[NFL] Week 3: Figlio ingrato (Carolina Panthers vs Arizona Cardinals 38-20)

Ah… figlio ingrato!!! Questo devono aver pensato i tifosi degli Arizona Cardinals domenica al termine della gara persa dai rossi di coach Kingsbury contro i Carolina Panthers guidati in cabina di regia da Kyle Allen, in campo per un problema al piede del titolare Cam Newton. Allen è infatti nativo di Scottsdale, cittadina a 20 miglia dallo State Farm Stadium, la casa dei Cardinals ed ha giocato alla Desert Mountain High School sempre a Scottsdale, ma domenica ha trascinato un attacco anemico nelle prime due gare grazie ad una prestazione monstre, frutto di 19 passaggi completati su 26 per 261 yard e quattro mete, le prime segnate per via aerea dagli uomini di Rivera.

Alla grande prestazione di Allen va naturalmente aggiunta un’altra performance strepitosa: quella del runner McCaffrey che, dopo essere stato largamente inefficace nella gara contro Tampa Bay, nel deserto dell’Arizona ha trovato un super pomeriggio, condito da 24 portate per 153 yard e una meta. L’attacco dei Panthers ha inoltre sfruttato al meglio la debolezza del decimato secondario dei Cardinals, in difficoltà in generale come reparto, ma in modo particolare sui tight end, e infatti il terminale più efficace per gli ospiti è stato l’espertissimo Greg Olsen, autore di 6 ricezioni per 75 yard e due mete. Dietro di lui molto bene anche il giovane Curtis Samuel (5-53 e una meta) mentre il receiver numero 1 in casa Panthers, D.J.Moore ha raccolto una sola palla, che però ha trasformato in un touchdown dopo una galoppata di 52 yard.

La difesa dei Panthers si è invece confermata una delle migliori di questo avvio di stagione, soprattutto a livello di passing game. Sono arrivati 8 sack, tre ad opera di Adddison e due del linebacker rookie Christian Miller, mentre in copertura Donte Jackson ha concesso si 5 ricezioni ma per appena 21 yard e soprattutto ha “pizzicato” due volte Murray. Per altro tutto il secondario, dallo slot corner Cockrell  alla safety Reid ad un Bradberry che ha confermato l’ottimo avvio di stagione, è degno di menzione. La difesa sulla corsa ha invece messo la museruola a David Johnson e a Edmonds soprattutto grazie all’ottima copia di tackle McCoy- Poe, ben supportati dalla prima scelta di quest’anno Burns. Leggermente in ombra invece un Kuechly che è sempre una sicurezza nei placcaggi ma che tutto sommato, soprattutto in copertura,  non ha brillato.    

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Questo successo permette a Carolina di lasciare quello scomodo 0 nella casella delle vittorie e, soprattutto, di restare in gruppo in una NFC South che rimane apertissima, ancor di più dopo il k.o. che terrà Brees, il regista dei Saints, lontano dai campi per almeno un mese e mezzo.

Il pesante stop contro Carolina segna invece per i Cardinals un deciso passo indietro rispetto alla entusiasmante rimonta contro Detroit e alla sconfitta, tutto sommato onorevole, su un campo difficilissimo come quella di Baltimore.  I ragazzi di coach Kingsbury hanno tenuto testa ai Panthers per quasi tre quarti, poi il touchdown lunghissimo di McCaffrey e l’intercetto patito da Murray subito dopo, hanno tagliato le gambe ai padroni di casa. Ancora una volta naturalmente il sorvegliato speciale era la prima scelta assoluta del draft 2019, Kyler Murray il quale, grazie ad un gioco efficace fatto di passaggi medio-corti, ha tenuto a galla il team appunto per quasi 45 minuti. E stavolta anche le “gambe” dell’ex Oklahoma, sono state importanti, visto che Murray è risultato essere il leading rusher per Arizona con 8 portate per 69 yard.

murray cardinals panthers

Quello che Murray dovrà però presto imparare è avere pazienza e dimenticare rapidamente gli errori: dopo il primo intercetto subito infatti il regista di casa è sembrato andare completamente nel pallone, subendo un altro pick e una serie infinita di sack. Una reazione che non ti puoi permettere se vuoi avere successo nella NFL. Il rushing game del team di casa è stato per lo più anonimo (David Johnson ed Edmonds hanno corso 14 volte per 52 yard) dietro ad una linea che decisamente non ha brillato nei blocchi. Fra i receiver bene Kirk (10 ricezioni, 59 yard) ma poco d’altro, con lo stesso Fitzgerald limitato ad appena 36 yard.

