[NFL] Week 13: Tutto ma proprio tutto sulla tredicesima giornata NFL

Una tredicesima giornata NFL entusiasmante, forse la più esaltante finora in questa regular season NFL. Un primo verdetto, con i Panthers che conquistano la NFC South e mantengono la propria imbattibilità. Crollano i Patriots e la AFC ha due nuovi padroni. Sedici sfide incredibili, tutte da rivivere.

I Panthers sono lanciati verso una delle più incredibili stagioni nella storia NFL e Cam Newton (28/41 per 331 yard con 5 TD pass e 1 INT) è intenzionato a lottare per il titolo di MVP di questa regular season. Carolina soffre non poco al Superdome e va sotto di due touchdown nel solo primo quarto, opera di Ben Watson, su lancio di un ottimo Drew Brees (24/42 per 282 yard con 3 TD pass e 1 INT), e di uno scatenato Stephone Anthony (10 tackle, 1 FF), il quale riporta per 31 yard un fumble di Jonathan Stewart fino alla end zone avversaria. Gli ospiti, però, non demordono, anzi passano al furioso contrattacco. Newton si scalda e accorcia trovando Mike Tolbert per la segnatura, poi Stewart si fa perdonare e sigla i punti del pareggio. O meglio, sarebbe pareggio se Graham Gano non vedesse il suo extra-point bloccato e nuovamente Anthony lo riportasse per tutto il campo, donando i due punti per la defensive conversion ai padroni di casa.
New Orleans, però, è alle corde e subisce l’esplosione del quarterback avversario, capace di lanciare nell’ordine Ted Ginn e Devin Funchess in touchdown per allargare la forbice in favore dei suoi. Brees non demorde, anzi trova in Brandin Cooks un solido alleato (6 ricezioni per 104 yard e 1 TD) ed in Brandon Coleman i punti del controsorpasso. La partita è vibrante, Newton è a tratti maestoso e Ginn non può che festeggiare la sua seconda segnatura di giornata con la ricezione da 45 yard. I padroni di casa sono seriamente intenzionati a fermare la corsa sfrenata degli avversari, però, e ribaltano nuovamente tutto grazie a Mark Ingram, che traduce in touchdown una corsa da 9 yard con qualche minuto ancora da giocare. In una giornata in cui la difesa non è all’altezza delle sue precedenti prestazioni, è Cam a salvare gli ospiti, costruendo l’ennesimo, meraviglioso drive offensivo, concluso dalla ricezione decisiva di Jerricho Cotchery, che scrive la parola fine su una magnifica sfida. Vincono i Panthers (12-0) per 41-38 sui Saints (4-8).

Imbattuti fino alla scorsa settimana, i Patriots crollano nuovamente, questa volta tra le mura amiche, incredibilmente contro gli Eagles in grande crisi. In una partita in cui Sam Bradford (14/24 per 120 yard e 2 TD pass) guadagna appena 1 yard in più del solo runningback avversario James White, capace di ben 10 ricezioni per 115 yard ed un touchdown annesso per sbloccare il punteggio, oltre che di 2 portate per 4 yard, sono altri i protagonisti che fanno la fortuna degli ospiti. Ben tre touchdown nascono da ritorni, uno di Najee Goode su un punt di Ryan Allen, bloccato e riportato per 24 yard, uno di Malcom Jenkins, il quale intercetta un comunque buon Tom Brady (29/56 per 312 yard con 3 TD pass e 2 INT) e riporta il pallone per ben 99 yard, ed uno di Darren Sproles, capace di esplodere per 83 yard ricevendo un punt avversario, fino alla end zone.
New England, che si era portata avanti 14-0 grazie a White ed al rientrante Danny Amendola, è tramortita e subisce un altro touchdown ad opera di Jordan Matthews, il quale prova a spezzare definitivamente ogni speranza per i padroni di casa. Nonostante tutto, però, Brady continua a lottare e lancia Scott Chandler per la riscossa, mettendosi poi in proprio da 1 yard a seguito all’onside kick di Stephen Gostkowski recuperato dai suoi. Non basta, però. Nonostante il fumble di Kenjon Burner, che regala la chance del pari agli avversari con un minuto ancora da giocare, tre drop consecutivi dei receiver dei Patriots (10-2) fanno infuriare Brady, in giornata inventatosi anche receiver, e lasciano la vittoria agli Eagles (5-7) per 35-28.

