[W06] Philadelphia Eagles vs Oakland Raiders
Philadelphia Eagles – Oakland Raiders 9-13
A volte un gioco può valere una stagione, a volte è solo un lampo illusorio nella notte di un campionato anonimo.
Sapremo tra qualche settimana se il TD di Zach Miller è stato una specie di scintilla che ha rianimato una squadra incapace ormai di eseguire l’ABC del football o se solo il gioco chiave che ha aiutato a vincere una singola partita.
Gli Eagles non sono sicuramente una delle squadre d’elite della NFL, le loro vittorie sono pervenute ai danni di formazioni che hanno record perdenti e l’unica sconfitta, pesante fra l’altro, è venuta per merito dei Saints, che sono in questo momento una delle squadre favorite per andare fino in fondo.
I Raiders però in questa gara hanno messo tutto quello che nelle ultime 4 uscite non si era minimamente visto: cuore, intensità, perseveranza e una difesa finalmente degna di questo nome. L’attacco ha ancora un po’ faticato, ma se non altro Russell non ha avuto percentuali vergognose e il running game è stato un fattore, perchè ha permesso di tenere vivi alcuni drive e la propria difesa fuori dal campo a riprendere le forze.
Philadelphia ha stranamente abbandonato presto le corse ed è stata completamente colta di sorpresa dallo schema difensivo del DC John Marshall che, contrariamente al trend della stagione, ha chiamato molti blitz che hanno permesso ai neroargento di piazzare 6 sacks ai danni di un disorientato McNabb.
Certo la perdita del tackle Jason Peters per infortunio e due calci sbagliati da David Akers non hanno per niente perorato la causa degli uomini di coach Andy Reid, però non segnare un TD contro Oakland è un’impresa piuttosto ardua e quindi è strameritata la sconfitta.
Il gioco che ha rotto un po’ gli equilibri e che sicuramente ha acceso sia il pubblico che tutta la sideline neroargento è stato un assaggio di 16 yards di Russell per il suo bersaglio preferito, Zach Miller, che l’ha raccolto sulle 30. Trovatosi in campo aperto ha puntato diritto la endzone; a scortarlo ci ha pensato il rookie WR Louis Murphy prima con un blocco devastante su Mikell e poi un altro a ridosso dell’area di meta. 86 yards sono il gioco di passaggio più lungo dei Raiders da 25 anni a questa parte: per un owner che ama alla follia il gioco verticale non è una statistica che crediamo lo renda orgoglioso.
Completamente in ombra Michael Vick, apparso in pochissime azioni. Ci si chiede a cosa sia dovuto il suo scarso contributo, sicuramente non è più il giocatore che può fare adesso la differenza nella NFL.
Sapremo tra qualche settimana se il TD di Zach Miller è stato una specie di scintilla che ha rianimato una squadra incapace ormai di eseguire l’ABC del football o se solo il gioco chiave che ha aiutato a vincere una singola partita.
Gli Eagles non sono sicuramente una delle squadre d’elite della NFL, le loro vittorie sono pervenute ai danni di formazioni che hanno record perdenti e l’unica sconfitta, pesante fra l’altro, è venuta per merito dei Saints, che sono in questo momento una delle squadre favorite per andare fino in fondo.
I Raiders però in questa gara hanno messo tutto quello che nelle ultime 4 uscite non si era minimamente visto: cuore, intensità, perseveranza e una difesa finalmente degna di questo nome. L’attacco ha ancora un po’ faticato, ma se non altro Russell non ha avuto percentuali vergognose e il running game è stato un fattore, perchè ha permesso di tenere vivi alcuni drive e la propria difesa fuori dal campo a riprendere le forze.
Philadelphia ha stranamente abbandonato presto le corse ed è stata completamente colta di sorpresa dallo schema difensivo del DC John Marshall che, contrariamente al trend della stagione, ha chiamato molti blitz che hanno permesso ai neroargento di piazzare 6 sacks ai danni di un disorientato McNabb.
Certo la perdita del tackle Jason Peters per infortunio e due calci sbagliati da David Akers non hanno per niente perorato la causa degli uomini di coach Andy Reid, però non segnare un TD contro Oakland è un’impresa piuttosto ardua e quindi è strameritata la sconfitta.
Il gioco che ha rotto un po’ gli equilibri e che sicuramente ha acceso sia il pubblico che tutta la sideline neroargento è stato un assaggio di 16 yards di Russell per il suo bersaglio preferito, Zach Miller, che l’ha raccolto sulle 30. Trovatosi in campo aperto ha puntato diritto la endzone; a scortarlo ci ha pensato il rookie WR Louis Murphy prima con un blocco devastante su Mikell e poi un altro a ridosso dell’area di meta. 86 yards sono il gioco di passaggio più lungo dei Raiders da 25 anni a questa parte: per un owner che ama alla follia il gioco verticale non è una statistica che crediamo lo renda orgoglioso.
Completamente in ombra Michael Vick, apparso in pochissime azioni. Ci si chiede a cosa sia dovuto il suo scarso contributo, sicuramente non è più il giocatore che può fare adesso la differenza nella NFL.