[NFL] Divisional: New Orleans Saints vs Seattle Seahawks 15-23

Il primo incontro dei Divisional NFL di quest’anno pone di fronte i dominatori della NFC, in testa da inizio a fine regular season nella National Football Conference, e la squadra che per lunghi tratti è stata seconda in graduatoria, salvo poi perdere nel rush finale il posto a favore dei Panthers. Ecco perché la sfida tra Seahawks e Saints non è assolutamente scontata.

altercationI tifosi di casa hanno visto sette vittorie e una sola sconfitta nel loro stadio in stagione. Tra i successi anche il precedente tra le due formazioni (34-7 per Seattle). Lo score tenuto in trasferta dal team guidato da coach Sean Payton (3 vinte e 5 perse) e il tabellino appena citato non sono di certo due dati confortanti con cui presentarsi al CenturyLink Field, ma New Orleans ha dimostrato la scorsa settimana, ottenendo la prima vittoria in trasferta nei playoff della sua storia, che sa vincere partite importanti anche lontano da casa.
I Seahawks di quest’anno sono una corazzata davvero temibile. Le chiavi dell’attacco, fluido ed incisivo, sono nelle mani di un Russell Wilson cresciuto partita dopo partita e ora tra i migliori quarterback della Lega e nelle portate di un Marshawn Lynch sempre più spesso sinonimo di beast mode, galvanizzato dal ricordo della giocata più bella della sua carriera finora proprio nei playoff 2010 contro New Orleans.
La difesa dei Saints è stata la quarta migliore nella regular season, ma meglio ha fatto quella dei loro avversari. Per parlare della retroguardia dei Falchi Marini basta citarne il soprannome: Legion of Boom, semplicemente paurosa. Dall’altra parte però c’è un certo Drew Brees, tenuto “a stecchetto” nel precedente scontro (147 yard, minimo dal 2006 per lui), ma sempre temibilissimo quando la palla scotta. Accanto a lui il miglior tight-end al momento nella Lega, Jimmy Graham, e a supporto un running-game eccellente nella sfida contro gli Eagles.

La battaglia può cominciare.

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La pioggia batte forte nel pre-partita, ma sono soprattutto le due squadre ad animare la gara prima ancora che cominci. Qualche screzio tra le due panchine genera un trash talking  da ambo le parti che scalda lo stadio (vedi foto sopra), poi arriva finalmente il fischio d’inizio. New Orleans non costruisce granché sul primo drive offensivo, ma la situazione si fa tragica quando Thomas Morstead si trova a calciare il punt. Ricevendo malissimo il pallone dallo snap, il punter dei Saints guadagna solamente 16 yard, permettendo ai Seahawks una facile ripartenza già nella metà campo avversaria.
Non sarà l’ultimo errore di giornata degli ospiti, che, non curando questi fondamentali dettagli, finiranno per decretare da soli la fine della propria stagione. L’attacco dei Falchi Marini fatica a prendere il ritmo giusto per arrivare in end zone nel drive successivo e resta incagliato. Soltanto un altro errore di NO, questa volta con Rafael Bush che regala 15 yard per unnecessary roughness su Percy Harvin permette ai padroni di casa di arrivare in raggio da field goal. Steven Hauschka da 38 yard decreta il 3-0 iniziale.

Doug Baldwin, Corey WhiteMark Ingram riprende, subito dopo, da dove aveva lasciato la scorsa settimana a Philadelphia. Correndo in lungo e in largo guadagna un numero considerevole di yard e, insieme al compagno Khiry Robinson, porta i Saints a poter calciare per il pareggio da 45 yard. Shayne Graham, però, colpisce il pallone esattamente sulla cucitura e ne esce un tiro che non centra i pali. Deve ancora finire il primo quarto e sono già tre i gravi errori compiuti dalla squadra di coach Payton, decisamente troppi per una gara di playoff.
Marshawn Lynch, nell’azione successiva, inizia a scaldare i motori e con le sue corse, unite alla precisione di Russell Wilson al lancio, porta Seattle nuovamente in raggio da field goal. Hauschka, per fortuna dei tifosi di casa, non ha perso il suo smalto come il collega e trova dalle 49 yard il calcio del 6-0, che di fatto chiude il primo quarto di gioco. Nonostante la scarsa lucidità di New Orleans, gli ospiti sono ancora ampiamente in partita.

Ecco però che, non appena ha inizio il secondo quarto, Ingram la combina grossa. Su una corsa dalle sue 20 yard, il runningback perde il controllo del pallone generando un fumble, recuperato da Michael Bennett, che regala a Wilson e compagni una perfetta posizione da cui ripartire per mettere a segno il primo touchdown di giornata. Se poi ti ritrovi uno come Lynch in squadra, tutto è più semplice. Il nativo di Oakland entra (e non sarà l’ultima volta!) in beast mode e trasforma subito la possibilità che la difesa gli ha concesso, portando il pallone per 15 yard fino alla segnatura. 13-0 Seattle, che inizia a fare la voce grossa.

Marshawn Lynch highlight[jwplayer mediaid=”10379″]

I tre drive successivi non costruiscono niente di buono per entrambe le squadre. Nel primo è Brees (sole 34 yard guadagnate al lancio nel primo tempo di gioco, minimo in carriera ai Saints) a lanciare tre incompleti, nel secondo le corse di Lynch finiscono per esaurire la loro potenza ed efficacia perché troppo ripetute e nel terzo altrettanto fanno quelle di Robinson, fermato egregiamente dalla Legion of Boom. E dire che New Orleans, proprio in questa occasione, partiva già nella metà campo avversaria in seguito a un brutto punt calciato da Jon Ryan. Gli ospiti, però, non sfruttano l’occasione.

