[NFL] Week 1: Colori, episodi ed emozioni

Welcome back NFL! Dopo un’attesa spasmodica e infinita, il football è tornato in campo. E le sorprese non sono mancate.

Il kick-off di inizio stagione è toccato, come di consueto, ai campioni in carica, i Seahawks di Pete Carroll. Tocca quindi a Steven Hauschka dare il via al difficile impegno contro i Packers. Proprio il kicker di Seattle sblocca il risultato, con un field goal da 35 yard, e segna i primi tre punti di questa regular season NFL. Successivamente Earl Thomas, impiegato anche come punt returner nonostante solitamente di mestire sia una free safety, perde il contatto con il pallone a causa dello scontro con un avversario e Aaron Rodgers, dopo che il rookie Ha Ha Clinton-Dix ha recuperato il fumble, conduce agilmente a touchdown un drive dalle 35 yard avversarie. Ci pensa John Kuhn a siglare i punti del 7-3 Green Bay.
harvinLa partita degli ospiti, però, di fatto, si conclude qui. Il motivo? La premiata ditta Russell Wilson (19/28 per 191 yard e 2 TD pass) & Marshawn Lynch (20 portate per 110 yard e 2 TD). Dapprima il quarterback trova Ricardo Lockette per il touchdown da 33 yard, poi, dopo che Mason Crosby ha siglato un field goal da 23 yard, ci pensa Lynch a entrare in end zone con la sgusciante corsa da 9 yard del 17-10. Hauschka aumenta il divario con un field goal da 20 yard e Tony McDaniel porta un tackle da safety su Derek Sherrod, a seguito di una grande giocata difensiva di Michael Bennett nel rubare il pallone dalle mani di Rodgers.
E’ solo una dei tanti big plays della retroguardia dei Seahawks, che si conferma straordinaria in un confronto per niente agevole contro i Packers. A chiudere i conti è, però, sempre Lynch, con un touchdown degno della sua migliore beast mode. Alla fine vincono i Seahawks 36-16 e aprono la stagione, che si augurano sia del back-to-back, nel migliore dei modi. C’è molto da rivedere in casa Green Bay, ma la stagione è ancora lunghissima.

Brutte notizie per i Falchi Marini, però, arrivano a seguito delle vittorie di Niners e Cardinals, compagne di viaggio in NFC West, che si conferma la Division più tosta della Lega al momento. San Francisco e un decisivo Colin Kaepernick (16/23 per 201 yard e 2 TD pass) giocano soltanto un tempo e tanto basta per aver ragione degli spenti Cowboys e di uno scellerato Tony Romo, che lancia tre intercetti nei soli primi due quarti di gioco. Se poi DeMarco Murray, nel drive d’apertura, si lascia sfuggire il pallone, permettendo a Chris Culliver di correre in end zone per il touchdown da 35 yard, per Dallas è davvero improbabile restare in partita.
Kaepernick si dimostra un miscuglio fantastico di agilità e potenza e lancia due volte consecutive Vernon Davis in touchdown. Eric Reid, Patrick Willis e Perrish Cox partecipano, in ordine, all’abbuffata di intercetti di San Francisco e la partita, di fatto si chiude qui. A poco servono i touchdown di Murray e Terrance Williams nel secondo tempo, se non a inchiodare il punteggio sul 28-17 finale per i Niners.

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Hanno molta più difficoltà i Cardinals ad avere ragione degli ostici Chargers in uno dei due scontri del Monday Night. Commovente il ritiro della maglia numero 13 di Kurt Warner, leggenda della squadra finalista perdente al Super Bowl XLIII. Nei primi due quarti di gioco succede pochissimo e all’intervallo, grazie ai due field goal del rookie Chandler Catanzaro, Arizona è avanti 6-3.
Il terzo quarto, però, è tutto di marca San Diego. Patrick Peterson, diventato di recente il cornerback più pagato della Lega, si perde Malcom Floyd in end zone e i Chargers trovano i punti del vantaggio. Ci pensa poi Ryan Mathews, da 20 yard, a siglare un fantastico touchdown su corsa. Gli ultimi 15 minuti sono territorio di Carson Palmer (24/37 per 304 yard e 2 TD pass). Il quarterback prima trova Stepfan Taylor con il passaggio da 5 yard del 12-17 (la conversione da due punti su corsa non va a segno), poi, con la partita agli sgoccioli, inizialmente guadagna dieci, fondamentali yard su corsa e poi lancia John Brown, che di suo mette estro e agilità, per il touchdown del sorpasso.
Troppi errori per San Diego nel quarto finale: Philip Rivers si fa intercettare, ma, per sua fortuna, viene chiamato un dubbio holding a Tony Jefferson; uno snap sbagliato dalle 30 yard avversarie porta alla perdita della possibilità di un field goal che avrebbe allungato il divario; Keenan Allen, su un decisivo quarto & 2 nell’ultima azione, si lascia sfuggire un pallone che sembrava alla sua portata. Finisce 18-17 per i Cardinals, che portano a casa una vittoria fondamentale.

