[NFL] Week 12: La vendetta di Gabbert (Jacksonville Jaguars vs Arizona Cardinals 24-27)
Mai dire mai…
Alla verde età di quarantadue anni il kicker degli Arizona Cardinals Phil Dawson segna da 57 yard il più lungo field goal della sua carriera quasi ventennale e regala ai suoi un successo che tiene in lizza, seppur con speranze onestamente esigue, i rossi di coach Arians nella corsa ai playoff. Jacksonville invece viene agganciata in vetta alla AFC South dai Tennessee Titans e si prepara ad un rush finale che si preannuncia molto interessante, con l’obiettivo di vincere finalmente il primo titolo divisionale che manca ai Jaguars dal lontano 1999.
La gara di domenica all’University of Phoenix Stadium di Glendale era anche la sfida fra due ex che avevano vestito la casacca degli avversari con esiti però molto diversi: da una parte Calais Campbell., formidabile defensive linemen ora a Jacksonville, che ad Arizona aveva giocato 9 anni totalizzando 56 sack, oltre 370 placcaggi e due convocazioni al Pro Bowl. Dall’altra il quarterback Blaine Gabbert, che fu prima scelta dei Jaguars nel 2011, ma dopo tre anni era stato scaricato senza troppi rimpianti ai 49ers dopo aver compilato il non certo favoloso record di 5 vittorie e 22 sconfitte, avendo inoltre all’attivo più intercetti che touchdown.
La sfida nella sfida è stata senza esclusione di colpi, dal touchdown su ritorno di fumble di Campbell, alla meta segnata con un siluro da 59 yard da Gabbert dopo aver evitato la pass rush proprio di Campbell. E alla fine l’ultima parola l’ha avuta il chiacchierato QB che con due ottimi lanci ha consentito a Dawson di calciare il field goal della vittoria da distanza notevole ma non proibitiva. E i Cardinals devono veramente ringraziare Gabbert, in campo naturalmente per l’infortunio che da metà stagione ha tolto a coach Arians il regista titolare Palmer, perché contro la difesa numero 1 del campionato, il regista ex Missouri ha disputato un buon match, venendo poi fuori nel quarto finale, quando la squadra sembrava a corto di ossigeno.
Vero, Gabbert ha lanciato un intercetto che poteva rivelarsi letale sul finale del match ed ha perso un fumble poi riportato in meta da Campbell, ma pur con un Fitzgerald super sorvegliato, ha completato 22 passaggi su 38 per 241 yard, due mete ed appunto un intercetto, riuscendo a servire ben dieci diversi terminali. Opposto ad una delle forti, se non la più forte coppia di cornerback del campionato, il passing game dei Cardinals ha fatto molto affidamento su tight end e runner che alla fine hanno ricevuto ben 16 passaggi.
La rivelazione di queste due settimane, il tight end Ricky Seals-Jones è stato il leading receiver del team con quattro palle catturate per 72 yard e una meta, in quello che è stato il suo secondo match di NFL. Dopo di lui il bersaglio principale di Gabbert è stato Adrian Peterson, che sicuramente entrerà nella Hall of Fame del football ma non certo per le sue abilità nel gioco aereo: in ogni caso Peterson è stato servito 4 volte ed ha portato a casa 20 yard. Fitzgerald è stato marcato alla grande dal fortissimo cornerback Jalen Ramsey ed ha terminato con appena tre ricezioni per 12 yard. Da ricordare infine l’unica palla catturata, ma da 51 yard e relativa meta, da Jaron Brown.
Adrian Peterson ha naturalmente guidato il rushing game dei Cardinals, con venti corse per 79 yard, una buona prestazione per un AP che in maglia Cardinals è stato a dir poco incostante (le sue medie a portata in Arizona sono state 5,1 nel primo match, poi 1,9 nel secondo, 4,3 nel terzo quindi 1,38 e 1,86). E stavolta c’è da tributare anche un giusto riconoscimento ad una linea offensiva considerata fra le peggiori dell’intera NFL e che invece tutto sommato ha retto piuttosto bene contro la terribile pass rush degli ospiti.
