[NFL] Divisional: San Diego Chargers vs Denver Broncos 17-24

Il Manning dei record scaccia, almeno momentaneamente, i fantasmi degli scorsi playoff, interrompe la striscia personale di tre gare consecutive perse in post season, e approda con i suoi Broncos alla finale di Conference in cui se la vedrà con un’altra leggenda in cabina di regia, vale a dire Tom Brady. E il maestro John Fox, batte l’allievo Mike McCoy che però dimostra di aver imparato molto bene la lezione (quest’ultimo, ora al timone dei Chargers, è stato infatti per sette anni nello staff di Fox a Carolina e nelle ultime due stagioni era offensive coordinator proprio a Denver).

La sfida di domenica contro i San Diego Chargers era la prima gara di playoff dopo la cocente delusione della passata stagione, in cui i Broncos furono eliminati dalla corsa al Superbowl dopo aver subito un clamorosa rimonta in casa contro i Ravens, e sulla carta era quella dal pronostico più scontato, visto che erano di fronte il team col miglior record della AFC contro quello con la peggiore percentuale di vittorie fra tutte le compagini approdate alla post season.
Invece i Chargers hanno confermato ancora una volta di essere cresciuti enormemente in questa stagione e forse, con un po’ più di coraggio in avvio di gara, avrebbero potuto centrare il clamoroso colpaccio esterno.

15 - Welker in touchdown
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L’attacco delle meraviglie di Denver (606 punti segnati in stagione, record nella storia della NFL) ha infatti macinato oltre 360 yards ma rispetto al solito è stato terribilmente meno concreto: vero, sono arrivate tre mete ed un field goal, ma Prater ha sbagliato un calcio non certo proibitivo e Manning e compagni hanno anche commesso due turnover che hanno consentito ai Chargers, nulli in attacco nei primi 30 minuti, di restare in partita. L’impressione è stata che Denver abbia avuto più volte a disposizione il match point ma non ne abbia mai approfittato e alla fine ha rischiato di pagare a caro prezzo questa mancanza di killer instinct.

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Con la meta segnata grazie al lancio a Welker a metà del secondo quarto, Manning ha stabilito il nuovo record di touchdown in una stagione fra regular season e post season a quota 57, ma è stato meno devastante del solito, completando sì 25 passaggi su 36 ma per sole 230 yards contro le 340 di media lanciate in regular season. E a livello di ricezioni, il leader fra i padroni di casa è stato Demaryius Thomas che ha agguantato 8 palloni per 54 yards, alla esigua media di 6,8 yards per catch, lui che in regular season viaggiava a 15 yards e mezza per ricezione. Dopo di lui, con 6 palle catturate, la coppia Welker e Julius Thomas, col primo che, rientrante dopo tre turni di stop per una commozione cerebrale, ha portato a casa appena 38 yards mentre il secondo è venuto fuori alla distanza dopo un pessimo primo tempo.
Fra fumble, penalità e palle droppate, il giovane tight end ha vissuto una prima frazione da incubo, salvo poi riscattarsi nella ripresa con un’ottima ricezione sul drive del 24-7 e, soprattutto, con il pallone catturato a tre minuti dal termine su un terzo e 17 che, se non trasformato, avrebbe dato a San Diego la palla per impattare il match.

Chargers Broncos Football

Nel rushing game invece Moreno ha fatto la parte del leone con 23 portate per 82 yards e una meta, ma è stato il rookie Ball ad essere ancor più efficace, con 52 yards guadagnate in appena 10 corse. Merito della buona prova complessiva del rushing game va anche ad una linea di attacco che ha stravinto il match contro i dirimpettai in maglia bianca e blu. Tutta la parte sinistra con Clark, Beadles e il centro Ramirez ha dominato la line of scrimmage, mentre i frequenti pull dello stesso Beadles sono stati decisivi nell’aprire varchi nella difesa ospite. E, a proposito di difesa, quella di Denver ha disputato un primo tempo semplicemente perfetto in cui, grazie ai tre sack inflitti a Rivers, il passing game dei californiani ha messo insieme ben 1 yarda. Poi, nell’ultimo quarto, soprattutto il secondario ha ceduto un po’, ma stavolta il reparto di coach Del Rio ha evitato un altro, clamoroso tracollo.
I due tackle Knighton e Malik Jackson hanno spesso creato ingorghi in mezzo alla linea risultati insormontabili per i runner ospiti, aiutati in questo dall’end Robert Ayers che pur essendo partito dalla panchina è stato fra i migliori in campo. L’end sul lato destro, Shaun Phillips, uno dei grandi ex della partita, si è invece guadagnato la pagnotta grazie ad un’ottima pass rush, culminata con 2 sack e un hurries ai danni di Rivers. Ma a turno un po’ tutti i Broncos hanno offerto un contributo importante nella caccia a Rivers: dal già citato Ayers, a Mincey, autore pure lui di un sack, a Knighton e a Jackson.

