ELF: review di week 6

Dopo week 6 della ELF continua la corsa di Fire e Vikings e, con più fatica, dei Surge. Prima vittoria storica in overtime degli Helvetic Guards sui Dragons. Grande spettacolo al Vigorelli tra Seamen e Galaxy.

Leipzig Kings – Prague Lions 0-35*

I Kings, come annunciato, non sono scesi in campo e i Lions hanno ottenuto la vittoria a tavolino. Inoltre la squadra di Lipsia ha dichiarato che la stagione è per loro ufficialmente conclusa.

Milano Seamen – Frankfurt Galaxy 33-40

I Galaxy vincono alla distanza ma soffrono la grande prestazione dei milanesi che hanno giocato la loro miglior partita stagionale. Come nelle occasioni precedenti i Seamen hanno utilizzato poco il running game, anche se Alì Khalife ha dimostrato di poter fare bene se gli si dà qualche possibilità in più. Il Vigorelli é uno dei migliori impianti della lega e i Seamen sono una squadra che dà spettacolo: meriterebbero un pubblico più numeroso.

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Il commento completo della partita lo trovate qui:

Sconfitta nel finale per i Milano Seamen contro i Frankfurt Galaxy

Helvetic Guards – Barcelona Dragons 22-19 OT

Clamoroso alla Lidl Arena! Gli Helvetic Guards conquistano in overtime contro i Barcelona Dragons la loro prima vittoria nella ELF.

Se si guardano le statistiche salta all’occhio la differenza in termini di yard conquistate dai due offense teams: I Dragons hanno guadagnato 390 yard 341 delle quali su passaggi contro le 187 yard complessive degli svizzeri ma questi ultimi hanno giocato un’ottima partita difensiva provocando tre turnover dei catalani grazie ad altrettanti intercetti, uno dei quali ha poi portato l’attacco a segnare un touchdown. L’altro fattore determinante é stato il kicker Nils Jonkmans che ha messo a segno da 57 yard il field goal che ha portato i suoi all’overtime, e poi il calcio che ha deciso la partita. Tra i Guards la solita grande partita di Silas Nacita con 78 yard in 23 corse e 65 con un TD su quattro passaggi ricevuti. Non male l’esordio del QB Tristan Noble con un 14 su 29 per 117 yard

Ai Dragons non sono bastate le prodezze dei ricevitori Jordi Torrededia con 102 yard in 10 catches, e Theodor Landström, 139 yard in 9 ricezioni, perché il secondario difensivo zurighese ha contrastato bene il gioco aereo catalano con ben 7 pass breakup, oltre ai già menzionati tre intercetti.

Gli svizzeri cominciano all’attacco e chiudono il primo possesso con un calcio di Jonkmans da 44 yard, ma i catalani rispondono subito con un touchdown di Landström che riceve un passaggio da 44 yard di Conor Miller. Seguono un punt degli svizzeri e un tentativo di field goal da 48 yard di Luis Cereceda che la difesa elvetica blocca. Poco più tardi un passaggio di Miller viene intercettato sulle 25 dei Dragons da Maceo Beard che riporta l’intercetto fino alla linea delle 6 yard. Noble serve Nacita che, appostato a due yard dalla goal line, con un roll-out fa fuori due difensori ed entra in end zone. I Dragons accusano il colpo e il loro drive successivo non raggiunge il primo down, per cui devono calciare un punt e i Guards concludono il drive conseguente con un altro calcio di Jonkmans da 47 yard.

E’ il momento più difficile per gli spagnoli che non riescono a vincere la resistenza della difesa elvetica, mentre gli svizzeri prima di andare al riposo segnano ancora con Jonkmans che questa volta realizza da 39 yard per il 16-7. Il parziale del secondo quarto dei Dragons é da brividi: nessun primo down, 3 yard guadagnate su passaggio e una persa su corsa.

