USFL: review di week 6

La sesta giornata della USFL, con la sconfitta di New Orleans, rende ancora più incerta la lotta per la post season in entrambe le Division. Tutte le otto squadre sono in lotta per i quattro posti delle semifinali.

Memphis Showboats – Pittsburgh Maulers 22-0

Gli Showboats continuano la serie positiva battendo nettamente i Maulers a cui la difesa, pur efficiente come al solito, non é bastata per evitare la sconfitta. Come nelle prime partite stagionali, a Pittsburgh é mancato l’attacco, nonostante le 227 yard guadagnate con il gioco aereo, che tutte le volte che si é trattato di finalizzare drives anche promettenti, non é riuscito a concretizzare, incorrendo anzi in tre turnover per intercetti e sbagliando con Chris Blewitt due tentativi di field goal, uno dei quali riportato da Memphis in touchdown.

Tutto bene invece in casa Showboats il cui attacco ha un po’ sofferto la difesa aggressiva di Tezino e compagni, ma ha avuto il merito di non commettere nessun errore giocando con grande pazienza, avanzando a piccoli passi ma con regolarità alternando corse e passaggi in modo bilanciato.

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Il primo possesso é degli Showboats, che grazie a un gran ritorno di Dereck Dillon possono partire dalle 38 di Pittsburgh ma si fermano contro il muro difensivo dei Maulers e devono ripiegare sul calcio da tre punti che Alex Kessman realizza da 46 yard. Per tutto il resto del primo periodo le difese hanno la meglio sugli attacchi avversari, poi Memphis inizia dalle proprie 9 yard un drive che vede protagonista JuWann Washington: il RB, dopo una prima corsa di 5 yard, subito dopo trova un varco nella difesa di Pittsburgh e riesce a guadagnare 30 yard quando finalmente viene fermato da Mark Gilbert. Seguono altri rush di Washington e del QB Kelley che, arrivato sulle 37 in campo avverso, serve con un passaggio corto Vinny Papale che riceve sulle 31 e corre in touch down.

I Maulers non riescono ad avanzare e Memphis, tornata in possesso, avanza con corse brevi prima che Cole Kelley con un passaggio di 30 yard per Dillon, arrivi in territorio avversario. Qui però i tentativi di corsa di Washington trovano l’opposizione di Khava Tezino e Arnold Tarpley e di nuovo Memphis deve ricorrere al piede di Kessman, che realizza da 48 yard per il 13-0. L’offense di Pittsburgh inizia finalmente un drive positivo ma, dopo aver preso due primi downs, arrivato sulle 29 di Memphis, Troy Williams viene intercettato da Quenton Meeks che riporta fin quasi alla linea di midfield. La difesa dei Maulers fa buona guardia e costringe Memphis al punt restituendo l’ovale al proprio offense team che riesce ad arrivare ne territorio degli Showboats ma deve lasciare a Blewitt l’incarico di tentare un field goal da 59 yard. Il tentativo fallisce ma, quello che é peggio, Dereck Dillon riceve l’ovale e riesce a riportarlo nella end zone di Pittsburgh con una corsa di 109 yard per il 19-0 che rimane tale dopo il tentativo di conversione fallito da Kessman.

Il terzo periodo vede i Maulers alla ricerca di una difficile rimonta incorrere prima in un turnover on downs e poi nel secondo tentativo di field goal fallito da Blewitt da 51 yard, mentre gli Showboats si limitano a controllare senza correre troppi rischi, finché James Morgan, che nel frattempo ha preso il posto di Williams alla guida dell’attacco di Pittsburgh, non si fa intercettare dal safety Kyree Woods che riporta la palla fino alle 12 di Pitt. Nonostante l’ottima posizione di partenza Memphis non riesce a chiudere il down e ricorre al field goal che Kessman mette a segno da 27 yard. Il quarto periodo é la fotocopia del terzo, con i Maulers alla vana ricerca della segnatura della bandiera e gi Showboats che si limitano al minimo sindacale per arrivare alla fine, che arriva subito dopo il terzo intercetto con cui Troy Warner sulla linea delle 6 di Memphis spezza l’ultimo tentativo di Morgan di togliere lo zero dal tabellone dei punti.

