All’ultimo respiro (Buffalo Bills vs New England Patriots 25-29)

Dopo aver palesemente dominato in lungo e in largo il match, ed aver rischiato di buttare tutto all’aria in poco meno di 3 minuti, i New England Patriots riescono ad avere la meglio dei rivali divisionali Buffalo Bills, sconfitti per 29-25 al termine di un match tecnicamente brutto ma carico di suspense fino all’ultimo secondo, ricordando al mondo intero di quanto imprevedibile possa essere questo fantastico sport, dove nulla è scontato ed ogni partita dev’essere giocata come se fosse l’ultima.

L’inizio di match è stato completamente a tinte navy, con i Patriots capaci di andare a segno nella totalità dei primi 2 drive offensivi, con il FG perfettamente trasformato dal Kicker Ryland prima e con il 2° rushing TD consecutivo messo a referto dal RB Ezekiel Elliott poi. Diametralmente opposto l’inizio di partita degli ospiti, essendo il primo lancio tentato da Josh Allen (nonché 1° snap offensivo) stato intercettato dalla Safety Jabrill Peppers.

Il 2° quarto si è invece aperto con il FG dalle 36-yard trasformato da Tyler Bass, al quale sono seguiti una miriade di punt, un altro FG trasformato da Ryland (questa volta dalle 24-yard), nonché il 3° FG fallito da Tyler Bass nelle ultime 2 partite, nonostante in questo caso si trattasse di un calcio da una distanza inferiore alle 50 yard e in assenza di vento. Si chiudeva così una prima frazione avara di emozioni e priva di spunti interessanti, con i padroni di casa a sorpresa avanti nel punteggio per 13-3.

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Al rientro in campo dagli spogliatoi qualcosa pareva però essere cambiato, con i Bills capaci di condurre il primo drive offensivo convincente ed efficace, trascinato dal tandem Kincaid – Cook e concluso dal receiving TD segnato proprio dal giovane RB. 13-10 e inerzia del match completamente ribaltata.

Da quel momento in avanti, abbiamo avuto il piacere di assistere ad un botta e risposta continuo, quasi come si trattasse di un incontro di boxe. Patriots sempre a segno nei 2 successivi drive, con il 3° FG di giornata trasformato impeccabilmente dal solito Ryland, e con il TD ricevuto dal WR Kendrick Bourne. Conversione da 2 punti fallita e 22-10 il punteggio.

A poco più di 7 minuti dal fischio finale, con 2 possessi pieni da recuperare, l’attacco degli ospiti si è finalmente e soprattutto improvvisamente acceso, mettendo a referto 15 punti in poco più di 3 minuti di gioco; di Stefon Diggs e dello stesso Josh Allen le 2 segnature, inframezzate dal fumble forzato da Jordan Poyer e prontamente recuperato dal LB Terrell Bernard (già arrivato a quota 3 fumble recuperati nelle prime 7 partite).

Nonostante mancassero solamente 1.58 minuti al termine, con l’inerzia della partita ormai completamente in capo ai Bills, Mac Jones e compagni sono ugualmente stati in grado di condurre un magistrale drive offensivo, perfettamente bilanciato tra passing e running game e letteralmente “spaccato” da un apparentemente innocuo screen pass tramutato dal RB Rhamondre Stevenson in ben 34 yard di guadagno.

Il lancio di Mac Jones, catturato dal TE Mike Gesicki nel cuore della endzone avversaria ad appena 12 secondi dal fischio finale, poneva di fatto fine al match, permettendo a Bill Belichick di diventare solamente il 3° HC nella storia della NFL in grado di raggiungere il traguardo delle 300 vittorie in Regular Season. Belichick è infatti preceduto solamente dagli hall of famer Don Shula (328) e George Halas (318). Se invece si includessero anche i Playoff, le sue 331 vittorie inseguirebbero solamente le 347 del primo, con il secondo fermo a 324.

Con questa vittoria di importanza capitale, a maggior ragione se maturata ai danni di una rivale divisionale uscita trionfante negli ultimi 4 precedenti, Bill Belichick e soci pongono di fatto fine ad un digiuno di successi che durava dal 25 settembre scorso, il giorno in cui riuscirono a sconfiggere per 15-10 i New York Jets.  Nonostante un ingrato record di 2-5, i Patriots sono riusciti a vincere 2 dei 3 incontri intradivisionali sin qui disputati, confermandosi come una squadra tignosa e sempre difficile da affrontare.

I Buffalo Bills invece, già arrivati a quota 3 sconfitte stagionali (4-3 il record), si sono ancora una volta confermati squadra incostante, disordinata e soprattutto priva di una identità offensiva ben precisa, che tende ad affidarsi quasi esclusivamente alle invenzioni dei propri playmaker, Josh Allen e Stefon Diggs in primis, finendo di fatto per diventare altamente prevedibile.

