[NFL] Week 2: Chiefs cinici, Eagles KO (Philadelphia Eagles vs Kansas City Chiefs 20-27)

I Kansas City Chiefs del maestro Andy Reid battono i Philadelphia Eagles dell’allievo Doug Pederson e restano imbattuti in una AFC West che sta già mostrando i muscoli (vero che siamo solo alla seconda giornata ma nessuna altra division ha tre team ancora senza sconfitte). Parlavo di maestro e allievo… si perché la sfida Chiefs-Eagles era anche la sfida fra Andy Reid e Doug Pederson, due coach legati da un lungo sodalizio, visto che il secondo ha giocato quarterback tre anni a Green Bay e Philadelphia sotto Reid e poi i due hanno continuato la loro collaborazione, con Pederson che ha lavorato per altri sei anni come assistente di Reid prima a Philadelphia e poi proprio a Kansas City.

pederson reid

Venendo alla partita di domenica, l’andamento del match dell’Arrowhead Stadium non è stato per i Chiefs troppo diverso da quello della brillante vittoria ottenuta in casa dei Patriots: dopo una sostanziale parità per tre quarti e mezzo, i rossi del Missouri sono venuti fuori negli ultimi sette minuti, anche se in questo caso, Philadelphia ha avuto una chance, seppur minima, di portare il match in overtime.

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Anzi l’impressione è stata quella di un’occasione persa dagli uomini di Pederson, che hanno giocato nel complesso meglio per tre quarti, salvo sprecare troppe occasioni; dal field goal sbagliato dall’esordiente Elliott dalle 11 di KC, al fumble di Sproles, all’intercetto subito da Wentz che ha dato il là al micidiale uno-due con cui i Chiefs hanno di fatto portato a casa il match. Per oltre 40 minuti la difesa ospite ha imbottigliato il runner Kareem Hunt, che invece era stato devastante contro New England, e messo sotto grande pressione Alex Smith.

Poi è bastata una disattenzione, unita per altro agli ottimi blocchi della linea offensiva di casa, che Hunt si è involato per  53 yard risvegliando un attacco di casa che fino a  quel momento aveva sonnecchiato e che ha invece segnato 14 punti negli ultimi sei minuti di gioco. Proprio Hunt si è confermato runner dal brillante avvenire: dopo un primo tempo nullo (5 portate per 8 yard) il runner da Toledo è venuto fuori con prepotenza alla distanza segnando due mete molto diverse fra loro, una di agilità dopo aver preso d’infilata la difesa delle Aquile, l’altra di pura volontà e potenza con mezza difesa avversaria addosso, ed ha portato così il suo bottino personale a cinque touchdown nelle prime due giornate.

Anche il suo quarterback, Alex Smith, ha seguito il rendimento di Hill: primo tempo senza squilli mentre nel secondo l’ex 49ers è diventato quasi infallibile completando 11 passaggi su 13 per 129 yard e una meta. Bersaglio preferito di Smith è stato un Kelce in grandissimo spolvero: 8 ricezioni, 103 yard e un touchdown per il tight end che dopo uno shovel pass di Smith ha segnato “in volo” nonostante i 120 chili ed è stato decisivo anche nei blocchi a favore di Hill.

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Giornata decisamente “quieta” invece per l’altro fenomeno, il receiver Hill che ha chiuso con 4 ricezioni per 43 yard, statistiche meno appariscenti persino del collega di reparto Conley (4-55) sulla carta decisamente meno talentuoso dell’uomo da West Alabama.

La linea offensiva ha vissuto una giornata difficile contro la feroce pass rush delle Aquile, concedendo 4 sack, ma è andata via via migliorando la sua prestazione, e con essa sono arrivate la galoppata da 53 yard di Hill ed una protezione più efficace che ha favorito l’ottimo rendimento di Smith nel secondo tempo.

