[W2] Ai Falcons il Sunday Night


Eagles e Falcons arrivavano allo scontro diretto di questo secondo turno con situazioni psicologiche opposte: Atlanta doveva cancellare la prestazione decisamente sotto tono della prima uscita stagione in quel di Chicago, mentre Philadelphia si era aggiudicata la sfida di St.Louis in un match in cui era quasi sembrata giocare al gatto col topo con i Rams. E in realtà, riconosciuta la grande spettacolarità di un match che ha cambiato padrone ben cinque volte, sono rimaste luci ed ombre per entrambi gli schieramenti.
In casa Falcons, l’attacco ha ritrovato, almeno in parte, il suo ritmo, con Ryan che ha chiuso con 17 completi su 28 tentativi per 195 yards, quattro mete (massimo in carriera) e due intercetti. Le statistiche non sono certo da circoletto rosso, ma il buon Matt per salvare la pelle ha dovuto spesso spostarsi nella tasca per la tremenda pressione del front four degli Eagles che ha messo a segno quattro sack e altrettante pressioni sul quarterback. Protagonista assoluto dell’assalto a Ryan è stato ll defensive end degli Eagles Cole che ha malmenato senza pietà il tackle offensivo Baker, ma anche l’ex Green Bay Jenkins è stato una costante spina nel fianco dell’attacco di casa. Non solo, ma Ryan ha anche dovuto fare i conti con quella che è probabilmente la più forte coppia di cornerback della lega, e cioè Samuel e Asomugha, con il primo che ha confezionato un intercetto da urlo (anche se forse il pallone alla fine aveva toccato il terreno).
La coppia di fenomeni in maglia verde (tra l’altro per la cronaca anche Asomugha ha “pizzicato” una volta il regista di casa) ha annullato il rookie Jones e contenuto alla grande Roddy White (appena 23 le yards per il formidabile receiver), così ci ha pensato il grande vecchio, cioè il tight end Tony Gonzalez, a trascinare l’attacco dei Falcons: il futuro Hall of Fame ha chiuso con sette ricezioni per 83 yards e due mete, di cui, soprattutto la prima con ricezione a una mano, veramente da cineteca.
Ha faticato invece più del previsto il rushing game dei falchi: contro un pacchetto di linebacker sicuramente vulnerabile, Turner trovato raramente buchi
in cui infilarsi, anche se ha avuto il grande merito di esplodere nel momento del bisogno, con la corsa da 61 yards che ha spianato la strada al touchdown (segnato dallo stesso Turner) del definitivo sorpasso. Grazie a questa galoppata,il runner da Northern Illinois ha sì superato il muro delle 100 yards, ma nelle restanti venti portate ha conquistato appena 53 yards.

Il reparto offensivo degli Eagles che ha fatto decisamente meglio degli avversari a livello di yards (447 a 318) ha però pagato le tre palle perse, due delle quali si sono trasformate in 14 punti per i Falcons, e qualche difficoltà di troppo nella zona rossa. Infatti su cinque viaggi all’interno della red zone, gli Eagles hanno segnato due mete e un field goal, mentre Atlanta, anch’essa per cinque volte entro la linea delle 20 yards avversarie, è sempre andata a segno con una meta.
Da rivedere per altro anche il rendimento di una linea offensiva che soprattutto all’interno ha faticato molto ad arginare la spinta dei Falcons, con il runner McCoy che terminerà il match con 95 yards in diciotto portate e due mete, ma che spesso si è trovato a danzare in mezzo ai difensori avversari nel tentativo di non perdere terreno. Decisamente meglio hanno fatto i due tackle, bravi a contenere una pass rush temibile come quella di Abraham e Edwards, con un Peters che in più ancora una volta ha dimostrato che quando vuole può essere un bloccatore devastante in entrambe le fasi del gioco.
Vick ha invece sulla coscienza tutte e tre le palle perse dagli ospiti, anche se ha giocato un buon match completando 19 passaggi su 28 per 242 yards e due mete. Fra l’altro la giornata di Vick si è chiusa mestamente in panchina, visto che nell’azione che ha preceduto di poco l’ultima meta di Philadelphia, subito dopo aver rilasciato il pallone, il prodotto da Virginia Tech è stato placcato dal defensive end Abraham ed è andato a sbattere la testa contro il tackle Herremans, impatto che non solo ha causato una vistoso sanguinamento, ma anche una leggera commozione cerebrale, cosa che ha di fatto costretto Vick a guardare il resto del match da bordo campo.

La cronaca della partita, si può dividere in tre parti: in avvio Atlanta è scattata meglio e nonostante la grande pressione della difesa ospite, i Falcons si portavano sul 7-0. Il vantaggio di Atlanta si dilatava poi fino al 21-10 con una dozzina di minuti da giocare nel terzo quarto. Tutto finito ? Naturalmente no, dato che in appena 8 minuti Philadelphia segnava ben 21 punti e si portava a condurre 31-21. In avvio di ultimo quarto, infine il nuovo cambio di inerzia, con gli Eagles improvvisamente incapaci a muovere il pallone, mentre i Falcons evitavano di sprofondare nel baratro di un record di 0-2 con due drive lunghissimi, entrambi da 80 yards, terminati con la meta su passaggio al fullback Mughelli e il touchdown su corsa di Turner da tre yards.