Pubblicità

Una giornata tanto scoppiettante non poteva che iniziare con un Thursday Night fuori dal comune. I Packers non ci capiscono nulla per oltre due quarti di gioco e lasciano spazio alle scorribande dei Lions, guidate da Matthew Stafford (23/35 per 220 yard e 2 TD pass), con Eric Ebron e Calvin Johnson a finalizzare in end zone, oltre che da due field goal di Matt Prater, da 51 e 34 yard. James Starks prova a bloccare l’emorragia, ma si ferma sul più bello e genera un fumble, per sua fortuna recuperato da Randall Cobb per il touchdown che prova a riaprire il match, seguito da quello di Davante Adams per proseguire la rimonta. Prater colpisce nuovamente da 42 yard, ma Aaron Rodgers, discreto fino alla giocata che deciderà la partita, bloccato nei propri attacchi soprattutto da una pessima offensive line, incapace di proteggerlo a dovere, si mette in proprio e corre per 17 yard fino alla gloria, palla alla mano.
Nonostante tutto, però, Green Bay resta sotto nel punteggio e comincia l’ultimo drive a disposizione con 6 secondi sul cronometro e nessun timeout a disposizione. L’azione si incaglia, Rodgers viene trascinato a terra col pallone tra le mani, partita finita. O forse no, perché ad un fino ad allora fantastico Devin Taylor (3 tackle, 2 sack, 1 FF) viene fischiata una dubbia face mask, che significa 15 yard di penalità ed un ultimo lancio a disposizione per gli ospiti. Per quanto la chiamata sia tutto fuorché netta, i Lions (4-8) permettono a Rodgers di spedire un terrificante missile in end zone, si schierano come peggio non potrebbero alle spalle dei receiver avversari ed un fenomenale Richard Rodgers (8 ricezioni per 146 yard e 1 TD) può ricevere incredibilmente senza nemmeno troppi ostacoli. I Packers (8-4) vincono senza aver avuto la leadership del match per nemmeno un secondo, allo scadere, per 27-23.

PACKERS LIONS

Ennesima rimonta subita, ennesima sconfitta di misura per i Giants, che crollano anche di fronte ai Jets nel derby di New York. Dopo il field goal di Randy Bullock, che sblocca il match da 24 yard, un discreto Eli Manning (18/34 per 297 yard con 1 TD pass e 1 INT) guida i suoi al solito secondo quarto devastante, in cui Dwayne Harris riporta per 80 yard un punt fino alla end zone avversaria ed un devastante Odell Beckham (6 ricezioni per 149 yard e 1 TD) esplode in una meravigliosa ricezione da 72 yard fino al touchdown. A ciò si uniscono due field goal di Josh Brown, da 20 e 35 yard, mentre gli ospiti sono in grado di reagire soltanto con la segnatura di Bilal Powell. Ryan Fitzpatrick, inizialmente in ombra, successivamente gioca una partita fantastica (36/50 per 390 yard e 2 TD pass), facendosi aiutare da due tra i più forti ricevitori della Lega, Brandon Marshall ed Eric Decker, capaci, insieme, di ben 20 ricezioni per 232 yard ed un touchdown.
Marshall, oltre a siglare il touchdown del pareggio praticamente allo scadere del match, diventa l’unico giocatore nella storia NFL a scrivere almeno 1.000 yard su ricezione in una stagione con ben quattro squadre diverse. Gli uomini in blu non mettono a segno alcun punto nella ripresa, anzi Manning si fa intercettare su un decisivo 4&2 a ridosso della end zone, e la partita va all’overtime. I Jets (7-5) costruiscono subito un ottimo drive, chiuso dal field goal di Bullock da 31 yard. I Giants (5-7) non rispondono presente e perdono una partita che potrebbe risultare decisiva per le sorti della loro stagione, per 20-23.