La difesa dei Chiefs era alla prima apparizione senza la fortissima safety Berry, già fuori per la stagione per la rottura del tendine di Achille nella gara di esordio, ma ha confermato di essere reparto di sicuro affidamento. Il tackle Jones ha vissuto una giornata memorabile: tre sack, due fumble forzati e addirittura un intercetto, l’unico della giornata, mentre Justin Houston, conosciuto soprattutto come temibilissimo pass rusher, ha sì messo a segno un altro sack ma si è disimpegnato benissimo anche nel rushing game. Un po’ tutto il secondario ha invece patito le tante armi a disposizione di Wentz e alla fine ha dovuto concedere ben 333 yard, con Marcus Peters, il più forte cornerback in casa Chiefs, che è stato cercato sette volte ed ha concesso sei ricezioni per 71 yard.

In casa Eagles buona prestazione di un Wentz bravo, nonostante la giovane età, a restare nella tasca fino all’ultimo e a cercare sempre un ricevitore nonostante la pressione, anche se non sempre il prodotto da North Dakota State è stato preciso; i tanti palloni deviati sulla linea di scrimmage, uno dei quali è costato l’intercetto, ad un quarterback di quasi due metri sono evidentemente un elemento su cui coach Pederson dovrà lavorare. Il bottino finale di Wentz parla comunque di 25 su 46 per 333 yard con due mete ed un intercetto, in realtà abbastanza sfortunato, prestazione sicuramente buona di fronte ad un secondario di valore e soprattutto ad un front seven che si è confermato molto temibile in fatto di pass rush, visto che ha atterrato il regista ospite ben sei volte. 

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Fra i terminali di Wentz, Zach Ertz è stato solidissimo come sempre, ed ha portato a casa 5 ricezioni per 97 yard, prestazione simile a quella del receiver  Jeffery (7-92).  Un buon contributo in fatto di yard è arrivato anche dal velocista Torrey Smith (4 palle catturate per 66 yard) che ha però sulla coscienza due sanguinosi drop, problema che ha sempre frenato l’ex 49ers. Piacevole sorpresa in casa Eagles, è stata la prestazione del  rookie Mack Hollins che ha messo a segno le prime tre ricezioni della sua carriera per 32 yard.

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Decisamente più complicato per coach Pederson e i suoi è invece il discorso rushing game: il neo arrivo Blount è praticamente un fantasma (contro i Chiefs è stato chiamato in causa una volta… in una azione di passaggio) , dunque tutto ricade sulle spalle di Sproles che ha ben giocato (dieci corse, 48 yard) ma per età e fisico non può  certo essere un trascinatore. E infatti alla fine il runner più efficace è stato proprio Wentz che in 4 portate ha guadagnato ben 55 yard. E purtroppo per gli Eagles, i problemi del rushing game sono acquiti da una linea offensiva il cui rendimento finora in questo fondamentale non è stato certamente eccelso. 

La difesa ospite ha contenuto alla grande l’attacco dei Chiefs per quasi tre quarti, poi è calata alla distanza, ma i vari Curry (il migliore del front seven ospite), Graham, Jernigan, Hicks e Kendricks a turno hanno reso la vita difficile a Smith. In un secondario che prima di metà gara aveva  già perso due titolari, si è invece distinto soprattutto il rookie Rasul Douglas che ha concesso appena 22 yard ai ricevitori dei Chiefs, ma nel complesso tutto il reparto non ha giocato male se si tiene conto che il wide receiver più efficace di Kansas City ha portato a casa 55 yard.          

E in realtà chi si aspettava un avvio scoppiettante da due team che nella prima giornata avevano messo a segno 72 punti, guidati da due coach di estrazione offensiva, restava deluso. Kansas City apriva le danze con un field goal di Santos dopo una grande ricezione di Kelce da 44 yard, e Philadelphia rispondeva con un lungo drive che partiva benissimo: ricezione di Jeffery da 11, corsa di Sproles da 12 yard e ricezione di Torrey Smith da 22, ma poi si arenava sulle 16 di KC. Jake Elliott, al suo esordio in NFL al posto dell’infortunato Sturgis, metteva poi a segno i primi tre punti della sua carriera.

