Dieci tra le migliori mosse della Free Agency NFL

Con la prima ondata di free agency ormai conclusa e dato che quasi tutti i migliori giocatori con il contratto scaduto hanno trovato una nuova sistemazione, diamo un’occhiata più da vicino a chi è riuscito ad approdare nel luogo giusto al momento giusto. Non stiamo parlando di chi è riuscito a scucire l’ingaggio più oneroso ma di chi ha trovato un playbook cucito su misura col quale può aiutare ad infondere una cultura vincente.

Oggi vi presentiamo 10 veterani che possono, fin da subito, avere un impatto decisivo per la prossima stagione.

Richard Sherman, CB, San Francisco 49ers

La rottura del tendine d’Achille che ha chiuso a novembre la stagione di Sherman può rappresentare un limite davvero pesante per la carriera di un cornerback di 30 anni, ma i 49ers hanno colmato una lacuna molto importante con un veterano che sembra essere perfetto per l’organizzazione della difesa. Con il coordinatore difensivo Robert Saleh, ex defensive quality control coach dei Seahawks dal 2011 al 2013, Sherman può entrare e giocare la pattern-match (in parole semplici è un misto tra la marcatura a zona e quella a uomo utilizzata nella cover 3) con la quale si è reso uno dei protagonisti della Legion of Boom.
Ancora più importante, Sherman porta la leadership necessaria per creare un cambiamento radicale nella difesa. Se le squadre vogliono costruire una cultura vincente devono aggiungere giocatori veterani che impongano le loro abitudini, la preparazione e l’approccio professionale. Sherman porta tutto ciò alla squadra di Kyle Shanahan e si farà sentire con i giovani giocatori in una squadra in ascesa.

Pubblicità

Richard Sherman Seahawks

Allen Robinson, WR, Chicago Bears

Robinson sta recuperando dalla rottura del legamento crociato anteriore accorsa durante la prima partita della stagione scorsa, ma se si guardano le prestazioni del 2015 e del 2016 bisogna ammettere che il suo arrivo a Chicago rappresenta un upgrade per il quarterback Trubisky e una prima scelta per i lanci decisamente migliore rispetto ai ricevitori già presenti.
Ha l’abilità di ricevere, senza tanti problemi, i lanci che la maggior parte dei ricevitori definirebbero “troppo alti” grazie alla sua statura di 1 metro e 92 cm; spicca il volo e agguanta il pallone. È un giocatore in grado di risolvere i momenti chiave della partita, altra notizia positiva per Trubisky che potrà contare su di lui sopratutto per le azioni dentro le 20 yard o quando bisogna coprire tante yard per chiudere il down: basti pensare che stabilì il maggior numero in tutta la lega di TD dentro la red zone (18) dal 2015 al 2016.
Con i Bears intenzionati a raddrizzare il percorso della franchigia sotto la guida del nuovo coach Matt Nagy, l’aggiunta di Robinson può rappresentare uno stimolo molto importante per lo sviluppo del gioco.

allen-robinson-jaguars

Kirk Cousins, QB, Minnesota Vikings

Cousins può essere visto come il pezzo finale del puzzle per la squadra di Minneapolis che ha voglia di essere una delle principali pretendenti al prossimo titolo. Si tratta di un roster costruito minuziosamente dalla a alla z e il sistema del nuovo coordinatore John DeFilippo, un mix molto bilanciato di corse e lanci, sembra essere l’abito ideale per il nuovo quarterback.
Ha un lancio molto preciso ed è mobile al punto di poter lanciare bene anche in corsa. Cousins ha completato il 70,1% dei lanci nelle play-action dal 2015, primo posto della relativa classifica. Gli Eagles dell’anno scorso, con DeFilippo allenatore dei quarterback, sono stati i quinti per numero di lanci nelle play-action, mentre i Vikings si sono classificati al primo posto e il loro allenatore dei quarterback, Kevin Stefanski, è rimasto in Minnesota.
Con un gruppo già consolidato di pass-catchers e il ritorno del running back Dalvin Cook dall’infortunio al crociato, Cousins si trova in una posizione privilegiata per elevare il suo gioco e mettere in pratica il suo miglior football per la squadra guidata da Mike Zimmer.

