Vittoria in rimonta (Pittsburg Steelers vs Buffalo Bills 23-16)

Brutto esordio all’Orchard Park per i Bills, sconfitti dai non irresistibili Pittsburgh Steelers in una partita ricca di errori da entrambe le parti.
I Bills hanno subito una buona opportunità perchè il ritorno del Kick-off di McKenzie per 75 yard li porta subito in posizione favorevole, ma dopo tre tentativi devono accontentarsi di un FG di Tyler Bass.
Assistiamo poi ad una impressionante sequenza di possessi improduttivi da entrambi gli attacchi fino agli ultimi minuti del secondo periodo, quando Josh Allen riesce finalmente a condurre un drive vincente risalendo tutto il campo per mandare in end zone con un pass di 3 yard Gabriel Davis, lo stesso ricevitore che in precedenza aveva ricevuto un pass di 37 yard. Sul 10-0 si chiude il primo tempo.
Nel primo drive del terzo periodo gli Steelers danno i primi segni di vita e Roethlisberger riesce a portare i suoi a un FG di 24 yard che Boswell trasforma.
La svolta a favore degli Steelers arriva da due decisioni discutibili del coaching staff di Buffalo che decide di giocarsi prima un “quarto e otto” e poi un “quarto e 1” dalle 41 di Pittsburgh provocando due turnover che gli Steelers capitalizzano il primo con un FG e il secondo con un TD che porta gli Steelers avanti 13-10.
La ciliegina sulla torta Buffalo la serve subito dopo, quando Pittsburgh blocca un punt dalle 29 yard di Buffalo, che Gilbert riporta in TD: 20-10. Il resto è una sequenza di FG che fissa il punteggio finale sul 23-16 per Pittsburgh.

Commento

Le due squadre sembrano entrambe ancora lontane dal loro potenziale.
Cominciamo dai Bills: Josh Allen appare ancora lontano dall’essere quello che la scorsa stagione ha guidato i Bills ai playoff. Pur avendo goduto di discreta protezione, soprattutto nel primo tempo, non è riuscito a dare profondità al gioco aereo fino all’ultimo drive che ha portato all’unico TD. Le statistiche parlano di 30 completi su 51 per 270 yard, che non sarebbero neanche male, ma sono mancati i lanci nel profondo, due dei quali, destinati a Stephon Diggs, sono risultati decisamente troppo lunghi e quindi irraggiungibili dal ricevitore.
L’impressione è che Buffalo, vista l’inconsistenza dell’attacco di Pittsburgh nel primo tempo, abbia sottovalutato l’avversaria e lo dimostra l’avventata decisione di giocarsi due quarti down invece di ricorrere al punt.
Anche la difesa non è esente da colpe perchè se è vero che l’attacco di Pittsburgh nel primo tempo ha prodotto poco, soprattutto per demeriti propri, è altrettanto vero che, una volta ribaltato il risultato, ha potuto gestire i possessi di palla pressochè indisturbato.

Gli Steelers, da parte loro, dopo un primo tempo in cui sono apparsi incapaci di portare avanti l’ovale, nel secondo tempo sono sembrati più determinati e soprattutto hanno tratto il massimo guadagno dalle situazioni di campo favorevole che Buffalo gli ha generosamente concesso. Lo special team di Pittsburgh, in una situazione in cui l’adrenalina era ormai tutta a favore dei giallo-neri, ha aggredito e bloccato il punt conquistando il TD che di fatto ha chiuso la partita.
Sì, perchè, una volta in vantaggio, il buon Roethlisberger ha fatto vedere l’importanza della sua quasi ventennale esperienza pilotando i suoi verso la vittoria attraverso un’accurata selezione di giochi a basso rischio: passaggi nel medio raggio per gli affidabili Smith-Schuster e Claypool e corse brevi di Najee Harris. Alla fine le statistiche di Roethlisberger dicono di 18 completi su 32 per 188 yard, niente di eclatante, ma sufficienti per portare a casa la vittoria. La differenza a favore degli Steelers l’ha fatta la difesa, che ha forzato ben quattro fumble, oltre a quello con cui lo special team ha segnato il TD decisivo.
Bene anche il secondario, che ha limitato l’efficienza dei ricevitori Bills, ma particolare menzione meritano Minkah Fitzpatrick, autore di dieci placcaggi e soprattutto TJ Watt per le incursioni oltre la linea avversaria con cui ha messo a segno due sack.

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In conclusione due compagini da rivedere, perchè se Buffalo piange sulle proprie ingenuità e sui propri errori, Pittsburgh non può permettersi di ridere. Nulla è compromesso, siamo solo alla prima giornata, ma è bene che entrambi i coaching staff riflettano su quanto c’è da fare per raggiungere livelli accettabili di competitività.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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Un Commento

  1. La cosa assurda di quel 4° e 8 dei Bills è che non c’era nemmeno bisogno di ricorrere al punt, si poteva tentare il field goal: la palla era sulle 35 e quindi sarebbe stato un calcio da 53 yard (e Tyler Bass, l’anno scorso, ha dimostrato di saperla mettere con buone percentuali da quella distanza).

    Il 4° e 1, invece, andava giocato, ma in maniera diversa: lì devi sfondare, non lanciare la palla all’indietro!

    Comunque errori dei Bills cui va aggiunta una difesa mostruosa degli Steelers: complimenti a loro!

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