[NFL] Week 1: San Francisco 49ers vs Green Bay Packers 34-28

Una cosa mi ha colpito settimana scorsa. Su ESPN.com nessuno della quindicina di esperti che azzarda pronostici sulla giornata NFL ha dato la vittoria ai Green Bay Packers in visita a San Francisco. Nessuno. Ho pensato che due o tre avrebbero potuto anche dare più fiducia a dei Packers sembrati migliorati in off season e con un gioco di corse finalmente (sulla carta) decente.

Anquan Boldin, Jerron McMillianE all’intervallo credevo di averci beccato. Colin Kapernick, la ragione per cui SF aveva dominato la sfida di Playoff dell’anno passato, era stato tenuto a pochissime yard su corsa perchè la difesa ospite era sembrata abbastanza in forma da coprire i suoi ricevitori e nel contempo inseguirlo prima che esplodesse con la sua agilità per guadagni sostanziosi. Questo aveva creato una partita oltremodo equilibrata ed il risultato di 14 pari lo testimoniava.
La squadra di Mike McCarthy si era presentata in campo con una nuova linea offensiva ma gli stessi “skill players”, facendo presumere il solito utilizzo smodato di passaggi che Aaron Rodgers avrebbe cercato di completare contro una difesa tra le migliori della lega. In aggiunta Eddie Lacy, runningback al primo anno che chiuderà con 14 portate per 41 yard.

I quattro TD pass della prima metà vanno a Vernon Davis, determinante in Red Zone, Randall Cobb, Anquan Boldin e Jermichael Finley. Lo stesso Finley, protagonista di un ottima partita per 5 ricezioni per 56 yard ed uno straordinario TD, aveva commesso in precedenza l’errore della giornata, perdendo la palla attorno alla metacampo e causando un intercetto. Ma l’episodio chiave è un altro: come già raccontato in queste pagine gli arbitri sbagliano una chiamata su un doppio fallo personale di Clay Matthews e Joe Staley. Non ci vogliamo ripetere, quindi balziamo al risultato: touchdown San Francisco. Una bella mano per una squadra che sicuramente stava trovando molte difficoltà.

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L’episodio evidenzia anche un altro tema di fondo della partita in oggetto: l’estrema convinzione dei Green Bay Packers di riuscire a prevalere grazie all’intimidazione. In una parola, ribaltando le carte in tavola. Da qui il fallo di Matthews, da qui l’atteggiamento aggressivo della linea, da qui le difficoltà a correre di Kaepernick, da qui anche un po’ di fiato corto verso la fine della contesa.

Jordy Nelson, James Jones

I 49ers non rinunciano a provare tracce profonde. Forse un po’ per reazione alla tattica difensiva avversaria e forse un po’ per tentare di liberare il loro QB, gli uomini di Harbaugh cercano di trovare la singola copertura downfield. E’ il motivo per cui sono state firmate le mani dolci di Anquan Boldin. Con un Frank Gore poco pungente e un quarterback che non è un pocket passer, serviva qualcuno di esperto e che edulcorasse il gioco sul medio raggio. Arrivano 13 ricezione su 17 palle per l’ex-Ravens, con 208 yard ed un TD. Una prestazione mostruosa per un giocatore considerato sul finire della carriera ma che ha vinto un SuperBowl con pieno merito ed ora si trova ad essere l’unica arma di un QB assediato ma molto intelligente. Kaepernick capisce che l’unico modo di vincere è lanciare a Boldin, e fa niente se la palla esce dalle sue mani con traiettorie tutt’altro che precise o se la perfetta spirale è un miraggio lontano; Anquan la prenderà comunque.

Vernon Davis segna subito nel terzo quarto. Poi tocca a Jordy Nelson per Green Bay. Sul 24 a 21 per SF arriva una giocata determinante di Matthews su un terzo e lungo (e quanti ne ha dovuti affrontare San Francisco) che lascia i Packers con la possibilità di andare in vantaggio. Vantaggio che arriva ad 8 dal termine con la meta di Lacy, alla sua prima in NFL.
E’ ancora Boldin però a riportare avanti i suoi con una ricezione da 43 yarde in un drive che vede la segnatura di Frank Gore poco dopo. Sul 31 a 28 Green Bay ha l’ultima possibilità di una partita in cui non ha demeritato. Non la coglie, e poi Gore si mangia un po’ di tempo sul cronometro prima che Boldin, su un quarto e due, archivi la partita con l’ultima ricezione del suo capolavoro.

Jim Harbaugh, Colin Kaepernick34 a 28 è il punteggio finale. San Francisco si è dimostrata squadra battibile ma molto efficace ed in grado di adattarsi perfettamente all’andamento della partita. Sarà lì davanti a giocarsela per un posto al SuperBowl.
Più complesso il discorso di massima sui Packers. Ottimo Finley, pochi errori per Rodgers, bella partita della difesa. Più di tutto però ha colpito i soli due sack subiti, dopo che la protezione del quarterback era stata il tallone d’achille delle stagioni passate. McCarthy ha la capacità di far girare la squadra a stagione in corso, quest’anno potrebbe avere le armi perchè quel salto di qualità sia quello che fa andare i gialloverdi fino in fondo. Il divario con i 49ers si vede ancora, ma dalla serata del Candlestick Park (all’ultima stagione) può trarre ottimistiche conclusioni.

Nota finale per Eric Reid, prima scelta di SF: 7 placcaggi, 1 intercetto, 1 passaggio difeso. Ottimi numeri ma anche ottimo l’atteggiamento, che si integra perfettamente in una difesa tra le più impressionanti in NFL in quanto ad aggressività. Il 21enne ha una bella carriera davanti e già quest’anno potrà essere decisivo.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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