[NFL] Week 12: Derby in arancione (Cleveland Browns vs Cincinnati Bengals 35-20)

Dopo 7 tentativi andati a vuoto Cleveland torna a vincere il derby dell’Ohio con una prestazione stratosferica di Baker Mayfield, che chiude l’incontro con 4TD pass, e Nick Chubb, 4° rookie della storia a realizzare un TD su corsa e uno su passaggio in partite consecutive. I Bengals perdono la 5° partita delle ultime 6, la terza senza AJ Green, vanificando quindi l’ottimo inizio di campionati che li aveva portati ad essere considerati una delle possibili sorprese della AFC.

Cleveland è partita subito forte trovando l’endzone già nel primo drive, come non accadeva da 13 partite, e dominando i padroni di casa per tutto il primo tempo, chiuso sul 28-7, il miglior score nei primi 30 minuti di gioco dal lontano 1991 quando i Browns segnarono 31 punti ai Colts. Il 4° TD pass di Mayfield ad inizio ripresa ha chiuso definitivamente ogni discorso con l’ex Sooner che da quel momento non ha più sostanzialmente lanciato il prolato (solo quattro tentativi nel secondo tempo). I Bengals, nonostante si siano ritrovati senza Dalton, uscito per un infortunio alla mano nel tentativo di ricoprire un bad snap di Billy Price, hanno provato a rendere meno imbarazzante il divario ma non hanno mai veramente dato l’impressione di poter raddrizzare una sfida nata male e chiusa dalla flag che ha vanificato l’incredibile ricezione di Boyd a pochi minuti dalla fine e che avrebbe potuto riportare i padroni di casa ad una segnatura di distanza.

ANGOLO BROWNS

chubb browns bengals

Pubblicità

Prima vittoria in trasferta dopo 25 (!!) tentativi falliti, 2a W consecutiva (1) e in doppia cifra (2), come non accadeva rispettivamente dal 2014 (1) e 2013(2). Quinta partita consecutiva per Mayfield con almeno due TD pass, mai nessun rookie dei browns ci era riuscito, seconda con almeno tre TD pass, l’ultimo era stato Derek Anderson nel 2007. Seconda partita consecutiva dell’ex sooners senza subire un sack, incredibile solo pensarlo dopo il disastroso inizio della OL in questa stagione e di Chubb (e di una delle difese più forti del campionato) abbiamo già detto…

Non sono necessariamente un tifoso delle stats in sé e per sé e non penso ci possano spiegare tutto ma in questo caso sono il modo più diretto, più efficace, per raccontare della metamorfosi di un giocatore, Bakerone, e di una squadra che sembrava, prima della cacciata della coppia Jackson-Haley, in enorme difficoltà e che invece, nelle ultime settimane, non solo si è ritrovata, ma ha inanellato una serie di prestazioni convincenti dando nuova linfa al progetto Browns. Il signal-caller ex Oklahoma sembra aver trovato il ritmo giusto, aiutato da un Nick Chubb incontenibile e da una OL che è finalmente un reparto e non un agglomerato di giocatori.

Callaway, Landry, Perriman (!!) e Njoku (finalmente) stanno trovando l’intesa con il proprio signal caller e Duke Johnson riesce a dare i cambi di ritmo necessari quando Chubb deve rifiatare. La difesa, come già scritto dopo la W con i Falcons, sembra aver trovato l’equilibrio necessario senza perdere di efficacia ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per i playoff, probabilmente, è già troppo tardi ma il futuro di Cleveland, come recitava un famoso spot, è (già) adesso!

[ad id=”29259″]

ANGOLO BENGALS

dalton bengals browns

Li avevo definiti una delle sorprese della stagione e credevo che potessero reggere fino alla fine ma dopo l’ennesima sconfitta è difficile pensare che questi Bengals, orfani di AJ Green possano, nonostante il record, ancora aspirare ad una wildcard. L’inizio di stagione era stato caratterizzato dal miglior Dalton in carriera, non tanto per prestazioni da elite-qb ma perché era riuscito a limitare gli errori, da un running game super efficace e da una difesa che era stata capace, settimana dopo settimana, di adattarsi e limitare gli attacchi avversari, guidata da una DL d’esperienza e dal rookie sensazione Jesse Beates. Ieri non ha funzionato nulla, soprattutto difensivamente, con i Browns che hanno messo 21 punti senza troppi problemi, incanalando subito la partita.

L’attacco ha provato a muovere la catena, Mixon ha dimostrato di essere ancora sul pezzo, ma il Dalton scintillante di inizio stagione non si è mai visto e l’intercetto ad inizio partita, arrivato quando invece i Bengals avrebbero dovuto provare a tenere fuori dal campo Mayfield&Co, ne è stata l’esemplificazione. Nel secondo tempo si è vista una buona reazione dei padroni di casa con Driskel che, entrato al posto dell’infortunato Dalton, ha giocato con coraggio rendendo il passivo meno imbarazzante ma non si è mai avuta la sensazione che i Bengals potessero realmente riaprire la partita. Nonostante una classifica che permetterebbe ancora di sperare, il calendario dei Bengals non è dei più semplici (Broncos, Chargers, Raiders, Browns e Steelers) e l’infortunio di Dalton, messo in IR, complicherà ulteriormente le cose, con tutto il rispetto per Driskel che, come detto, ieri ha pure giocato bene chiudendo con 17/29 155 yard un TD pass e uno su corsa.

Sarà importante il recupero di Green, di qualcuno degli acciaccati che stanno riempiendo l’infermeria da troppe settimane, e di una solidità difensiva che era stata una delle ragioni della partenza a razzo degli uomini di Marvin Lewis e che non è stata ritrovata nemmeno dopo la cacciata del DC Tyler Austin e l’arrivo, contestualmente, di Hue Jackson, una mossa francamente incomprensibile visti i disastri di quest’ultimo nei suoi due anni a Cleveland e che richiederebbe fantasia per poter essere giustificata. Resta da capire se non sia già troppo tardi.

Questo weekend i Browns voleranno a Houston per affrontare i lanciatissimi Texans, mentre Cincy ospiterà i redivivi Broncos

[clear]
Pubblicità
Merchandising Merchandising

Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.