XFL: review di week 10

L’ultima giornata di regular season della XFL ha promosso gli Arlington Renegades alla semifinale che li opporrà agli Houston Roughnecks e, nella North Division, i Seattle Sea Dragons per la migliore differenza punti rispetto ai St Louis Battlehawks. I Sea Dragons andranno a Washington a sfidare i Defenders.

St Louis Battlehawks – Orlando Guardians 53-28

I Battlehawks sapevano di dover rimontare nella differenza punti in caso di arrivo a pari punti e hanno impostato la partita per segnare il maggior numero di punti possibile. Incontrano però la resistenza dei Guardians che per tutto il primo tempo restano in partita.

Sono proprio i Guardians a portarsi avanti con un TD pass di Deondre Francois per Andrew Jamiel, al quale St Louis risponde con un FG di Donald Hageman da 35 yard. L’ovale torna in possesso di Francois che al terzo tentativo dopo due corse senza gran guadagno, tenta un passaggio verso Jordan Thomas ma viene intercettato da Brandon Sebastian, che riporta per due yard fino alle 42 di Orlando. McCarron forza i tempi e con tre passaggi, uno dei quali per Hakim Butler per 29 yard, arriva fino a una yard dalla meta, yard che viene coperta da un rush di Kareem Walker. Conversione da 2 fallita e si va sul 9-6 per St Louis. Qui comincia una serie di drive vincenti in cui le due squadre si sorpassano in un testa a testa che dura fino alla fine del primo tempo. I Guardians nel drive seguente, tra corse improduttive e passaggi incompleti, retrocedono dalle 30 alle proprie 16 yard ma sul quarto e 21, il punter Mac Brown invece di calciare serve un passaggio da consumato quarterback a Jordan Thomas che riceve e corre per oltre cinquanta yard per un TD da 81 yard di guadagno.  E’ il caso di ricordare che Mac Brown non é nuovo a queste imprese giacché solo una settimana fa aveva giocato lo stesso tiro ai Brahmas passando a K.D. Cannon che fu fermato entro le cinque dalla difesa di San Antonio. Guardians avanti 12-9 e palla a St Louis, che replica andando a sua volta a segnare grazie ad un passaggio di 7 yard per il solito Butler.  Questa volta la conversione da due punti é un completo per Marcel Ateman e i Battlehawks vanno sul 17-12. Il testa a testa continua perché Deddrick Thomas ritorna il kick-off di Hageman fin nel territorio di St Louis. Questa volta é Quinten Dormady, subentrato a Francois, a inventarsi un passaggio dalle 45 per K.D. Cannon che riceve sulle 5 e corre in end zone. Conversione da due punti e siamo sul 20-17 per Orlando. Le emozioni però non sono finite: St Louis rimette il naso davanti per un TD pass da 5 yard di “Eigei” per Jake Sunderland a coronamento di un altro drive prevalentemente aereo. La conversione da due punti porta il punteggio sul 25-20 che resta invariato dopo un tentativo di field goal di Orlando che Borregales fallisce da 51 yard.

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Nel terzo periodo St Louis riesce finalmente a fare il break perché la difesa fattasi più aggressiva costringe due volte i Guardians al punt e l’offense replica entrambe le volte con un touch down. Il primo lo mette a segno Steven Mitchell con una ricezione da 13 yard al termine di un drive di tre corse e tre passaggi. Segue la conversione da 2 ancora di Mitchell. Il secondo arriva con un passaggio lampo per il fido Butler che riceve a metà campo e s’invola fino alla end zone per un TD da 66 yard. Con 19 punti di vantaggio all’inizio de quarto periodo per McCarron e compagni resta solo da contenere la reazione di Orlando, che nel frattempo ha perso un po’ di fiducia e infatti nel successivo turno offensivo, dopo aver faticosmente guadagnato 40 yard, Francois si fa di nuovo intercettare, questa volta da Lukas Denis che riporta l’ovale fin quasi a metà campo. McCarron infila un’altra serie di passaggi per concludere con un TD pass di 4 yard per Shepherd. Ai Guardians però, nonostante la classifica deficitaria, non manca l’orgoglio e Dormady, forse troppo frettolosamente sostituito da Francois, tornato al comando delle operazioni, a suon di passaggi intervallati da un paio du rush di Ja-Maine Martin, confeziona il passaggio finale di 6 yard per Charleston Rambo. St Louis però sa che per passare in post season deve incrementare la sua differenza punti e cerca, trovandola, l’ennesima segnatura ancora con Mitchell che riceve per 16 yard. Con i due punti addizionali si va sul 53-28 finale che non cambia più perché il tentativo di field goal di Hageman da 49 yard non va.

