6,5)
Davvero? Davvero Tomlin è riuscito a centrare ancora un record positivo? Lo rileggo: 10-7. Incredibile. Ha aiutato la cacciata di coach Canada, offensive coordinator allontanato per disperazione a metà campionato. Sempre troppo tardi. Cacciato lui gli Steelers non si sono trasformati nei Broncos di Manning, hanno semplicemente iniziato a macinare il macinabile. Piuttosto di niente, è meglio piuttosto. Si dice dalle mie parti. Così col poco a disposizione hanno prodotto quanto serviva per portare a casa addirittura 10 vittorie. Preoccupa aver visto un Pickett incapace di migliorare quanto si sperava. Tanto che Rudolph non è sembrato poi così male, successivamente.
7 Indianapolis Colts (9-8)
(L vs Texans 6)
Complimenti a coach Steichen. Ha fatto funzionare il suo impianto anche dopo aver perso il ragazzo su cui l’aveva costruito. Mica banale al primo anno da capo. Minshew ha ribadito di essere un signor backup oltre a uno dei più folkloristici personaggi della NFL odierna. Questo giocando buona parte della stagione anche senza Taylor e sapendo valorizzare Moss. Bene anche il ricevitore rookie Downs, buon complemento a Pittman. Fondamentale che la linea offensiva sia tornata a giocare ai livelli pre 2022.
6,5 Kansas City Chiefs (11-6)
(W vs Chargers NG)
Che Bieniemy fosse più importante di quel che si credeva? Di sicuro stavolta aver scommesso sul non avere ricevitori di livello non ha pagato. Il solo Kelce, in evidente calo a fine campionato, si è rivelato insufficiente. Ed è proprio l’attacco ad aver fatto storcere il naso, perché la difesa ha fatto il suo dovere. Anzi, il merito per quell’11-6 che leggete lì in alto è da ascrivere proprio a loro. Grande lavoro di Spagnuolo. Tantissimi errori che fanno dubitare sulle possibilità di Kansas City. Mahomes nelle ultime gare di stagione regolare nervoso come mai prima in maglia rossa.
6 Philadelphia Eagles (11-6)
(L vs Giants 2)
L’inizio positivo, per quanto meno solido del campionato scorso a livello di qualità del gioco. Poi il crollo verticale e un finale che non fa presagire nulla di buono per il prosieguo. Da 10-1 a 11-6 è il biglietto da visita peggiore con cui presentarsi in gennaio. L’ombra della squadra dello scorso anno. Sono anche dubbioso sulle loro capacità di reagire, perché una squadra con quel DNA avrebbe dovuto farlo anche in stagione regolare. Il cambio del defensive coordinator in corsa con scarsi risultati dà l’idea della stagione complicata che si è vissuta a Philadelphia. Quell’11-6 inganna.
6 Seattle Seahawks (9-8)
(W vs Cardinals 6,5)
Io, a differenza della proprietà che aveva ambizioni maggiori, credo che il valore di Seattle fosse proprio questo. Con un pizzico di fortuna in più avrebbero potuto strappare un biglietto per continuare a giocare ancora una settimana ma ritengo che si siano espressi vicini al loro massimo. Il ciclo di Carroll si è concluso e nessuno nel Nord Ovest lo dimenticherà mai. Bravo a restare ad alto livello anche nel finale. Mi sono già cosparso il capo di cenere lo scorso anno.
6 Cincinnati Bengals (9-8)
(W vs Browns 7,5)
Senza Burrow praticamente tutto l’anno (in alcune partite a inizio autunno probabilmente sarebbe stato persino meglio non ci fosse) non si poteva chiedere troppo a Cincinnati. Coach Taylor è piaciuto di più nelle difficoltà che nell’ordinario, riuscendo a cucire su Browning un vestito che gli ha permesso di non sfigurare in gran parte delle “serate” cui ha preso parte.
5,5 New Orleans Saints (9-8)
(W vs Falcons 8)
Classico studente che “poteva dare di più”. Carr non sarà il futuro di New Orleans, meglio pensare già a chi dovrà prendere il suo posto. Alla fine ne è uscita una stagione mediocre. I Saints sono tra le formazioni che ho guardato meno volentieri nel 2023, proprio perché “sciapi”.
