Free State of Murray (Arizona Cardinals vs Cleveland Browns 37-14)

Al First Energy Stadium di Cleveland va in scena uno dei tanti big match di giornata. La sfida vede di fronte i 2 qb che nei Sooners si sono accaparrati l’Hiesman Trophy, ovvero Baker Mayfield e Kyler Murray. 2 qb totalmente differenti tra loro. Il primo è un personaggio nel personaggio, braccio potente e non al top dopo l’infortunio contro i Texans. Il secondo arriva da un perentorio 5-0 e una percentuale di completi del 75,2.

Inizio in salita per i Browns che devono fare a meno di Landry, Chubb, Wills jr e Conklin in attacco. Infatti aprono le danze i Cardinals con Kirk che al limite della linea di fondo piazza il primo td di giornata. Per lui sarà un bel pomeriggio in Ohio, concludendo la gara con 8 rec su 5 e 75 yds pass piu il td iniziale.
Abituati a vedere i Browns con la palla in mano a dettare i tempi, si nota subito come la offense Cardinals tenga molto e bene il cronometro in mano. Il primo drive infatti dura ben 5 minuti spaccati, 9 plays, 74 yds guadagnate.
Le due squadre quasi si equivalgono, il risultato del 1° quarto è infatti 0-7 con soli 4 drive giocati, due per uno. La cosa che fa pendere l’ago della bilancia nelle mani di Arizona sono i falli commessi. Troppi e a volte troppo severi per i Browns. 1/5 per Arizona e ben 6/50 per Cleveland. Se nel secondo quarto Hopkins fa iniziare allo stesso modo del primo i Cardinals, td spettacolare e gara maiuscola per il top WR di lega (3/4, 55 yds, 2td) dall’altra parte Baker Mayfield inizia un lento declino verso la sconfitta.
Senza 2 titolari della Oline, il numero 6 arancio-marrone prima si fa placcare duro con conseguente fumble ricoperto da Arizona, poi spara male uno shotgun in profondità, intercettato sulle 29 Cle da Alford. Una reazione si vede nel finale di primo tempo quando DPJ e non OBJ, si mette in mostra con 2 td che riportano per poco la dawgpound in partita. Il secondo td su tutti è da mozzafiato. Hail Mary della disperazione di Mayfield in endzone Arizona e catch di Peoples-Jones che fa esplodere i tifosi di casa. Ma le gioie per la gente dell’Ohio finiscono qui.
DPJ finisce la gare con 101 yds guadagnate, 5 rec su 8 e i 2 td sopracitati. Peggio di lui OBJ che pure si infortuna dopo una rovinosa spallata sul manto verde. Per lui solo 5 su 8 e sole 79 yds, 0 td. A riposo le statistiche dei 2 ex Sooners sono quasi simili. 12/18 per entrambi 2 td a testa e 1 int per bakerone, 119 yds a 171 per il qb dell’Ohio.

Il secondo tempo sarà totalmente a favore dei Cardinals. Dopo un sack di Garrett che fa ben sperare (2 tkl, 2 solo, 1 sack per lui) la luce si spegne e Murray sale in cattedra definitivamente. Arriva il secondo td di Dhop, lasciato inconcepibilmente solo in endzone dopo una traccia non letta dalla secondaria e nel finale il colpo di grazia di AJ Green, ex Bengals. In mezzo arrivano gli infortuni di Kareem Hunt e JOK che pesano come macigni per i Browns e un altro fumble ricoperto dalla difesa ospite ai danni di Mayfield. Quest’ultimo terminerà la sua mesta gara con un 19 su 28, 67,9% di completi, 234 yds lanciate, 2 td, 1 int e poco più di mezza dozzina di yds corse.
Altri numeri invece per Murray, che domina la sfida tra ex qb dello stesso college. Kyler farà un 20/30, 66,7 % di completi, ben 4 td pass e 0 int. I Browns che fino a 3 ore prima erano leader in possesso palla e corse (soltanto 73 contro JJ Watt e Jones) si trovano a masticare amaro e a ragionare sul da farsi in vista della delicata sfida del TNF di venerdì notte, contro i più abbordabili Denver Broncos di qb1 Bridgewater.

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Sicuramente l’1 su 4 di 4° down convertiti e il 30% di 3° down presi deve essere una sveglia per la offense di coach Stefanski. Al contrario per Arizona, i 24 primi down giocati i 5 scacks messi a segno e i quasi 54% di 3° down completati sono segno di forza e tenacia per tutta la durata della gara, che alla fine li porta sul meritato 6-0, facendoli rimanere l’unica franchigia della lega ancora con la parola “nothing” sulla casella delle L.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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