Il preview della finale di Conference NFC

Green Bay Packers contro San Francisco 49ers. La sfida per rappresentare la NFC al Super Bowl LIV di Miami vede scontrarsi, come nelle passate due stagioni, le prime due classificate della conference. I 49ers, che ospiteranno la decima finale della loro storia, si sono sbarazzati agevolmente dei Vikings, mentre i Packers hanno battuto i Seahawks. Per San Francisco è la sedicesima apparizione alla finale NFC, la prima dalla bruciante sconfitta patita a Seattle nei playoff del 2013. Green Bay è invece all’ottava partecipazione e deve riscattare le ultime due uscite, in cui ha perso contro Seahawks e Falcons, per raggiungere il primo Super Bowl da quello vinto nell’ormai lontano 2010.

GREEN BAY PACKERS

quarterback Aaron Rodgers Packers Raiders

 La squadra ospite di questa finale è una formazione abituata a questo tipo di pressioni. La franchigia del Wisconsin è alla quarta partecipazione negli ultimi dieci anni e può vantare il talento e l’esperienza di Aaron Rodgers. Ma se da una parte il QB non ha nulla da invidiare in termini di esperienza a nessuno dei suoi pari ruolo, lo stesso non si può dire per Matt LaFleur, al primo anno da head coach. La stagione di esordio non poteva andare in modo migliore, ma non ci sono dubbi sul fatto che la pressione aumenti a dismisura man mano che si avanza nei playoff e, come per un QB alle prime armi, è difficile pronosticare il livello di performance in una partita così delicata. E’ anche vero che LaFleur ha già avuto esperienze importanti dalla sideline quando era il QB coach dei Falcons durante il Super Bowl LI. La prima uscita ai playoff è stata sicuramente incoraggiante, da questo punto di vista, con la vittoria sui più esperti Seahawks di coach Carroll.

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Green Bay è una squadra equilibrata con un attacco che ha finito quindicesimo nella lega per punti segnati ed una difesa da nono posto per punti subiti. L’attacco, ad inizio stagione, sembrava promettere qualcosa in più, ma il lungo stop di Davante Adams e qualche passaggio a vuoto inspiegabile l’hanno relegato ad una posizione di metà classifica. Il punto forte è l’ottimo equilibrio tra gioco di corsa e lanci, grazie ad una linea offensiva molto efficace e versatile ed all’esplosione di Aaron Jones, sicuramente tra i migliori RB della stagione. Il prodotto di UTEP ha corso per 1084 yard in stagione con 16 TD, a cui ne ha aggiunti 3 su ricezione. Aaron Rodgers ha giocato una stagione altalenante, tra prestazioni da MVP e giornate storte. Ha chiuso la regular season con 4002 yard e 26 TD, mantenendo la sua fama di commettere molto raramente degli errori come dimostrato dagli appena 4 intercetti. La sensazione ad inizio anno era che ci volesse un po’ di tempo prima di trovare l’affiatamento con il nuovo coach, ma adesso i problemi sembrano essere risolti.

Capitolo difesa: la unit è migliorata di gran lunga rispetto a quella della passata stagione, soprattutto grazie agli innesti di Za’Darius Smith e Preston Smith. La coppia di LB ha rivitalizzato una pass rush anemica portando a casa 25,5 sack in stagione e garantendo una versatilità unica. I due possono essere schierati sia come edge rusher che da inside rusher e creano continui problemi di matchup alle linee offensive avversarie. Nonostante questo i Packers concedono tante yard, ma hanno sopperito creando un grande numero di turnover. La secondaria, infatti, è terza nell’intera lega per numero di intercetti con 17.

La sfida di Domenica non potrà che risentire dell’ultimo confronto diretto tra le due squadre, risalente a Week 12, in cui i 49ers hanno demolito i Packers per 37-8. Anche allora si giocava a Santa Clara ed è stata la peggior partita dell’anno sia per l’attacco che per la difesa di Green Bay, paragonabile solo al blackout contro i Chargers. Come spesso accade nello sport, Rodgers e compagni avranno subito la possibilità di vendicare quella sconfitta, questa volta con il biglietto aereo per Miami in palio.

SAN FRANCISCO 49ers

nick bosa alexander 49ers vikings

I padroni di casa dei 49ers vengono da una stagione storica. Dopo il grave infortunio subito da Garoppolo lo scorso anno, questa regular season è stata la prima vera occasione di vedere il frutto del lavoro della dirigenza che ha puntato tutto su Garoppolo e Kyle Shanahan. I risultati parlano chiaro: seed #1 nella NFC, miglior difesa della lega per yard concesse su lancio, possibilità di tornare al Super Bowl – dopo quello perso nel 2012 contro i Baltimore Ravens – vincendo il Championship Game in casa. Come Matt LaFleur anche Kyle Shanahan, nonostante sia alle prime armi come head coach, ha già avuto esperienze di post season. Era infatti il coordinatore offensivo di quegli stessi Falcons che allenava anche LaFleur nella stagione del Super Bowl LI. I due si conoscono molto bene e potranno trarne vantaggio.

