[NFL] Week 2: In rimonta (Oakland Raiders – Denver Broncos 19-20)

I Raiders per la redenzione, i Broncos per confermare quanto di buono fatto vedere la scorsa settimana. Questo classico della AFC West prometteva molti spunti suggestivi e la partita nel secondo tempo è diventata un vero e proprio thriller, culminato con una spettacolare rimonta.

Il primo drive della partita è di marca Raiders; gli ospiti eseguono alla perfezione le script play utilizzando una gran varietà di set e interpreti ma la difesa tiene e la banda di Gruden si accontenta del FG (3-0).
Le squadre si scambiano qualche 3&out fin quando Carr prende in mano le redini della partita e conduce un buon drive tra play action e quick pass, ben ribaltando l’azione sul weak side. Ancora una volta la difesa di casa regge e il sack di Von Miller costringe gli avversari ad andare per i tre punti (6-0).

Lindsay è l’unico lampo nello sterile attacco dei Broncos e su una draw semina il panico tra le fila dei Raiders e ottiene un giadagno di 50+ yard. Keenum tuttavia fatica ad entrare in partita: brutta lettura e ancor più brutto lancio in double coverage, Melvin ringrazia e intercetta.
I Broncos si confermano poco concentrati in attacco e da un brutto snap scaturisce un sack, al contrario Oakland continua ad utilizzare le inside run di Lynch al primo down ottenendo grandi risultati. I Raiders giocano bene rischiando poco e segnano con una corsa da 1 yard di Lynch. L’XP viene bloccato da Barrett e si va negli spogliatoi con il risultato di 12-0.

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Al rientro in campo Musgrave concede portate al duo di rookie e anche Freeman riesce ad entrare in partita. I Broncos sfruttano una penalità su Irvin e segnano con una corsa breve di Freeman, favorita dal blocco del FB Janovich (12-7).
L’attacco neroargento però risponde subito presente; Carr conferma la sua giornata di grazie e trova in Cooper il compagno di giochi ideale; il QB sfrutta la buona protezione della linea e conclude il drive in bellezza trovando Roberts libero sulla seam route per il TD a 5 minuti dalla fine del terzo quarto (19-7).
Keenum risponde colpo su colpo e trova Sanders due volte nel giro di pochi giochi, prima con una out e poi su un doppio movimento a risolvere un complicato 3&3. Sul terzo down successivo Keenum completa per il rookie Sutton in endzone, ma gli arbitri annullano tra molti dubbi. A nulla vale il challenge di Joseph e Denver ripiega sul FG (19-10).

lynch raiders broncos

I Raiders provano a consumare il cronometro e su un quarto e cortissimo Gruden decide di giocarsela invece di accontentarsi di un FG da 50+. Il rollout e passaggio per il FB è ben congegnato, ma Smith non riesce nella ricezione e i Raiders commettono un pesante turnover.
Keenum con l’ovale si dimostra freddo; cavalca la play fake e legge bene la option, il tutto ben accompagnato dalle corse dei suoi back. Una banale penalità di Paradis rischia di ricacciare Denver fuori dalla redzone ma il playcalling è efficace e con Lindsay e Janovich i Broncos recuperano il terreno perduto. I Broncos sono obbligati a convertire il quarto down per sperare ancora; Musgrave chiama l’empty backfield e disegna una keeper che vale un guadagno di 8 yard e il TD (19-17).

Oakland si affida al suo run game, ma una flag su Cook scombina i piani. Sul decisivo terzo down Woods chiama una man to man pura e Roby inchioda Bryant; i Broncos ricevono il punt a due minuti dalla fine della partita.
Ancora Keenum al comando, prima con un gran lancio per Sanders poi utilizza bene entrambi i TE. Nonostante la corsa senza coscienza del QB in mezzo al campo (senza TO a disposizione) e il clamoroso drop di Thomas, il #4 con 18 secondi sul cronometro legge bene il blitz dei Raiders, trova con una quick curl Patrick che rompe un tackle e si invola uscendo alle 18 avversarie. McManus con qualche brivido converte il FG e regala la vittoria ai suoi, finisce 20-19.

