XFL: review di week 2

La seconda giornata della XFL ha visto le conferme di tre delle quattro vincitrici del primo turno e il riscatto dei San Antonio Brahmas, sfortunate vittime del come-back di A.J. McCarron di sabato scorso. Crisi profonda per Guardians e Vipers e, soprattutto dei quotati Sea Dragons che però sono usciti ancora sconfitti di misura.

Seattle Sea Dragons vs St Louis Battlehawks 18-20

I Battlehawks passano di misura e in rimonta anche a Seattle approfittando dei tre turnover dei verde-arancio nel secondo tempo.

La partita inizia con un three & out a testa delle due squadre, poi i Dragoni passano in vantaggio con un field goal di Dominik Eberle da 29 yard a conclusione di un drive impostato prevalentemente sulle corse di Morgan Ellison. Dopo un altro punt di St Louis, Seattle allunga all’inizio del secondo quarto grazie a un TD lampo in cui Ben DiNucci copre 73 yard con due passaggi, il primo di 19 yard per Blake Jackson e il secondo per Jahcour Pearson per 54 yard. Segue poi un passaggio in end zone per Josh Gordon per la trasformazione da tre punti.

Pubblicità

Sotto di dodici punti i Battlehawks si scuotono e A.J. McCarron gestisce un lungo drive bilanciando corse e passaggi per coprire 72 yard in sette minuti e concludere con una QB sneak dalla linea della yard. La conversione da due punti, un passaggio al WR Marcel Ateman porta il punteggio sul 12-8.

Comincia il secondo tempo con St Louis costretta al punt, ma Jahcour commette un fumble che restituisce l’ovale all’attacco di St Louis. Nonostante la favorevole posizione di partenza, dalle 23 di Seattle, i Battlehawks non riescono a guadagnare il primo down e sono costretti a caciare un field goal che Donald Hageman calcia fuori. Il sollievo per lo scampato pericolo dura poco, però, perché al secondo gioco del drive offensivo Ellison in seguito ad un intervento di LaCale London, perde la palla che viene riconquistata da Kevin Atkins. Questa volta, partendo dalle 42 dei Sea Dragons, McCarron riesce, sia pure a fatica, a portarsi in range field goal e questa volta Hageman, da 44 yard non fallisce portando St Louis a -1. Tornato in possesso del football, DiNucci gestisce un drive prevalentemente impostato sulle corse con l’intento di consumare tempo, siamo ormai nel quarto periodo, ma dopo poco meno di sette minuti, come nella partita precedente, perde ancora l’ovale in seguito ad un intervento della coppia London- Atkins, sì gli stessi del turnover precedente.

Ancora una volta l’offense di St Louis non capitalizza ed é costretta al punt, ma dopo un altro three & out di Seattle, McCarron si inventa un passaggio di 44 yard per Hakeem Butler. Il tentativo di conversione da 2 punti non va a buon fine e si resta sul 17-12 per i Battlehawks. Mancano ancora circa sei minuti, ma il drive di Seattle finisce con un turnover on down per un incompleto sul quarto e 1. Anche stavolta St Louis non riesce a monetizzare perché Hageman fallisce un FG da 50 yard e nel possesso successivo DiNucci, a suon di completi, manda J Veasy in end zone con un passaggio di 8 yard da una situazione di quarto e otto. La conversione da 3 punti fallisce e si resta sul 18-17 per i Dragoni. Restano pco meno di due minuti che sono sufficienti a McCarron per arrivare sulle 26 di Seattle e permettere a Donald Hageman di trasformare il Fg vincente da 44 yard.

Ancora una volta i Battlehawks acciuffano la vittoria negli ultimi secondi dopo aver inseguito per quasi tutta la partita e nonostante abbiano gettato al vento almeno due ghiotte occasioni seguite ai turnover degli avversari, e ancora una volta i Sea Dragons perdono un’opportunità per un fumble di Ben DiNucci autore, per il resto, di una partita molto buona (19 su 29 per 196 yard e 2 TD pass). St Louis non incanta, ma dimostra di sapere come si fa a vincere le partite e si candida per un ruolo da protagonista.

Vegas Vipers vs DC Defenders 6-18

Brutto esordio casalingo per i Vipers in uno stadio piccolo e, anche a causa del maltempo, davanti a poco più di seimila spettatori. Il colpo d’occhio in questo vecchio stadio da baseball non é stato certo accattivante ma non é stato possibile trovare una location migliore a Las Vegas, cosa che ha sollevato parecchie critiche negli States. Ma veniamo alla partita che ha offerto uno spettacolo tutt’altro che esaltante, e non solo per colpa della pioggia battente.