Una seconda sfida finisce oltre i tempi regolamentari e porta alla vittoria dei 49ers sui Bears. Non una grande giornata per i due quarterback, almeno fino all’overtime, come dimostra l’intercetto di Jimmie Ward ad uno spento Jay Cutler (18/31 per 202 yard e 1 INT), riportato dallo stesso per 29 yard fino alla end zone avversaria. Il punteggio è in parità, perché Robbie Gould ha messo a segno due field goal in precedenza e l’extra-point di Phil Dawson viene bloccato. Risponde presente il rientrante Matt Forte, autore di 21 portate per 84 yard, oltre che del touchdown palla alla mano per 5 yard che regala il momentaneo vantaggio ai padroni di casa, subito pareggiato, però, dalla segnatura di Shaun Draughn con le medesime modalità.
Dopo un terzo quarto senza particolari sconvolgimenti, ci pensa Ka’Deem Carey, terzo runningback impiegato in giornata dai padroni di casa insieme a Forte e Jeremy Langford, a riportare avanti Chicago. Blaine Gabbert, decisivo per le sorti della sfida, non trovando continuità al lancio, si affida alle proprie gambe e lo fa in maniera splendida, portando il pallone per ben 75 yard in appena 6 tentativi, tra cui quello da 44 yard che vale il touchdown del pareggio. Gould potrebbe evitare l’overtime ai suoi, se centrasse i pali da appena 36 yard allo scadere, ma li condanna, invece, ad un sanguinoso supplementare sbagliando completamente. Come detto, Gabbert fa la parte del leone e, dopo un paio di drive senza risultati, lancia Torrey Smith per 71 yard, permettendogli di siglare il touchdown che chiude i conti. Vincono i Niners (4-8) per 26-20 sui Bears (5-7).

La NFC East è la peggior Division della NFL, ma, al momento, anche la più controversa ed intrigante, avendo quattro squadre al suo interno che possono tutte lottare per un posto nei playoff. Pur senza Tony Romo e con un Matt Cassel tutto fuorché decisivo (16/29 per 222 yard), i Cowboys riescono a superare i Redskins, traditi dai troppi errori nelle fasi finali del match. Le difese dominano i primi tre quarti abbondanti del match, con Sean Lee da una parte a farla da padrone (13 tackle, 1 sack), mentre dall’altra Washington riesce a forzare ben quattro fumble, recuperandone tre. Dan Bailey e Dustin Hopkins si scambiano tre field goal a testa, che fissano il punteggio sul 9-9, che resta tale fino a poco più di un minuto dal termine. Poi, accade l’incredibile. DeSean Jackson perde il contatto col pallone mentre prova a ritornare un punt e genera un fumble, recuperato dal punter Chris Jones. Darren McFadden, fino ad allora autore di due fumble a sua volta, colpisce con la corsa vincente da 6 yard. I padroni di casa sono nei guai, ma Rashad Ross li salva, ritornando per 41 yard il kickoff successivo.
Al resto pensano Kirk Cousins e la vendetta di Jackson, che riceve per 28 yard in end zone il touchdown del pareggio. Tutto finito, si va in overtime? Neanche per sogno. Lucky Whitehead ritorna a sua volta il kickoff seguente per 46 yard e guida i suoi a ridosso della metà campo. Cassel trova Dez Bryant per il guadagno che serve a mettere Dan Bailey in condizione di colpire. Con 14 secondi rimasti sul cronometro, il leggendario kicker centra i pali e i Cowboys (4-8) vincono 19-16 contro i Redskins (5-7).

Tante bellissime sfide nella domenica pomeriggio a stelle e strisce, su tutte quella che non ti aspetti, con la vittoria dei Titans sui Jaguars. Incredibilmente, in uno scontro a suon di touchdown finito con sei viaggi in end zone per parte, sono le mancate conversioni di Jacksonville, in tre dei sei casi, a determinare lo svantaggio che deciderà l’incontro. Partita meravigliosa di entrambi i quarterback. Marcus Mariota (20/29 per 268 yard con 3 TD pass e 1 INT), è in grado, oltre che di lanciare un indiavolato Dorial Green-Beckham (5 ricezioni per 119 yard e 1 TD), Delanie Walker e Craig Stevens in touchdown, anche di prodigarsi per ben 112 yard su corsa in sole 9 portate, tra cui quella infinita da 87 yard per un’incredibile segnatura.

break
Dall’altra parte Blake Bortles è in forma regale e dona ai propri ricevitori la bellezza di 5 TD pass, senza intercetti, oltre a 322 yard. A fargli da fido scudiero è un Allen Robinson a dir poco devastante (10 ricezioni per 153 yard e 3 TD), arrivato oltre le 1.000 yard ed i 10 touchdown in stagione. Antonio Andrews e Wesley Woodyard, il quale riporta per 3 yard un fumble di Stefen Wisniewski, da una parte, T.J. Yeldon, Rashad Greene e Julius Thomas dall’altra si spartiscono i restanti viaggi in end zone. La partita, a rigor di logica, dovrebbe terminare dunque in parità, ma Jason Myers manca due dei sei PAT a sua disposizione e gli ospiti falliscono una conversione da due punti, finendo condannati alla sconfitta. I Titans (3-9) superano 42-39 i Jaguars (4-8).