Quindi nel resto del primo tempo non succedeva molto, con le difese che dominavano sugli attacchi. Dei due quarterback, era soprattutto Alex Smith a faticare contro la pass rush degli ospiti che avendo già perso due titolari nel secondario, McLeod e Watkins, optavano per aumentare la pressione con il front seven riuscendo perfettamente nell’impresa.

Poi negli ultimi 90 secondi della prima frazione si concentravano tutte le emozioni che erano mancate in precedenza. Darren Sproles, uomo dalle mani super sicure, perdeva l’ovale durante un ritorno di punt sul placcaggio del long snapper Winchester, e sul drive seguente Kansas City segnava il 6-3 ancora grazie a Santos. A quel punto mancavano appena 21 secondi e pur essendo sulle proprie 25 Philadelphia provava lo stesso a segnare.

La fortuna sembrava premiare le Aquile perché un passaggio di Wentz veniva deviato colpevolmente da Mitchell che anziché sbattere il pallone a terra lo alzava, giusto giusto per le mani dell’attentissimo tight end Ertz che si involava per 53 yard salvo poi essere fermato sulle 11 del team di casa. Elliott aveva così occasione di impattare nuovamente il punteggio ma il suo agevole field goal da 30 yard finiva clamorosamente largo sulla sinistra.

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Il terzo quarto partiva sulla falsariga delle prime due frazioni, poi finalmente gli attacchi si svegliavano: i primi a colpire erano gli ospiti, soprattuto grazie a Wentz che trovava prima Jeffery per 18 yard, poi Hollins e Ertz per 11 quindi uno sceen a Sproles fruttava altre 15 yard. All’interno delle 20 avversarie Wentz pescava poi Jeffery che eludeva la guardia di Gaines e consentiva agli Eagles il primo sorpasso di giornata. Kansas City rispondeva però subito: una bella corsa di Smith ed un passaggio al solito Kelce portavano i Capi indiani quasi a metà campo, e qui un grande blocco della guardia Duvernay-Tardif consentiva a Hunt di infilare un buco nel cuore della difesa Eagles per una corsa da 53 yard che si fermava solo nella end zone.

Philadelphia iniziava l’ultimo quarto con la palla in mano e grazie a una bella corsa di Wentz e a due ottime ricezioni di Hollins, gli uomini di Pederson arrivavano fin dentro la red zone di casa. Qui però una penalità e due incompleti di Wentz facevano arenare il drive, anche se Elliott si faceva parzialmente perdonare l’errore di fine primo tempo centrando i pali da 40 yard per il 13-13.

Due ottimi interventi in copertura del cornerback rookie Douglas ridavano la palla a Philadelphia, ma proprio quando sembrava che gli ospiti fossero pronti per un nuovo sorpasso, ecco la frittata: un passaggio corto di Wentz colpiva il casco di Houston con la palla che rimbalzava in aria prima di essere preda del defensive tackle Jones che metteva a segno il primo intercetto della sua carriera. Dalle 31 avversarie Kansas City non si faceva pregare per colpire: Alex Smith sfuggiva clamorosamente alla pressione avversaria e chiudeva il down di corsa, poi con uno shovel pass serviva Kelce che si tuffava in meta per il 20-13.

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Philadelphia accusava il colpo ed era costretta ad un “tre e fuori” e Kansas City, con cinismo, colpiva ancora: gran lancio a Conley per 35 yard poi era tutta farina del sacco di Hunt: 4 yard, 3 yard, 12 yard quindi la corsa decisiva da 2 yard con buona parte della difesa ospite che tentava di fermare il runner in rosso.

Nonostante un passivo di 14 punti al two minutes warning, Philadelphia però non mollava e quando Wentz trovava Agholor in meta per il -7 si riaccendeva un lumicino di speranza, tanto più che l’onside kick calciato perfettamente da Elliott veniva recuperato dal tight end ospite Burton. Il problema era però che mancavano appena 5 secondi, dunque Wentz provava un Hail Mary pass disperato che veniva però deflettato dai difensori dei Chiefs, facendo scendere i titoli di cosa sul match.

Gli highlight della partita

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