Entrambe le squadre stentano a muovere la catena: Luis Perez esordisce con tre incompleti ma il suo collega Jordan Ta’amu, a sua volta, viene sackato e perde 10 yard e il possesso che passa ai Vipers sulle 2 yard dei Defenders. Corsa breve di DeAndre Torrey e TD Vipers. La trasformazione da due punti fallisce e si resta sul 6-0. Da questo momento assistiamo a una serie di drive senza esito con entrambi gli attacchi costretti al punt, fino alla fine del primo tempo, quando Ta’amu, perde la palla in seguito a un sack. Il possesso torna ai Vipers che tentano un field goal da 39 yard che Bailey Giffen fallisce.

Al primo possesso del secondo tempo i Defenders accorciano le distanze. Ta’amu conduce un buon drive portando lui stesso la palla fino alle 29 di Vegas dove, in situazione di quarto e 10, il kicker Matthew McCrane centra i pali da 47 yard per il 3-6. Tornati in possesso, i Vipers riescono finalmente a giocare una buona serie di gioch e, guidati da Brett Hundley che é subentrato ad un irriconoscibile Perez (un solo completo su cinque tentativi), arrivano fino alla linea delle 2 yard di Washington e, sul quarto e due, decidono di tentare il FG da 18 yard che Giffen fallisce ancora. Il successivo possesso dei capitolini, che hanno ormai abbandonato il gioco aereo per un più redditizio gioco di corse, si conclude con una corsa di 12 yard di D’eriq King, il QB di riserva, in touchdown. Lo stesso King realizza il punto addizionale entrando in end zone da una yard.

Il possesso torna ai Vipers, ma dopo aver guadagnato 16 yard, arrivati sulle 48 dei Deenders, Hundley subisce un sack forzato da Davin Bellamy e ricoperto da Jamal Brooks. Washington copre le 48 yard con una serie di giochi di corsa di Abram Smith e Ryquell Armstead e chiude con un run di 9 yard di Smith. Segue il passaggio in end zone di King per Ethan Wolf per i due punti addizionali che fissano il punteggio sul 18-6.

Vincono meritatamente i Defenders quando, nel secondo tempo, impostano il loro gioco d’attacco sulle corse, affidandosi ad Abram Smith, che guadagna 71 yard 1n 11 portate, ma anche al QB Jordan Ta’amu che riscatta una cattiva prova come passatore con ben 68 yard conquistate da scrambler per 12 volte. Per i Vipers, che erano usciti sconfitti, ma a testa alta ad Arlington, una serata da dimenticare, in cui nulla é andato bene sia a livello di squadra che di prestazioni individuali. Una partita da ricordare soprattutto per capire dove e come intervenire per cambiare una rotta che porterebbe ad un record finale 0-10.

Pubblicità

Orlando Guardians vs San Antonio Brahmas 12-33

La partita tra le due compagini sconfitte in week 1 ha visto prevalere nettamente San Antonio su una Orlando che ha confermato le carenze già evidenziate a Houston.

I Brahmas passano subito al primo possesso, grazie a un TD pass di 3 yard di Jack Coan per Deon Yelder al termine di un drive in cui il QB bilancia corse di Kalen Ballage con passaggi nel medio raggio. Il PT2 non riesce e l’ovale passa ai Guardians che replicano con un passaggio in end zone di Paxton Lynch per Eli Rogers a coronamento di un drive cominciato con un gran passaggio di 33 yard per Javonta Payton e arricchito da una corsa di 38 yard di Ja-Maine Martin. Anche qui la trasformazione non ha esito e si va sul 6-6. Segue una serie di possessi alternati in cui i due attacchi subiscono le difese avversarie e non vanno oltre il calcio di allontanamento, finché sul finire del secondo periodo Coan non conduce un drive tutto aereo che conclude servendo in end zone un passaggio di 19 yard ad Alize Mack cui aggiunge la trasformazione da un punto con un passaggio per T.J. Vasher. La risposta di Orlando porta ad un tentativo di FG da 56 yard che Josè Borregales fallisce quando manca un secondo alla chiusura del tempo.

Il primo possesso del terzo periodo é un three & out di Orlando; il possesso torna a San Antonio e Coan gestisce un altro drive, affidandosi stavolta alle portate di Ballage e di Jaques Patrick fino alle 24 dei Guardians da cui poi lancia un TD pass per Jalen Tolliver. Anche in questa occasione la conversione da un punto é un completo per Yelder che porta lo score sul 20-6. L’offense di Orlando non riesce ad avanzare, con Lynch pressato e poi anche atterrato sulle proprie 25. Il punt calciato da Johnny Townsend viene bloccato dallo special team di San Antonio che torna in possesso sulle 8 dei Guardians. In due azioni i gialli segnano ancora con una corsa di Jon Hillman che poi replica con la trasformazione del PT1 del 27-6.

Con l’avvio del quarto periodo comincia anche un lungo drive dei Guardians che, guidati dal QB di riserva Deondre Francois, impiegano quasi nove minuti per risalire tutto il campo e segnare con un passaggio di 11 yard dello stesso Francois per il TE Cody Latimer. Segue un three & out dei Brahmas ma Francois si fa intercettare da Ranthony Texada un passaggio inteso per Andrew Jamiel e San Antonio chiude la partita con un FG da 40 yard di Parker Romo.