Il runningback dei Seahawks riprende da dove aveva terminato prima e guadagna subito 18 yard su corsa, portando i suoi alla metà campo. Ci pensa poi Wilson con una splendida giocata a trovare Jermaine Kearse per 25 yard, portando Seattle a giocarsi un primo & Goal. La difesa dei Saints, però, regge benissimo l’urto e si infortuna Harvin, già colpito durissimo in precedenza, che lascerà la partita. Ancora Hauschka, questa volta facilmente da 26 yard, trova i pali per il 16-0.
Si andrà alla ripresa con questo risultato, perché i Saints non costruiscono niente di buono nell’ultimo drive utile del primo tempo.

Nel terzo quarto, a essere onesti, non succede granché. Wilson lancia pochissimo e si affida solamente alle corse di Lynch, fermate dalla difesa di New Orleans, non senza difficoltà. Brees continua ad essere impreciso e il guadagno offensivo dei Saints scarseggia in maniera preoccupante. Ecco però che, nell’ultimo drive del quarto, il quarterback dapprima trova Josh Hill per 23 yard e poi Marques Colston per 25, portando i suoi nella red zone avversaria per la prima volta nel match.
Si va all’ultimo periodo con la possibilità per gli ospiti di portarsi a un solo possesso di distanza, in caso di touchdown e trasformazione da due punti.
E proprio in questa maniera New Orleans riduce il distacco a sole 8 lunghezze. Robinson, con la corsa da 1 yard, entra di forza in end zone e lo stesso farà Ingram nella conversione da due punti, che regala i punti dell’8-16.

Earl Thomas, Byron Maxwell, Robert MeachemL’attacco dei Seahawks continua a non essere all’altezza e i Saints avrebbero l’occasione per pareggiare il match. Brees trova Colston per 15 yard, poi Kenny Stills per 30, ma c’è una flag sul terreno. Zach Strief ha commesso offensive holding, rendendo nullo il guadagno del rookie wide receiver. Si deve ricorrere al punt, ma lo stesso dovranno fare i Falchi Marini nel drive successivo, ancora una volta infruttuoso.
Sale quindi in cattedra, con un bel po’ di fortuna annessa, l’MVP del Super Bowl XLIV, che trova Robert Meachem sul profondo per 52 yard di guadagno. È il primo vero errore della difesa di Seattle, che porta allo scontro delle due safety nel frangente, con il pallone finisce incredibilmente nelle mani del receiver avversario (vedi foto). La Legion of Boom, però, si riprende subito e costringe New Orleans ad accontentarsi del field goal da 48 yard. Sempre che Graham, questa volta, vada a segno. Il suo calcio, invece, finisce completamente fuori dai pali. Errore madornale del kicker (0/2 in giornata) e distacco invariato.

Nel drive successivo Wilson trova finalmente Doug Baldwin per un guadagno considerevole (24 yard) e poi arriva lui, ancora lui, Marshawn Lynch. Il runningback (28 portate per 140 yard e 2 TDs) gioca una partita mostruosa ed aggiunge la sua seconda segnatura con la corsa da 31 yard del 23-8 Seahawks. I tifosi di casa sono in delirio, a due minuti e mezzo dal termine, e non potrebbe essere altrimenti.
Non date però i Saints per vinti, non ancora. Brees e Colston si mangiano il campo (54 yard guadagnate dai due nell’azione successiva) e, con 32 secondi rimasti sul cronometro, New Orleans sigla i punti del 23-15. Non basta ovviamente a recuperare tutto lo svantaggio, ecco perché serve l’onside kick di Graham per avere l’ultima speranza di tornare in parità. Golden Tate pensa bene di lasciarsi sfuggire il pallone che avrebbe chiuso la partita e, ancora una volta Colston, si prende il possesso.
Colston SaintsManca pochissimo e i Saints hanno terminato i timeout, ma con Brees al lancio tutto può succedere. Ci sono ancora 8 secondi poi quando Colston riceve sulle 40 yard avversarie, per altro comodamente sull’out di destra, libero di uscire dal campo e fermare il tempo. Il receiver, davvero inspiegabilmente, si mette invece a lanciare per un compagno all’altro lato del campo (cliccate sull’immagine per vedere l’azione), decretando di fatto la fine del match e la sconfitta della sua squadre. La partita finisce così 23-15 per Seattle.

Troppi, davvero troppi errori di New Orleans e una difesa straordinaria dei Seahawks nel primo tempo di gioco, non hanno permesso ai Saints di giocarsela come avrebbero sperato. Brees (24/42 per 309 yard e 1 TD pass) ha deluso e non poco nella prima mezz’ora, dandosi da fare solo nel finale per cercare di pareggiare il match. Colston (11 ricezioni per 144 yard e 1 TD) è stato fenomenale prima dell’errore colossale sull’ultima giocata del match, in cui ha perso la concezione di quanto tempo fosse rimasto sul cronometro.

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Seattle incontrerà una tra Niners e Panthers nell’NFC Championship della prossima settimana, ma dovrà tener presente che avere un ottimo reparto arretrato spesso non basta a vincere le partite. Wilson (9/18 per 103 yard) deve ringraziare il cielo di avere a fianco a sé l’uomo che più di tutti ha deciso questo match: The Beast!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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