Profondo Roster 2023: Cleveland Browns

In una AFC North il cui scettro ha davvero molti pretendenti (tutti e quattro i team sono compresi in una sola vittoria), i Cleveland Browns hanno dimostrato in queste prime tre giornate di poter dire la loro fino alla fine della stagione e di poter ambire ad una post season da cui mancano dal 2020, la prima stagione dell’era Stefanski (piccola nota: la citata stagione 2020 è l’unica in cui i Browns siano riusciti a centrare i playoff  dall’ormai lontano 2002).

OFFENSE

Inutile girarci attorno, uno dei problemi principali del prosieguo della stagione per i Browns sarà come sostituire al meglio il fortissimo runner Nick Chubb, andato k.o. per un grave infortunio al ginocchio sinistro nella seconda gara di stagione contro gli Steelers. Chubb era il catalizzatore principale di un attacco costruito soprattutto per correre il pallone e dunque il rischio di un contraccolpo per Cleveland è evidente. La prima mossa della dirigenza è comunque stata quella di rimettere sotto contratto Kareem Hunt, già con i Browns dal 2019 fino a pochi mesi fa. Nella prima gara senza Chubb, Hunt ha più o meno diviso le portate con il collega Pierre Strong, mentre la parte del leone fra i runner l’ha fatta Jerome Ford, che dopo un anno da rookie praticamente impalpabile, potrebbe ora avere l’occasione di mostrare quanto vale. Dopo una prestazione monstre contro gli Steelers, Ford è stato quasi annullato dalla difesa dei Titans anche se ha trovato la prima meta stagionale.

La situazione del backfield offensivo dei Browns è per altro in piena evoluzione (ad esempio sarà interessante vedere se l’esperto Hunt, che già nella gara di esordio è stato in campo nel 20% degli snap offensivi, troverà sempre più spazio una volta abituatosi a clima partita) ma non sono da escludersi soluzioni esterne a sorpresa (ad esempio il buon Jonathan Taylor dei Colts) visto che il general manager Andrew Berry non è uno che si tiri indietro e c’è da organizzare una buona trade.

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In questo 2023, il quarterback Deshaun Watson aveva già molti occhi addosso, sia per una stagione di esordio con Cleveland non certo esaltante (seppur con la scusante delle 11 giornate di squalifica seguite ad un campionato intero in panchina) che poi naturalmente anche per i problemi al di fuori del campo, ma naturalmente, ora, senza Chubb, l’ex Texan è chiamato ad essere ancora di più una pedina fondamentale per il team di coach Stefanski. Dopo un 2022 in cui ha fatto segnare il peggior QB rating della carriera, Watson è stato nuovamente in difficoltà nelle prime due giornate di campionato in cui ha complessivamente passato con poco più del 50% di completi (38 su 69), per nemmeno 400 yard, 2 mete e due intercetti.

Domenica contro Tennessee, Watson ha offerto decisamente la sua miglior prestazione in maglia Browns, con 27 completi su 33 per 289 yard e due mete e i tifosi di Cleveland si augurano che finalmente il prodotto da Clemson stia ritrovato la forma mostrata in quel di Houston anche perché, se aggiungiamo un buon quarterback, il team di coach Stefanski può davvero diventare un cliente ostico per tutti.

I principali bersagli per Watson sono i ricevitori Amari Cooper e l’ex Jet Elijah Moore. Finora i due hanno visto 25 palloni lanciati nella loro direzione però Cooper ha messo a segno due ricezioni in più (17 contro 15) e, soprattutto, ha portato a casa quasi il doppio delle yard (243 a 128). L’arrivo di Moore ha relegato al ruolo di terzo receiver Peoples-Jones, che dopo aver stabilito con 61 il record di catch in una singola annata in carriera nel 2022, sembra ora nuovamente essere tornato nel limbo che aveva caratterizzato le sue prime due annate in NFL. Del gruppo ricevitori fa parte anche David Bell, giocatore interessante che dopo aver terminato il campionato da rookie con 24 ricezioni rischia però ora cadere un po’ nel dimenticatoio.

Tight end titolare è il solido David Njoku, giocatore al settimo anno in maglia Browns, uno che ha sempre accusato qualche acciacco di troppo ma che il suo apporto l’ha sempre fornito. Nonostante il k.o. di Chubb, non dovrebbe però mancare il contribuito dei running back al passing game, visto che Ford è già a quota 5 ricezioni e Hunt nella gara di esordio ha comunque portato a casa altri due catch.