In difesa i Cardinals hanno avuto il grandissimo merito di limitare il secondo rusher del torneo, il rookie Fournette, ad appena 25 yard in 12 portate, il tutto riuscendo anche a mettere sotto notevole pressione Bortles. In un reparto che nel complesso ha disputato un grande match, spiccano comunque due assoluti protagonisti: Chandler Jones e Tyrann Mathieu. Il primo ha messo a segno due sack, due hurries ed ha tenuto a bada un pessimo cliente come Fournette. Mathieu è stato formidabile in copertura, dove ha concesso due ricezioni per quattro yard, ed è stato l’autore dell’intercetto che praticamente ha deciso la partita. Ancora da rimarcare le prestazioni dalla safety Budda Baker, anche lui molto bravo soprattutto nella pass rush, e del linemen Xavier Williams.
Jacksonville arrivava alla sfida di Glendale con il miglior rushing game e la miglior difesa della NFL, e se il reparto di coach Todd Wash è almeno venuto fuori alla distanza, il gioco sulla terra dei Jags non ha mai trovato un minimo di ritmo. Il rookie Fournette, che nelle prime otto apparizioni aveva una media a portata di oltre 4 yard, ha guadagnato appena 25 yard in dodici corse e il duo Ivory-Yeldon ha fatto pure peggio, con 4 yard in altrettante portate più un fumble perso. A livello di rushing game il mattatore è così stato il regista Blake Bortles che ha portato a casa ben 62 yard segnando anche due mete. L’ex QB di Central Florida non è stato però altrettanto efficace in un passing game che ha naturalmente patito l’assenza dei due migliori interpreti fra i ricevitori, Allen Robinson e Allen Hurns; Bortles non ha infatti completato neppure un passaggio che abbia viaggiato per più di dieci yard ed il leading receiver è stato Dede Westbrook, le cui stats parlano di 6 ricezioni per 41 yard. Bortles ha inoltre sulla coscienza l’intercetto che ha di fatto ribaltato la gara a favore dei Cardinals in un momento in cui invece a Jacksonville sarebbe con ogni probabilità bastato guadagnare un primo down per permettere a Lambo un facile field goal che avrebbe significato vittoria quasi sicura.
La difesa di Jacksonville ha faticato in un primo tempo in cui la coppia Campbell e Ngakoue (rispettivamente 11,5 e 10 sack) non è riuscita a mettere pressione su Gabbert. Nel secondo tempo però le cose sono cambiate e infatti Arizona è andata e segno solo grazie ad un‘invenzione di Gabbert facilitata dall’amnesia della safety Church, mentre Ngakoue e Campbell hanno addirittura messo punti sul tabellone, col primo che ha steso Gabbert e sul fumble il secondo ha riportato la palla nella end zone dei Cardinals. Ancora da sottolineare in casa Jaguars la grandissima prova del giovane cornerback Jalen Ramsey che ha praticamente annullato il futuro Hall of Famer Larry Fitzgerald e del linebacker veterano Paul Posluszny, che soprattutto contro le corse non ha fatto rimpiangere il titolare Telvin Smith, messo k.o. da un problema alla testa.
E un match nel complesso dominato dalle difese, non poteva che iniziare con un “tre e fuori”, in questo caso di Jacksonville, con Fournette che cominciava il suo difficoltosissimo pomeriggio “ammassando” 0 yard in due portate. Arizona invece partiva col piede giusto: Gabbert trovava il tight end Seals-Jones, dimenticato dalla difesa ospite, per 26 yard, poi Peterson per altre 9. Lo stesso Peterson portava palla per 7 yard chiudendo il down, ma su un terzo e 2 nella red zone dei Jaguars, AP non riusciva a guadagnare neppure un centimetro dopo aver ricevuto il lancio di Gabbert per l’ottima copertura di Telvin Smith. Alla fine comunque i Cardinals mettevano punti sul tabellone grazie a Dawson. Sul drive seguente, Jacksonville chiudeva un down grazie ad una portata di Fournette ma poi era costretta nuovamente al punt.