Emozionante anche lo scontro tra Bills e Texans, con i padroni di casa che conquistano la fondamentale vittoria. Sammy Watkins non ha intenzione di fermare la propria vena realizzativa e sblocca una sfida che lo vedrà protagonista (3 ricezioni per 109 yard e 1 TD). Brian Hoyer sembra aver ritrovato sé stesso (26/43 per 293 yard con 3 TD pass e 1 INT) e permette a Ryan Griffin di pareggiare i conti. È un botta e risposta continuo, con un ottimo Tyrod Taylor, capace di correre per 28 yard in 7 portate, oltre che di 211 yard in 11 completi con 3 TD pass, a colpire e Chris Polk a restituire il favore per gli ospiti, prima che Robert Woods metta le cose nuovamente sui binari di Buffalo prima dell’intervallo.
Dopo la pausa lunga le emozioni faticano a tornare in campo, ma ci pensa DeAndre Hopkins, ora a quota 10 touchdown stagionali, a ridare vita al match, pareggiandolo. con la complicità della conversione da due punti di Jonathan Grimes. Hoyer perde smalto, Taylor è scatenato e Charles Clay può ricevere la sua terza pepita, che trasforma nella segnatura da 40 yard che decide il match, insieme ad un field goal di Dan Carpenter da 36 yard. Non succede più nulla e i Bills (6-6) conquistano il successo per 30-21 sui Texans (6-6).

I Seahawks hanno ripreso una marcia inarrestabile alla riconquista della NFC e non si sono fermati al cospetto dei Vikings. Minnesota perde lo slancio datole da Adrian Peterson e corre per appena 31 yard in 16 portate, finendo schiacciata offensivamente dalla meravigliosa difesa ospite e producendo, con un Teddy Bridgewater disastroso (17/28 per 118 yard e 1 INT), appena 125 yard in totale. Dall’altra parte Russell Wilson è in rush pazzesca (21/27 per 274 yard e 3 TD pass), lancia tre volte con successo in end zone, due per l’eterno compagno d’avventure Doug Baldwin ed una per il rientrante Fred Jackson, oltre a correre per ben 51 yard in 9 portate, aggiungendo anche un touchdown palla alla mano.
Non dimentichiamoci poi di Thomas Rawls, vero e proprio protagonista dello scatenato backfield di Seattle e capace di un’altra prestazione oltre le 100 yard, 101 in 19 portate con annessa la segnatura che sblocca il match. Ai padroni di casa non resta altro che il ritorno da 101 yard di un kickoff di Cordarelle Patterson, unico a trovare uno spiraglio per non chiudere la partita senza punti a tabellone. Dominano i Seahawks (7-5) per 38-7 contro i Vikings (8-4).

Pubblicità

break
Non accinge a terminare il periodo buio dei Falcons, sconfitti nuovamente e raggiunti dai Buccaneers nella NFC South. Jameis Winston è abbastanza preciso al lancio (18/27 per 227 yard con 1 TD pass e 1 INT), ma decide che per sbloccare la sfida del Raymond James è il caso di mettersi in proprio e volare per 5 yard palla alla mano fino alla end zone avversaria. Gli attacchi di Tampa Bay perdono efficacia, mentre quelli di Atlanta non trovano lo spunto decisivo quando oltrepassano la metà campo, per colpa di un Matt Ryan ancora sottotono (30/45 per 269 yard con 1 TD pass e 1 INT) e dei devastanti Kwon Alexander (10 tackle, 1 sack, 1 FF) e Lavonte David (11 tackle, 1 INT).
Shayne Graham è costretto agli straordinari e mette in fila quattro field goal consecutivi, rispettivamente da 28, 47, 52 e 29 yard. Doug Martin, arrivato già a ben 1.133 rushing yard stagionali, ridona il vantaggio ai padroni di casa, confermato dal field goal di Connor Barth da 23 yard. Ryan finalmente esce dal guscio e regala un lancio da touchdown a Nick Williams. Quando sembra che la crisi degli ospiti sia destinata a finire, però, Winston ritrova la buona sorte e costruisce un drive da fenomeno, concluso da Mike Evans con la splendida ricezione della vittoria. I Buccaneers (6-6) superano i Falcons (6-6) 23-19.

