Preview di Miami Dolphins vs Buffalo Bills

Finalmente ci siamo. It’s Time. Le compagini di Buffalo Bills e Miami Dolphins sono ormai prossime a scontrarsi in quello che potrebbe ben presto rivelarsi come il match dell’anno.

Se da una parte, i Dolphins sono a detta di tutti la squadra più “on fire” dell’intera NFL, complice una offense che definire elettrizzante suona quasi come un eufemismo, dall’altra, i Bills sembrano finalmente aver trovato la quadra, come comprovato dalle ultime performance semplicemente perfette su ambo i lati del pallone, tanto da aver annichilito i malcapitati Raiders e Commanders con un parziale complessivo di 75-13. 

Quello in programma domenica, nuovamente alle 19.00 ora italiana, sarà addirittura il 120° confronto tra le due franchigie acerrime rivali della AFC East, con gli ospiti a guidare una serie pressappoco equilibrata, forti di 62 vittorie a fonte di appena (si fa per dire) 56 sconfitte. I Bills sono tuttavia usciti vittoriosi da addirittura 9 degli ultimi 10 confronti disputati dal 2018 ad oggi, sebbene l’unica vittoria dei Dolphins sia risalente alla passata stagione, più precisamente al 1° dei 3 confronti disputati.

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Interrotta la “streak” di 7 sconfitte consecutive, l’obiettivo degli ospiti è ora quello di sfatare il tabù “Highmark Stadium”, essendo l’ultima vittoria conquistata su questo campo risalente addirittura al lontano 2016, più precisamente alla vigilia di Natale, quando furono in grado di imporsi all’OT con il punteggio di 34-31, merito del FG da 27-yard trasformato dal kicker Andrew Franks.

I 3 confronti della passata stagione, naturalmente Playoff compresi, si sono tutti conclusi con uno scarto uguale o inferiore ai 3 punti, ivi compreso il Wild Card Game disputato dai Dolphins con il 3° QB della depth chart.

Non è un caso che lo spread con cui Vegas presenta questo match sia di appena 2.5 punti in favore dei padroni di casa, con un Over/Under attualmente fissato a 53.5 punti, sintomo di un match che si preannuncia, almeno sulla carta, ad altissimo punteggio.

Come arrivano i Buffalo Bills

I padroni di casa, reduci dalla 2° performance sostanzialmente perfetta, si affacciano a questo match con il solo ed unico intento di arrestare la marcia degli apparentemente infermabili Miami Dolphins, al fine di scongiurare il potenziale rischio di sprofondare sullo 0-2 negli scontri intradivisionali, nonché sul 2-2 in una Conference ultra-competitiva come parrebbe ancora essere la AFC.

Nonostante un Josh Allen apparso decisamente più sicuro e composto all’interno della tasca, nonché una offense capace di segnare la bellezza di 75 punti nelle ultime 2 partite, è il reparto difensivo ad aver attirato le maggiori attenzioni, in virtù del fatto di aver prodotto nientepopodimeno che 6 intercetti, 9.0 sack e 2 fumble forzati nelle recenti 2 vittorie, sintomo di uno stile di gioco aggressivo e volto all’attacco della linea di scrimmage.

L’aggiunta di Leonard Floyd ha già iniziato a pagare i dividendi sperati, avendo l’ex di Rams e Bears già accumulato 3.5 sack, così come l’inserimento nella starting lineup del MLB Terrell Bernard, reduce dalla vittoria dell’AFC DPOW, riconoscimento conquistato dopo essere divenuto il primo giocatore dal lontano 2007 (Brian Urlacher) ad prodotto 2.0 sack, 1 intercetto e recuperato un fumble in una singola partita.

I Bills si presenteranno a questo match verosimilmente a ranghi completi, sebbene parecchio acciaccati, complici i fastidi fisici che hanno limitato i vari Hyde, Poyer (quello che preoccupa di più), Johnson e Floyd durante la settimana.

Come arrivano i Miami Dolphins

Gli ospiti si presentano a questa importantissima sfida forti del primato in tutte le classifiche relative alle statistiche offensive: Point/G = 43.3, Y/G = 550.3, passing Y/G = 362.0 e persino rushing Y/G = 188.3, sebbene questi numeri, seppur oggettivamente sensazionali, siano drogati dalla vittoria per 70-20 maturata ai danni dei derelitti Denver Broncos la settimana precedente.

I Dolphins avrebbero addirittura avuto la possibilità di superare il record di punti segnato in una partita NFL, risalente addirittura al 1966, quando gli allora Redskins si imposero per 72-41 sui rivali divisionali dei Giants.

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L’Head Coach Mike McDaniel ha però inspiegabilmente optato per rinunciare al calcio che gli avrebbe fatti entrare di diritto nella storia del Football, a sua detta per una mera questione di sportività.

I 70 punti segnati ai Broncos hanno seguito i 36 e i 24 rispettivamente inflitti a domicilio ai Chargers prima e ai Patriots poi, sintomo di Offense apparentemente inarrestabile tanto via aerea quanto altrettanto via terra, un’assoluta novità rispetto alla passata stagione.