Nel secondo tempo i catalani tornano in campo con ben altro spirito e subito accorciano le distanze con un calcio di Cereceda da 32 yard, poi, dopo aver costretto le Guards al punt, vanno in touchdown con una ricezione da 3 yard di Torrededia a coronamento di un drive in cui Miller completa quattro passaggi per 56 yard. Sul 16 pari si chiude il terzo quarto e nel quarto finale, dominato dalle difese, arrivano il field goal di Cereceda da 19 yard e quello del solito Jonkmans che centra i pali da 57 yard nel tripudio generale del pubblico. Si va in overtime e, dopo un tentativo fallito a testa, al secondo giro Jonkmans mette a segno il calcio decisivo

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Berlin Thunder – Fehèrvàr Enthroners 60-6

Partita senza storia a Berlino dove i Thunder hanno dominato dal primo all’ultimo minuto lasciando ai magiari solo il touchdown della bandiera a fine partita per una corsa di 69 yard. La superiorità dei Thunder é stata schiacciante: 392 yard contro le 188 degli Enthroners che hanno corso per 139 yard, comprese le 69 del touchdown nel finale e guadagnato solo 49 yard con i 9 passaggi competati su 29 tentati.

La cronaca, molto sinteticamente, vede i berlinesi andare tre volte in touchdown nei primi tre possessi, poi fermarsi a cavallo tra il primo e il secondo quarto e segnare altre due volte prima del riposo. Il secondo tempo riprende da 36-0 e arrivano prima un field goal per il 39-0, poi un altro TD che porta sul 46-0 alla fine der terzo periodo. Nell’ultima frazione arrivano altri due TD di Berlino e infine quello di Kende Rathony per Fehèrvàr.

Hamburgh Sea Devils – Wroclaw Panthers 17-10

I Sea Devils riscattano la sconfitta di week 1 e quella della settimana scorsa a Parigi affidandosi, come gli anni scorsi, ad un forte gioco di corsa e una difesa aggressiva.

I rossoblu anseatici hanno portato l’ovale per 292 yard nette in 46 corse, distribuite tra Simon Homadi, 120 yard, Jakob Michaelsen 75 yard e il QB Preston Haire con 98 yard in 8 portate. La difesa, come ai vecchi tempi, ha messo grandissima pressione su Matthew Vitale atterrandolo sei volte per 36 yard di perdita e limitato fortemente le corse di Dawid Brzozowski che ha totalizzato soltanto 41 yard. Dell’ottima partita dei runner ha finito per beneficiare anche il passing game, reso meno prevedibile, per cui Haire ha completato il 65% dei passaggi per 182 yard.

La connection tra Matthew Vitale e Tony Tate ha prodotto soltanto un completo da 40 yard e touch down all’inizio dell’incontro, poi é stata completamente annullata. Se lo scarto é risultato alla fine di soli sette punti lo si deve alla buona prova della difesa di Wroclaw che é riuscita ad ottenere tre takeaway, due per intercetto e uno per fumble forzato e ricoperto, che sono stati tradotti nei dieci punti all’attivo dell’offense.

Il primo TD dei Panthers infatti é arrivato in seguito all’intercetto di un passaggio di Haire da parte del CB americano Daniel Bender che lo ha riportato fino alle 40 di Amburgo. Da lì Vitale ha servito il TD pass per Tony Tate per il vantaggio Panthers. I Sea Devils rispondono con un drive imperniato sulle corse di Homadi e Michaelsen che però si é fermato nella red zone di Wroclaw per tre incompleti di Haire che hanno portato al field goal di Eric Schlomm da 22 yard. Da questo momento le difese prendono il sopravvento e assistiamo a cambi di possesso per punt e a due turnover, uno per parte, per intercetti fino alla fine del primo tempo.