Fra i linebacker ottima prova soprattutto dei due outside Irving e Trevathan con quest’ultimo che si è confermato una delle rivelazioni dell’anno in casa Broncos. Nel secondario, sinceramente così così la prova delle due safety Adams e Ihenacho, mentre ha faticato non poco anche Rodgers-Cromartie. Decisamente il migliore del reparto, almeno finchè è rimasto in campo, è stato il cornerback Chris Harris che però ha visto chiudere anzitempo partita e stagione a causa della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il k.o. di quest’ultimo farà con ogni probabilità recuperare il posto da titolare al veteranissimo Champ Bailey che contro i Chargers ha giocato appena il quinto match di questa sua travagliata stagione, nel ruolo di slot cornerback, con risultati onestamente altalenanti.

Keenan Allen, Quentin JammerI Chargers invece sono piaciuti per l’atteggiamento; anche sotto di diciassette punti a otto minuti dal termine, hanno lottato fino all’ultimo, ma contro un team molto esperto e quadrato come i Broncos il miracolo non è riuscito. L’attacco ha impiegato praticamente tre quarti a mettersi in moto e a quel punto, anche se Denver non era in edizione “deluxe” i buoi erano praticamente già scappati. Le statistiche, soprattutto del primo tempo, sono impietose: una yarda di passing game, e 44 nel rushing game, più di un terzo delle quali grazie ad una corsa di Mathews da 16 yards.
Nel terzo quarto le cose non miglioravano di molto poi, improvvisamente, Rivers trovava ritmo ed i Chargers diventavano inarrestabili. Anche sul campo di Denver, violato in regular season proprio da San Diego, il receiver Keenan Allen si è confermato giocatore dalle grandissime prospettive: dopo non aver visto palla per due quarti e mezzo, il rookie ha chiuso con 6 ricezioni per 142 yards. Notevolissima soprattutto la palla catturata su un disperato quarto e 5, dopo essersi liberato con irrisoria facilità di un cornerback esperto come Jammer, che Allen ha trasformato in un guadagno di 49 yards.

Esclusa la prestazione esplosiva del rookie, per il resto a livello di passing game c’è ben poco da segnalare, a parte la bella ricezione da 30 yards di Royal che ha propiziato il primo td pass di Rivers. A parte Allen e Royal che però ha catturato un solo pallone, nessun altro attaccante dei Chargers è andato oltre le 5 yards di media a ricezione. E alla luce di questa statistica, è difficile anche valutare la prestazione di Rivers: il 18 su 27 per 217 yards e due mete è tutt’altro che da disprezzare (il rating è infatti di ben 115,8) ma per tre quarti il regista da NC State ha giocato in maniera molto conservativa, un po’ come aveva fatto a Cincinnati, ma stavolta gli avversari, soprattutto in attacco, erano di ben altro spessore. E se nella sfida con i Bengals era risultato decisivo il rushing game degli uomini di McCoy, al Mile High Stadium (o Sports Authority Field se preferite) invece il gioco sulla terra dei californiani non ha dato segni di vita.
Il runner titolare Mathews, menomato da un problema alla caviglia, è riuscito a giocare solo il primo tempo in cui ha messo a segno la già citata corsa da 16 yards. Tolta quella, Mathews ha guadagnato appena 10 yards in quattro tentativi, e Woodhead non ha fatto certo meglio, con 9 portate per 29 yards. Altra vittima dell’evolversi del match che ha costretto San Diego a lanciare molto, è stato il veterano Ronnie Brown, che con i Bengals era stato uno dei protagonisti, mentre a Denver l’ex Dolphins ha portato un solo pallone per 0 yards tonde tonde.

