Parola all’insider: Seattle Seahawks – Marco Bernardi

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con l’ospite di oggi: Marco Bernardi, tifoso dei Seattle Seahawks.

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Marco: Mi chiamo Marco, ho ventotto anni e vivo in provincia di Modena. Da sempre sportivo, ho praticato fin dall’infanzia diversi sport tra cui spiccavano lo sci e soprattutto il tennis (di cui sono diventato anche istruttore  come secondo lavoro). Niente di più lontano dal Football insomma, qualcosa di lontano e poco conosciuto. Da ragazzino rimasi incuriosito dal football ma trovai complicato capirlo da solo. Con il passare del tempo mi riavvicinai riuscendo a capire da autodidatta, passo dopo passo e con grande passione, questo meraviglioso sport. Posso dire che è da una decina di anni che seguo i miei amati Seahawks in pianta stabile. È strano come cominciai a tifare questa squadra così particolare. In quel periodo (parliamo del 2009/2010) preferivo il basket e studiandone la storia rimasi colpito dai Seattle Supersonics, che erano scomparsi nel 2008, e da qui passai alla città, alla loro cultura e tutto ciò che ne comportava. Il passo successivo fu appassionarmi e poi diventare tifoso dei Seahawks esaltandomi alle giocate della Legion of Boom, a quelle di Wilson e innamorato della dodicesima, la tifoseria rumorosissima. Magari un giorno coronerò il mio sogno di vedere la mia squadra del cuore giocare in casa (fortunatamente dal vero sono riuscito a vederla ma in trasferta a Wembley due anni fa). Inoltre penso che il tifo segua la personalità di ognuno di noi, posso vedere molto assonanze tra essere tifoso dei Seahawks e il tifo per l’Inter (l’altra squadra del mio cuore). Capaci entrambe di perdere e vincere con chiunque. Quanti lunedì storti (i martedì o i venerdì mai perché Seattle li vince sempre i Monday e i Thursday night) per una sconfitta piena di occasioni sprecate contro avversari modesti. D’altro canto non ha prezzo una vittoria sofferta e spettacolare portata a casa con sangue e sudore, una per tutte la finale NFC del 2014 contro Green Bay.

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

Fin dall’inizio della free agency il dilemma è stato la firma di Clowney, ancora pendente. Credo che alla fine tornerà con un contratto sui 15/16 milioni l’anno, è necessario firmarlo arrivati ad ora che le alternative sono rimaste poche. Olsen buona aggiunta e mentore per tutti i nuovi TE. Dorsett ottimo tra i WR per la sua velocità (prende il posto di Gordon squalificato per l’ennesima volta). Un grosso punto interrogativo rimane l’OL, sono partiti subito Fant (bel giocatore ma strapagato dai Jets) e Ifedi (Mr. Penalty). Recente è la notizia dei tagli di Fluker e Britt. Mi dispiace per loro due che ritenevo utili ma il cap per Clowney esigeva liberare qualcuno. Buono Finney, resto perplesso da Shell che vedo simile a Ifedi. Anche se preso via trade, ottimo Dunbar, praticamente uno steal (ricorda come trade quella che ci ha portato Quandre Diggs l’anno passato). Detto tutto ciò posso dare un sette con fiducia all’operato in free agency

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Il draft per sua natura è spettacolare e anche quest’anno, nonostante il suo strano svolgimento, è riuscito a emozionare. Il primo giorno è stato abbastanza scontato e poco spettacolare a livello di scelte e trade. Gli altri due hanno regalato emozioni e stupore e tutto ha portato a mantenere la consueta emozione per questo evento. In particolare HC e GM hanno dato il pizzico in più lasciando entrare noi tifosi nell’intimo delle loro case.

Penso che vincitori ne escano i Cardinals, Cowboys e Jaguars (questi ultimi non so se più bravi o fortunati). Alle tre citate aggiungerei i Browns che hanno ora un roster sulla carta molto competitivo, credo siano ad un anno cruciale: o sbocciano o crollano (lo spogliatoio è una polveriera pronta ad esplodere alla prima scintilla).