Lo stesso discorso fatto precedente per i Bills è allo stesso modo valido anche per i Dolphins, essendo stati i vari Armstead, Williams, Phillips, Smythe, Elliott e Cracraft, chi più chi meno, limitati durante la settimana. Tornerà invece regolamente a far parte della starting lineup in fortissimo WR Jaylen Waddle, “out” nell’ultimo match a causa di una concussion.

Matchup

Buffalo Bills Offense vs Miami Dolphins Defense

Passing Game

Dopo l’orribile performance di week 1, consistente di 3 intercetti e 4 turnover totali, il QB Josh Allen sembra aver finalmente trovato la quadra, complice una O-Line sempre più solida e meglio amalgamata, al punto da non aver concesso nemmeno un singolo sack ai rusher affrontati nelle ultime 2 settimane, oltretutto rispondenti ai nomi di Crosby, Sweat, Payne, Allen e Young.

Il QB n°17, apparso molto più “confident” all’interno della tasca, ha dimostrato di sapersi accontentare di ciò che le difese avversarie hanno di volta in volta concesso, appoggiandosi su passaggi corti, veloci, in ritmo ed evitando qualsiasi tipo di forzatura inutile.

In particolare nel match con i Raiders ha cercato di diversificare maggiormente i target, evitando di focalizzarsi solo ed esclusivamente sul solito Stefon Diggs, che comunque era ed è tutt’ora il principale catalizzatore del passing game, tanto da aver già ricevuto 25 palloni per 279 yard ed 1 TD.

Dovendo affrontare una difesa come quella di Fangio, focalizzata sul non farsi battere sul profondo, il game plan preparato da Dorsey non dovrà discostarsi molto da quanto mostrato nelle ultime due partite, dovendosi concentrare principalmente sul punire la zona intermedia del campo, dove i LB Baker e Long hanno dimostrato di soffrire parecchio quando impegnati a difendere contro i TE o RB avversari. Nel complesso, la coppia ha concesso addirittura il 95% delle ricezioni ai pass catcher fronteggiati, tramutate in oltre 200 yard e 1 TD.

Diggs verrà come al solito sorvegliato a vista da Xavien Howard, con il quale ha dato vita a scontri epici nelle ultime 3 stagioni.

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Se da una parte il WR dei Bills continua a confermarsi come uno dei ricevitori più forti e completi dell’intera lega, dall’altra il CB ex Baylor Bears pare aver perso più di un passo, tanto da aver già concesso oltre il 70% delle ricezioni e quasi 200 yard ai WR che è stato chiamato a marcare.

Nel solo ultimo match con i Broncos ha concesso 5 ricezioni (6 i target), 76 yard (15.2 Y/R) e 1 TD al trio Mims-Sutton-Jeudy.

Howard non sarà certamente aiutato dalla presenza di un CB n°2 quantomeno affidabile, essendo Apple dimostratosi a dir poco disastroso nel corso delle prime uscite, tanto da aver costretto il coaching staff a rispolverare il veterano ex Patriots e Cardinals Justin Bethel.

Running Game

Dopo aver faticato in una maniera incredibile in week 1, tanto da aver concesso addirittura 234 rushing yard, 6.1 Y/A e 3 TD a Ekeler & compagnia, pare che nelle più recenti due partite la run defense dei Dolphins si sia decisamente assestata, come comprovato dall’aver limitato i Patriots prima e i Broncos poi a 88 e 68 rushing yard rispettivamente, concedendo una segnatura al solo Rhamondre Stevenson.

Quel che invece è rimasto è invariato è la brutta tendenza a mancare i placcaggi, veramente troppi. Il solo Jarome Baker, il leader del comparto LB, ha mancato nientepopodimeno che il 20% dei tackle tentati, una enormità se pensiamo che la tipica soglia di sbarramento per valutare l’efficienza in questo fondamentale è fissata al 10% circa.

L’attacco dei Bills dovrà essere sagace nell’andare a punire questa cronica inefficienza, stabilendo un gioco di corsa credibile e sufficientemente produttivo, finendo per alleggerire la pressione dalle spalle di Allen.

Nonostante un James Cook già capace di correre per 267 yard all’eccellente media di 6.1 yard per portata, il vero e proprio ago della bilancia sarà ovviamente il QB Josh Allen, le cui corse sono hanno storicamente sempre fatto male alla difesa del Dolphins, come comprovato dalle 554 rushing yard e 4 TD ammassati nei 10 precedenti.

Che si tratti di Allen o delle corse degli trio di RB composto da Cook, Murray e Harris poco importa, i Bills dovranno necessariamente approfittare dei “box leggeri” che sono soliti essere utilizzati da Fangio, il cui credo difensivo si basa essenzialmente sull’impedire completamente agli avversari di produrre big play con lanci profondi. La tipica difesa “mi piego ma non mi spezzo”.

