Bye bye Oakland (Jacksonville Jaguars vs Oakland Raiders 20-16)

Fino a metà del terzo quarto era la giornata perfetta per ogni tifoso degli Oakland Raiders, con la squadra guidata da Derek Carr che stava vincendo agilmente contro i Jacksonville Jaguars, 16-3, salutando nel migliore dei modi quella che era stata la sua casa negli ultimi 24 anni, dopo il ritorno ad Oakland, al Coliseum Stadium. Esatto, quella di domenica è stata l’ultima partita ad Oakland dei Raiders, che a partire dalla prossima stagione andranno a giocare nella ricca Las Vegas, nel modernissimo Allegiant Stadium. Come se non bastasse la tristezza dell’ultima partita ad Oakland a rovinare la festa ci hanno pensato Minshew e soci, rimontando 13 punti ai Raiders e vincendo poi la partita. Ma cosa non ha funzionato nei Raiders?

La partita inizia nel migliore dei modi, con Carr che trova subito il TD nel primo drive grazie al lancio per Williams, che segna il TD da 40 yard e porta avanti i Raiders per la gioia dei tifosi black&silver, che vedono poi Carlson rispondere al field goal di Lambo per i Jags che aveva diminuito lo svantaggio; l’attacco gira bene, la difesaa concede poco e nulla e i Raiders si trovano così avanti per 16-6 all’intervallo graziead altri due FG, uno da 34 ed uno da 17 yard, di Carlson. Tornati dagli spogliatoi, come spesso abbiamo visto quest’anno, l’attacco di Oakland sembra spengersi, sostituito abilmente da Minshew & co, che iniziano il loro show; prima un field goal per il 6-16 per concludere il 3° quarto, poi due TD, entrambi nel 4° quarto, per andare avanti per la prima volta nel punteggio dall’inizio della partita, entrambi su pass di Minshew, ed entrambi per Conley, uno da 4 yard ed uno da 6 yard. i Raiders avevano avuto la possibilità di ritornare in partita poco prima del secondo TD, ma è Carlson a uccidere le speranze dei tifosi di Oakland, quando sbaglia il field goal da 45 yard.
Nelle interviste post partita è Derek Carr a prendersi tutte le responsabilità, ammettendo che può e deve giocare meglio di così, ma la colpa non è imputabile sicuramente solo a lui, ma anche alla linea di attacco, che cede sotto i colpi dei Jags e subisce tre sack e anche il pass droppato da Tyrell Williams, su un 3° & 11 con meno id due minuti sul cronometro che avrebbe potuto aiutare con un field goal od addirittura un TD.

Momento più bello della serata è sicuramente l’halftime: la società manda sul maxischermo le immagini degli ultimi 24 anni giocati ad Oakland, ringraziando i tifosi, che nel corso del tempo hanno fatto diventare difficilissimo per le sudare andare a giocare al Coliseum, grazie soprattutto al continuo rumore e tifo; sfilano poi sul campo vari giocatori del passato, che hanno scritto la storia sportiva di Oakland, come gli hall of famer Marcus Allen e Fred Biletnikoff, il tutto con il beniamino dei tifosi Charles Woodson ad aizzare la folla, che da così l’addio ad Oakland:

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”You’ve been here through the ups. You’ve been here through the downs. But you’ve never wavered,”

Le “vecchie glorie” non sono gli unici a ringraziare i tifosi, ma anche il coach odierno, Jon Gruden, ha belle parole per i tifosi, dicendo che non è il risultato di oggi (domenica ndr) a contare, ma il risultato dei Raiders nel corso degli anni, l’apprezzamento, la lealtà che questi fan hanno avuto per i Raiders, affermando che i giocatori sentiranno sicuramente la mancanza, tristi anche loro di uscire per l’ultima volta dal campo.
Quello che rimane da chiedersi è se la NFL ha fatto realmente la scelta giusta, privando una città come Oakland che si è da sempre distinta per la lealtà, il tifo, e la presenza nello stadio, senza una squadra di football, anche se speriamo vivamente che quello della NFL ad Oakland sia solamente un arrivederci e non un addio.

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Luca Belli

Tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers, e fiero discepolo della new wave green&gold "All you need is Love". Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta, e nei Guelfi Firenze la sua fede in campo italiano. Aspetta con ansia il terzo anello personale, che sia "viola" o "G&G". Go Packs Go!

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