Nel complesso una partita divertente con gli orgogliosi Guardians che hanno tenuto testa per tutto il primo tempo ai più accreditati rivali. Per Orlando, va menzionato Quinten Dormady, autore di un ottimo 18 su 24 per 2 TD forse, ma col senno di poi, se avesse guidato l’attacco per tutta la partita, le cose sarebbero potute andare meglio.

San Antonio Brahmas – DC Defenders 28-29

Per i Brahmas era indispensabile vincere e sperare poi nella sconfitta dei Defenders contro Houston, per centrare la mission impossible, considerato che di fronte avevano la prima del power ranking XFL. I gialloneri ce l’hanno messa tutta ed hanno sperato fino all’ultimo secondo quando il difficile field goal di Parker Romo é passato all’esterno del palo. E’ stata la miglior partita di Jack Coan, il QB che dopo un inizio incerto e un infortunio, é cresciuto moltissimo nelle ultime partite. Contro Washington ha fatto registrare un eccellente 34 su 48 (70%) per 312 yard, che ha tenuto in soggezione il temibile secondario di difesa dei Defenders.

L’inizio però era stato tutto a favore di Washington che, al primo assalto, va subito in touch down con Alex Ellis che riceve un passaggio di 5 yard di Jordan Ta’Amu. San Antonio risponde con un field goal di Romo da 26 yard al termine di un drive durato più di otto minuti. Washington, a sua volta, mette a segno un field goal da 21 yard con Matthew McCrane. Il passo dei Defenders sembra inarrestabile e, dopo un punt dei Brahmas, i rossi segnano ancora con Ellis che riceve da una yard, dopo un big play di Ta’Amu che in precedenza aveva passato a Christian Blair per un guadagno di 70 yard. Il destino sembra segnato per i Tori, costretti due volte al punt, ma sul finire del secondo periodo Ta’Amu si fa intercettare un passaggio destinato a Briley Moore-McKinley da Jordan Williams che poi riporta l’ovale fino alle 44 di Washington. Coan, nonostante un sack che gli fa perdere sei yard, con un passaggio di 13 yard per T.J. Vasher e un altro di 37 per Landen Akers, arriva a ridosso della linea di meta. Ci pensa Jaques Patrick a segnare con due run da una yard ciascuna. Con la conversione da due punti si va al riposo con Washington avanti 19-11.

Il terzo periodo comincia con due field goal, il primo di Romo da 28 yard, il secondo di McCrane da 48, per il 22-14, ma nel successivo turno offensivo sono i Brahmas ad andare in meta con un rush di una yard di Jon Hilliman a coronamento di una bella sequenza di passaggi. Si entra nel quarto periodo con i Defenders avanti per 22-20 e in possesso, ma Lucky Jackson, dopo la ricezione perde la palla per un intervento di Luc Barcoo. Il CB dei Brahmas durante il ritorno commette a sua volta fumble che viene però recuperato dal suo compagno Tenny Adewusi. Conquistato il possesso, San Antonio capitalizza il takeaway grazie al secondo TD run di due yard di Patricke e alla succesiva trasformazione da due punti per portarsi in vantaggio 28-22. Jordan Ta’Amu però reagisce come una belva ferita e va a sua volta a segnare con un rush personale di 4 yard dopo averne guadagnate 65 a suon di passaggi. Punto addizionale e Washington avanti 29-28, ma mancano ancora poco più di due minuti in cui Jack Coan cerca di portare l’ovale almeno a distanza da field goal. Deve fermarsi a 35 yard dalla end zone e lasciare a Parker Romo l’incarico di calciare da 51 yard, ma la palla passa ell’esterno del palo destro.

San Antonio esce comunque a testa alta per una partita coraggiosa contro un’avversaria che giustamente non ha fatto regali e aspetta solo di sapere con chi dovrà vedersela la prossima settimana.

Arlington Renegades – Houston Roughnecks 9-25

Giocata quando la partita di San Antonio aveva già decretato l’eliminazione dei Brahmas, la partita tra Arlington e Houston si é automaticamente trasformata in un allenamento per i Renegades e un’occasione per Houston per dare spazio a qualche giocatore meno utilizzato.

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Houston parte subito forte, come nelle prime partite della stagione, con l’intento di creare un gap da gestire successivamente. Al primo possesso, guidato da Cole McDonald, l’offense va subito in touchdown con un rush di 10 yard dello stesso QB a concludere una serie di giochi basati soprattutto sulle corse di Jeremy Cox, ingaggiato dieci giorni prima, dopo che era stato tagliato proprio dai Renegades. Cox si é preso una specie di vendetta dell’ex correndo per 120 yard e un TD in 21 portate, sostituendo egregiamente Max Borghi. Arlington risponde con un field goal dell’infallibile Tyler Russolino che centra i pali da 56 yard, ma subito dopo i Roughnecks costruiscono un altro drive vincente che Cox, dopo un rush da 20 yard, completa con un TD run da una yard. Luis Perez ce la mette tutta ma, dopo aver risalito il campo per 65 yard, si ferma sulle 17 du Houston e deve lasciare il quarto tentativo al piede di Russolino che non sbaglia. La difesa Renegades fa, come sempre, la sua parte e riesce finalmente a fermare l’attacco avversario ma poi l’attacco, dopo aver risalito il campo, si blocca sulla linea della yard dove la goal line defense di Houston respinge tre tentativi inducendo Bob Stoops ad accontentarsi dei tre punti di Russolino.

