[NFL] Week 14: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico. E’ il nostro pagellone NFL!

Voto 10: Odell Beckham Jr.

Impossibile raccontare l’impatto di Odell Beckham Jr. sulla NFL. Il ricevitore è totalmente inarrestabile e ha doti acrobatiche e coordinative che francamente era difficile immaginare possibili, innovative. 10Guardarlo giocare è di gran lunga la cosa più elettrizzante di questo 2015. Se  mi perdonate il paragone calcistico, Beckham è il Cristiano Ronaldo del football, il LeBron James, l’Usain Bolt. Come dice spesso Federico Buffa del portoghese e del figlio di Akron: Beckham non guida una Lamborghini, Beckham È una Lamborghini. Noi vogliamo divertirci anche ai Playoff, Giants per favore collaborate.

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Voto 9: Ware & West

Da quando il titolare Jamaal Charles si è fatto male, la premiata ditta l’ha sostituito al migliore dei modi e i Chiefs non hanno quasi mai perso. Si può dire finché si vuole che in due ne fanno uno buono, e si 9avrebbe ragione, ma con Kansas City sull’orlo della qualificazione ai Playoff il comitato dei due runningback ha reso al meglio. Domenica ennesima prova, in una partita complicata e in cui le corse, complice il tempo inclemente, contavano doppio. Come loro due, che valgono doppio.

Voto 8: Mike McCarthy

In settimana McCarthy ha deciso che chiamava lui i giochi offensivi, e la differenza, al netto di una difesa Cowboys incerta, si è vista soprattutto nella seconda parte della partita. Corretto anche chiamare il 8quarto down a una yard dalla End Zone, visto il potenziale inesistente in attacco per Dallas. Questa mossa di potere è quanto serviva per rimettere in sella i suoi Packers, ultimamente sottotono e soprattutto attanagliati dalla paura. Forse tra un paio di mesi ricorderemo di quanto questa settimana sia stata decisiva per i vicecampioni della NFC.

Voto 7: Jadeveon Clowney

I Patriots hanno il coaching staff e il quarterback adatto a non farsi troppo impensierire da due edge rusher fenomenali allo stesso tempo. E se J.J. Watt è limitato, almeno Clowney può fiorire. Nella 7 migliore delle sue partite la prima scelta assoluta mette a segno due sack facendo finalmente registrare qualche numero. Dopo un anno e mezzo di calvari fisici e non, sembra (e poniamo molta enfasi su questa parola) che Clowney si stia avvicinando al suo potenziale. Finalmente e provvidenzialmente.

Jadeveon-Clowney-texans

 

Voto 6: Gus Bradley

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Con la roboante vittoria contro gli odiati Colts, i Jacksonville Jaguars si apprestanzo a mantenere il loro head coach in sella anche nella prossima stagione. Da qui ad aspettarsi che i Jags facciamo un 6 consistente passo avanti verso una migliore resa sul lungo periodo c’è ancora un abisso. Ma, come avevamo a suo tempo criticato la rocambolesca sconfitta della prima partita con Indy, dobbiamo ora lodare il fatto che, quantomeno, un primo piccolo ostacolo mentale è stato superato.

Voto 5: Amari Cooper

L’ultimo touchdown del rookie risale all’8 novembre e un Aqib Talib che si alza dalla parte giusta del letto il mattino della partita (i tifosi dei Broncos capiranno) basta per tenere a 0 il ricevitore da Alabama. 5Con un titolo di ROY che inevitabilmente svanisce e il famoso “rookie wall” colpito a folla velocità, c’è da sperare che un prospetto di tali promesse non si perda dopo un mese sottotono e che prenda questo calo come una lezione infinitamente preziosa per il futuro.

Voto 4: Lovie Smith

Prima o poi, questi Buccaneers dovranno maturare. Solo settimana scorsa parlavamo di quanto le penalità li abbiano influenzati in questa stagione. Ora la sconfitta contro New Orleans, fuori da qualsiasi 4gioco e spaccata in due. La delusione per l’operato della squadra di Smith, che con la scarsa maturità dei suoi ha molto a che fare, è tutta nel calendario da qui a fine stagione: tre partite possibili, soprattutto se Carolina farà riposare qualche mezzo infortunato nella diciassettesima settimana.

Voto 3: A.J. McCarron

È tramontata con il ditone gonfio di Andy Dalton la stagione dei Bengals? Probabilmente no e speriamo di vedere red rifle in cabina di regia ai Playoff, ma se così non fosse la risposta alla domanda 3 cambierebbe. Il doppio campione NCAA McCarron entra in campo e trova subito A.J. Green per il TD di Cincinnati. Dopo questo completo iniziano le brutture, con un ball placement pessimo e l’incapacità di sfruttare i buchi di una difesa, quella degli Steelers, che ha offerto molto il fianco agli avversari quest’anno. A un certo punto i sogni dei tifosi di vincere la division battendo Pittsburgh sono ricaduti sulle sue spalle, e li ha delusi. Il viaggio a San Francisco offre una seconda opportunità.

Voto 2: Blaine Gabbert

Ci abbiamo creduto. Abbiamo creduto veramente che Gabbert potesse spazzare via le critiche che spesso gli piovono addosso. Che lancia corto, che mostra panico facilmente, che preferisce rinunciare invece di 2 attaccare. Contro i Browns prende 9 sack, generalmente non converte un terzo down a pagarlo, è lento nelle decisioni e spaventato dalla D-line in arancione. L’unica cosa che lo giustificherebbe sarebbe un ordine di tanking. E anche se così fosse a cosa servirebbe perdere? Ovviamente a fare a meno di lui e scegliere un quarterback in primavera. Sono le ultime partite da starter in NFL per il prodotto di Missouri, ma questa è solo una nota romantica. Non mancherà a nessuno.

Jaguars

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Voto 1: Dan Quinn

Si può passare da coach of the year a peggiore allenatore della stagione? È l’abisso in cui è caduto Dan Quinn da quando i suoi Falcons erano 5-0 e hanno iniziato a perdere. Ormai quasi fuori dai Playoff, 1 colpiscono le sconfitte con Colts, Buccaneers, Saints. Il completo scioglimento di domenica contro Carolina, trattando la palla male e perdendola spesso, ha stupito pochi. È questa la realtà dei Falcons, forse la prima squadra a iniziare 5-0 in una stagione e non sorprendere nessuno quando un paio di mesi dopo perde 38-0 una partita quasi inutile per gli avversari. Non può essere un traguardo accettato dal coach ex Seattle al primo anno, che siamo sicuri agirà meglio l’anno venturo.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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