All’inizio del terzo quarto, dopo un three & out dell’offense polacca, gli amburghesi si portano in vantaggio grazie a un run di Michaelsen che corre le ultime tre yard per varcare la goal line al termine di un lunghissimo drive a base di corse durato più di dieci minuti. Dopo un altro drive senza esito di ciascuna squadra, i Panthers arrivano al pareggio con un field goal di Jakub Aldas. I Sea Devils reagiscono subito con un’altra serie di corse dei soliti Homadi e Michaelsen, preludio al rush definitivo con cui é lo stesso Haire a correre le ultime 29 yard per entrare in end zone. I Panthers incontrano la resistenza della difesa anseatica e sono costretti al punt.

I Diavoli di mare ritornano in possesso quando mancano cinque minuti alla fine e lo mantengono fino al termine grazie al lavoro dei runners che mangiano tempo prezioso conquistando primi down in serie a suon di corse.

Rhein Fire – Munich Ravens 39-25

I Fire vincono nel rispetto del pronostico, ma questa volta hanno trovato un avversario che ha dato loro parecchio filo da torcere specialmente nella prima parte dell’incontro, quella che di solito i renani giocano al massimo per stabilire il break.

I bavaresi evidentemente non sono arrivati a Duisburg per fare da sparring-partner e hanno dato battaglia. Il QB Chad Jeffries fa un eccellente 23 su 28 per 239 yard e 2 TD affidandosi al solito Markell Castle che con 9 ricezioni prende 140 yard e segna 2 TD, ma anche a Marvin Rutsch che di yard ne guadagna 72 con 7 catches, senza contare le 92 del KO return del prmo touchdown. Bene anche il running game della matricola di Monaco che con sole 17 portate conquista 121 yard.

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Dall’altra parte però c’é una delle compagini che corrono per il titolo: i renani giocano un mix di corse e passaggi molto equilibrato che ha prodotto 230 yard di corse e 280 di passaggi. Alla distanza Rhein Fire ha vinto anche grazie alla difesa che ha atterrato cinque volte Jeffries e fatto un intercetto. I Ravens restano comunque una delle migliori sorprese della stagione, nonostante la difesa non sia proprio impermeabile.

I Ravens vanno in vantaggio alla prima azione grazie al già citato ritorno di kick-off di Marvin Rautsch. La risposta di Dusseldorf si esaurisce in un punt, così come il successivo possesso dei bavaresi. Poi l’ovale torna ai granata che stavolta vanno in touchdown con una ricezione di Harlan Kwofie in end zone su passaggio di 12 yard di Jadrian Clark. I Ravens non si fanno intimidire e rispondono con un bel drive in cui Rutsch e Tomiwa Oyewo guadagnano una trentina di yard con le corse per poi lasciare a Jeffrey che prima corre per 12 yard, poi fa un passaggio da 36 yard a Castle in end zone per il 14-7. I Fire ci riprovano ma su un quarto e 4 Clark viene atterrato e il possesso torna ai Ravens che però devono calciare un punt.

Tornato in possesso in territorio Ravens, Clark, dopo un paio di corse di Toonga, effettua un pass di 9 yard per Anthony Mahoungou che segna per il pareggio. I Ravens rispondono con un lungo drive durato cinque minuti che si ferma a 10 yard dalla goal line e si devono accontentare di un calcio di Robert Werner per il 17-14. Non é ancora finita perché negli ultimi due minuti Clark confeziona il suo capolavoro a suon di passaggi e con sei completi su sette guadagna 70 yard e manda in end zone Justin Schlesinger.

Dopo il secondo quarto ricco di azioni spettacolari, il terzo periodo parte un po’ sottotono con un punt a testa, poi al secondo possesso il lampo: Clark completa per Jannick Lörks per 43 zards e nel gioco successivo Toonga corre le 34 restanti per raggiungere la goal line. Questa volta i Ravens accusano il colpo e non riescono a conquistare il primo down e i Fire ne approfittano per assestare il colpo di grazia con Toonga che corre per 21 yard per il 33-17.

Sotto di sedici punti, i bavaresi ci provano ancora e Jeffries si esibisce in una sequenza di nove passaggi completi l’ultimo dei quali manda in end zone Castle per 35 yard di guadagno. Con la trasformazione da due punti si va sul 33-25 che apre uno spiraglio per un tentativo estremo di rimonta, ma i renani non corrono rischi e Clark gestisce un altro drive da manuale che conclude con un passaggio di 28 yard per Kwofie che stavolta chiude davvero la partita.

