NCAA Preview 2018: Big Ten – West Division

Terza puntata dei nostri preview NCAA 2018 dedicato alla Big Ten più precisamente alla West Division della Conference. Nei prossimi giorni il preview della East Division e le Media Guide delle diverse Università.

Illinois Fighting Illini

Illinois

Preseason Ranking: 95

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Head Coach: Lovie Smith (3° stagione, 5-19)

Record 2017: 2-10

Match da non perdere: Western Illinois (8 settembre), Iowa Hawkeys (17 novembre), at Northwestern (24 novembre).

Punti di forza: Quella dei Fightin Illini sarà una stagione che può essere riassunta nelle parole chiave “rinnovamento” e “gioventù”. Dopo due anni non decisamente esaltati, coach Lovie Smith e il suo staff hanno deciso di rinnovare l’ambiente e di puntare su giovani promettenti, che avranno l’arduo compito di inserirsi al più presto nei ritmi della B1G e cercare di risollevare le sorti della squadra che, lo scorso anno, non ha raccolto nemmeno una vittoria nelle sfide della sua Conference.

Punti deboli: L’incertezza di fondo che ruota attorno al quarterback titolare, l’inesperienza di base di ben 22 freshmen a roster e le carenze nel ruolo di linebacker sono tutti fattori pesanti e che andranno ad incidere durante l’arco della stagione. Inoltre, grande attenzione richiede la salute del running back Mike Epstein, uno dei più positivi della scorsa annata (350 yards corse in cinque partite), che si è rotto i legamenti crociati. Se non al 100%, ci potrebbero essere problemi di depth anche in attacco.

L’attacco: Il QB titolare dovrebbe essere il Sophomore Cam Thomas, che sta integrando bene i dettami del nuovo offensive coordinator Rod Smith, ex Arizona. Occhio però alla concorrenza dei freshmen Coran Taylor e Matt Robinson. La linea offensiva sarà rinnovata e vedrà molti freshmen partire titolari, mentre nel reparto ricevitori spiccano le buone mani del wide reciever Ricky Smalling e del Tight End Louis Dorsey. Riflettori puntanti sul ritorno del RB Mike Epstein, la punta di diamante dell’attacco.

La difesa: Qui i problemi sono forse ancor più ingenti di quelli offensivi; la scorsa stagione i Fighting Illini hanno vinto solo due partite e il reparto difensivo ha sempre concesso molti punti agli avversari. I giocatori chiave sono i DL Bobby Roundtree e Isaiah Gay, mentre nella secondaria il CB Nate Hobbs sa il fatto suo. Da registrare ancora i linebacker, il reparto più carente e al contempo più colpito nella scorsa stagione; le speranze sono riposte in Delle Harding e Del’Shawn Phillips, i due più esperti e sui quali poter fare affidamento.

I prospetti: Nell’attesa dell’affermarsi dei tanti freshmen, due nomi necessitano di particolare attenzione: il kicker Chase McLaughlin e il già citato RB Mike Epstein. Il primo sarà eleggibile al draft del prossimo anno e la scorsa stagione è stato il top-scorer della squadra con 53 punti, tanti quante le yards del suo career-long finora. Ad alti livelli anche la sua stagione 2016, con ben 62 punti a referto. Di Mike Epstein già si è in parte parlato; tutto ruoterà attorno alla sua condizione fisica, dopo che ha ben impressionato nelle prime cinque gare dello scorso anno: tre TD e 350 yards corse sono un’ottima cartina di tornasole. Inoltre può essere impiegato anche come kick-returner.

Iowa Hawkeyes

Iowa

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Preseason Ranking: 35

Head Coach: Kirk Ferentz (20° stagione, 143-97)

Record 2017: 8-5

Match da non perdere: Iowa State (8 settembre), Wisconsin (22 settembre), at Minnesota (6 ottobre), Nebraska (23 novembre).

Punti di forza: Dopo un’altra stagione da record positivo, quest’anno gli Hawkeyes possono puntare a migliorarsi e puntare ad una vittoria nei bowl di fine stagione. Il calendario risulta molto agevole; evitate OSU, Michigan e Michigan State, Iowa ospiterà poi in casa Nebraska, Northwestern e Wisconsin. Il QB Nathan Stanley è uno dei migliori dell’intera conference, e anche il tight end Noah Fant è sicuramente un altro punto di forza su cui la vecchia volpe Kirk Ferentz può decisamente puntare.

