Sconfitta nel finale per i Milano Seamen contro i Frankfurt Galaxy

Una sconfitta è empire una sconfitta, una L sul tabellino e in classifica, ma può dare anche delle informazioni importanti: la prima di queste è che i Milano Seamen hanno dimostrato di poter competere nella ELF e di non essere solo ed esclusivamente uno sparring partner alla mercè delle altre squadre.

La sconfitta per 40 a 33 contro i Frankfurt Galaxy, nettamente favoriti dai pronostici, è una di quelle che fa male per come è maturata, che potrebbe minare il morale della truppa (Mediterraneo, cit), ma da quello che abbiamo visto e sentito nell’huddle a fine partita potrebbe rappresentare un punto di svolta della stagione, quello della consapevolezza di poter essere parte integrante della lega e non solo terreno di conquista.

I Seamen sempre monodimensionali in attacco, solo 11 corse con però 4 yard di media a portata, viaggiano sulle spalle di Luke Zahradka al quale vanno concesse tutte le attenuanti del caso dovendo cantare e portare la croce. 59 passaggi per lui, 27 completati per 344 yard e 3 intercetti di cui solo uno può essere considerato sua responsabilità, e neanche al 100% visto che era l’hail mary pass di fine partita. Gli altri due arrivano su pass toccati dalla linea di difesa e finiti nelle mani dei linebabacker avversari. La linea di attacco contiene l’esuberanza tedesca, concede un solo sack, ma spesso lo Zar è stato costretto a scappare per salvarsi la vita. Buona, come sempre, la distribuzione dei passaggi con ben 7 diversi ricevitori coinvolti e Constant che ne riceve ben 15 e ci fa preoccupare per problemi fisici durante la partita, ma che nell’intervista post incontro ci ha tranquillizzato sulle sue condizioni. 

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Il problema quindi? Troppi terzo e lungo da convertire (sabato un misero 4 su 17) più una incredibile difficoltà a mettere punti pesanti una volta in redzone. Inutile recriminare, l’offense di Coach Dodd è verticale, si basa sul braccio di Zahradka e sulle abilità nel disegnare le tracce e di smarcarsi di Constant, Flores Calderon e compagni, ma forse, a volte un guadagno più ridotto, ma sicuro potrebbe essere utile. Contro i Galaxy abbiamo visto un timido tentativo di guadagno sul medio, troppo poco per avanzare con continuità.

La difesa ha iniziato la partita in maniera roboante andando in difficoltà al termine del primo tempo, ma nei minuti precedenti ha concesso un solo touchdown, su palese errore di marcatura, costringendo i tedeschi a cinque punt su sei drive (field goal). L’uno-due di fine primo tempo poteva far presagire il peggio ed invece dopo l’intervallo la defense ha risposto presente, contenendo l’attacco Galaxy e concedendo il meno possibile. Manning ha annullato Horn per tre quarti alzando bandiera bianca solo a 2 minuti dalla fine anche a causa di un infortunio muscolare alla gamba, di cui sapremo di più nei prossimi giorni. La linea difensiva ha fatto il suo con 3 sack e 11 tackle for loss, tutto con grande aiuto dei linebacker, ma è sempre fisica la differenza con gli avversari che sono tendenzialmente più grossi e hanno un po’ di malizia in più, probabilmente dovuta all’esperienza. Dalla tribuna abbiamo visto holding ben eseguiti, quelli che un arbitro difficilmente vede perchè coperto e che rendono vano il lavoro del difensore. La secondaria deve crescere tanto, messa la museruola allo spauracchio Horn, è salito in cattedra Strahmann con 9 ricezioni, 175 yard e 4 touchdown (dei 5 totali tedeschi). Manca la giusta concentrazione nei placcaggi per impedire che un gioco che sembrava finito si riapra perchè non è stato portato a terra il giocatore o si è andati troppo leggeri con colpi che forse in passato erano sufficienti per fermare un avversario, non di certo nella ELF.

Comunque al netto di tutto una buona prestazione, ci sono errori da correggere e sui quali lavorare, ma partendo da una discreta base di partenza.

Ultima nota per Matteo Felli. Sabato si è concentrato sugli extra point e field goal lasciando i kickoff a Giorgio Tavecchio. Scelta che ha pagato in maniera egregia, con un field goal messo a segno da 53 yard e un altro da 44 dato fuori esclusivamente dalla crew arbitrale quando sia in diretta che ancora più clamorosamente al replay la palla era passata in mezzo ai pali. Ecco forse una nota negativa è stata la prestazione della crew arbitrale che spesso non ci è sembrata “sul pezzo” e con valutazioni molto diverse della stessa tipologia di fallo.

Domenica alle 13, partita a Monaco contro i Ravens, con l’ex Makell Castle, anche loro nuovo ingresso nella lega, che con 2 vittorie (Guards e Dragons) e 3 sconfitte sono un avversario difficile ma alla portata dei Seamen.

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La cronaca, veloce, della partita vede i Seamen che costringono al punt i Galaxy, arrivano dentro le 20 avversarie e sono costretti al field goal. Passaggio lungo per Strahmann e Francoforte avanti. I milanesi arrivano sulle 3 avversarie, coach Pokorny decide di seguire il manuale e va per i tre punti. A fine primo quarto Zahradka pesca Cebotaru in endzone per il 13-7. Arriva il luuuuuungo field goal di Felli per il +9, la doppietta Galaxy manda le squadre al riposo sul 20-16 Galaxy.

Screen di Khalife, il runner riceve, segue i blocchi ed entra in endzone per il vantaggio Seamen, ma il pareggio tedesco è immediato a cui segue il TD del solito Strahmann per il vantaggio. A inizio quarto un field goal dei Galaxy li porta in vantaggio di 10 punti, ma i Seamen non mollano e prima Zahradka pesca Constant nel mezzo con il ricevitore che si invola in endzone e poi il solito field goal di Felli portano la partita sul 33 pari. Mancano poco più di 3 minuti al termine dell’incontro, sufficienti per per permettere a Horn una ricezione funambolica e il touchdown che chiude l’incontro. L’ultimo drive dei Seamen si interrompe sull’intercetto che decreta la fine della partita.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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Un Commento

  1. Volevo dire che il calcio di felli a eguagliato il record dei seamen degli anni 80/90 fatto da Michele Corso

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