Miami Dolphins Offense vs Buffalo Bills Defense

Passing Game:

Il fiore all’occhiello dell’attacco dei Dolphins è, manco a dirlo, il passing game, potendo il QB Tua Tagovailoa contare sul duo di WR più esplosivo dell’intera NFL. Non è un caso che i due abbiano già prodotto complessivamente 576 receiving yard e 4 TD, nonostante Waddle sia rimasto ai box durante l’ultima partita.

Hill è al momento issato al 2° posto della classifica riservata alle yard ricevute, essendo le sue 412 receiving yard precedute solamente dalle 458 ammassate da Justin Jefferson. È però leader per n° di TD ricevuti, ben 4.

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L’ago della bilancia è però rappresentato dal QB hawaaiano, al momento apparentemente inarrestabile ma altrettanto non privo di difetti.

Tua è un passatore estremamente preciso, che fa dei passaggi veloci, in ritmo e nel medio-corto il proprio pane quotidiano, non disdegnando tuttavia di “colpire” il fondo del campo, a maggior ragione viste lo skillset delle armi a sua disposizione.

Essendo veramente complicato riuscire a mettere le mani addosso al n°1, complice un rilascio del pallone semplicemente fulmineo (2.24 secondi), sarà fondamentale “esasperare” le sue progressioni, confondendolo con “simulated pressure” e “disguised coverage”, cercando per quanto possibile di cancellare la 1° lettura. In queste prime 3 partite, addirittura l’80% dei suoi lanci sono stati direzionati verso il 1° bersaglio della progressione, sintomo di un sistema offensivo veramente ben oliato.

Un altro aspetto fondamentale sarà quello di “distruggere” le tracce corse dai ricevitori, un po’ come era stato fatto da Niners e dai Chargers nella passata stagione. Estromettere i vari Hill e Waddle dalla traccia prefissata, o quanto meno complicarne la release allo snap, dovrebbe mandare in tilt il cosiddetto “orologio interno” dello stesso Tagovailoa, dando quel secondo in più di tempo ai pass rusher per far capolino nella tasca.

L’intercetto di Epenesa ai danni di Howell è nato proprio da una “simulated pressure” eseguita in maniera impeccabile, avendo Milano eseguito un perfetto blitz mentre il DE ex Iowa è “droppato” in coverage, mantenendo una pressione organica di soli 4 uomini.

Nonostante pre-snap dispongano spesso parecchi giocatori a ridosso della linea di scrimmage, tentando o simulando un “A-Gap blitz”, i Bills sono attualmente la squadra della NFL ad avere la sack % più alta e contemporaneamente la blitz % più bassa, la ricetta perfetta per creare grattacapi all’attacco dei Dolphins.

Running Game

Contrariamente a quanto avvenuto nella passata stagione, i Miami Dolphins parrebbero poter contare su un attacco decisamente più equilibrato e meno sbilanciato verso il passing game, complici una linea offensiva particolarmente brillante e un duo di RB, quello composto da Mostert e Achane, che definire veloce suona quasi come un eufemismo.

Un esempio lampante di quanto poc’anzi affermato è riscontrabile nel match disputato sul campo dei Patriots, quando, con Bill Belichick focalizzato sul difendersi dalla coppia Hill-Waddle, mediante l’utilizzo di personali leggeri (3 Safety costantemente schierate in campo a scapito di 1 o addirittura 2 LB), il running game dei Dolphins è letteralmente “esploso” producendo 143 yard, 4.9 Y/A e 2 TD, correndo principalmente all’interno, tra i tackle.

Belichick è sì riuscito a limitare la coppia Hill-Waddle ad appena 126 receiving yard complessive (dopo che ne avevano ammassate 293 appena una settimana prima), ma ha prestato il fianco al velocissimo Mostert, autore di 121 yard, 6.7 Y/A e 2 TD.

La difesa dei Bills, d’altro canto, in grado di annullare completamente il leading rusher della passata stagione Josh Jacobs, avrà necessariamente bisogno in lavoro semplicemente perfetto da parte della D-Line, assorbendo i double team avversari e settando adeguatamente l’edge, al fine di garantire alla coppia di LB Milano-Bernard di godere della sufficiente libertà per attaccare la linea di scrimmage.

Trattandosi di 2 giocatori oggettivamente “undersized”, con Bernard che arriva a malapena a pesare 225lb, rischierebbero al contrario di rimanere “imbrigliati” nella morsa dei puller avversari.

Sarà fondamentale limitare al minimo il numero dei placcaggi mancati, a maggior ragione trovandosi di fronte due corridori velocissimi quali sono Moster e Achane, capaci di forzare addirittura 12 “missed tackle” nella sola partita contro i Broncos.

Da questo punto di vista, sarà in particolar modo Milano l’osservato speciale, avendo mancato addirittura il 21% dei tackle tentati in questo primo scampolo di stagione, un dato ancor peggiore del 15% generato mediamente in carriera.

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