Wild Card 2022: Preview Dallas Cowboys vs Tampa Bay Buccaneers

Quella di questa notte sarà la prima sfida di post season giocata a Tampa dalle due franchigie. Gli unici due precedenti nei play-off risalgono alle stagioni 1981 e 1982 e furono giocati a Dallas e vinti dai Cowboys.

Tampa Bay Buccaneers

I Buccaneers sono approdati alla post season nonostante il poco onorevole record di otto partite vinte e nove perse, comandando la relativa graduatoria fin dalla prima partita, ma assicurandosi la vittoria solo in virtù del bilancio positivo negli incontri contro le rivali di division. In quella che é risultata la division più debole della Nationl Conference, la franchigia della Florida deve il suo successo al gioco aereo del suo attacco, che ha fruttato ben 4746 yard, secondo solo a quello dei Chiefs, ed essenzialmente per merito dell’eterno Tom Brady, che é stato il quarterback con il minor tasso di intercetti, 9 su 733 tentativi, pari all’1,2%, e, per merito della sua OL, di gran lunga il meno “sackato”, essendo stato atterrato solo 22 volte. Alla realizzazione di questi risultati hanno poi contribuito le performances dei ricevitori, con Mike Evans e Chris Godwin in grande evidenza, il primo con 1124 yard in 77 ricezioni, molto efficace nei passaggi in profondità, il secondo con 1023 yard in 104 ricezioni.

Non va trascurato l’apporto, importantissimo, di Leonard Fournette che, impiegato sul corto raggio come ricevitore, ha portato a casa 523 yard con 73 ricezioni che vanno ad aggiungersi alle 688 yard guadagnate in 189 portate da runner. Il running game, viceversa, é stato il peggiore dell’intera lega, sia per numero di yard guadagnate, 1308, sia per il numero di yard per tentativo, solo 3,9. Il fatto che le corse abbiano rappresentato solo il 34% dei giochi d’attacco ha certamente influito sulla prevedibilità, e quindi sull’efficacia del gioco offensivo.

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La difesa non é stata particolarmente brillante. Più efficace contro il gioco aereo, con una buona pass-rush che ha realizzato 45 sack, ma con solo 10 intercetti attivi, tra le peggiori della lega, é risultata poco efficace contro il gioco di corsa, dove ha concesso mediamente 4,48 yard per attempt. Quello che ha contribuito a portare la franchigia ai play-offs é stata la capacità di concentrarsi sull’obiettivo di mantenere la leadership nella division e di vincere quattro dei sei scontri diretti divisionali e, tra gli interdivisionali, quelli che erano alla sua portata (Rams, Seahawks Cardinals e… a sorpresa, Cowboys).

Dallas Cowboys

Il percorso dei Cowboys, al contrario, é stato decisamente più positivo, nonostante abbiano dovuto cedere il titolo divisionale ai sorprendenti Eagles. Dallas ha chiuso la regular season con un buon 12-5 che però non esprime completamente il grande potenziale di questa squadra, che nel corso della stagione ha avuto delle prestazioni di assoluto rilievo alternate a battute a vuoto inaspettate, a partire dall’unica sconfitta casalinga proprio contro i Bucs alla prima giornata e alle due sconfitte a Jacksonville e a Washington, figlie di un calo di concentrazione a fine stagione.

Se si guardano le statistiche, Dallas, é ben posizionata sulle corse, ottava della lega, grazie alla coppia di RB Zach Elliott e Tony Pollard: il primo particolarmente forte nelle corse centrali grazie alla notevole potenza, ha guadagnato 876 yard in 231 corse, il secondo molto efficace per la velocità in campo aperto, ne ha guadagnate 1007 in 193 portate, risultando molto produttivo anche quando agisce come ricevitore nel medio corto raggio, 39 ricezioni su 55 target per 371 yard 347 delle quali guadagnate dopo la ricezione.

Nel passing game l’offense di Dallas si posiziona solo al 16° posto, nonostante la buona percentuale di completi di Dak Prescott, 66%, che però in qualche occasione ha dato l’impressione di avere dei cali di concentrazione quando sono venute a mancare le motivazioni. Se però il gioco si fa importante e la posta in palio é alta, il carisma e la freddezza di Prescott fanno la differenza.

Molto bene si é comportato in stagione CeeDee Lamb, miglior ricevitore con 107 ricezioni su 156 target e 1359 yard, ma molto affidabile si é rivelato anche il TE Dalton Schultz con 577 yard in 57 catches, selezionato spesso dal QB proprio per la sua grande affidabilità.

La OL si é dimostrata molto forte sia nella pass protection che nell’aprire varchi per i runner e la sua efficienza é testimoniata anche dal fatto che anche in assenza di Prescott, con Cooper Rush in cabina di regia, l’attacco non abbia subito flessioni di rendimento.

La difesa é risultata molto forte contro il gioco aereo, specialmente nel secondario, dove si distinguono Trevon Diggs con 3 intercetti, 14 pass breakup e 59 tackle e il rookie DaRold Bland con 5 intercetti, 7 pass breakup e 55 tackle. Addirittura devastante il LB Micah Parson con 13,5 sack e 65 tackle, ma tutta la difesa ha offerto un grande rendimento.

Chiavi tattiche

Da queste premesse, e statistiche alla mano, Dallas appare favorita, soprattutto per il sostanziale equilibrio dei reparti. La capacità dell’offense di interpretare al meglio sia il running che il passing game, conferisce ai Cowboys il vantaggio dell’imprevedibilità, che Prescott ha più volte dimostrato di saper gestire al meglio. Tampa si affiderà, come sempre, al talento e alla leadership dell’eterno Tom Brady e probabilmente continuerà a privilegiare il gioco aereo consapevole che il divino TB12 può contare sull’assoluta fedeltà dei suoi pretoriani.

Per contrastare i passaggi di Brady, Dallas potrà contare sulle incursioni di Micah Parsons, il suo più spietato cacciatore di QB, ma dovrà fare molta attenzione alla capacità di TB12 di rilasciare velocemente il passaggio un attimo prima che il difensore lo raggiunga, riuscendo sempre ad individuare un ricevitore lasciato libero, magari lo stesso Fournette che poi é capace di guadagnare parecchio terreno dopo la ricezione. Quindi blizzare va bene, ma contro Brady può essere controproducente, anche perché si rischia il colpo in ritardo e la conseguente penalità per “roughness on passer”. Forse é più consigliabile contare sugli interventi del secondario di difesa, particolarmente abile nella pass defense.

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Le statistiche suggeriscono la superiorità dei Cowboys, forti in tutti i reparti, ma una partita da “dentro o fuori” può essere decisa anche sul piano delle motivazioni, della concentrazione, dell’esperienza e del “killer istinct”, tutte doti che il vecchio leone ha dimostrato di avere anche dopo aver superato la boa dei quarant’anni.

Prescott é certamente uno dei suoi più degni eredi, ma in qualche occasione ha mostrato di peccare di eccessiva sicurezza quando la partita é ritenuta facile; un errore che contro Brady può essere letale. Quindi Dallas favorita, ma non sarà di sicuro una passeggiata.

The Playbook Endgame: guida ai playoff 2022

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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