Punti deboli: Occorre trovare un rimpiazzo al running back Akrum Wadley, preso al draft dai Titans; inoltre, Iowa ha perso tutti e tre i linebacker titolari incluso l’All-American Josey Jewell, preso al secondo giro dai Broncos. I nomi da tenere d’occhio per coprire il vuoto di reparto sono quelli di Nick Niemann, Amani Jones and Jack Hockaday, che dovranno maturare un po’ in fretta per garantire ad Iowa una certa solidità in difesa.

L’attacco: In attacco si punta molto sulla crescita di Stanley (lo scorso anno 26 TD) che potrà contare su un ottimo reparto di ricevitori: Noah Fant, Nick Easley e T.J. Hockenson. La linea offensiva garantisce protezione, mentre nel backfield si cerca il sostituto di Wadley: Toren Young e Ivory Kelly-Martin saranno i due emergenti nel ruolo, che dovranno rendere meno amara la partenza del loro ex compagno.

La difesa: Detto dei grossi problemi nel reparto linebacker, gli Hawkeyes devono fare i conti anche con la perdita del CB Josh Jackson, che lo scorso anno ha messo a segno ben otto intercetti conditi da 2 TD. La secondaria si è comunque mostrata affidabile e piena di talento lo scorso anno, motivo per cui il lavoro che i coach avranno da fare dovrebbe essere meno complicato del previsto.

I prospetti: Il nome caldo è sicuramente quello di Nathan Stanley, che la scorsa stagione ha letteralmente portato Iowa ad un record positivo e alla vittoria del Pinstripe Bowl contro Boston College. Le attenzioni sono rivolte per lo più al reparto offensivo, nel quale anche il talento del tight end Nick Easley può esplodere dopo un’annata ai box.

Minnesota Golden Gophers

Minnesota

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Preseason ranking: 73

Head Coach: P.J. Fleck (2° stagione, 5-7)

Record 2017: 5-7

Match da non perdere: Iowa Hawkeyes (6 ottobre), Nebraska (20 ottobre), Wisconsin (24 novembre).

Punti di forza: I Golden Gophers vengono da un record negativo e hanno mancato pure il bowl di fine stagione. C’è parecchio da migliorare in quel di Minneapolis, ma ciò su cui si riparte rimane la difesa. Nel 2017 i Gophers hanno concesso di media 22 punti a partita, e quest’anno l’ossatura può dirsi invariata; il ritorno di ben otto starter porta in casa l’esperienza guadagnata lo scorso anno e dinamiche consolidate che dovranno fare le fortune di Minnesota, anche se un record positivo sembra tuttora molto difficile da raggiungere

Punti deboli: I punti deboli riguardano l’attacco e sono molti, a partire dalla scelta del QB titolare, passando per un reparto ricevitori piuttosto povero fino ai problemi di depth tra i corridori, con il solo Rodney Smith che dovrà sobbarcarsi la maggior parte delle portate dopo che il collega di reparto Shannon Brooks non sarà a disposizione per l’intera stagione a causa di un grave infortunio. Inoltre, la linea offensiva non è parsa delle migliori e, come se non bastasse, è stata flagellata da ulteriori infortuni che porteranno così altri freshmen sotto i riflettori.

L’attacco: Lo scorso anno, i punti di media messi a referto a partita sono stati solo 22: pochino. Quest’anno il QB titolare dovrebbe essere un redshirt freshman, cioè un ragazzo al primo anno di attività fisica ma non scolastica; il nome in questione è quello di Tanner Morgan, che è tutto da scoprire. Il RB Rodney Smith e il WR Tyler Johnson sono gli uomini di punta del reparto offensivo, ma che però rischiano di non avere un supporting cast valido che li possa aiutare in situazioni di emergenza.

La difesa: L’ottimo lavoro del coordinator Robb Smith fatto lo scorso anno ha portato i suoi frutti e nel 2018 la difesa dei Golden Gophers avrà modo di consolidarsi ancor di più; la safety Antoine Winfield Jr. e il linebacker Thomas Barber sono due potenziali crack mentre l’unico neo riguarda il rimpiazzo del lineman Steven Richardson, uno dei migliori DT della Big Ten lo scorso anno. Il nome scelto sembra essere il former Alabama O.J. Smith.