I Guardians perdono ancora evidenziando gravi difficoltà nel gioco aereo che con 12 completi su 25 guadagna soltanto 87 yard. Entrambi i quarterback che si sono avvicendati hanno subito molto la pressione della difesa avversaria soprattutto a causa di una linea d’attacco che non é riuscita ad offrire adeguata protezione, come dimostrano anche le frequenti incursioni della difesa giallonera nel backfield. Tutto bene invece per San Antonio che riscatta gli sfortunati ultimi due minuti della precedente partita. Jack Coan ha chiuso con un buon 16 su 24 e tre TD pass. Molto bene anche oggi la difesa, molto reattiva, che ha inflitto ai Guardians 2 sack e ben 10 tackle for loss. Su tutti si é imposto Delontae Scott autore di un sack, 2 tfl e 7 tackle.

Houston Roughnecks vs Arlington Renegades 23-14

Houston si aggiudica la sfida tutta texana con gli Arlington Renegades dominando nel secondo tempo dopo una prima metà di sostanziale equilibrio.

Il primo possesso sarebbe dei Renegades, ma Drew Plitt, alla prima azione, si fa intercettare dal DB Ayene Harris un passaggio diretto a Lujuan Winningham. Entrata in possesso sulle 45 di Arlington, Houston arriva fino alle 23 ma sul quarto e 6 opta per il FG che Hunter Duplessis realizza da 42 yard. Tornati in possesso dopo un punt di Marquette King, che William Likely riporta fino alle 5 yard dei Renegades i Roughnecks vanno ancora a segno, questa vota con TD pass si Brandon Silvers per Nick Holley. Sembra che per Houston la partita sia in discesa, ma dopo un punt a testa i Renegades risalgono il campo fino alla linea centrale dove in situazione di quarto e otto, devono optare per il punt. Il punt returner é Will Likely che dopo dieci yard, sulle proprie 23, si fa scappare l’ovale che viene ricoverato da Sal Cannella dei Renegades.

Partiti da posizione favorevole, i Renegades arrivano fino alle 4 di Houston e da lì Plitt completa in TD un passaggio per Winningham.  La trasformazione da due punti non va a buon fine e si resta sull’11-6. Passano pochi minuti e la situazione si ripete: c’é un punt di Marquette King che Likely ritorna fino alle 40 di Housto dove però commette un altro fumble forzato da Winningham e ricoperto da Antonio Ortiz, il long snapper. Partiti ancora da buona posizione, i Renegades vanno ancora in end zone per un passaggio di 13 yard di Plitt per Nate Becker. Segue il PT2 che Plitt realizza con un passaggio a Tyler Vaughns. Prima della chiusura del tempo Houston fa un altro tunover per un fumble del WR Deontay Burnett forzato e ricoperto dal DB Josh Hawkins. Questa volta però Arlington no riesce a monetizzare perché il FG di Tyler Russolino da 55 yard é corto.

Il secondo tempo comincia con due three & out, uno per parte, poi Houston riesce finalmente a superare le difficoltà del secondo quarto e porta a termine con un TD pass di 15 yard di Silvers per Cedric Byrd un drive iniziato dalle 45 yard di Arlington.  Il PT 1 non riesce e si va sul 17-14 per Houston. Ora però é Arlington ad andare in difficoltà perché in seguito ad un sack Plitt perde la palla che viene ricoverata dal DL Jack Heflin. Houston però non approfitta del turnover e per qualche minuto il possesso passa dall’una all’altra squadra senza risultati di rilievo fino a quando, all’inizio del quarto periodo, Plitt non si fa intercettare dal CB Sean Davis un passaggio inteso per Brandon Arconado. Partito dalle proprie 30, Silvers risale il campo fino alle 4 yard dei Renegades consumando quasi otto minuti. Le ultime 4 yard sono coperte dalla TD run di Max Borghi. Il tentativo di conversione da un punto non va a buon fine e si va sul 23-14 che non cambierà più.

I Roughnecks, sia pure soffrendo, confermano la loro supremazia dimostrandosi formazione senza primedonne ma di livello medio alto in tutti i reparti.  Hanno superato il periodo nero dei quattro turnover rispondendo con un secondo tempo senza errori e in cui non hanno concesso nulla agli avversari. Molto buona la prestazione della difesa che ha inflitto a Drew Plitt cinque sack per 38 yard di perdita complessiva oltre a produrre undici tackle for loss all’offense Renegades.

Pubblicità

I Renegades hanno tenuto bene il campo nel primo tempo, soprattutto quando la difesa e lo special team hanno provocato i quattro turnovers, ma sono quasi scomparsi nel secondo tempo subendo senza reagire il ritorno dei Roughnecks. L’offense ha ancora larghi margini di miglioramento e specialmente il gioco di corsa, oggi solo 43 yard in 19 tentativi, lascia molto a desiderare.

LA CLASSIFICA

XFL standing week 2 espn

Merchandising Merchandising

Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.