In difesa invece tutto quello che aveva funzionato contro i Bengals si è rivelato inefficace contro Manning e soci: Reyes, Cam Thomas, Guy e Liuget hanno decisamente perso la battaglia nelle trincee contro la linea offensiva dei Broncos, con l’ultimo che almeno ha cercato di tenere in piedi la baracca. E stavolta la pass rush della coppia Jarret Johnson e Ingram è stata quasi impalpabile con il solo Ingram che è riuscito a dare qualche fastidio a Manning senza però mai riuscire a metterlo a terra. Alla fine il titolo di mvp difensivo per i Chargers va all’undrafted rookie Jahleel Addae che ha il “demerito” di aver messo k.o. il compagno di squadra Te’o su un placcaggio, ma in compenso è stato il migliore dei suoi soprattutto contro il rushing game.

Denver Broncos
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L’andamento del primo quarto era emblematico di come si sarebbe svolta la partita almeno per 45 minuti: i Chargers producevano un “three and out” ed un drive che andava in stallo a metà campo, mentre Denver andava a segno sull’asse Manning-Demaryius Thomas dopo una serie infinita (14 giochi, 86 yards ed oltre sette minuti consumati sul cronometro). In avvio di secondo quarto arrivava un episodio che poteva far cambiare il match, con il fumble di Julius Thomas recuperato da Addae poco dopo metà campo. Ma nemmeno questa svolta interrompeva il letargo dell’attacco ospite, con Rivers che sulle 30 di Denver subiva un sack che costringeva Novak a tentare un field goal da 53 yards che il kicker californiano falliva.
Scampato il pericolo i Broncos riprendevano a macinare gioco e yards soprattutto grazie alla coppia Moreno-Ball: alla fine il touchdown lo segnava Welker su imbeccata di Manning ma ben 42 delle 62 yards guadagnate nel drive, arrivavano dai runner. All’interno del two minutes warning i Broncos sembravano poter mettere in ghiaccio la partita ma il lancio in end zone di Manning a Decker colpiva sul petto il receiver, con l’ovale che si impennava e veniva intercettato da Butler che riusciva a catturare il pallone e restare in campo con un movimento più da consumato ricevitore che da linebacker.

Poco prima della metà del terzo quarto arrivava poi il field goal di Prater per il 17-0 e quando, con una manciata di secondi ancora da giocare nella medesima frazione, ancora il kicker di Denver si apprestava ad un ulteriore calcio da tre punti, molti tifosi di Denver avranno considerato il match ormai chiuso, vista anche l’assoluta inettitudine dell’attacco dei Chargers. E invece il novello recordman dei field goal da lunga distanza (Prater ha battuto poche settimane fa con un calcio da 64 yards in mezzo ai pali il record di 63 di Tom Dempsey dei Saints che resisteva dal 1970) mandava largo sulla sinistra l’ovale e finalmente i Chargers si svegliavano: Rivers trovava prima Royal con un completo da 30 yards, poi Allen in end zone e si andava sul 7-17. I Broncos però non battevano ciglio e grazie ad una penalità di Weddle e a un’ottima ricezione di Julius Thomas chiudevano due terzi down e arrivavano fino sulle 3 ospiti, da dove Moreno si incaricava di siglare il 24-7.

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Partita finita ? Ma nemmeno per sogno: su un quarto e 5 Rivers trovava ancora Keenan Allen per 49 yards poi, dopo una corsa dello stesso regista californiano ed un passaggio a Ronnie Brown da 5 yards, era ancora Allen a ricevere l’ovale del -10. E stavolta i Chargers provavano l’onside, che loro stessi recuperavano grazie al cornerback Marshall. Questo nuovo drive era meno efficace dei due precedenti, ma San Diego riusciva lo stesso a portarsi a -7 grazie al field goal di Novak. A questo punto mancavano ancora quattro minuti e San Diego non sfidava più la sorte: Novak calciava normalmente il kickoff, riportato da Holliday fin sulle 27 di casa. E qui una penalità di Beadles, una corsa da -2 di Moreno e un passaggio incompleto di Manning, portavano Denver a giocarsi un pericolosissimo terzo e diciassette sulle 20 con più di tre minuti al fischio finale. Ma con calma olimpica, Manning trovava Julius Thomas con un passaggio di 21 yards quindi, su un terzo e 6, la stessa coppia combinava per altre 9 yards e per San Diego non c’era più nulla da fare.

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