I Cardinals recuperavano così il pallone e venivano graziati dalla difesa Jaguars, perché su un terzo e 17 Gabbert era messo a terra da Jackson che causava e ricopriva un fumble, ma una penalità contro Telvin Smith annullava tutto. Arizona riusciva così ad affacciarsi nella metà campo dei Jaguars grazie a due buone ricezioni di Gresham e Niklas ma poi era costretta al punt. In avvio di secondo quarto l’attacco di Jacksonville, con grande fatica, riusciva a guadagnare qualche yarda, in virtù di una buona ricezione di Fournette e di una penalità di “roughing the passer” fischiata a Chandler Jones. Appena dopo la metà campo Bortles trovava Yeldon per 7 yard ed un altro primo down, ma nell’azione seguente Ivory veniva placcato dal linebakcer Bynes perdendo il pallone che veniva recuperato da Dansby. Arizona aveva così il possesso dell’ovale sulle proprie 40 e ancora grazie ad una penalità arrivava fin sulle 45 dei Jaguars, dove Gabbert pescava Nelson per un guadagno di 14 yard. Peterson infilava quindi un buon corridoio per 7 yard ma poi la difesa ospite chiudeva la porta in faccia ai Cardinals e alla fine era ancora Dawson a mettere altri tre punti sul tabellone.
La serie successiva era emblematica riguardo le grandi difficoltà di Bortles e compagni: due corse di Fournette portavano un -2 poi arrivava anche un sack. I Cardinals avevano così nuovamente la palla in una posizione favorevolissima e stavolta arrivava il primo touchdown: ancora Seals-Jones sorprendeva i Jaguars su una traiettoria in profondità ed il tight end segnava facilmente la meta del 13-0. Le squadre producevano quindi due punt e al two minutes warning finalmente anche l’attacco di Jacksonville dava qualche segno di vita: Bortles completava quattro passaggi consecutivi per un totale di 34 yard e i Jaguars approdavano sulle 22 avversarie. Ancora una volta però Chandler Jones superava la guardia della Oline ospite e metteva a terra Bortles costringendo Jacksonville ad un field goal che almeno muoveva il punteggio anche per gli uomini di Marrone.
Il secondo tempo sembrava aprirsi nel migliore dei modi per Arizona grazie all’unica ricezione valida di Fitzgerald e a una personal foul contro Jacksonville. Poi però sulle 30 dei Jaguars il passaggio al runner Foster cadeva incompleto e ancora Dawson regalava il +13 ai Red Birds. Sul rovesciamento di fronte Bortles trascinava finalmente l’attacco ospite, ma non con i suoi passaggi bensì con le sue corse: dopo un bel lancio a Cole infatti Bortles guadagnava 28 yard correndo, poi su un quarto and goal sulla 1 di Arzona si incaricava personalmente di varcare la linea di meta segnando appena il secondo touchdown su corsa in carriera. Nel resto del terzo quarto succedeva ben poco, con Arizona che andava due volte al punt, imitata da Jacksonville.
Si arrivava così negli ultimi tredici minuti di gioco in cui erano concentrate tutte le emozioni che fino a quel punto erano mancate. Il primo sussulto arrivava dalla difesa di Jacksonville, col già citato touchdown di Calais Campbell dopo il fumble causato da Ngakoue. Ma proprio mentre sembrava che l’ago della bilancia iniziasse a pendere verso i Jaguars, Gabbert tirava fuori il coniglio dal cilindro: il regista sfuggiva alla pass rush di Campbell e faceva partire un tracciante in direzione di Jaron Brown, dimenticato da Church. Il receiver ringraziava per il regalo ed Arizona andava a +7 perché Fitzgerald trasformava da due. L’euforia dell’University of Phoenix Stadium durava però pochissimo: sul kickoff Grant infilava un grande ritorno che dava il pallone al team della Florida sulle 38 di Arizona e da qui Bortles trovava in rapida successione Yeldon, Cole e Marcedes Lewis. Poi sulle 17 di Arizona lo stesso Bortles trovava un pertugio nella difesa dei Cardinals e segnava la meta del 24 pari.
Sul drive seguente Arizona rischiava il tracollo con Church che pizzicava Gabbert e ridava palla agli ospiti sulle proprie 42 con poco più di tre minuti e mezzo da giocare. Bortles iniziava il drive che poteva rivelarsi decisivo trovando Yeldon per 16 yard, poi però su un terzo e 6 il regista ospite correva verso destra e lanciava con notevole ritardo una palla indirizzata a Westbrook finendo invece col servire la safety Mathieu. Lo scampato pericolo per altro non svegliava l’attacco dei Cardinals che si produceva in un veloce “tre e fuori” imitato però dalla offense dei Jaguars. Con appena 16 secondi da giocare Gabbert riusciva a completare due lanci a Kerwynn Williams per 10 yard e a Foster per 12, prima di lasciare la scena a Dawson che dalle 39 di Jacksonville centrava i pali per il 27-24 finale.