Rimonta non riuscita (Pittsburgh Steelers vs Minnesota Vikings 28-36)

Il clamoroso “come-back” di Big Ben contro i Vikings si infrange all’ultimo secondo.

Cronaca

Dopo che le due squadre hanno fallito un FG a testa, comincia il gran primo tempo dei Vikings che, approfittando della scarsa resistenza alle corse della difesa di Pittsburgh, si affidano soprattutto alle portate di Dalvin Cook.
Mentre l’offense Steelers, sottoposto alla pass rush asfissiante, colleziona sack, ben quattro, ed è regolarmente costretta al punt, ogni possesso dei viola porta punti sul tabellone. Prima con un TD pass di Cousins per Justin Jefferson, poi con un FG da 38 yard di Joseph e infine con due TD rush dello scatenato Dalvin Cook che fissano il punteggio sul 23-0 per i Vikings all’intervallo.

Nel terzo periodo, mentre la sterilità offensiva di Pittsburgh produce un altro punt e poi anche un intercetto di Bashaud Breeland su un pass inteso per Diontae Johnson, Minnesota, guidata da un Cousins piuttosto impreciso, si limita al minimo sindacale mettendo a segno altri due FG per portarsi sul 29-0.
A questo punto, complice la evidente deconcentrazione dei viola, Ben Roethlisberger riesce finalmente a mandare in end zone il buon Najee Harris, che riceve un pass di 4 yard dopo aver contribuito con le sue portate a risalire il campo. Palla all’offense Vikings e subito Cousins lancia un intercetto, consegnando la palla a Pittsburgh sulle 30 yard del proprio territorio.
Pochi minuti e gli Steelers vanno di nuovo in touchdown con una breve corsa di Harris e si portano sul 29-14 con tutto il quarto periodo da giocare.

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Minnesota non va oltre un “three & out” che ha l’effetto di rivitalizzare il buon Roethlisberger che, non più sottoposto alla pressione del primo tempo, dopo un pass di 37 yds per Johnson, ne confeziona un altro di 30 yard per mandare James Washington in touchdown.
La prospettiva di un clamoroso come-back di Pittsburgh scuote finalmente Kirk Cousins che si inventa un TD pass di 62 yard per K.J. Osborn. 36-0. Partita finita? Macchè. Cousins, che fino a ieri aveva subito un solo intercetto, si fa intercettare ancora da Ahkello Whiterspoon e nel drive successivo Big Ben manda in end zone Pat Freiermuth con un pass da 15 yard. PT da 2 punti e sul 36-28 i Vikings tremano, ma per loro fortuna il drive finale degli Steelers finisce con uno spettacolare intervento difensivo in end zone che impedisce a Freiermuth a ricezione in end zone.

Commento

Abbiamo assistito ad un finale emozionante, se non drammatico, di una partita che alla fine del terzo periodo sembrava finita, e questo un po’ per colpa della deconcentrazione dei Vikings dopo aver dominato in lungo e in largo, e molto per merito di quel vecchio leone di Ben Roethlisberger, che appena ha avuto un po’ di libertà d’azione, ha armato il braccio per cercare un’apparentemente impossibile rimonta.

Cominciamo con i vincitori: Minnesota ha giocato una partita che rispecchia un po’ l’andamento di tutta la stagione in cui ha alternato partite buone e cattive senza riuscire a trovare una continuità.
Questa notte ha costruito la vittoria su un gioco di corsa sontuoso che ha prodotto ben 242 yard, 205 delle quali griffate da Dalvin Cook agevolato dall’ottima prestazione della sua OL che gli ha aperto voragini nella difesa avversaria.
Meno brillante il gioco aereo. Cousins ha completato meno del 50% dei passaggi ed ha subito due intercetti che gli Steelers hanno capitalizzato al massimo con due touchdown. Buon per lui che delle 216 yard conseguite su passaggio ben 62 siano state quelle del TD pass per Osborn che gli ha permesso di respirare quando gli Steelers incalzavano.
A parziale attenuante bisogna dire che l’assenza di Adam Thielen tra i ricevitori si è fatta sentire, anche perchè le attenzioni del secondario di Pittsburgh si sono concentrate su Justin Jefferson che pur avendo segnato un TD e conquistato 79 yard, ha mancato 8 ricezioni su 15.

L’aspetto più preoccupante però resta l’impressionante calo di rendimento accusato nel secondo tempo. La difesa che aveva neutralizzato tutte le opzioni offensive di Pittsburgh nella prima parte arrivando a placcare Roethlisberger per ben quattro volte grazie ad una pass rush asfissiante, è completamente sparita dopo il FG del 29-0, non riuscendo più ad avvicinarsi al QB avversario nè ad arginare Najee Harris. Tra i giocatori del reparto difensivo registriamo le ottime prestazioni di Erik Kendricks, autore di un sack e di 8 tackles di cui due nel backfield avversario, e di Breeland, che oltre all’intercetto ha compiuto 8 placcaggi.

Discorso speculare si può fare per Pittsburgh. Il primo tempo disastroso parla di una squadra in completa balìa dell’avversaria.  Quando però la furia agonistica dei Vichinghi si è placata, gli Steelers, guidati dal loro QB, hanno cominciato a giocare e a mettere paura agli avversari.
Le statistiche di Big Ben parlano di un 70% di completi per 308 yard, tre TD e un intercetto, una prestazione di alto livello favorita anche dal contributo dei suoi ricevitori, e in particolare di Chase Claypool che con 8 ricezioni su 9, ha guadagnato 93 yard. Sempre se si esclude il primo tempo, va registrata l’ottima prova del tutto il secondario di difesa, dove si è imposto su tutti Whiterspoon, autore dei due intercetti.

Prospettive

I Vikings hanno riscattato, soffrendo più del lecito, l’inopinata sconfitta contro i Lions mentre gli Steelers, dopo la vittoria contro i quotati Ravens, sono incappati in una prova negativa.
Il prossimo futuro non si presenta agevole per Pittsburgh, che incontrerà prima i Titans e poi i Chiefs, ma sarà poco agevole anche per i Vikings, attesi a Chicago prima di ricevere i Rams.

In definitiva, in una stagione che sta riservando parecchie sorprese e vedrà 14 squadre approdare ai playoff, l’accesso alla post season appare ancora alla portata di entrambe le formazioni, ma ci sarà da lottare e da restare concentrati fino all’ultima partita.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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