Michigan Panthers – Birmingham Stallions 13-27

Una bella partita che gli Stallions hanno vinto soprattutto grazie all’eccellente performance di Alex McGough. Il QB ha condotto la partita da leader e ha concluso con un ottimo 79,2% di completi per 133 yard e 2 TD pass ma, soprattutto, ha risolto parecchie situazioni difficili portando palla personalmente per un bottino finale di 82 yard e un TD in 11 tentativi di corsa. Per aver ragione dei buoni Panthers di oggi Birmingham é ricorsa soprattutto al running game dove, oltre a McGough, si é distinto C.J. Marable con 100 yard guadagnate in 18 portate. Va sottolineato il grande lavoro della OL Stallions che ha aperto varchi per permettere ai ball carriers di correre in campo aperto.

I Panthers non sono comunque stati a guardare: Josh Love ha completato 20 passaggi su 34 per 222 yard e un TD pass e Trey Quinn ha ricevuto sette passaggi per 108 yard di guadagno. Nel gioco a terra la coppia Stevie Scott- Reggie Corbin ha totalizzato 74 yard in 17 tentativi che hanno permesso a Michigan di stare in partita fino alla fine del terzo periodo.

Sono i Panthers a portarsi in vantaggio al primo turno offensivo con un field goal che Cole Murphy calcia tra i pali da 48 yard, subito imitati dagli Stallions che pareggiano il conto con un calcio di Brandon Aubrey da 40 yard. L’offense di Michigan é costretta al punt e Birmingham, conclude con un altro field goal di Aubrey da 25 yard un drive durato quasi otto minuti in cui ha risalito il campo per ottanta yard a suon di passaggi corti e corse brevi di Marable e di McGough, per fermarsi sulla linea delle 7 dei Panthers. Michigan prova nel successivo possesso a pareggiare con un calcio da 48 yard che Murphy fallisce e poco dopo Birmingham allunga con un touch down di Zaqandre Whyte che riceve sulla linea delle 11 di Michigan e corre in end zone per un TD pass di 18 yard a coronamento di una bella serie di passaggi completi di un McGough in gran spolvero.

Birmingham ha il primo possesso del secondo tempo ma, dopo un sack subito da McGough e una penalità, é costretta al punt che restituisce l’ovale ai Panthers. Questa volta Josh Love conduce un bel drive bilanciando corse di Scott e Corbin con buoni passaggi che hanno soprattutto un Quinn in buonissima giornata come target, per poi concludere con il TD pass di 11 yard per il TE Cole Hikutini che riceve in end zone.

La risposta di Birmingham é un drive che ha come protagonisti assoluti McGough che corre e passa e Marable che corre e, all’occorrenza riceve anche, ed é proprio Marable che riceve in end zone il passaggio finale da 4 yard che riporta il vantaggio a dieci punti. Dopo un three & out di Michigan la palla torna agli Stallions ma al primo gioco, una corsa di Whyte, Frank Ginda forza un fumble del runner di Birmingham e riconquista il possesso per i Panthers che non vanno oltre le 13 e sono costretti a ricorrere al field goal di Murphy che segna da 31 yard. Con sette punti di vantaggio da difendere, McGough gioca col cronometro affidandosi alle corse di Marable che ne ripaga la fiducia guadagnando una trentina di yard e spendendo quasi tre minuti in quattro tentativi di corsa. Seguono un buon passaggio e due corse di Whyte e Marable, poi McGough si mette in proprio e corre le ultime dieci yard per il touch down del 27-13 che non lascia ai Panthers lo spazio per la rimonta.

Stallions che riprendono la marcia interrotta con una vittoria convincente ottenuta anche con un’intelligente condotta di gara. Per i Panthers nulla é compromesso in una Division in cui regna l’equilibrio, ma dovranno guadagnarsi i play-off nei prossimi scontri diretti contro le rivali di Division.

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Philadelphia Stars – New Orleans Breakers 16-10

I Philadelphia Stars, dopo la rocambolesca vittoria a suon di field goals contro i Generals, battono a sorpresa anche New Orleans e conquistano il primo posto della North Division. Uno dei fattori che hanno portato alla vittoria di Philadelphia é stato, finalmente, il ritorno di un convincente gioco di corsa a complemento del gioco aero che era stato l’unica opzione nelle ultime partite. Contro New Orleans gli Stars hanno effettuato 25 giochi di corsa e 27 tentativi di passaggio, correndo per 124 yard nette. Mark Colburn ha corso per 62 yard in 16 portate ed é stato supportato dal QB Case Cookus che ne ha corse altre 43 oltre a fare egregiamente il suo lavoro di passatore con un buon 17 su 27 per 238 yard d guadagno, per una volta non esposto alle incursioni dei difensori avversari.