Stuttgart Surge – Paris Musketeers 14-6

I Surge conservano l’imbattibilità ma devono soffrire fino all’ultimo i Musketeers che non si sono mai arresi.

La partita é stata dominata dalle difese e se questo non stupisce per quanto riguarda i Surge, che hanno una difesa molto forte, costituisce invece una sorpresa relativamente ai Musketeers, compagine votata all’attacco e al gioco aereo. In effetti i francesi hanno ottenuto molto di più sia in termini di yard guadagnate, 421 a 241, sia di primi downs, 20 a 13, ma hanno subìto molto la difesa degli svevi che ha provocato quattro turnovers. Zach Edwards ha completato per 277 yard e un TD, ma sulla sua prestazione pesano come macigni i tre intercetti. Ha trovato un ottimo terminale in Florian Larose che ha ricevuto dieci volte per 136 yard e un TD.

All’offense transalpina é mancata la capacità di concretizzare nella red zone avversaria dove é si é affacciata quattro volte senza riuscire a segnare. E’ anche mancato l’apporto del kicker Benjamin Bono che ha fallito un field goal e un calcio addizionale. Nell’attacco svevo ha fatto il suo esordio stagionale Phileas Pasqualini, che nelle due stagioni precedenti aveva giocato con i Panthers e, nell’ultimo scorcio el 2022 proprio con i Surge. Pasqualini ha fatto 66 yard nette confermando la sua propensione a correre nel mezzo, dove é necessaria la potenza per superare la DL avversaria.

Nella prestazione del defense team svevo spicca il LB Majan Jelvani autore di due sacks e di un fumble forzato oltre che di 12 tackles il più importante dei quali per fermare sulla linea della yard l’ultimo tentativo di Zach Edwards di andare in end zone.

Il primo periodo si chiude sullo zero a zero e gli eventi più significativi sono un intercetto di Felix Proulx su un tentativo di passaggio di Jan Weinreich e il successivo errore di Benjamin Bono nel tentativo di realizzare un FG da 35 yard. Nel secondo periodo Edwards si fa intercettare due volte, ma in entrambe e occasioni Stuttgart non riesce ad andare oltre il punt. Poi finalmente Paris rompe il ghiaccio con un pass di 36 yard di Edwards per Larose a conclusione di un drive da 86 yard in cui c’é stato un altro passaggio di 27 yard per Kyle Swift e una corsa di 19 yard di Jason Bofunda. La partita é stappata e i Surge vanno finalmente a segno anche loro grazie a Jan Weinreich che completa prima per 51 yard per Brice Nunnelly, poi per una yard per Darrell stewart e infine per 17 yard per Jannick Mayr. Il calcio addizionale, al contrario di quello dei Musketeers, va a segno e si va sul 7-6 per Stuttgart.

Il primo possesso del terzo periodo é dei Surge che, dopo nove minuti e 70 yard arrivano sulle 9 dei Musketeers da cui Pasqualini corre per il TD del 14-6. Alla fine del terzo quarto un altro drive dei francesi viene interrotto da un intercetto, ma anche questa volta il drive degli svevi si conclude con un punt. I Musketeers ci riprovano, ma Bofunda perde la palla per un intervento di Jelvani. Anche questo takeaway non ha esito e i Surge devono calciare ancora un punt. Resta poco più di un minuto da giocare e Edwards completa prima per Larose per 46 yard, poi con altri tre passaggi arriva sulle 2 di Stuttgart, ma il suo tentativo di varcare la goal line con una corsa breve viene bloccato sulla linea della yard da Majan Jelvani e Goran Zec, che così salvano la vittoria.

In conclusione Srge che vincono grazie alla loro difesa e Musketeers che confemano di essere una squadra difficile da piegare.