La sfida tra Raiders e Chiefs è esaltante fino al termine del terzo quarto, poi crolla decisamente in favore degli ospiti. Alex Smith gioca una partita come al solito statisticamente poco rilevante, ma di estrema solidità, riuscendo ad abbinare la precisione al lancio (16/22 per 162 yard e 2 TD pass) ad un efficace capacità di correre in autonomia, come dimostra il touchdown iniziale, capace di pareggiare quello in apertura di Latavius Murray. Michael Crabtree riceve una delle due gemme di giornata di un Derek Carr molto a disagio contro una difesa impressionante, guidata splendidamente da un indiavolato Derrick Johnson (14 tackle, 1 sack, 1 FF) e dall’unstoppable rookie Marcus Peters (6 tackle, 1 INT, 1 FF).
Spencer Ware pareggia i conti dopo l’intervallo, ma Carr è ancora propositivo e rilancia Oakland con l’aiuto di Lee Smith. Il quarto periodo, però, diventa territorio di caccia di Kansas City e a trovare gloria è soprattutto Jeremy Maclin, il receiver che per tanto è mancato alla squadra ospite. L’ex Eagles scrive due touchdown consecutivi e apre la strada al successo dei suoi, sottolineato con prepotenza dall’intercetto di Tyvon Branch a Carr, riportato per 38 yard fino alla end zone avversaria. Vincono i Chiefs (7-5) per 34-20 sui Raiders (5-7).

Al comando della NFC West, però, sono sempre i Cardinals, devastanti anche contro i Rams. L’attacco di St. Louis fa paura, nel più negativo dei sensi che il termine possa avere. Appena 66 yard su corsa, con Todd Gurley che sembra aver esaurito la benzina delle scorse settimane, ma soprattutto con un Nick Foles imbarazzante a tenere le redini della squadra (15/35 per 146 yard e 1 INT). Tre è il totale dei punti in giornata per i padroni di casa, frutto di un field goal di Zach Hocker da 35 yard.
Molti di più quelli prodotti dall’attacco ospite, guidato da un grande Carson Palmer (26/40 per 356 yard e 2 TD pass), affiancato dalla meravigliosa coppia John Brown – Michael Floyd, capace di 217 yard, pur senza touchdown, opera invece di J.J. Nelson e David Johnson, oltre che di Kerwynn Williams, con la fantastica corsa da 35 yard fino alla end zone avversaria. Chandler Catanzaro aggiunge due field goal, che di per sé basterebbero, e i Cardinals (10-2) schiacciano i Rams (4-8) per 27-3. Menzione d’onore per Larry Fitzgerald, che in giornata raggiunge e supera quota 1.000 ricezioni in carriera, divenendo il più giovane di sempre a riuscirci.

Le tantissime assenze condannano i Ravens ad una sconfitta nemmeno troppo netta, considerando i valori in campo, contro i Dolphins. Ryan Tannehill gioca una partita a limiti dell’oscenità (9/19 per 86 yard e 1 TD pass), guadagnando molte meno yard del solo Lamar Miller (20 portate per 113 yard), ma se non altro è in grado di lanciare un ritrovato DeVante Parker in end zone per il touchdown da 38 yard che sblocca il punteggio. La sfida più bella è, senza dubbio, quella tra le due difese. Da una parte guidano le fila Reshad Jones (10 tackle, 1 INT) e Olivier Vernon (6 tackle, 2.5 sack), oltre a Derrick Shelby, capace di intercettare con una grande giocata un negativo Matt Schaub (32/46 per 308 yard con 1 TD pass e 2 INT) e riportare il pallone per 22 yard fino alla end zone avversaria.
Dall’altra parte è Daryl Smith (9 tackle, 1 sack) a provare a tenere in piedi una baracca che, però, offensivamente non gira a dovere. Justin Tucker colpisce due volte ai field goal, da 38 e 31 yard, un ottimo Javorious Allen, che abbina 17 portate per 63 yard a ben 12 ricezioni per 107 yard extra ed un touchdown, prova a riapire i conti su lancio di Schaub, ma Baltimore non sembra averne più per ribaltare la sfida. Miller, però, provoca un fumble che Courtney Upshaw è lestissimo a ricoprire, donando un’ottima posizione di campo ai suoi per il sorpasso. Schaub non muove la catena e Tucker sbaglia da 55 yard il field del sorpasso, condannando i Ravens (4-8) alla sconfitta. Vincono i Dolphins (5-7) per 15-13.