I prospetti: Occhi su Tyler Johnson, che è un giocatore molto estroverso dal quale una giocata può sempre saltar fuori; le mani del receiver rimangono ben educate e, se ben servito, può dare filo da torcere alle difese della Big Ten. Spazio anche a Smith e alle sue corse, che lo scorso anno hanno portato in dote ai Golden Gophers ben 977 yards.

Nebraska Cornhuskers

Nebraska

Preseason ranking: 62

Head Coach: Scott Frost (Prima stagione)

Record 2017: 4-8

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Match da non perdere: at Wisconsin (6 ottobre), Minnesota (20 ottobre), at Iowa (23 novembre).

Punti di forza: Tutto nuovo in quel di Lincoln, a partire dall’Head Coach Scott Frost, ex QB proprio dei Cornhuskers. Ci sarà molto lavoro da fare e la parola chiave deve essere miglioramento: la squadra è giovane e non ha grosse aspettative per l’annata, quindi l’obiettivo primario rimane quello di far crescere l’organico puntando a consolidarlo in vista delle prossime stagioni. Il punto di forza della squadra rimane l’unita dei ricevitori, tra i quali spiccano i nomi di Stanley Morgan e JD Spielman, fra i migliori dell’intera conference.

Punti deboli: La linea difensiva rimane un punto debole e necessita di ampi miglioramenti, vista la miseria di soli 14 sacks raccolti durante tutto l’arco della passata stagione. Non c’è molta esperienza tra i QB e nemmeno tra i RB, che lo scorso anno hanno causato troppi turnover. Inoltre, nemmeno il calendario sembra aiutare troppo gli Huskers, viste le sfide contro tre teste di serie come MSU, Michigan e OSU.

L’attacco: Adrian Martinez sarà il true freshman titolare nel ruolo di QB: dovrà darsi da fare e imparare i trucchi del mestiere da Frost, che avrà tempo e modo per costruire con lui un attacco credibile. Anche perché, come detto, di mani buone Nebraska ne ha; Spielman e Morgan sono ai vertici nel ruolo di ricevitori, devono solo essere ben serviti. Molto ci si attende anche dal ritorno dopo l’infortunio di Tre Bryant nel ruolo di running back, così come ci si aspetta un miglioramento nell’OL sotto Frost e i suoi collaboratori.

La difesa: Il nuovo coordinator Erik Chinander dovrà darsi da fare per migliorare il reparto; il tempo a disposizione c’è e l’assenza di grosse pressioni può essere sicuramente un vantaggio. Dedrick Young e Luke Gifford sono due buoni linebacker, mentre nella secondaria c’è un po’ più di difficoltà; il CB Lamar Jackson e la safety Aaron Williams sono chiamati a guidare un reparto che, lo scorso anno, ha concesso ben il 65% di passaggi completati ai QB avversari, davvero troppo se si vuole come minimo puntare ad un record positivo.

I prospetti: In chiave futura c’è molto materiale, e tutte le attenzioni sono puntate verso Martinez e il suo impatto sulla conference; è chiaro che dalla sua crescita passano molte delle fortune di Frost, del quale si capiranno strada facendo le capacità. Occhio anche alla voglia di Tre Bryant, che durante le due passate stagioni e soprattutto nel 2017 si è sempre dimostrato un RB affidabile, bravo sia a sfruttare gli spazi sia a farsi trovare pronto per qualche ricezione.

Northwestern Wildcats

northwestern

Preseason ranking: 46

Head Coach: Pat Fitzgerald (13° stagione, 87-65)

Record 2017: 10-3

Match da non perdere: Notre Dame (3 novembre), Illinois (24 novembre).

Punti di forza: I Wildcats ritornano dopo un’ottima annata culminata con la vittoria del Music city Bowl ai danni di Kentucky. La squadra è ancora di buon livello e può contare su di una difesa che ha concesso solo 20 punti di media a partita lo scorso anno. Anche il calendario in parte aiuta; i Wildcats eviteranno sia Ohio State che Penn State, le quali avrebbero rappresentato con tutta probabilità due sconfitte. Il reparto dei linebacker è uno dei migliori della Big Ten e anche nella secondaria ci sono alcuni nomi molto validi.