Kirk Cousins (Washington Redskins)

Jimmy Graham, TE, Green Bay Packers

I Packers hanno sofferto molto l’arrivo in squadra per la stagione 2017 di Martellus Bennett (messo fuori rosa l’8 novembre a causa della mancata divulgazione di una designazione delle condizioni mediche), quindi, per sopperire alla mancanza di un’arma nelle ultime 20 yard, la franchigia del Wisconsin ha regalato ad Aaron Rodgers un tight end proveniente da Seattle: Jimmy Graham. Potrebbe non correre come prima dell’infortunio al ginocchio del 2016, ma la sua bravura nella red zone è fuori discussione.
A Seattle la scorsa stagione ha ricevuto 15 dei 24 palloni lanciati nella red zone, 10 dei quali trasformati in touchdown. È senza dubbio uno dei giocatori più forti del suo ruolo e in quella frazione del campo fa la differenza grazie anche alla sua struttura fisica. Tutto fa credere che prenderà il posto di target preferito di Rodgers al posto del neo tagliato Jordy Nelson.

jimmy-graham-seahawks

Trey Burton, TE, Chicago Bears

Burton può essere l’uomo di “movimento” nell’attacco di Nagy con Adam Shaheen, scelto al secondo giro dell’anno scorso, messo a fare il classico tight end di linea. Ha la flessibilità giusta per poter essere utilizzato in diverse posizioni ma soprattutto per diversi scopi al punto che può bloccare i linebacker o i safety ma anche smarcarsi per ricevere.
I Bears possono canalizzare il suo talento nelle tracce dentro la red zone oppure servirlo con le play-action. Burton ha ricevuto 60 volte nelle ultime 2 stagioni a Philadelphia, ha inoltre segnato 5 touchdown nell’annata appena conclusa giocando dietro a Zach Ertz. Le sue ottime prestazioni dovrebbero aumentare dato che adesso ricopre il ruolo di titolare, ma la persona più felice è senza dubbio Trubisky.

Trey Burton

Trumaine Johnson, CB, New York Jets

Alto 1 metro e 88 centimetri, Johnson è l’uomo giusto per l’organizzazione difensiva di Todd Bowles. Il suo sistema si basa sulla pressione e sulla copertura a uomo nella linea secondaria; Johnson porta la fisicità per contenere l’uscita dei running back dalla linea e per vincere gli uno-contro-uno con i ricevitori.
Nonostante l’ex giocatore dei Rams ha all’attivo solo 2 intercetti l’anno scorso, può vantare 18 anni di carriera e delle discrete abilità col pallone. I Jets hanno due safety come Jamal Adams e Marcus Maye che sono in grado di fare il salto definitivo nella loro seconda stagione in NFL; hanno però bisogno di un cornerback e Trumaine è proprio l’upgrade che serviva per mettere un po’ di pepe sulla linea di scrimmage.

Trumaine Johnson

Case Keenum, QB, Denver Broncos

I Broncos possono ancora prendere un quarterback di spicco con la quinta scelta assoluta al draft, ma ingaggiare Keenum con un contratto biennale conferisce all’attacco di Denver stabilità e leadership per la prossima stagione. L’abilità di Case di reggere la pressione e riuscire in giocate che sembrano senza speranza raggiunge l’apice l’anno scorso: lancia 22 TD e solo 7 intercetti.
A Denver i primi 2 bersagli di Keenum sono senza dubbio Demaryius Thomas ed Emmanuel Sanders; il quarterback sembra l’uomo giusto per capitalizzare le numerose play-action chiamate nella sideline offensiva dei Broncos, l’anno scorso ha trasformato in touchdown 8 volte questo tipo di schema subendo un intercetto. Nel 2017 i quarterback dei Broncos non hanno affatto gestito bene il pallone, Case aiuterà a rendere il tutto più efficiente.

