[NFL] Storie da Super Bowl: Chris Matthews come Percy Howard

Quella di Chris Matthews. l’eroe mancato dei Seattle Seahawks, è una di quelle storie che possono essere classificate come le “classiche storie da Super Bowl”.
Alzi la mano chi aveva sentito nominare il suo nome prima di ieri sera. Si, nella finale della NFC aveva recuperato l’onside kick che Bostick aveva imprudentemente cercato di ricevere senza successo, regalando palla e partita ai Seahawks, ma nessuno si sarebbe certamente aspettato di vederlo emergere prepotentemente come il possibile protagonista del Super Bowl XLIX, addirittura candidato al titolo di MVP, che avrebbe conteso fino all’ultimo a Russell Wilson o Marshawn Lynch in caso di vittoria di Seattle.

Chris-Matthews-seahawksChris Matthews, infatti, aveva passato gran parte della stagione nella practice squad dei Seahawks, dalla quale era stato attivato il 6 dicembre scorso, giocando, da allora, cinque partite, senza mai nemmeno sfiorare il pallone.
Firmato dai Cleveland Browns nel 2011 come undrafted free agent, Matthews era finito nella CFL, al servizio dei Winnipeg Blue Bombers, dove si era ritagliato uno spazio importante nel 2012 e 2013, conquistando il titolo di rookie dell’anno nel 2012 grazie alle sue 81 ricezioni per 1192 yard e sette touchdown.
Nel febbraio del 2014, mentre lavorava come commesso in un negozio di Winnipeg della catena Footlocker, Matthews venne messo sotto contratto da Seattle, che lo inserì nella propria practice squad.

Ieri sera, improvvisamente, le luci della ribalta si sono accese su Matthews. A 3:39 dalla fine del primo tempo, Wilson lancia verso Matthews sulla sideline destra. Il ricevitore aggiusta la traiettoria e salta per ricevere il passaggio battendo sul tempo Arrington per un guadagno di 44 yard che avvicina i Seahawks alla end zone favorendo la successiva segnatura di Marshawn Lynch.
A due secondi dal termine della prima frazione, Matthews riceve in end zone un passaggio da 11 yard per pareggiare i conti con i Patriots.

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Ad inizio terzo quarto Matthews ripete la medesima scena della sua prima ricezione, guadagnando stavolta 45 yard e favorendo il successivo field goal di Hauscka che porta in vantaggio 17-14 Seattle.
Infine Matthews riceve ancora un passaggio per nove yards, portando il suo totale di giornata a 4 ricezioni per 109 yard ed un touchdown, unico giocatore nella storia dei Seahawks a superare le 100 yard su ricezione in un Super Bowl.

Purtroppo per lui la partita la vincono i Patriots, ma la sua prestazione resterà nella storia, essendo il secondo giocatore nella storia del Super Bowl a segnare un touchdown senza aver mai ricevuto anche un solo passaggio in precedenza, tra regular season e post season.

Gli highlight di Matthews nel Super Bowl

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La storia di Matthews richiama molto da vicino un’altra “storia da Super Bowl”: quella di Percy Howard.
Percy Howard non giocava a football ad Austin Peay State, il suo college. Howard era un buon giocatore della squadra di basket. L’ultima volta che aveva preso uno sferoide prolato in mano frequentava la Dillard High School di Fort Lauderdale. Eppure Cornell Green, ex stella difensiva dei Cowboys diventato scout per la sua ex squadra, nell’estate del 1975 venne inviato da Gil Brandt a visionare Howard, segnalato come un ottimo atleta che, ai tempi della high school, aveva anche messo a segno dei tempi interessanti su 100 e 200 yard. Il rapporto di Green fu talmente positivo che Brandt offrì al ragazzo un contratto ancor prima che potesse decidere se aspettare o meno di essere selezionato dalla NBA.

percy howard cowboysL’impatto con il football non fu facilissimo per Howard, che si procurò una frattura alla mascella mentre riportava un kickoff nella prima partita di preseason contro i Los Angeles Rams.
L’infortunio tenne Howard fuori squadra per diverse settimane, ma non gli impedì di superare tutti i tagli del training camp ed iniziare la stagione 1975 come terzo ricevitore dietro i mostri sacri Drew Pearson e Golden Richards.

Con due così davanti, il campo lo vide molto poco, se si eccettuano alcune apparizioni come ritornatore di kickoff, nonostante l’allenatore dei ricevitori, un certo Mike Dikta, insistesse spesso con Landry per utilizzare Howard.
I Dallas Cowboys raggiunsero le wild card arrivando secondi nella loro division con un record di 10-4, e dopo aver battuto in trasferta i Minnesota Vikings ed i Los Angeles Rams, conquistarono il diritto di disputare il Super Bowl X all’Orange Bowl di Miami contro i Pittsburgh Steelers.
La partita, per Howard, si stava svolgendo esattamente come le altre sedici a cui aveva partecipato tra regular season e playoff, in piedi sulla sideline in attesa dell’occasione buona per entrare.
Golden Richards era sottoposto alle “delicate” attenzioni della difesa di Pittsburgh, che lo stava suonando come una campana, finchè un’entrata più ruvida delle altre gli provoca la frattura di alcune costole. E’ il momento di Howard, che può finalmente entrare in campo.

Durante le prime azioni Howard si rende conto che il difensore che lo marca, il mitico Mel Blount, non riesce a tenere il suo passo, e chiede al quarterback Roger Staubach di dargli una possibilità.
Howard corre una traiettoria come se non fosse coinvolto nell’azione, ma quando è praticamente attaccato a Blount effettua uno scatto che costringe il difensore a girarsi per inseguirlo, perdendo inevitabilmente un passo nei suoi confronti. Quando Blount raggiunge Howard, il ricevitore è già tranquillamente in end zone con la palla tra le mani, dopo aver ricevuto il perfetto lob da Staubach.
E’ la prima ricezione dell’intera carriera di Percy Howard, ed è anche un touchdown in un Super Bowl.
La segnatura di Howard riduce le distanze dei Cowboys nei confronti degli Steelers, ma Pittsburgh è ancora avanti nel punteggio 21-17.

A 12 secondi dalla fine della partita, i Cowboys hanno la palla sulle 38 offensive, e Roger Staubach lancia un Hail Mary pass proprio verso Percy Howard. Il ricevitore salta in end zone, ma è attorniato da tre difensori degli Steelers che smanacciano via la palla. Howard è arrivato a pochi centimetri dall’essere l’eroe del Super Bowl X, ed invece verrà ricordato come il giocatore che, in tutta la sua carriera, ha ricevuto un solo passaggio, ed è stato un touchdown nel Super Bowl X. Non certo una cosa da tutti.

Gli highlight di quel Super Bowl

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Narrano le cronache che, qualche mese dopo il Super Bowl, i Cowboys e gli Steelers giocarono un’amichevole di beneficenza a basket, e in quell’occasione Percy Howard segnò oltre 60 punti garantendo la vittoria per la propria squadra. Una piccola vendetta per quanto avrebbe potuto essere ed invece non fu nel gennaio del 1976 a Miami.
Howard si procurò un grave infortunio al ginocchio nella preseason 1976, ma questa volta non riuscì a tornare in squadra. Dopo aver saltato la stagione 1976, Howard si infortunò il medesimo ginocchio durante il training camp 1977, e nel 1978 i Cowboys lo tagliarono definitivamente.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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