Punti deboli: Il grosso punto di domanda concerne le condizioni del QB titolare, Clayton Thorson, infortunatosi al ginocchio proprio nel bowl di fine stagione; nel backfield inoltre potrà pesare l’addio del RB Justin Jackson. Altra incognita o punto debole riguarda la linea d’attacco, non sempre irreprensibile e che dovrà avere dei miglioramenti se Northwestern vorrà puntare a qualcosa di più quest’anno.

L’attacco: Se Clayton Thorson non dovesse farcela in tempo, è chiaro che la stagione di Northwestern prenderebbe sin dall’inizio una piega ben diversa; il junior TJ Green sembra essere il sostituto designato, e durante il summer camp si sta alternando spesso con Aidan Smith e Andrew Marty per cercare di dare all’attacco la configurazione migliore possibile. Jeremy Larkin sostituirà Justin Jacskon: già 500 yards e poco più corse lo scorso inverno sono un buon biglietto da visita. Incertezza ancora tra i ricevitori, ma i ritorni di Bennett Skowronek e Flynn Nagel lasciano ben sperare.

La difesa: I linebacker Paddy Fisher e Nate Hall sono una delle coppie migliori di tutta la Big Ten e sono uomini sui quali si può fare tranquillamente affidamento. Così come lo sono il CB Montre Hartage, che è già nei radar dell’NFL, e i DL Jordan Thompson, Samdup Miller e Joe Gaziano, tutti elementi che garantiscono una difesa di certo spessore soprattutto in chiave pass rush. Il ritorno di alcuni infortunati ovvierà ai problemi di depth soprattutto tra i DB.

I prospetti: In attacco il nome da seguire, oltre a quello di Thorson se dovesse essere arruolabile, è quello di Larkin, il quale avrà modo di mettersi in luce e di ottenere più corse; l’anno scorso la media è stata di 6 yards a portata, quest’anno si può decisamente fare meglio date le circostanze. In difesa occhi su Hartage e soprattutto su Paddy Fisher, quest’ultimo primo nella Big Ten lo scorso anno per fumble forzati, ben 4.

Purdue Boilermakers:

Purdue

Preseason ranking: 45

Head Coach: Jeff Brohm (2° stagione, 7-6)

Record 2017: 7-6

Match da non perdere: at Illinois (13 ottobre), at Indiana (24 novembre).

Punti di forza: In tre anni, dal 2013 al 2016, Purdue aveva vinto solo nove partite. Con l’arrivo del nuovo Head Coach Jeff Brohm le cose sono decisamente cambiate in Indiana e i boliermakers hanno chiuso il 2017 con sette vittorie, un record positivo e pure un bowl vinto, il Foster Farms. Brohm è sicuramente il valore aggiunto alla squadra, che quest’anno ha punti forti in attacco ma meno in difesa. Il calendario da anche una mano, con molti scontri importanti tra le mura amiche (Northwestern, Iowa, Missouri). Purdue può decisamente confermarsi e puntare ad un altro bowl di fine stagione.

Punti deboli: La difesa rimane il punto debole della squadra e dovrà rispondere alle tante partenze che hanno contrassegnato l’offseason; l’ottimo defensive coordinator Nick Holt dovrà inventarsi qualcosa ma saprà di sicuro cavarsela, dopo aver apportato nette migliorie alla difesa di Purdue nel 2017. Scarsezza di fondo anche tra il reparto dei ricevitori, che lo scorso anno sono stati sempre poco efficaci. La nuova stagione vede molte facce nuove figlie dello scouting primaverile ma ci vorrà tempo per dire se varranno il gioco.

L’attacco: Entrambi i quarterback Sindelar e Blough ritornano da un infortunio: il primo è il nome di punta mentre il secondo sarà tra i senior questa stagione. Non è comunque escluso che possano essere impiegati entrambi frequentemente. Tra i corridori c’è molta abbondanza, e Markell Jones, Tario Fuller e D.J. Knox garantiscono grande varietà di corsa e fisico. L’OL si solidifica col ritorno di quattro titolari e sarà guidata dal centro senior Kirk Barron mentre il grosso interrogativo, come detto, riguarda i ricevitori: Ronald Moore è il nome di punta su cui si farà più affidamento.