San Francisco punta fortemente sulla propria difesa: l’arrivo di Nick Bosa, probabile defensive rookie of the year, e di Dee Ford ha completato una linea difensiva impressionante, sicuramente la migliore della NFL. Bosa, Ford, Buckner e Armstead sono un vero e proprio incubo per i QB e le linee offensive avversarie. Il tutto, combinato con l’esplosione del sophomore LB Fred Warner e l’esperienza di Richard Sherman nella secondaria, ha prodotto una delle migliori difese degli ultimi anni, soprattutto contro i lanci. La unit guidata dal defensive coordinator Saleh concede appena 169 yard a partita ai QB avversari ed è quinta nella lega per sack con 48.

L’attacco si affida principalmente alle corse e lo fa con grande successo: i 49ers infatti sono il secondo miglior attacco su corsa per yard a partita con quasi 150, grazie ad un approccio diversificato con ben 3 RB con più di 100 portate e 500 yard. Raheem Mostert, Tevin Coleman e Matt Breida garantiscono un ricambio di qualità in qualsiasi situazione e permettono alla squadra di avere sempre un runner fresco. Leader indiscutibile del passing attack è invece George Kittle che ha sviluppato un rapporto incredibile con Jimmy Garoppolo. Il TE, che se la gioca con Travis Kelce per il ruolo di miglior TE in circolazione, ha portato a casa 1053 yard su 85 ricezioni e, non contento, risulta essere uno dei migliori run blocker della squadra. La trade di metà stagione con i Broncos che ha portato Emmanuel Sanders a San Francisco ha risolto l’unico piccolo problema che riguardava la profondità del roster nel parco ricevitori. Con l’impressionante apporto di Kittle, l’esperienza del veterano Sanders e la freschezza ed esplosività del rookie Deebo Samuel, l’attacco dei 49ers risulta una macchina difficile da fermare. Garoppolo continua a dimostrare la grande maturità che ha sempre lasciato intravedere e l’unico dubbio rimane quello della sua tenuta mentale, quando scenderà per la prima volta in campo in un Championship Game da titolare nonostante ne abbia visti parecchi dalla sideline dei Patriots.

Tutte le tre sconfitte stagionali di San Francisco sono arrivate con un field goal o un touchdown a tempo praticamente scaduto, a dimostrazione di come i ragazzi di coach Shanahan siano stati sempre in partita con tutti e non abbiano mai avuto passaggi a vuoto in regular season. Inutile nascondersi, i 49ers sono i favoriti se dovessero riuscire a reggere la pressione e il fatto di giocare in casa è un importante vantaggio che Garoppolo e compagni non vorranno lasciarsi sfuggire.

CHIAVI DELLA PARTITA

 Il matchup più interessante, che potrebbe decidere la partita, è quello tra la rush defense dei Packers e il gioco di corsa dei 49ers. Infatti si scontreranno in questa fase il punto debole di una squadra contro il punto di forza dell’altra. Green Bay ha la ventitreesima difesa sulle corse per yard concesse e se non dovesse riuscire a rallentare il trio Mostert-Coleman-Breida avrebbe molte difficoltà a far uscire dal campo l’attacco di casa. Sarà fondamentale la difesa sui primi due down, in modo da costringere i 49ers a terzi down di medio o lungo raggio e poter in questo modo sguinzagliare i due Smith contro Garoppolo. Inoltre, se San Francisco dovesse riuscire a tenere in mano il possesso grazie alle corse, permetterebbe alla difesa di riposare a lungo e sperare di segnare abbastanza per vincere senza far stancare questa difesa è quasi utopico.

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Dall’altra parte i 49ers vorranno segnare il prima possibile in modo da rendere monodimensionale l’attacco ospite e costringere Rodgers a lanciare più del voluto, permettendo a Bosa e Ford di creare danni alla linea offensiva e sack sul QB ex Cal. Per Green Bay sarà fondamentale l’apporto di Davante Adams e Aaron Jones; i due devono necessariamente giocare una grande partita per alimentare le speranze ospiti. Se si volesse sintetizzare in tre punti quello che deve succedere per entrambe le squadre per portare a casa la partita si potrebbe optare per queste motivazioni.

San Francisco 49ers: controllare il “time of possession”, costringere gli ospiti a lanciare segnando il prima possibile, limitare al minimo i turnover.

Green Bay Packers: fermare il gioco di corsa, limitare Kittle sul gioco aereo, creare più turnover possibili.

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