La strada verso il Draft: Dalton Kincaid

Età: 23 – Ruolo: Tight End – College: Utah
Classe: Senior – Altezza: 6’4” (1,93 m) – Peso: 246 lbs (111 kg)

L’evoluzione del ruolo del tight end è uno degli aspetti tattici più interessanti della NFL moderna. Per la classe del 2023 il mondo collegiale sembra rispondere “presente” alla chiamata delle squadre del piano di sopra con una abbondanza di prospetti che rendono il gruppo dei TE uno dei più profondi dell’intero prossimo Draft.

Il background di Dalton Kincaid, Super Senior in uscita da Utah, è molto interessante. Ha giocato esclusivamente a basket fino all’ultimo anno di high school alla Faith Lutheran di Summerville, Nevada. Nell’unica stagione da giocatore di football si è guadagnato un posto nell’ All-State Team raccattando 745 yard e 8 touchdown e un’offerta di borsa di studio dalla University of San Diego, college dell’FCS. I Toreros gli hanno dato la possibilità di giocare fin da subito e Kincaid ha prodotto due ottime stagioni risultando tra i migliori tight end della nazione al solo terzo anno “di football”.

Il trasferimento a Utah, nei palcoscenici più importanti del college football, è stata una conseguenza naturale data la crescita esponenziale di questo prospetto. Con gli Utes ed al centro di un attacco cucito su misura per ogni tight end, Kincaid, dopo un anno di assestamento (5 partite giocate), esplode nel 2021: 36 ricezioni per 510 yard e 8 TD in 14 partite. Pur avendo completato i canonici quattro anni di college, il COVID year, gli da la possibilità di restare ancora un altro anno a Salt Lake City, possibilità che Kincaid sfrutta in pieno concludendo la stagione con 70 ricezioni per 890 yard e 8 TD che hanno contribuito al back-to-back degli Utes come campioni della Pac-12.

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Non possono passare inosservate le doti di Kincaid come ricevitore. Il mix tra atletismo, route-running e ball skills lo rendono uno dei prospetti più intriganti e completi sotto questo punto di vista. La sua abilità nel correre qualsiasi traccia ha portato il coaching staff di Utah ad impiegarlo in un route tree veramente molto esteso rispetto alla norma del livello collegiale. Infatti Andy Ludwig, OC degli Utes, è arrivato ad utilizzarlo come uno slot receiver versione XXL per sfruttare i mismatch favorevoli contro avversari più piccoli o più lenti di lui.

Le mani, fortissime, e la capacità di localizzare perfettamente la palla in aria (retaggio del passato da cestista) lo rendono quasi letale nelle ricezioni contestate.

Citazione degli Eagles (la band, non la squadra) a parte, questa ricezione fa veramente impressione per come prende il tempo al difensore, per la torsione del corpo e, ovviamente, per la qualità e la forza delle mani.

Altro aspetto fondamentale del suo gioco è la capacità di guadagnare yard dopo la ricezione, è rapido ma forse non così veloce eppure grazie ad un avanzato controllo del corpo riesce a sembrarlo. Da non sottovalutare anche la fisicità: più che sufficiente al college, da rivedere contro i corpi dei difensori NFL.

Anche se ha dimostrato di essere tosto e competitivo, le sue capacità come bloccatore e la relativa stazza fisica non fanno ben sperare in uno sviluppo completo in tal senso e ne limitano in qualche modo l’adattabilità a tutte le posizioni specialmente quella più classica di TE in-line. Il lavoro da fare anche dal punto di vista delle tecniche di bloccaggio è moltissimo e ci sono dubbi che quei 246 lb siano reali (non ci sono molti TE di successo nella storia del gioco sotto quella soglia di peso). I 5 anni di college lo rendono un prospetto abbastanza “vecchio” e questo potrebbe frenare qualche squadra anche se dobbiamo considerare che la sua carriera come giocatore di football è, di fatto, appena agli inizi. In seguito ad un infortunio nella seconda parte dell’anno, non ha partecipato ai drills della NFL Combine.

Dalton Kincaid ha tutto per essere un ricevitore di altissimo livello in NFL: le mani sono educatissime, il route running è preciso e ha la rapidità per poter lasciare lì un sacco di linebacker. Non è il classico tight end da utilizzare come salvagente per il quarterback, è un giocatore che avrà bisogno di essere messo, schematicamente, nelle condizioni di poter ricevere la palla.

Quello che può dare ad una squadra NFL fin dal primo giorno è abbastanza chiaro e credo che nel ruolo di big slot receiver potrà avere un discreto impatto: con una classe di ricevitori (sia in uscita dal college che in free agency) che non sembra profonda come in passato, è molto probabile che qualche allenatore possa vedere in lui il tassello mancante in attacco.

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Non offre molto come bloccatore e questo andrà a forzare le situazioni di gioco in cui potrà essere impiegato ma, nel giusto attacco, potrà rivelarsi letale.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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