La difesa: Il “front seven” è il più colpito dalle assenze mentre la secondarie, seppur abbia perso entrambi i CB, resta comunque migliore. Il DT Lorenzo Neal guiderà una linea difensiva pressoché nuova mentre Markus Bailey giocherà da leader dei LB e sarà il regista difensivo della squadra. Kenneth Major e il freshman Dedrick Mackey dovranno coprire più campo sui passaggi nella secondaria viste le difficoltà della prima linea mentre la senior safety Jacob Thieneman rimane la più accreditata tra le altre.

I prospetti: Markus Bailey è il miglior giocatore della difesa e un ottimo linebacker che può giocare sia da outside che da middle. Rimane sempre sul lato forte del campo e incontra gli avversari più forti, a detta di Holt sa leggere ottimamente le situazioni e, se la difesa di Purdue è migliorata così tanto, molto va anche attribuito alle sue giocate. In attacco, il centro Kirk Barron è tra i migliori della conference e già nei radar dell’NFL: occhio anche a lui.

Wisconsin Badgers

Wisconsin

Preseason Ranking: 9

Head Coach: Paul Chryst (4° stagione, 34-7)

Record 2017: 13-1

Match da non perdere: at Iowa (22 settembre), Nebraska (6 ottobre), at Penn State (10 novembre), Minnesota (24 novembre).

Punti di forza: Chiuso il 2017 da imbattuti nella Big Ten, i Badgers quest’anno potranno contare su un attacco devastante che è sicuramente il punto di forza della squadra: è dai tempi di Russell Wilson che non si vede un attacco così completo e soprattutto migliorato nei ruoli chiave. Paul Chryst e i suoi saranno sicuramente tra le pretendenti al titolo, nonché candidati per un posto nei playoff dopo la delusione nel championship game contro Ohio della passata stagione.

Punti deboli: Se lo scorso anno Wisconsin ha dominato e vinto le partite grazie alla difesa, quest’anno dovrà imparare a farlo col suo attacco. Sì perché le perdite tra i difensori sono state molte, alcune anche significative, e l’addio di otto titolari non è sicuramente un buon punto di partenza. Ci sarà molto da lavorare, seppur rimanga una buona base nel mezzo dalla quale partire. Le difficoltà quest’anno le da anche il calendario; Wisconsin sarà attesa in Iowa, in Michigan e a Penn State, tre trasferte che allontanano decisamente l’idea di finire nuovamente imbattuti nella conference.

L’attacco: Il QB Alex Hornibrook ha un ottimo braccio ed è da molti considerato, forse esagerando, un piccolo Brady: sicuramente è tra i top play dell’intera conference e lo scorso anno è stato tra i protagonisti della cavalcata dei Badgers. Affianco a lui e sul podio dei RB dell’intera nazione c’è Jonathan Taylor, che lo scorso anno ha polverizzato i record inerenti ai freshman: 1977 yards corse, 13 TD in 299 azioni. Il backfield è poi ricco di altri talenti alle sue spalle mentre la linea offensiva è forse la migliore della nazione:
il tackle David Edwards e le guardie Michael Deiter e Beau Benzschawel sono tutti candidati All-America. Tra i receiver ritorna poi Quintez Chepus, 6 ricezioni da TD in otto partite lo scorso anno.

La difesa: Wisconsin ha perso ben otto titolari tra cui dei top CB come Nick Nelson e Derrick Tindal, il DE Alec James, la safety Natrell Jamerson e pure un paio di linebackers. La secondaria, che sarà guidata dalla safety D’Cota Dixon, ha il maggior numero di assenti e sicuramente sarà il reparto che più faticherà; i Badgers si mantengono comunque forti nel cuore della difesa dove gravitano ottimi LB come T.J. Edwards and Ryan Connelly. Il problema possono essere soprattutto i CB.

I prospetti: Jonathan Taylor è stato messo nella top 3 runningback dell’intera nazione dagli analisti NCAA non a caso: dei suoi numeri lo scorso anno abbiamo già scritto sopra, non occorrono grosse presentazioni. E’ dannatamente bravo nelle corse ma lo è anche quando si tratta di ricevere (nel 2017 una media di 11 yards a ricezione): sa portare il pallone e può attutire più contatti durante la corsa, visto anche l’ottima struttura fisica. Con lui nel backfield i Badgers possono stare tranquilli e Horninbook già sa che saranno molti gli handoff consegnati in mani sicure.

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