La difesa di Arizona ha retto per un paio di drive, quando è riuscita a mettere sotto pressone Allen grazie soprattutto ad un inarrestabile Chandler Jones ed ha contenuto discretamente McCaffrey grazie alle buone prove della safety Baker e del linebacker Hicks. Da metà secondo quarto però il reparto di coach Vance Joseph ha subito 4 touchdown in 5 drive affossando di fatto le speranze dei Cardinals di ottenere la prima doppia w della stagione. A livello di passing game si è salvato il solo Reddick che però di mestiere fa il linebacker, mentre i vari Swearinger, Brock, Murphy e Hicks sono stati battuti con regolarità dall’attacco ospite.             

E già nel primo drive, i Panthers avevano dimostrato che non consideravano l’assenza di Newton un fattore: dopo un paio di belle corse di McCaffrey, Allen faceva tre su tre a Olsen, McCaffrey e Samuel per 38 yard. Poi però in red zone Chandler Jones faceva sentire la sua presenza: sack, fumble e recupero dell’ovale. Sul rovesciamento di fronte, Arizona costruiva il suo miglior drive, ben bilanciato fra le corse di Murray e Johnson ed i passaggi corti soprattutto a Kirk e a Fitzgerald. Alla fine era quest’ultimo, alla 203° gara consecutiva con almeno una ricezione, che su una screen portava avanti Arizona. Nel secondo drive di Carolina, i Cardinals cercavano di mettere pressione soprattutto dal centro, ma Allen gestiva alla grande la pass rush di casa, come veniva evidenziato perfettamente in occasione della meta del pareggio: il prodotto da Houston sfuggiva alla pressione di Suggs correndo sulla destra e poi trovando in fondo alla end zone Samuel.

Dopo due punt, Arizona imbastiva nuovamente un buon drive, fatto di guadagni non grandi ma continui. Poi, dentro la red zone, arrivavano due sack in rapida successione di Addison e Miller grazie alle ottime coperture del secondario ospite e alla fine Arizona era costretta al field goal che Gonzalez metteva fra i pali. Con circa 90 secondi da giocare ed un solo timeout Carolina poteva accontentarsi di un field goal, ma così non era: Allen pescava Wright per 5 yard poi McCaffrey per 18. Quindi il regista ospite trovava in velocità Moore che prendeva d’infilata la difesa di casa e si involava per 52 yard. Touchdown e Carolina avanti al riposo di 4.

Nel secondo tempo Arizona ripartiva con un bel drive: Fitzgerald teneva l’ovale nonostante un gran colpo di Reid ed arrivavano 23 yard, poi una bella corsa di Murray faceva approdare i Cardinals sulle 3 avversarie. Da qui ancora Murray serviva con un pass corto David Johnson che di forza segnava il 17-13. A quel punto ormai la gara era diventata un testa a testa fra gli attacchi, e Carolina rispondeva subito. Sull’asse Allen-Olsen arrivavano 20 yard, poi tre corse di McCaffrey ne fruttavano altre 16. Quindi ancora Allen trovava in profondità Wright e due azioni dopo ancora Olsen riportava gli ospiti a +4. Arizona riusciva ancora a controbattere anche se solo con un field goal poi nel giro di 30 secondi il match prendeva una piega ben precisa: McCaffrey sfruttava i blocchi di Van Roten e Manhertz e si involava nel cuore della difesa dei Cardinals per 76 yard e la meta del 28-20.

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Poi sul rovesciamento di fronte Murray non si capiva con Fitzgerald e lanciava l’ovale fra le mani del cornerback Donte Jackson che ritornava il pallone sulle 22 del team di casa. Da lì la difesa di Arizona resisteva 4 giochi poi ancora una volta l’imprendibile Olsen si beveva la guardia della safety Swearinger, e segnava il 35-20 mettendo virtualmente fine al match. A questo punto mancavano ancora ben 13 minuti e mezzo, ma Murray subiva tre sack in due serie offensive e nel terzo drive recapitava un altro pallone nelle mani di Jackson. Carolina si limitava così ad amministrare il gioco, segnava altri tre punti, metteva a terra altre due volte Murray con Burns e Miller e conquistava la prima, meritatissima, vittoria della stagione.      

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