Baltimore Ravens v Miami Dolphins

Brutte notizie per i Corvi arrivano dalla nettissima affermazione degli Steelers sui Colts. Il primo quarto è un mero scambio di field goal tra Adam Vinatieri, che colpisce da 35 yard, e Chris Boswell, abile da 29 e 51 yard. Prima di uscire infortunato, Matt Hasselbeck fa in tempo a giocare la sua peggior partita quest’anno (16/26 per 169 yard con 1 TD pass e 2 INT), ma anche a lanciare Frank Gore in end zone per il touchdown che vale l’unico vantaggio ospite di questo Sunday Night.
La straordinaria accoppiata composta da D’Qwell Jackson e Mike Adams, capace in totale di 22 tackle ed 1 fumble forzato, non può nulla di fronte allo strapotere di Ben Roethlisberger (24/39 per 364 yard e 4 TD pass) e del suo allucinante parco ricevitori, in cui Antonio Brown, Martavis Bryant e Markus Wheaton uniscono le forze per, udite udite, 282 yard e la bellezza di quattro touchdown, che arrivano uno in fila all’altro a spezzare le gambe ad Indianapolis, tramortita e senza alcun sussulto fino al termine. Non bastassero le due segnature su ricezione, Brown non si fa mancare nemmeno il punt return da 71 yard concluso nella end zone avversaria, per chiudere in bellezza. Crollano i Colts (6-6) per 10-45 contro gli Steelers (7-5).

I Bengals demoliscono i Browns e balzano in testa alla AFC, prendendosi lo scettro fino alla scorsa settimana tenuto saldamente dai Patriots. La battaglia dell’Ohio ha un solo padrone, con gli ospiti che, privi di Josh McCown e con Johnny Manziel ancora relegato in panchina, trovano in Austin Davis un timoniere non troppo affidabile (25/38 per 230 yard con 1 INT e 1 fumble). Oltre a ciò, Travis Coons, autore degli unici punti di giornata per Cleveland, fa 1/2 ai field goal e la difesa è un vero e proprio colabrodo, in cui sguazza un devastante A.J. Green (5 ricezioni per 128 yard e 1 TD), lanciato splendidamente da un Andy Dalton sempre più decisivo (14/19 per 220 yard e 2 TD pass).
Mettiamo insieme anche il touchdown dello stesso Dalton palla alla mano, le 98 rushing yard con segnatura annessa di Jeremy Hill, i tre field goal a segno di Mike Nugent ed il settimo intercetto stagionale di uno strepitoso Reggie Nelson. Basta? Decisamente si, per i Bengals (10-2) dominatori contro i Browns (2-10) per 37-3.

Ad inseguire i Bengals non sono i Patriots, scivolati al terzo posto di Conference, bensì i Broncos, vincitori contro i Chargers, con Brock Osweiler solidamente in cabina di regia (16/26 per 166 yard con 1 TD pass e 1 INT). La partita è di gran lunga la più noiosa di questa entusiasmante Week 13 e vede Denver portarsi avanti di due touchdown nel solo primo quarto, grazie a Demaryius Thomas, imbeccato da Osweiler, e a Danny Trevathan, uno dei tanti grandi esponenti di una difesa meravigliosa, guidata da un Von Miller schiacciasassi (4 tackle, 2 sack, 1 FF).
Quattro sack ad uno spento Philip Rivers, quattro fumble forzati, di cui due al tragico Melvin Gordon visto quest’anno, e Trevathan che riporta per 25 yard l’intercetto fino alla end zone avversaria. Tanto basta, insieme ad un field goal di Brandon McManus da 23 yard, cui risponde quello di Josh Lambo da 51 yard. Nulla più, zero punti segnati da entrambe le squadre in tutta la ripresa e vittoria dei Broncos (10-2) per 17-3 sui Chargers (3-9).

Quanto mai intricata la situazione nelle due Conference, alle spalle di Bengals, Broncos e Patriots da una parte, Panthers e Cardinals dall’altra. Colts, Chiefs e Jets completano il quadro da una parte, con Steelers, Bills e Texans a far sentire la pressione, Packers, Redskins, Vikings e Seahawks si prendono gli ultimi posti disponibili dall’altra, ma le inseguitrici incalzano. La bellissima sfida tra Arizona e Minnesota apre la prossima Week 14 già domani, non c’è tempo da perdere!

Pubblicità
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.