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Se nella NFC West è già lotta all’ultimo respiro, altrettanto non si può dire della assai deludente NFC East. Detto della sconfitta di Dallas, non fanno molto meglio Redskins e Giants, battuti rispettivamente da Texans e Lions. Nella sfida tra le peggiori compagini della scorsa stagione, Washington dimostra di essere ancora lontana dal livello raggiunto due stagioni orsono con rookie Robert Griffin, che nella partita in questione si è dimostrato preciso ed in crescita (29/37 per 267 yard), sebbene poco incisivo nelle situazioni decisive. A sua discolpa citiamo la prepotenza di uno dei front seven più forti della Lega e un’offensive line che fa acqua da tutte le parti, lasciando spazio all’irruenza del reparto guidato da uno scatenato J.J. Watt (3 tackles, 1 sack e 1 fumble recuperato).
Nonostante ciò i Redskins sbloccano il punteggio con il touchdown da 1 yard palla alla mano di Darrel Young e, nonostante il PAT sia bloccato, si portano avanti 6-0. A ribaltare il punteggio ci pensa il touchdown di DeAndre Hopkins da 76 yard su lancio di un discreto Ryan Fitzpatrick (14/22 per 206 e 1 TD pass), seguito a ruota dal punt bloccato e riportato in end zone per 5 yard da un astuto Alfred Blue. Nel secondo tempo non succede più nulla, ad eccezione di un field goal da 42 yard di Randy Bullock. Finisce 17-6 e Houston riparte forte, nonostante l’infortunio al ginocchio che terrà fuori la prima scelta Jadaweon Clowney (sarà colpa della maledizione di Manziel?) per le prossime settimane, nella stagione della sua riscossa.

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A proposito di attacchi aridi di punti nelle mani, arrivano puntuali i Giants a far compagnia alla squadra della capitale. I problemi di precisione e di sfortuna di Eli Manning (18/33 per 163 yard con 1 TD pass e 2 INT), punito duramente da uno straodinario DeAndre Levy da 10 tackles e 1 intercetto, meraviglioso per caparbietà e abilità nel controllare il pallone, non sono certo aiutati da un Victor Cruz irriconoscibile e da una offensive line con seri problemi nel contenere la pressione avversaria. Sono solo le tante flag lanciate contro i distratti Lions a tenere in partita New York dopo i due, fantastici touchdown di Calvin Johnson (7 ricezioni per 164 yard e 2 TD) su lancio di un concentrato ed efficiente Matthew Stafford (22/32 per 346 yard e 2 TD pass).
Il migliore del reparto offensivo dei Giants, Larry Donnell (5 ricezioni per yard e 1 TD), riapre la partita, ma sono i facili field goal di Nate Freese e il touchdown su corsa di Matthew Stafford, che sfrutta abilmente un buco nella retroguardia avversaria, a chiudere definitivamente il match, prima che Rashad Jennings e Joique Bell fissino il punteggio sul 35-14 con le loro segnature palla alla mano. Cercarsi attacco convincente per la squadra della Grande Mela, i Lions, invece, si godono una grande partenza.

A completare la prima giornata delle compagini di NFC North ci pensano l’incredibile sconfitta dei Bears in overtime contro i Bills e la grande vittoria dei Vikings sui Rams. Chicago possiede uno degli attacchi più forti e completi della Lega e non è un caso che Matt Forte, oltre alle 81 yard su corsa in 17 portate, Alshon Jeffery, Brandon Marshall e Martellus Bennett chiudano tutti il match con 70 o più yard guadagnate su ricezione, con gli ultimi due capaci di siglare un touchdown a testa. Il timoniere Jay Cutler (34/49 per 349 yard con 2 TD pass e 2 INT), però, pare troppo altalenante per poter condurre l’offense alla vittoria. A tenere in partita i Bills ci pensano due fattori: il gioco di corse, straordinario, con Fred Jackson, Anthony Dixon e C.J. Spiller, che si regala anche un touchdown su ricezione, tutti e tre oltre le 50 yard palla alla mano e E.J. Manuel, che gioca una partita di sostanza (16/22 per 173 yard con 1 TD pass e 1 INT) e non manca di siglare un touchdown su corsa da 2 yard.
Le alterne vicende non portano ad un leader nel match, quando la partita giunge al termine sul 20-20. Nel primo drive in overtime, per poco Cutler non si fa intercettare una terza volta dalla difesa dei Bills. Buffalo, nella decisiva azione successiva, non manca l’occasione d’oro per aggiudicarsi il match, grazie soprattutto alla fantastica corsa di Jackson, che porta i suoi dalla metà campo fin sulla linea da 1 yard. E’ un gioco da ragazzi per Dan Carpenter chiudere la contesa sul 23-20 per i suoi, in un esordio per loro scoppiettante e soddisfacente.