Casey Keenum Vikings Falcons

Jerick McKinnon, RB, San Francisco 49ers

Il contratto di McKinnon, che prevede 12 milioni garantiti nel 2018, può sembrare strano poiché ai Vikings è sempre stato uno dei protagonisti del turnover senza mai trovare una collocazione fissa. I dubbi però si sciolgono subito se pensiamo a quanto questo giocatore sia fatto apposta per gli schemi di Shanahan data la sua abilità nella corsa ma anche per la versatilità da ricevitore negli schemi di lancio.
McKinnon ha ricevuto 94 lanci nelle ultime 2 stagioni con i Vikings e questo si configura perfettamente con il sistema del suo nuovo coach. È in grado di replicare quanto fatto da Freeman e Coleman nel 2016 quando gli schemi erano chiamati proprio da Shanahan, può essere l’uomo giusto di Jimmy Garoppolo fuori dal backfield.

Jerick McKinnon

Dion Lewis, RB, Tennessee Titans

L’aggiunta di Lewis conferisce ai Titans una maggiore versatilità nel backfield da abbinare a Derrick Henry, bisogna pensare a quest’ultimo come un treno che si fa strada con il pallone tra i placcaggi e al primo come l’antitesi che porta in campo movimento e abilità in ricezione.
Lewis ha una media di 5 yard per portata l’anno scorso con i Patriots, ma quello che salta all’occhio è il guadagno dopo il primo contatto: 2,6 yard di media che lo mettono in testa alla classifica insieme a Fournette. Inoltre con 32 ricezioni nel 2017 ha dimostrato che è in grado di guadagnare yard anche tramite lanci veloci e screen pass; buone notizie per Mariota e per tutto il sistema offensivo che sotto il nuovo coordinatore Matt LaFleur subirà un netto ringiovanimento.

Pubblicità

Dion Lewis Patriots

Star Lotulelei, DT, Buffalo Bills

L’arrivo di Lotulelei è un bonus per i Bills che hanno confermato il leader difensivo Kyle Williams. Nel 2017 Buffalo si è piazzata al 29esimo posto nella classifica delle yard concesse su corsa: media di 124,6 yard a partita. Non benissimo.
Con Lotulelei i Bills si assicurano un “mangiatore di spazio” da 141 chili che in mezzo alla difesa è in grado di fermare le corse e “divorare” i bloccatori. Dopo aver già giocato per l’attuale coach dei Bills, Sean McDermott, in Carolina, ci si aspetta che Star sia messo in una posizione in grado di massimizzare il suo impatto nel sistema difensivo. Si tratta di un ingaggio molto intelligente per i Bills che hanno coperto un ruolo importante e allo stesso tempo migliorato una difesa con parecchi buchi contro le corse.

Star Lotulelei

[playbuzz-item item=”c8ab6910-1da7-4de5-991f-a8d730cb29fe” shares=”false” info=”false” wp-pb-id=”718984″] [clear] [ad id=”29269″]
Merchandising Merchandising

Massimiliano Poli

Nato a Montecchio (RE) il 5 gennaio 1993, studente di Giurisprudenza presso la facoltà di Modena, appassionato di football americano, NFL, NCAA, ex giocatore e cittadino sotto ogni cielo.

Articoli collegati

3 Commenti

  1. Ciao, ne capisco poco, ma come mai in questo articolo non rientra Suh? Complimenti per il sito 🙂

  2. Suh è un giocatore dalle indiscutibili qualità tecniche e fisiche, nella sua carriera però ha giocato prevalentemente in una difesa 4-3; il coordinatore della difesa dei Rams Wade Phillips è un amante della 3-4 e con questo sistema ha permesso ad Aaron Donald di vincere il premio come miglior difensore dell’anno. Sarà compito di McVay inserirlo nel miglior modo possibile.

  3. anche Solder ai Giants o Norwell ai Jaguars (lasciamo perdere le cifre altine) sono due buone aggiunte.
    Keenum non mi convince del tutto, secondo me è stata una mossa di ripiego dopo aver perso Cousins.
    La migliore, almeno secondo me, è quella di Cousins ai Vikings, hanno una squadra forte e potrebbero pure, se Cousins rispetta le loro aspettative, puntare al gran ballo.
    Le cifre sono alte, però quello è il mercato dei QB e loro sanno che il prossimo anno potrebbe essere quello giusto perché poi perderanno qualcuno in difesa . Un rischio, ma era da prendere, vada come vada (e io spero pure gli vada male :-P).

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.