Tra i perdenti metterei sicuramente i Packers (passi Love ma prendere un TE e un RB lascia il dubbio), i Raiders (con tutte quelle scelte alte potevano fare molto di più) e i Rams (avevano le mani legate per via delle trade, quella di Ramsey  su tutte). Patriots e Bears punto interrogativo.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Alla maggior parte degli appassionati le scelte dei Seahawks (le prime due soprattutto) hanno destato sorpresa. Premetto che ho massima fiducia nel duo Carroll-Schneider e confermo le loro scelte. Brooks è il giocatore che volevano: sono andati sul sicuro, volevano lui se avessero fatto trade down o no, come è avvenuto. Brooks veniva dato al terzo giro e credo che il suo infortunio a dicembre l’abbia fatto passare in sordina leggendo i suoi numeri lo reputo una buona scelta da coltivare nei prossimi anni. Taylor buono, vediamo se ripagherà la fiducia. Lewis utile nella OL ma ancora un po’ grezzo. Parkinson lo vedo duttile tra blocco e ricezione o anche da fare il WR. Incuriosito dalle altre. Penso però che ormai di natura non siano abituati a scegliere in alto. Infatti le scelte basse e soprattutto la firma degli undrafted le ritengo molto interessanti. I buchi erano in difesa. Sulla secondaria andava preso qualcuno di livello in più. L’OL è da anni il punto debole e il gran numero di giocatori nel roster nota da una parte confusione e dall’altra competizione per i posti. In attacco un po’ troppi TE e WR ma credo che lasceranno lanciare di più Wilson quest’anno e i due RB serviranno ad avere un piano b sui ritorni di Carson e Penny. Molti di loro, scelti in basso, li vedremo nello special team, dove soprattutto vorrei rivedere un punt returner da quando Lockett viene “conservato”.

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Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Per il ruolo e la duttilità Parkinson è il giocatore che più mi affascina e potrebbe rivelarsi ciò che Dissly (infortuni a parte) è stato nei due anni passati. Deejay Dallas altro da tenere in conto se per mancanza dei titolari verrà utilizzato in pianta stabile.

Per quello cha ha dimostrato, DK Metcalf avrà un’esplosione e scalzerà o diventerà importante quanto Lockett. Shaquill Griffin e Ugo Amadi vengono presi in grande considerazione dallo staff e diventeranno pedine fondamentali. Collier si può considerare un rookie, in quanto non è stato mai presente, e lo metto tra le possibili sorprese insieme a Homer e Barton.

Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

Il perno di una squadra di football si sa è il QB, per Seattle vale al quadrato se non al cubo. Intorno a Wilson gira tutto e senza di lui una stagione può cambiare in un istante. Attacco tra corse (se guariti) e lanci direi più che buono soprattutto per la sintonia con il QB. La difesa rimane forte se ritorna Clowney e Bobby Wagner è il giocatore più forte nel suo ruolo. Diggs e Dunbar più Griffin sono una buona accoppiata sperando anche in un anno con pochi infortuni di Mcdougald. Il punto debole rimane sempre costantemente l’OL tallone d’Achille di questa squadra ormai da troppi anni (così a memoria direi da mezzo lustro). Inoltre se la fiducia in Pete è cieca quella su DC e OC è traballante, in particolare su Norton vedendo i risultati dell’anno scorso con il roster  a disposizione. Schottenheimer spero che cambi schemi e dia più fiato ai RB e, a vedere le scelte e i giocatori firmati, penso proprio che lo farà, aumentando il gioco aereo.

Se devo fare un pronostico di getto dico 11-5. Il calendario non è dei più semplici, in gran parte squadre ostiche e in ascesa. Gli scontri sulla carta più semplici dovrebbero essere contro le due di New York, Washington, Miami e New England, tutte le altre da Playoff. Quelle che temo di più sono le tre con attacchi mostruosi: Falcons, Cardinals e Cowboys oltre ai 49ers. In positivo Seattle gioca quasi sempre al massimo contro le corazzate e invece in maniera blanda contro avversari inferiori, sempre tenendo conto della personalità bipolare della squadra. Comunque spero in una stagione che ci porterà lontano e magari da underdog fino in fondo. Sempre Go Hawks!!!

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Grazie a voi.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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