Non é che i problemi dell’offense degli Stars siano magicamente scomparsi, come testimonia il punteggio basso e l’unico touch down segnato dalla difesa. Restano le difficoltà nel concretizzare, una volta arrivati nella red zone, ma il rendimento generale della squadra sta tornando a livelli più che accettabili. Preoccupa invece la seconda sconfitta consecutiva di New Orleans che in questa partita ha visto l’attacco, solitamente prolifico, con le polveri bagnate. Il running game che grazie a Wes Hills aveva fortemente supportato il gioco aereo, é stato trascurato: solo 18 corse, tutte di Hills, per 74 yard, a fronte di 38 tentativi di passaggio che hanno prodotto solo 182 yard, un bottino molto inferiore alle medie di McLeod Bethell-Thompson apparso abbastanza sotto tono. Bene invece si sono comportate le due difese, soprattutto nel contrastare il gioco aereo, con due intercetti a testa e parecchi interventi di Pass BreakUp, sette degli Stars e sei dei Breakers.

Il primo periodo vede i Breakers in difficoltà nel far avanzare la catena, con un solo primo down guadagnato nei due drives, mentre gli Stars, al termine di una lunga sequenza di giochi, arrivano fino alle 5 yard avversarie e, come troppo spesso é successo, devono affidarsi al fido Luis Aguilar per il field goal da 21 yard. La storia si ripete al secondo drive di Phila che, dopo aver guadagnato più di 70 yard a suon di passaggi e di corse di Mark Colburn, arrivata sulle 14 di Nola, deve di nuovo ricorrere al piede di Aguilar, che realizza da 31 yard.

L’offense dei Breakers continua ad annaspare e, nonostante una favorevole posizione di partenza e le 20 yard guadagnate su corsa da Wes Hills, arriva anche l’intercetto ad opera di Anani Dennis che poi riporta l’ovale in touch down per 72 yard. Trasformazione di Aguilar e Stars avanti 13-0. Qui, finalmente, MBT e compagni si scuotono e conducono un drive vincente con tante portate di Wes Hills e una bella sequenza di completi del QB a beneficio soprattutto di Sage Surratt e con il TD pass da 4 yard per Johnnie Dixon.

Nel terzo periodo Philadelphia parte male, con un three & out al quale New Orleans risponde con un field goal di Matt Coghlin da 44 yard al termine di un drive in cui, a fatica i Breakers riescono ad affacciarsi in territorio avversario. Ne possesso successivo Cookus incorre in un intercetto ad opera di Nate Clarke che restituisce l’ovale ai Breakers all’altezza delle 29 degli Stars, ma l’attacco biancoazzurro non riesce a chiudere il down e deve accontentarsi del field goal che Coghlin fallisce da 42 yard. Ai Breakers si presenta un’altra bella occasione per completare il come-back quando Cookus subisce il secondo intercetto della giornata per mano del CB Alex Thomas in prossimità della end zone dei Breakers.

Partiti da posizione scomodissima, i Breakers riescono comunque a risalire fin quasi alla linea mediana del campo, ma Bethell-Thompson si fa a sua volta intercettare da Ladarius Wiley. Mancano otto minuti alla fine e, saggiamente, Burt Andrus decide di lavorare sul cronometro e si affida alle corse di un ottimo Colburn integrate da un gran passaggio di Cookus per Diondre Overton che raggiunge le 16 avversarie per un guadagno di 37 yard. Da lì Colburn continua a portar palla fino a una yard dalla meta dove, come al solito, l’offense giallorossa si arena e, dopo due penalties che la riportano indietro, deve ricorrere ancora ad Aguilar che mette a segno il FG del 16-10 Mancano tre minuti e i Breakers potrebbero ancora segnare il touch down del sorpasso, ma la difesa giallorossa resiste e New Orleans spende i quattro tentativi senza riuscire a raggiungere il territorio avversario. L’ultimo minuto di gioco vede gli Stars affidare a Colburn l’incarico di far trascorrere il tempo fino al tentativo di FG di Aguilar da 44 yard che copisce il palo destro.

