Reazione Bears, Raiders demoliti a Chicago (Las Vegas Raiders vs Chicago Bears 12-30)

Per perdere contro i questi Bears bisogna mettersi d’impegno; ci sono riusciti a Washington e ci sono riusciti anche gli ospiti dal Nevada. Però attenzione, perchè “questi Bears” tecnicamente non sono i Bears visti fino a questo punto della stagione.

Manca Justin Fields e, per quanto possa sembrare brutto da leggere, forse meglio così. Quello che serviva ai Bears era una bella scossa elettrizzante che facesse riaccendere la voglia di football e la fame di vittoria. La reazione c’è, la voglia anche, arriva persino la vittoria che muove il record a 2-5.

Ci pensa Tyson Bagent nella sua prima da titolare a riscattare la brutta figura contro i Vikings: sia quella dei Bears, sia quella del suo ingresso in campo contro Minnesota (ma ormai quella faccenda è acqua passata). Chicago magicamente trova ritmo e punti, lavora bene sui lanci e ancora meglio sulle corse perchè quando passi bene i palloni in avanti il campo si apre e il running game non può che giovarne. Forse, finalmente, lo hanno capito anche in Illinois…

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Bagent lavora pulito e con molta lucidità: 21 completi su 29, 162 yard, 1TD e 0 intercetti. Lo aiutano bene la linea (si l’ho scritto per davvero, la linea!) e un D’Onta Foreman in versione King Harry, il quale macina 89 yard e 2 touchdown su corsa più altre 31 e 1 TD in ricezione. Scrimmage da oltre 100 yds e 3 marcature che non solo verranno ben difese dai Bears, ma persino maggiorate dalla super prestazione di Jaylon Johnson (2 intercetti e 1 pick 6).

La difesa Bears riassapora quella sensazione di dominio che spesso l’ha caratterizzata in passato e quello della difesa alta è sempre un momento importante a Chicago. Dunque bene l’attacco e bene la difesa. Pare quasi strano scrivere tutto questo, ormai non siamo più abituati a discostarci troppo dalla lamentela settimanale; ma una vittoria è pur sempre una vittoria, specie con avversari blasonati come i Raiders.

Gli ospiti sono spaesati e mentre dall’altra parte Bagent e Foreman duettano come usignoli a primavera, dall’altra Brian Hoyer e Devante Adams vengono oscurati dall’imponenza di Jaylon Johnson che esplode dirompente.

Agli amici Raiders vogliamo dire che un Brian Hoyer in squadra ce lo abbiamo avuto quasi tutti e conosciamo bene l’andazzo… Un QB di esperienza che da una vita si riadatta a backup cambiando uniforme (ne ha cambiate ben 11 in carriera, 3 delle quali ai Patriots in periodi diversi). Da secondo di Tom Brady a secondo di Mitchell Trubisky in questa NFL è un attimo!

A Las Vegas, il buon Hoyer, per quel poco che si è visto non stava nemmeno andando così male perchè quando chiamato in causa contro i Patriots alla fine il suo lo ha fatto. Solo domenica il blackout è risultato decisamente buio, tanto per lui, quanto per l’intera organizzazione di Vegas. La domenica no degli uomini neroargento porta il record in negativo, 3-4 con i Raiders sconfitti tre volte su quattro in trasferta quest’anno. Forse il problema è anche un pò lì, a livello di testa, perchè nel complesso Vegas ha un buon team e delle belle armi da utilizzare. Lo stop di Chicago farà riflettere lo spogliatoio in vista delle prossime sfide.

A Chicago, invece, prenderà banco il referendum per il Bagent vs Fields

Molti già da tempo invocavano il 23enne nativo di Martinsburg, West Virginia, quale sostituto di Fields. Saranno orgogliosi a Shepherd, nel vedere che uno dei soli 6 giocatori del loro college mai arrivati in NFL stia vivendo il tanto agognato sogno.

Sogno che si vive intenso per tutte le bellezze del caso ed è giusto così, ma che per durare deve mantenere il trend positivo e guardarsi bene dall’ambiente di Chicago, famosa per saper trasformare i sogni dei quarterback in incubi.

alex cavatton firma area 54

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Un Commento

  1. …..e già dai tempi di Delrio-Gruden c’era il sospetto.
    dopo Bisaccia-McDaniels la certezza;il vero problema è il ramato,sta passando da una moda all’altra tanto per togliersi gli sfizi senza capirci una mazza,togliete la squadra a Davis!!!

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