5,5 Las Vegas Raiders (8-9)
(W vs Broncos 7)
Sono partiti con tutte le gomme bucate. Hanno voluto provare ad andare avanti con McDaniels, che si è portato in casa Garoppolo. Il cambio del manico sulla sideline quanto meno ha garantito a Las Vegas di non svaccare e di mettere il carattere che serve a una squadra di football. Merito di Antonio Pierce. Certo ci sono delle discrete macerie da rimuovere per ricostruire, ancora una volta.
5 Denver Broncos (8-9)
(L vs Raiders 4,5)
Al contrario dei nero-argento di Vegas i Broncos già lo scorso anno avevano rinunciato al loro progetto fallimentare. Coach Payton con modi sempre discutibili ha avviato il lavoro di raddrizzamento della baracca. Inizio terribile. Risalita. Grandi pulizie. Che proseguiranno.
5 Chicago Bears (7-10)
(L vs Green Bay 5,5)
La scorsa estate credevo che i Bears potessero diventare quello che sono stati i Packers. E che Fields fosse destinato a un breakout year, per dirla all’americana. Gli è mancato sicuramente qualcosa. Eppure dei lampi alla fine si sono visti. E adesso si ritrovano con due prime scelte nella top-10 per far decollare il piano avviato con Poles e Eberflus tre anni fa. Non sono sicuro che ammainare la bandiera Fields sia la scelta giusta. Cambiare offensive coordinator, come è già stato fatto, invece, era sicuramente il minimo sindacale da cui ripartire. Certo sono felice di non essere nei loro panni quando si tratta di prendere la decisione sul quarterback del domani. Tieni Fields e passi il potenziale fenomeno Williams? Williams o Maye? E se poi Fields esplode e tu peschi ancora una volta il flop dei due che escono dal college? Perché nulla è scontato in sede di draft… Bene che non tocchi a me. Hanno investito ancora una volta su delle trade a stagione in corso ed è arrivato Sweat. Per una difesa che statisticamente ha bisogno di un restauro.
5 Jacksonville Jaguars (9-8)
(L vs Titans 0)
Entriamo nel tunnel profondo delle delusioni. Dai Jaguars mi aspettavo moltissimo. Sono riusciti a perdere una division che doveva essere blindata nelle loro mani. E come l’hanno fatto. L’ultima giornata è a dir poco inaccettabile. Sebbene i prodromi ci fossero tutti a leggere quanto si era visto in precedenza. Hanno galoppato sulle spalle di Etienne nella prima parte dell’anno, poi sono evaporati e Lawrence, spesso malconcio, ha rimandato il salto a super superstar. Anche Ridley lo ipotizzavo a livelli decisamente superiori. In difesa è già stata fatta piazza pulita di tutti gli allenatori e si ripartirà doverosamente da zero.
4,5 New York Jets (7-10)
(W vs Patriots 7,5)
Hanno fatto all in su Rodgers e il sogno è durato pochi snap. Il 4 è più per la gestione dei suoi sostituti e per alcune partite imbarazzanti che hanno giocato, che non per un risultato tutto sommato accettabile a livello di record. La difesa ha fatto i salti mortali per cercare di tenere in vita le speranze di non buttare a mare la stagione e magari far persino rientrare clamorosamente in gioco AR8. Non è andata. Felice di aver rivisto Hall correre alla grandissima. Sono tuttora convinto che con il futuro Hall of famer dietro il centro sarebbero stati una brutta gatta da pelare per tutti.
4 Minnesota Vikings (7-10)
(L vs Lions 5)
Sì, c’è l’attenuante degli infortuni. Solo che quando gestisci così disastrosamente partite che puoi vincere e peggio ancora la tua quarterback room, non puoi sperare di ottenere un voto migliore. La bocciatura è soprattutto per coaching staff e front office. Indegno il carosello di quarterback dopo l’uscita di scena di Cousins. Cosa salvare: Brian Flores, che ha rialzato una difesa dalla qualità ridottissima, i progressi della linea d’attacco e, manco a dirlo, Justin Jefferson.
4 Atlanta Falcons (7-10)
(L vs Saints 2)
Incapaci di far rendere al meglio una enorme quantità di talento in attacco. Ne ha già pagato le conseguenze coach Smith, messo alla porta. Mi sono piaciuti, molto, gli innesti di due veterani come Bates e Campbell. Un granello di sabbia in un castello in riva al mare crollato miseramente. Avevo parecchi dubbi sulla scelta di affidarsi a Ridder. Esperimento fallito.
