Red Hot Packers (Green Bay Packers vs New Orleans Saints 37-30)

Nel Sunday Night di week 3 i Green Bay Packers vanno a New Orleans per affrontare i Saints.

I Saints aprono con un 3 & Out, e i Packers si portano avanti di tre con un field goal da 52 yds dopo un drive metodico. 3-0

New Orleans risponde repentinamente: Kamara esegue il primo dei suoi “big play”, riceve il consegnato da Brees, Za’Darius Smith, che vista l’assenza del defensive tackle Clark riceve più attenzioni, viene bloccato a dovere dal tight end Hill e il runningback recentemente rinnovato esplode per 49 yds. Dalle 11 di Green Bay è di nuovo Kamara protagonista, come lo è stato d’altra parte tutta la partita, corre una traccia indifendibile se davanti si ha un back bravo a ricevere come lui, si allarga dal backfield e poi taglia verso la parte centrale del campo, il linebacker non ha abbastanza velocità laterale per recuperare e il numero 41 entra in end zone. 3-7

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I Packers eseguono un altro buon drive senza particolari acuti e aiutati anche da una penalità per “horse collar tackle” immaginata dagli arbitri; dalle 15 avversarie affidano ancora al piede del kicker veterano Crosby il compito di portare punti sul tabellone. 6-7

Al contrario il possesso successivo della squadra del Wisconsin è esplosivo: sull’ennesima play action eseguita identicamente a una corsa, Allen Lazard, ricevitore numero uno vista l’assenza di Davante Adams, parte vicino alla linea di scrimmage per correre una traccia verticale che tende verso l’esterno del campo, Rodgers con un semplice movimento del polso scaglia la palla per 50 yds con una traiettoria inarcata che richiede a Lazard grande concentrazione nel tracciare lo sferoide correndo, il ricevitore undrafted esegue nondimeno una presa impressionante. Su 2nd & Goal ancora una volta Lazard, in seguito a play action di Rodgers, è liberissimo sul lato destro della end zone, anche qui Lattimore, corner dei Saints, può solo inseguire. 13-7

Nel drive successivo si nota la limitatezza, a quel momento della partita, dell’attacco di New Orleans, Murray con corse centrali e Kamara con ricezioni sul corto che lui trasforma in buoni guadagni, sono gli unici che tirano avanti la carretta, Brees non si fida né del suo braccio né dei target che insieme dovrebbero sostituire Michael Thomas; considerato tutto ciò in territorio nemico ci arrivano ugualmente, da dove Lutz realizza un calcio di 45 yds. 13-10

Dopo un punt dei Packers, Drew Brees orchestra un drive da lui: 8 completi compreso il touchdown di Sanders per 63 yds totali. Su 3rd & 2 dalle 10 di Green Bay i Saints si dispongono in shotgun con il tight end Jared Cook di fianco al left tackle, due ricevitori dal lato sinistro e uno sul destro, il più interno dei due a sinistra, Tre’Quan Smith corre una traccia slant verso l’interno attirando la safety Amos dalla metà sinistra della end zone verso il centro, Sanders corre una traccia simile fingendo un possibile taglio all’esterno che congela ulteriormente il corner King, il quale non è minimamente vicino a disturbarne la ricezione su un ottimo lancio di Brees. 13-17

Al ritorno dagli spogliatoi sull’asse Rodgers-Lazard avviene un’altra “monster play”, il ricevitore non è preso in carico da nessun cornerback, viene seguito con lo sguardo da Demario Davis, per poi correre semplicemente oltre la safety PJ Williams, ricevere un altro stupendo arcobaleno di Rodgers, perdere leggermente l’equilibrio e venir placcato alle 3 avversarie. Dopo una resistenza efficace sui primi 3 down, al quarto dalla 1 di New Orleans, il tight end veterano Mercedes Lewis blocca quanto basta Cam Jordan affinchè Aaron Jones tocchi con la palla lo spazio da 6 punti. 20-17