I Broncos vincono dopo aver inseguito per tutto il match e lo fanno all’ultimo secondo, in un finale drammatico. Due versioni di Denver in campo, ciascuna per tempo.
La prima parte di gara è stata un vero circo degli orrori per l’attacco costruito da Musgrave. Play-calling piuttosto banale ed esecuzione pessima, tra i drop dei ricevitori e i lanci poco precisi del QB. Proprio Keenum ha messo la ciligina sulla torta con una brutta lettura e il conseguente intercetto, il quarto in due partite. Il dato preoccupa ma è l’atteggiamento di tutto l’attacco che ricorda sinistramente quello dell’edizione 2017-18. I tre 3&out con cui hanno esordito gli uomini di Musgrave sono stati percepiti come un grosso passo indietro rispetto alla prestazione della scorsa settimana. L’unico giocatore in grado di tenere a galla la baracca è stato il rookie Lindsay, e non solo per il big play citato in cronaca. Il talento di CU chiude la seconda partita di fila oltre le 100 yard, segnando un record tra gli undrafted. Quello che colpisce del #30 è la sua versatilità: il suo ruolo naturale è quello di scat back, ma con la inside run a inizio terzo quarto dà prova di avere anche la forza e l’equilibrio per correre in mezzo.

Il primo tempo si chiude con un mesto 12-0, ma il risultato non rispecchia i valori visti in campo fino a quel momento. I Raiders conducevano per 12 first down a due, oltre ad aver guadagnato almeno un centinaio di yard in più dei padroni di casa (e omettendo il big play di Lindsay la situazione sembrerebbe decisamente più cupa).
Non abbiamo idea di cosa Vance Joseph abbia detto ai suoi durante l’intervallo, ma sembra aver funzionato.
La chiave è stata ritrovare il giusto mix di corse e passaggi, coinvolgendo finalmente anche Freeman, che troverà il primo TD di giornata. La linea si mantiene sugli ottimi livelli apprezzati sette giorni (almeno in pass pro) e permette a Keenum di avere una tasca praticamente sempre pulita. Proprio il #4 comincia a trovare una buona chimica con il parco ricevitori, in particolare il feeling con Sanders (4/4 per 96 yard) lascia ben sperare. Anche Patrick e Sutton si rendono protagonisti, nonostante i due TD revocati tra mille dubbi dagli arbitri. In ogni caso la sensazione è che Joseph abbia tra le mani molti giovani di prospettiva, starà a lui farli sviluppare nel modo migliore.

Lindsay Broncos Raiders

Discorso diverso per Thomas (5/11 per 18 yard), irriconoscibile a tratti; DT non ha abituato i tifosi a drop del genere, ed anche nei WR screen non ha dimostrato il consueto strapotere fisico.
Keenum esce alla distanza e nel drive della vittoria c’è molto di questo giocatore. Chiuderà 19/35 per 222 yard, 1 TD su corsa e 1 INT. Statistiche normali e casella dei turnover ancora sporca ma la freddezza dell’ex Viking nei drive importanti è innegabile.

E la difesa? Nella prima frazione di gioco tiene botta ed evita l’imbarcata ma certi atteggiamenti da parte del DC Woods hanno fatto storcere il naso. La corsa di Lynch al primo down è stata una costante e quando il box non veniva riempito ha permesso ad Oakland di guadagnare secondi e corti che mettevano Carr in condizione di lanciare veloce e comodo per mandare a vuoto i pass rusher, praticamente a mezzo servizio durante tutta la partita (escluso il sack di Miller). Per contrastare un atteggiamento del genere mi sarei aspettato degli aggiustamenti all’halftime con conseguenti chiamate più aggressive. Ed invece i Broncos hanno blitzato poco e niente, tenendo costantemente i CB off cover e consentendo così a Carr di continuare con il suo gameplan.

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Non è un caso che il QB neroargento abbia una percentuali di completi vicina al 100%. La soluzione potrebbe essere giocare più man to man, ma Jones e Brock in press sono un incognita e contro Oakland hanno sbandato parecchio in cover.
Menzione d’onore per lo ST. L’XP bloccato da Barrett alla fine dei giochi è risultato decisivo e McManus è ancora perfetto alla seconda giornata, sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori.
I Broncos sono riusciti a riprendersi dopo un primo tempo shock ribaltando la partita e prendendo il pallino del gioco e del cronometro. Non è tuttavia contemplabile che comincino ad ingranare solo alla ripresa, serve partire forte fin dall’inizio per non essere costretti ad inseguire e costringere gli avversari a un gioco meno conservativo.

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Sergio Barone

Si innamora del football e dei Broncos grazie alle prodezze di Peyton Manning, da due anni amministratore unico della pagina Facebook “Denver Broncos Italia”.

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