[NFL] Week 17: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico. E’ il nostro pagellone NFL!

Voto 10: Mike Zimmer

La NFC North vinta dopo anni, con molte partite risicate vinte per un field goal. I Minnesota Vikings ci hanno dimostrato nell’ultimo “posticipo” della stagione di tenere a una cosa importante: vincere. Non è 10 così banale, perché con la sconfitta andavano a Washington, invece se la vedranno con Seattle. Zimmer e la sua squadra hanno fatto la scelta più ovvia, quella che tutti dovrebbero fare. Vincere sempre, qualsiasi conseguenza la vittoria abbia. Sopravvivere un turno di Playoff in più non è scusa sufficiente per farsi battere. E poi, chi lo sa, magari i Seahawks non saranno poi così imbattibili come tutti dicono…

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Voto 9: E.J. Manuel

Da cosa si capisce quando una squadra è destinata ad uscire dall’anonimato? Quando il suo secondo quarterback, che sarebbe stato primo in un’altra situazione, gioca un solo snap, fa fare offside alla difesa 9 avversaria, poi si gira ed esulta come al Super Bowl. In una partita che per la sua squadra non conta nulla. Sempre che Rex Ryan abbi aun solo anno rimasto per portare i Bills ai Playoff prima di essere licenziato. Ci riuscirà.

Voto 8: Tyler Lockett

Il primo tempo di Glendale è da incubo per i padroni di casa. Ma è un incubo ben diverso dalla maggior parte di essi, perché i Cardinals non sono cucinati a fuoco lento da dei Seahawks superiori e in cerca di 8 conferme. No, si ritrovano spalle al muro quasi solo esclusivamente per Lockett che, con almeno tre ritorni spaventosi, imbandisce la tavola per Wilson e soci. Forse non abbiamo mai visto una cosa del genere, qui si entra nella stessa specie di Devin Hester. Che un Superbowl lo avrebbe anche giocato, aspettate un mesetto e forse ci andrà pure il rookie di Seattle.

tyler lockett

Voto 7: Josh Freeman

Eccolo qui il vostro nuovo partente dei grandi Indianapolis Colts: giocava fino a settimana scorsa in una lega sperimentale a tre squadre (è la verità, link) ed è stato firmato per pura profondità nel ruolo. Ha 7 battuto gli altri due (Lindley e un altro che non si sa manco dove stia di casa) e ora è il partente nel regno di Andrew Luck. Iperbole a parte, fa immenso piacere che il ragazzo sia rientrato con umiltà nella lega e l’abbia fatto giocando abbastanza bene. Storia da raccontare.

Voto 6: Ryan Fitzpatrick e Brandon Marshall

Lo strano duo di sottovalutati Jets ha firmato una stagione magnifica, ritoccando molti record per la franchigia della grande mela. Al momento finale (e per la verità in molti altri in stagione) è mancato un 6po’ di killer instinct e determinazione. Sembra cacofonico dar loro un premio in una giornata come questa (forse la più nera nella storia recente dei Jets) ma almeno un 6 lo meritano, consci che non sappiamo quanto il 2016 sarà benevolo con loro.

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Voto 5: il padre di Robert Griffin

A volte al NFL ci stupisce. Come è possibile che in una lega che si erge a garante della pace, della non-violenza, ma soprattutto del profitto e della fedeltà alla maglia, esista una persona come il padre di  5 Robert Griffini III? Fuori e dentro di prigione, il genitore della seconda scelta assoluta è stato visto sulla sideline dei Cowboys con una maglia di Dallas e il suo cognome sulle spalle. Come se suo figlio fosse già un Cowboys. A questo punto sarebbe bellissimo se ai Cowboys Robert non ci andasse proprio.

Voto 4: Chip Kelly

Alla fine la favola è terminata. La possibilità di portare una nuova strategia offensiva in NFL è tramontata, almeno per il momento. Il licenziamento era nell’aria e probabilmente è la cosa giusta da 4 fare. Non per la qualità del lavoro di Kelly, ma per la sua incapacità di trattenere talento. Le porte rotanti dell’ultima off-season (Bradford per Foles, DeMarco Murray e Mathews per McCoy) non avevano convinto, ma ci aspettavamo che il senso di queste trade emergesse in stagione. Convinzione errata, erano semplicemente sbagliate. Kelly si riciclerà, probabilmente come OC; è quello che speriamo perché le sue novità stuzzicano l’appassionato di football.

Voto 3: L’injury report dei Patriots

Alcune cose in NFL non cambiano mai. Anche quest’anno capire cosa avessero gli infortunati dei Patriots è stato un quiz per indovini. Prima Jamie Collins sta fuori cinque settimane e nessuno 3sa come sta. Poi Gronk, Amendola, Edelman, che chissà se giocano oppure no. Ora è caduto mister Tom Brady, e cosa si è fatto? “Ankle sprain”, no, “high ankle sprain”, costole, non costole, gioca, non gioca. Uno dei pochi sollievi che la stagione stia finendo: non dover più star dietro a questo delirio.

Voto 2: Brian Urlacher

Io ho passato l’infanzia a credere che il leggendario linebacker dei Bears fosse l’uomo più virile della Terra. Lo beccavano sempre con mille donne, poi si metteva il casco e non ce n’era per nessuno in 2campo. Sbagliavo, perché il 54 si è messo a fare il testimonial per uno studio che fa trapianti di capelli, e va in giro per talk-show con la sua nuova chioma. La caduta di un mito.

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Voto 1: Billy Manziel

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Ma ve lo immaginate? Noto ubriacone che va a Las Vegas travestito da figlio dei fiori si rende protagonista di una serata trascinante sotto lo pseudonimo di “Billy”, con cui tutti i commensali lo 1 identificano. Sotto i baffi e la parrucca si nasconde il quarterback dei Browns. Sì, insomma, l’ex giocatore di football dei Browns. La parabola recente di Manziel ci ha fatti spesso propendere per la sua posizione, ma ora ha esagerato. Ma almeno l’ha fatto in modo divertente.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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