Mac Jones, autore di una partita semplicemente perfetta, ha quantomeno messo per un attimo a tacere le innumerevoli critiche che lo avevano incessantemente accompagnato in questo primo scampolo di stagione, merito di una performance da oltre l’80% di completi, 272 passing yard, 2 TD, zero intercetti e passer rating di 126.7 punti.  Il n°10 ha completato almeno un passaggio in direzione di 9 pass catcher differenti, con il TE Pharaoh Brown rivelatosi nuovamente decisivo, un po’ come accaduto in occasione dall’altra vittoria stagionale, con 2 ricezioni (su altrettanti target) per 51 yard di guadagno.

Il running game dei Patriots, sebbene non sia stato particolarmente esplosivo (poco meno di 100 yard e 4.0 Y/A), ha comunque permesso alla squadra di muovere efficacemente la catena nei momenti chiave del match, approfittando sagacemente dell’assenza del duo di DT titolari degli avversari.

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La linea offensiva, decisamente rinforzata dal recupero della LG Cole Strange, ha dominato in lungo e in largo il match, concedendo ai rusher avversari la miseria di 1.0 sack e 4 ulteriori QB hit, permettendo al QB Mac Jones di beneficiare di una tasca pulita e di un’infinità di secondi per scandagliare il campo alla ricerca del bersaglio maggiormente congeniale.

Dall’altro lato della barricata, l’attacco dei Bills è per l’ennesima volta sembrato sconnesso, arrabattato, inconsistente e soprattutto privo di una vera e propria identità, come comprovato dall’aver concluso il 1° tempo con appena 3 miseri punti segnati, dopo averne messi a referto solamente 15 nella totalità del match con i Giants di una settimana prima. L’OC Ken Dorsey, ormai inspiegabilmente fossilizzatosi sull’ingente utilizzo di formazioni “pesanti” (schieramenti 12-personnel), sebbene continuamente rivelatesi scarsamente produttive, è il primo fra tutti a finire di diritto sul banco degli imputati, complice l’ormai comprovata incapacità di effettuare un qualsivoglia aggiustamento a partita in corso, finendo ripetutamente per incaponirsi su un’idea di gioco non conforme alle caratteristiche degli interpreti a disposizione.

Complice una linea offensiva a dir poco insufficiente, palesemente incapace di reggere il confronto con gli avversari, il QB Josh Allen ha dovuto più e più volte correre per salvarsi la vita, finendo per dover evadere troppo in fretta dalla tasca e lasciando di conseguenza sul piatto alcune ghiotte opportunità di guadagno. Il n°17 ha comunque concluso il match con 265 passing yard, 3 TD (2 passati e 1 corso) e 1 intercetto, scaturito da un lancio “meccanicamente” orribile, catturato proprio in apertura di match dalla safety Jabrill Peppers.

Con il fidato compagno di merende Stefon Diggs costantemente raddoppiato, sono saliti in cattedra i giovani James Cook e Dalton Kincaid, con il primo forse definitivamente confermatosi come un RB completo e mortifero nella totalità delle fasi del gioco (13 corse x 56 yard, 3 ricezioni x 46 yard e 1 TD); ed il secondo dimostratosi capace di catturare qualsiasi pallone destinatogli (8 ricezioni su altrettanti target x 75 yard di guadagno).

Un plauso va ovviamente fatto alla difesa dei Patriots e soprattutto al perfetto game plan predisposto da quel volpone della materia chiamato Bill Belichick, che, sebbene non potesse contare su alcune pedine quantomai fondamentali (Judon, Uche, Gonzalez), è ugualmente stato capace di soffocare il gioco di corsa dei Bills (appena 3.4 yard a portata), nonché di annullare quasi completamente Stefon Diggs, la fonte di gioco primaria del passing game avversario.

I Buffalo Bills, verosimilmente affranti dalla cocente sconfitta, avranno immediatamente l’opportunità di rialzare la testa (oppure di sprofondare, forse, definitivamente), dato che nell’ormai prossimo TNF ospiteranno davanti al proprio pubblico i temibili Tampa Bay Buccaneers (3-3) di Baker Mayfield, anch’essi reduci da una bruciante sconfitta intradivisionale, essendo usciti sconfitti per 16-13 nel match casalingo contro gli Atlanta Falcons.

I New England Patriots invece, ringalluzziti dalla 2° vittoria stagionale, saranno attesi dalla quanto mai ostica trasferta in quel della Florida, dove ad attenderli ci saranno i Miami Dolphins leader della Division, già capaci di violare il Gillette Stadium in week 2, al termine di un match tutto sommato equilibrato e concluso con il punteggio di 24-17.

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