Houston Gamblers – New Jersey Generals 16-10

Houston continua la striscia vincente con la quarta vittoria e prolunga la serie di sconfitte dei Generals arrivata a quota tre. La partita tra le due compagini più run-oriented della lega ha visto prevalere quella delle due che ha tenuto fede alle proprie abitudini correndo per 25 delle 54 azioni d’attacco, contro i Generals che hanno corso solo 19 delle 49 azioni guadagnando soltanto 69 yard. New Jersey ha passato per un discreto 17 su 30 conquistando 167 yard ma ha incontrato la resistenza del secondario di Houston che, oltre ad un intercetto, ha prodotto ben 7 Pass BreakUp.

Nell’offense dei Gamblers ha brillato come sempre il RB Mark Thompson con 82 yard e un TD. Molto buona la partita dle QB Kenji Bahar al rientro dopo un infortunio, che ha passato molto nel corto-medio raggio per 130 yard guadagnate con 19 completi su 29. In questa occasione, oltre a Justin Hall, che ha ricevuto sei volte per 59 yard, ha trovato un valido terminale nel TE n°42 Clint Sigg che ha ricevuto quattro volte per 34 yard totali. In difesa si sono particolarmente distinti la safety Jeremiah Johnson con un intercetto e due PD e il LB n°18 Jeremiah Tyler autore di 3 Pass BreakUp.

Nei Generals un’altra prestazione al di sotto del suo standard per Darius Victor impiegato solo dieci volte per un guadagno di sole 34 yard. Il meno che si possa dire é che l’aver snaturato la propria propensione alle corse per privilegiare il gioco aereo non ha portato fortuna ai Generals.

Inizio della partita con gli attacchi un po’ freddi: un punt a testa, poi i Generals falliscono il tentativo di convertire un quarto e due e riconsegnano l’ovale ai Gamblers sulla linea di midfield. Bahar completa due passaggi corti per Sigg e uno per Thompson, il resto lo fa il RB con quattro runs, l’ultimo dei quali per entrare in end zone. Nick Vogel traforma il calcio addizionale e si va sul 7-0. Il secondo quarto vede l’attacco dei Generals in grande difficoltà costretto per due volte al calcio di allontanamento cui i Gamblers rispondono con un field goal da 38 yard di Vogel al termine di un drive tutt’altro che brillante in cui guadagnano solo venti yard prima di tentare il calcio. Nel drive successivo di New Jersey, Kyle Lauletta si vede intercettare da Jeremiah Johnson che ritorna l’intercetto per 20 yard consegnando il possesso a Bahar sulle 42 di NJ. Il tempo rimasto prima dell’intervallo non consente ad Houston di andare oltre il secondo field goal di Vogel da 37 yard per il 13-0.

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Houston ha il primo possesso del terzo periodo e Bahar avanza a piccoli passi con passaggi nel corto raggio che interessano soprattutto Justin Hall e qualche corsa di Sherman Jones e Mark Thompson per poi lasciare a Vogel l’incarico di mettere a segno il terzo field goal da 34 yard per il 16-0. Da questo momento comincia il tentativo, tardivo, di come-back dei Generals che prima vanno a segno con un field goal di Nick Sciba da 35 yard dopo che Lauletta, con una buona sequenza di passaggi, era arrivato a ridosso della red zone. Houston nel frattempo é passata in modalità conservativa e attiva il running game al chiaro scopo di far passare il tempo, e infatti consuma più di cinque minuti prima di calciare il punt che Hunter Niswender piazza sulla linea delle 4 yard dei Generals.

Questa volta Lauletta gestisce benissimo il possesso e nonostante la pessima posizione di parenza, affidandosi finalmente anche a Darius Victor, con una buona sequenza di passaggi che interessano a turno diversi ricevitori, conclude servendo Alonzo Moore che corre in end zone.

Sul 10-16 é d’obbligo tentare la trasformazione del “quarto e 12” per conservare il possesso, ma il passaggio di Lauletta cade incompleto. La palla torna a Houston che gestisce i tre minuti rimasti affidandosi alle corse di Mark Thompson che conquista due primi downs e soprattutto consuma due minuti e mezzo permettendo a Bahar, a trenta secondi dalla fine, di inginocchiarsi per chiudere la partita.

Il terzo turno riapre i giochi a tutte le squadre, sancisce un grande equilibrio e promette un finale di regular season ricco di scontri diretti dal sapore di play-off anticipati. Un torneo avvincente che meriterebbe di essere giocato con il pubblico sugli spalti.

La classifica della USFL

usfl classifica week 6

 

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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