Tirol Raiders – Vienna Vikings 13-34

Il “game of the week” tra le due compagini austriache dura soltanto un tempo perché dopo l’iniziale equilibrio del primo quarto, i campioni in carica cambiano marcia e provocano il gap che i tirolesi non riusciranno a colmare.

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L’avanzata dei Vikings é stata pressoché inarrestabile: tutti i primi drive offensivi sono stati coronati dalla segnatura di touchdown. L’offense viennese, la più eclettica del campionato ha, come sempre, dosato il mix di giochi aerei e giochi di corsa, entrambi molto efficaci, dando imprevedibilità al proprio gioco. I giochi a terra sono stati 25 e hanno fruttato 140 yard nette, mentre i 21 tentativi di passaggio, 15 dei quali completati, hanno prodotto 213 yard e tre TD. La ciliegina sulla torta é stata il KO return di Jordan Bouah che é arrivato in end zone per 92 yard di guadagno. I Raiders erano partiti abbastanza bene con le corse di Tobias Bonatti, che ha chiuso con 93 yard in 15 portate, ma non sono riusciti, se non a partita chiusa, a superare la goal line dei Vikings.

La partita comincia con i Raiders in possesso che risalgono il campo con le corse di Bonatti e un paio di passaggi di Christian Strong per il suo connazionale Jarvis McClam per arrivare, dopo dieci minuti, alle porte della red zone dove si fermano e devono accontentarsi di calciare un field goal che Emanuel Trinkl realizza da 34 yard. L’ovale passa ai viennesi e Christopher Helbig, dopo aver subito un sack e perso la palla ricoverata da Anton Wegan, con tre passaggi, uno dei quali di 23 yard per Florian Binbaumer, e due per Bouah, arriva sulle 30 dei tirolesi da dove effettua un TD pass da 30 yard ancora per Birnbaumer. I Raiders reagiscono con un’altra serie di corse di Bonatti intervallate da un paio di buoni passaggi per Marco Schneider e Philipp Haun ma, come nel drive precedente, si fermano in prossimità delle 30 dei Vikings e devono di nuovo ripiegare sul field goal che Sebastian Summerer, che normalmente fa la strong safety, piazza tra i pali da 45 yard.

Qui si verifica il primo evento che lancia i Vikings: Summerer calcia il kick-off che arriva sulle 8 dei Vikings dove Bouah lo riceve e riporta per 92 yard fino alla end zone per il 14-6. Questa volta la risposta dei tirolesi produce meno di venti yard, poi Marco Schneider calcia il punt che Xavier Edwards riceve sulle 16 di Vienna. Da qui parte il secondo drive offensivo dei gialloviola che, dopo una derie di corse di Florian Wegan, vede Helbig completare cinque passaggi l’ultimo dei quali é per Florian Wegan per un TD da una yard. Il primo tempo si chiude sul 20-6 per i Vikings che hanno il primo possesso del secondo tempo e lo sfruttano andando ancora in meta, questa volta con Carr che riceve un passaggio di Helbig per un guadagno di 40 yard.

I Raiders accusano il colpo e per due volte sono costretti al punt, ma anche i viennesi si sono ormai placati e si arriva senza altre scosse alla fine del terzo quarto. L’ultima frazione continua con un altro punt a testa, poi i Vikings passano ancora al termine di un drive tutto impostato sui Wegan Brüder con l’intento di far passare i minuti. E infatti ne passano otto prima che Anton Wegan superi la goal line con un rush di 10 yard. Prima della chiusura i Tirolesi riescono finalmente a segnare il loro touchdown con una ricezione da 5 yard di Adrian Platzgummer per chiudere sul 34-13.

La sconfitta ridimensiona un po’ la squadra tirolese, che resta in piena corsa per un posto nella post season e conferma che i Vikings hanno tutte le intenzioni e le carte in regola per andare a Duisburg a giocarsi il Championship.

La classifica della ELF

elf week 6

Immagine di copertina di Alexandre Martins

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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