4 Arizona Cardinals (4-13)
(L vs Seahawks 6)
Qui invece abbiamo un votaccio per come è stata allestita la squadra. Ha dell’incredibile come le sole quattro vittorie siano arrivate contro signore squadre. Ma anche i Cardinals sono una delle compagini che ho mal digerito quando sono stato costretto a dargli un occhio. Senza contare che metà anno sono stati senza Murray. E con tutto che non mi fa impazzire, la differenza si è vista. Comunque, davvero troppo poco.
3,5 Tennessee Titans (6-11)
(W vs Jaguars 8)
Brutto epilogo per il ciclo di Vrabel e la carriera nel Tennessee di Henry (anche se all’ultima giornata hanno onorato alla grande lo sport giocando uno scherzetto non da poco a Jacksonville). Formazione impalpabile. Nel loro caso avevo annusato il principio di declino. Sarà Levis l’uomo della rinascita? In un primo momento quest’anno mi ha fatto pensare che avessero fatto centro. Il problema è che questa sensazione è durata troppo poco.
3 Los Angeles Chargers (5-12)
(L vs Chiefs 5)
Quando si parla di delusioni ultimamente nella NFL spunta il link al sito dei Chargers. Los Angeles era tra le mie favorite per il ruolo di sorpresa positiva. Errore enciclopedico. Anche in questo caso il benservito a Staley è arrivato fin troppo tardi. La delusione per quel che mi riguarda è su tutti i lati del campo. I nomi ci sono, non bastano però. Quando anche Herbert è entrato in infermeria l’annata dei Chargers ha preso una piega davvero da dimenticare. Non c’è stata nemmeno la reazione caratteriale vista nei Raiders. Forse farebbero bene a invertire per un momento la rotta degli head coach giovanissimi che ha preso piede nella NFL e affidarsi a uno dei santoni rimasti a spasso in questi giorni.
3 New York Giants (6-11)
(W vs Eagles 7,5)
Che non potessero ripetere l’annata 2022 era evidente a tutti. Che iniziassero in modo tanto terribile come hanno fatto, gettando immediatamente il campionato alle ortiche però era altrettanto impronosticabile. Senza Barkley sono una squadra molto modesta. L’infortunio di Jones è stato un’ulteriore mazzata. Aggiungiamoci i rapporti molto, molto tesi tra l’head coach Daboll e il defensive coordinator Martindale (già fuori dalla porta) e non è difficile capire come tutto sia andato per il verso sbagliato nella grande mela.
2 Carolina Panthers 2-15
(L vs Buccaneers 0)
Poche idee e ben confuse in casa Panthers. Coach Reich cacciato a metà annata. Quarterback rookie, Young, che si spera possa diventare il volto della franchigia, abbandonato a se stesso. Il rischio che non aver scelto Stroud diventi un meme è alto. Figurarsi poi se la scelta è stata motivo di discordia tra ex coach e proprietà. Più che Panthers nel 2023 sono stati anatroccoli bagnati. E la confusione con questa proprietà non è una novità degli ultimi 12 mesi, anzi.
1 Washington Commanders 4-13
(L vs Cowboys 2)
Quando a metà anno Howell era leader per yard lanciate ho iniziato a pensare che Bieniemy fosse un genio e che forse ero stato troppo severo nella valutazione del quarterback. Anche se mi insospettiva che non la passasse pochissimo a McLaurin, il suo miglior ricevitore. La realtà ha presentato il suo brutale conto successivamente. Inconcepibile, poi, come sia stata smantellata la difesa prima della trade deadline. Avevano una linea monstre, ne hanno ceduta la metà. Pur con tutti i problemi di infortuni di Young, è stata ugualmente una scelta sospetta. Adesso che Rivera è stato esonerato, la nuova proprietà può scrivere da zero il suo primo capitolo originale.
1 New England Patriots 4-13
(L vs Jets 2)
L’ingloriosa conclusione di una dinastia che ha segnato gli ultimi 25 anni di NFL. L’uscita dal campo imbacuccato sotto la neve di Belichick rimarrà la sua ultima immagine in felpa Patriots. Immagine triste, che non offusca le molte felici. Nel post Brady però ci ha capito davvero poco. Le porte girevoli dietro al centro quest’anno non sono state un bello spettacolo. New England, non è stata un bello spettacolo.
Wow che pagellone. Ricco di commenti
Arriveranno nei prossimi giorni, abbiamo iniziato con i voti puri.