L’attacco dei Saints sembra aver carburato, Brees guarda anche a Cook e Sanders oltre che Kamara quando ha la palla in mano; dalle 12 avversarie, quando l’attacco di Payton si appresta a provare la conversione di un 4th & 3, cercando di forzare “encroachment” o “neutral zone infraction” da parte della difesa dei Packers, è però il left tackle Armstead a commettere una penalità per “false start” che li fa indietreggiare di 5 yds, un 4th & 8 è meno appetibile, essendo già sotto di 3, la squadra della Louisiana calcia. 20-20

I Packers non mancano un colpo, e ribattono sempre anche con una certa celerità. Rodgers trova l’ennesimo tight end liberissimo sulla flat dopo schema di play action (Tonyan per 16 yds), li aiuta una penalità plateale e abbastanza stupida di Marcus Williams per 19 yds e su 3rd & 2 dalle 18 Rodgers si trova in una delle situazioni da cui fa meglio: uscendo dalla tasca verso sinistra, lancia un campanile per Mercedes Lewis cercando di sfruttare il mismatch d’altezza con Malcolm Jenkins, il tight end riceve all’angolo della end zone; l’ex safety di Philadelphia lamenta una possibile pass interference offensiva, da quest’anno queste situazioni non sono più rivedibili e dunque la chiamata rimane quella del campo. 27-20

I Saints riprendono immediatamente gli avversari, Kamara ne fa un’altra delle sue, riceve sull’esterno all’altezza della linea di scrimmage, riceve, evita due placcaggi, rallenta per far sì che il centro McCoy, che dimostra grande atletismo, gli passi davanti e disturbi altri difensori, ne elude altri due ed entra in end zone. 27-27

New Orleans avrebbe l’occasione di invertire questa tendenza in cui sono loro a rincorrere, quando Green Bay va per la conversione di un 4th & 1 a metà campo e la falliscono; però Taysom Hill schierato a quarterback, esegue a mio parere una lettura sbagliata su una giocata option (in cui il Qb decide se lasciare la palla al quarterback o tenerla e correre lui in base al movimento del defensive end), perché nonostante Za’Darius Smith non avesse abboccato all’handoff per Murray e dunque era pronto a intervenire su di lui, Hill tiene la palla che lo stesso Smith prontamente gli sradica dalle mani recuperandola lui stesso.

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Green Bay realizza un field goal che li porta avanti di 3 e dopo un 3 & out dei Saints ha il possesso per staccare gli avversari di 10 punti. 30-27

Il tight end Sternberger esegue un’eccellente catch sulla sideline dopo aver corso una traccia a partire dalla classica posizione di tight end e trovando un “soft spot” nelle maglie della difesa Saints; è lo stesso reparto di Nola che si mette i bastoni tra le ruote, Rodgers sfruttando il silenzio della Superdome utilizza l’hard count di cui è maestro per far andare Demario Davis oltre la linea di scrimmage prima dello snap, nella stessa azione lancia per Lazard in end zone e il cornerback Janoris Jenkins commette un’evidente “pass interference” che porta i Packers alla 1 con un nuovo set di down. Da qui ennesimo play action bootleg con tight end liberissimo nella zona laterale del campo, in questo caso Tonyan nella end zone. 37-27

Ora la difesa dei Packers difende profondo per non concedere passaggi sopra la propria testa, accetta guadagni medio-corti o un field goal, essendo sopra di 10. Difatti è ciò che ottengono i Saints, i quali poi devono provare l’onside kick, calciato da Lutz, che però non va oltre le 10 yds dopo le quali può essere recuperato dalla squadra calciante, uscendo dal campo; finisce qui la contesa.

brees saints packers

Considerazioni

Entrambe queste squadre hanno tutte le carte in regola per fare una corsa al Lombardi Trophy.

Come sempre ci si accorge di quanto siano importanti determinate cose o persone quando le si perde, per l’attacco dei Saints questo è riferibile a Michael Thomas, sia contro Las Vegas che Green Bay, senza di lui l’”offense” di New Orleans non è apparsa da “Championship”.