La linea offensiva è stata per anni fra le più forti del campionato, e, anche se ha perso forse qualche punto, rimane tutt’ora un’unità di ottimo valore. Purtroppo il quintetto ha subito perso nella prima gara e per il resto della stagione il buon tackle destro Jack Conklin la cui assenza si farà sentire soprattutto nel running game. L’interno della linea è dunque composto del centro Ethan Pocic, dalla guardia destra Wyatt Teller e da quella a sinistra Joel Bitonio, un trio di bloccatori davvero temibile sulla corsa mentre sul passaggio i tre non sono irreprensibili. Tackle a sinistra è Jedrick Willis, giocatore finora con un rendimento sotto tono, mentre a destra, al posto di Conklin, c’è il gigantesco rookie Dawand Jones (quasi 170 chili) che finora se l’è cavata egregiamente sul passaggio mentre ha faticato non poco nei blocchi sulle corse.       

DEFENSE

Dopo tre partite, la difesa dei Browns è la migliore contro i passaggi, la seconda contro la corsa ed è naturalmente la numero uno come yard concesse in generale. Leader indiscusso del gruppo è il fortissimo end Myles Garrett, atleta che, a parte l’anno da rookie, è poi sempre andato in doppia cifra in fatto di sack ed è sicuramente uno dei più forti interpreti del ruolo. L’altro end titolare è il nuovo arrivato Za’Darius Smith, trentunenne con esperienze a Baltimora, Green Bay e Minnesota. Con i Vikings nel 2022, dopo praticamente un anno di stop per problemi fisici, Smith è partito fortissimo, poi nelle ultime sette gare ha messo a segno appena mezzo sack. Quest’anno Smith non ha ancora atterrato il quarterback avversario ma la sua presenza si è sicuramente fatta sentire.

Della rotazione degli end fanno parte anche l’ottimo Ogbo Okoronkwo, che ha già all’attivo un sack e mezzo, e Alex Wright. In situazioni di probabile passaggio, spesso Cleveland si schiera in campo con, insieme, Garrett, Smith e Okoronkwo più un altro ex viking; Dalvin Tomlison, che nonostante la stazza (sono quasi 150 chili) è il tackle più utilizzato. Gli altri interior linemen sono Jordan Elliott, Maurice Hurst e Shelby Harris, la cui presenza in campo è distribuita fin qui in modo piuttosto “equo”.

Il trio di linebacker più utilizzato è composto da Sione Takitaki, Anthony Walker e Jeremiah Owusu-Koramoah. Dei tre, il linebacker più “tradizionale” è Takitaki mentre Walker e Owusu-Koramoah sono maggiormente impiegati nelle coperture sui passaggi, anche se entrambi sono utilizzati pure sulla line of scrimmage e nessuno dei due sta demeritando contro la corsa.

Il secondario è molto forte e molto giovane. Il più esperto è infatti il ventiseienne Denzel Ward, cornerback normalmente schierato a destra opposto a Martin Emerson, terza scelta del 2022 che è ormai una sicurezza. Lo slot cornerback è Greg Newsome, prima scelta del 2021 e altro giocatore di grande valore. Contro i Titans, domenica scorsa, era assente Newsome e al suo posto ha giocato, con alti e bassi, Cameron Mitchell.

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Le due safety titolari sono l’ex Chief Juan Thornhill, normalmente schierato più lontano dalla line of scrimmage, e Grant Delpit, utilizzato non raramente come supporto nel gioco di corsa vista la sua bravura come placcatore. Il veterano McLeod è invece la terza safety: temibile colpitore, l’ex Colt è utilizzato soprattutto quando serve qualche chilo in più nel secondario.     

LA SORPRESA

Scelto al terzo giro nel 2022, Martin Emerson ha disputato un’ottima stagione da rookie ed ora fa parte stabilmente di una rotazione di cornerback di prim’ordine. Una menzione va però fatta anche per il tackle Maurice Hurst, che dopo aver disputato appena due gare fra 2021 e 2022 per guai fisici, sta trovando spazio fra gli interior linemen e, seppur con un utilizzo limitato, ha già messo a segno un sack, due hit sul quarterback avversario e due hurries

LA DELUSIONE

Vero, non è agevole bloccare per Deshaun Watson, un regista che ha la tendenza a tenere il pallone un po’ troppo e che ha le doti di agilità per muoversi nel tentativo di sfuggire alla pass rush, però finora il tackle Willis ha disputato tre gare deludenti, ben al di sotto del suo rendimento medio di questi tre anni in NFL

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