Si riparte nel terzo quarto con la partita ancora aperta, ma Houston allunga grazie a un field goal di Austin Jones e soprattutto, nel successivo turno d’attacco di Arlington, quando Tavante Beckett intercetta un passaggio inteso per LuJuan Winningham e lo riporta in touch down per 45 yard. Inizia il quarto periodo con Houston avanti per 22-9 e i Renegades riconquistano il possesso grazie a Jordan Miller che intercetta un passaggio di McDonald e lo riporta per 27 yard. Peccato però che, come al solito, l’offense non riesca a concretizzare e sia ancora costretto al punt. Da qui alla fine si registra soltanto un altro field goal di Jones da 38 yard che arrotonda il punteggio.

Le due squadre si ritroveranno tra una settimana a Houston per un incontro di ben altra importanza per giocarsi il diritto a disputare il Championship.

Seattle Sea Dragons – Vegas Vipers 28-9

Il Sunday Night arriva a conclusione della regular season per decidere chi andrà a Washington per la semifinale della North Division.  Seattle gioca conoscendo il risultato della partita di St Louis e, in qualche modo, ha il vantaggio di sapere con quale scarto di punti vincere, dal momento che le due squadre sono alla pari sia nel record W-L sia nella graduatoria relativa ai soli incontri nella division, sia nel testa a testa, con una vittoria per parte.

La partita però si rivela inizialmente piuttosto complicata, un po’ perché i Vipers non amano il ruolo di sparring partner, un po’ perché a DiNucci viene il “braccino corto” del tennista e fatica ad ingranare. Neanche i Vipers, con Jalan McClendon in non grande giornata, riescono a produrre granché, così per tutto il primo quarto e buona parte del secondo, assistiamo a una serie di punt alternati con le due squadre che faticano anche a raggiungere il primo down. Unica eccezione, il primo drive di Seattle che dopo 66 yard vede Dominik Eberle fallire il field goal da 39 yard del possibile vantaggio. Il pareggio si rompe finalmente a un minuto dalla fine del primo tempo quando Ben DiNucci riesce a violare la end zone di Vegas con un rush di 14 yard al termine di un drive ben bilanciato tra passaggi e corse. Prima della sosta i Dragons hanno anche l’occasione di arrotondare ma il tetativo di field goal da 61 yard é un po’ pretenzioso e finisce di poco corto.

Il vantaggio ha però avuto l’effetto di sbloccare i Dragoni che nel secondo tempo si ripresentano in campo con la sicurezza e la determinazione che ne hanno caratterizzato il percorso da week 3 in poi. Al primo drive DiNucci ricomincia a distribuire passaggi, trovando finalmente i suoi ricevitori pronti e dopo aver conquistato una ventina di yard, completa l’opera con un passaggio di 30 yard per Juwann Green cui fa seguire un TD pass di 33 yard per Jahcour Pearson. Per la trasformazione da due punti invece si affida alle mani di un ottimo Josh Gordon in serata di grazia, che finirà con 9 ricezioni per 115 yard. I Vipers si scuotono e finalmente riescono a muovere la palla, ma arrivato sulle 35 di Seattle, McClendon lancia tre incompleti e Vegas si deve accontentare del field goal da 53 yard di Sam Sloman. DiNucci però é galvanizzato e confeziona un altro drive da manuale in coproduzione con i suoi ricevitori concludendo con un altro TD pass di 37 yard per Green. Si entra nell’ultimo periodo con un rassicurante vantaggio di diciassette punti, ma Seattle, anche approfittando della resa di Vegas, arrotonda il vantaggio segnando ancora con passaggio di 3 yard per Jordan Veasy seguita dalla conversione da due punti di Blake Jackson. Sul 28-3 la partita é virtualmente finita con l’obiettivo qualificazione raggiunto e si entra ufficialmente nel “garbage time” in cui succede di tutto: prima Quinterrio Cole intercetta McClendon, poi DiNucci, che é già con la testa alla doccia, si fa intercettare prima da Marwin Evans, poi nel successivo possesso, da Jamar Summers. I Vipers si tolgono almeno la soddisfazione di capitalizzare il take over con un touch down di Shay McKenzie.

I Sea Dragons approdano con merito alla post season ma almeno nell’ultima giornata, vista la situazione di classifica, forse sarebbe stato meglio rinunciare a parte dell’audience televisiva e far giocare le due partite in contemporanea.

La classifica della XFL

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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