Brees nelle prime due partite di questa stagione è stato ultimo per profondità media dei passaggi e ne ha realizzati 1 su 3 tentati da 20 o più yard. Ciò nondimeno il suo braccio non è “morto” nell’ultima offseason, nelle ultime stagioni al meglio era stato ventottesimo nella lega per distanza media dei lanci, è vero altresì che qualche tentativo in più di lunga gittata lo tentava. Soprattutto all’inizio di questa partita Brees appariva limitare il playbook perché tratteneva lo sferoide, non “premeva il grilletto” e finiva per affidarsi al salvagente Kamara. Il touchdown per Sanders potrebbe aver sbloccato il rapporto del quarterback con il wide receiver dall’ottimo pedigree, che nelle prime due partite, nonostante l’infortunio di Michael Thomas, non era apparso integrato nel gioco di New Orleans; infatti, oltre la potenza del braccio, è apparso come se Brees non si fidasse, fatti salvi Thomas e Kamara, dei suoi pass-catcher.

Nonostante queste incertezze Brees può stare tranquillo, essendo contornato da una linea offensiva di primo livello e con continui ricambi (ritiratosi il centro Unger hanno preso al draft dell’anno scorso Erik McCoy, e quest’anno hanno tagliato la guardia Warford per questioni di salary cap e preso al primo giro Cesar Ruiz da Michigan entrato solo per l’infortunio di Peat), un ottimo reparto di wide receiver e tight end e uno dei top tre runningback nella Lega, probabilmente il numero uno ricevitore fuori dal backfield, Alvin Kamara.

È piacevole e sorprendente veder correre Kamara, non va e non deve andare a massima velocità, fluttua sul campo, osserva svilupparsi i blocchi e batte gli avversari con equilibrio e pazienza, si merita il super contratto ottenuto pochi giorni prima dell’inizio della stagione.

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Anche se Brees dovesse ritirarsi alla fine di questo o del prossimo anno, questa squadra rimarrà una presenza costante ai playoff per l’organizzazione e solidità societarie e la garanzia di Sean Payton in primis; Jameis Winston con uno o due anni ad imparare da Brees e il sopra citato Payton con un playbook meno aggressivo e un contesto meno tumultuoso rispetto ai Bucs potrebbe sbocciare.

I Packers in queste prime tre partite sono stati impressionanti, Aaron Rodgers è a quota 9 TDs, 0 INTs, 67 % di passaggi completati; e al contrario di quanto immaginato da molti in offseason, appare molto investito nel progetto di Matt LaFleur: rispetto all’epoca 2011-2019, sebbene in un’immagine di sole tre partite, Aaron si è liberato della palla più velocemente e ha anche lanciato più profondo, indicativi di un’accresciuta confidenza nel play calling dell’head coach e di un suo agio nella libertà che gli lascia l’ex coordinatore offensivo di Tennessee.

Oltre i numeri, in campo e sulla sideline è apparso sereno e sorridente, come se si stesse divertendo, non scontato visti gli ultimi anni, in particolare alla fine della gestione McCarty; sicuramente non era contento che avessero investito una prima scelta su un quarterback ma non per questo avrebbe mollato la presa andando con la testa già alla free agency 2021.

Green Bay rispetto all’anno scorso, dove sì ha vinto 13 partite, ma non ha mai dato l’idea di essere una serie contendente al Super Bowl, appare più completa e compiuta.

La difesa ha tenuto tutti i suoi pezzi, l’unico buco è nel reparto di linebacker dove dopo Kirksey non c’è nessuno; Ty Summers, che l’ha sostituito dopo l’infortunio, giocava ieri i suoi primi snap difensivi in NFL dopo essere stato scelto nel 2019.

Dall’altra parte della palla, Aaron Jones sta crescendo continuamente, si è evoluto in un runningback numero uno, la linea offensiva garantisce buone tasche a Rodgers che uscito dai tackle è anche più pericoloso, e dopo Davante Adams hanno una pletora di pass catchers che Aaron sta coinvolgendo maggiormente rispetto agli anni scorsi nel passing game, in particolare Lazard da undrafted si è affermato quale vice Adams e in grado di sostituirlo come ha dimostrato nell’incontro appena raccontato.

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