Chicago si trova ad inseguire Motown e Minnesota, che schiaccia una St. Louis orfana del suo leader offensivo, Sam Bradford. E’ il duo Cordarelle Patterson (3 portate per 102 yard e 1 TD, oltre a 3 ricezioni per 26 yard) – Adrian Peterson (21 portate per 75 yard), supportato da un ottimo Matt Cassel (17/25 per 170 yard con 2 TD pass) a portare in alto l’attacco dei Vikings, incisivo oggi più che mai. La difesa, altrettanto, dimostra progressi visibili e concede solo 6 punti agli avversari, regalandosi anche l’intercetto ritornato in touchdown per 81 yard da Harrison Smith. I Rams non trovano la giusta alternativa a Bradford tra Austin Davis (16/23 per 192 yard e 1 INT) e Shaun Hill (8/13 per 81 yard e 1 INT) e chiudono la prima stagionale tramortiti per 34-6. Peccato, perché le individualità non mancano in un roster ricco di talento, ma che sembra disunito e impotente.

NFL: New England Patriots at Miami DolphinsSpostandoci in AFC East, dopo aver analizzato la situazione dei vincenti Bills, è il momento di dare un’occhiata alla grande sorpresa della giornata, la vittoria dei Dolphins sui Patriots, e al successo dei Jets sui Raiders. New England, guidata da Tom Brady (29/56 per 249 yard e 1 TD pass), gioca due quarti di straordinaria fattura, arrivando a quota 20 punti grazie ai touchdown di Shane Vereen e del solito, prepotente Rob Gronkowski, oltre che con due field goal di Stephen Gostkowski. I Dolphins, che erano partiti benissimo con la segnatura dell’onnipresente Lamar Miller (11 portate per 59 yard e 4 ricezioni per 19 yard e 1 TD), chiudono all’intervallo sotto di dieci lunghezze e sembrano essere già fuori dalla contesa.
Due facili field goal di Caleb Sturgis e il touchdown di un fondamentale Mike Wallace (7 ricezioni per 81 yard e 1 TD), però, incredibilmente, ribaltano tutto nel giro di 15 minuti sul 23-20 per Miami. Chi decide il match sui binari dei Dolphins è, però, un incontenibile Knowshon Moreno (24 portate per 134 yard e 1 touchdown) con il suo touchdown da 4 yard palla alla mano. Brady, dopo la pausa lunga, ha perso smalto e vivacità, perde ben due fumble e non trova soluzioni offensive efficaci per vincere la contesa. Vince Miami 33-20 e apre come meglio non poteva una stagione importante per la storia della franchigia.

Se Geno Smith curasse fino all’ultimo dettaglio ogni aspetto del suo gioco sarebbe, probabilmente, tra i migliori quarterback della Lega. Nel suo 23/28 per 221 yard con 1 TD pass, cui aggiunge 10 portate per 38 yard, ci sono, però, un intercetto nella sua metà campo, che favorisce non poco la successiva segnatura di Rod Streater su ricezione, e due fumble, di cui uno in red zone trasformatosi in turnover, che potevano tenere irrimediabilmente Oakland in partita. Per sua fortuna, nonostante un buon esordio per Derek Carr (20/32 per 151 yard e 2 TD pass), i Raiders sono troppa poca cosa e non mettono mai le mani sul match. Le segnature di Chris Johnson e di un temibilissimo Chris Ivory (10 portate per 102 yard e 1 TD) riportano i Jets nel pieno controllo della partita. Il touchdown a dir poco strepitoso da 30 yard di James Jones fissa il punteggio finale sul 19-14 per New York, che si ritrova a guidare la Division con Buffalo e Miami. Che sia finito il predominio Patriots?

Julius Thomas BroncosA proposito di Raiders, spostiamoci in AFC West, di cui abbiamo già detto riguardo la sconfitta dei Chargers. Vincono i Broncos, reduci dalla bruciante delusione del Super Bowl perso contro i Seahawks, e perdono senza alibi i Chiefs, che paiono lontanissimi dall’ottima regular season condotta lo scorso anno. Sembrano particolarmente vogliosi di riscatto Peyton Manning (22/36 per 269 yard e 3 TD pass) e Julius Thomas (7 ricezioni per 104 yard e 3 TDs), che costruiscono, in meno di due quarti di gioco, ben tre segnature, grazie a cui Denver balza avanti 24-0. I Colts sono tramortiti, ma l’erede di Manning a Indianapolis, Andrew Luck (35/53 per 370 yard con 2 TD pass e 2 INT oltre a 5 portate per 19 yard e 1 TD), inizia a mettere fieno in cascina siglando un touchdown fondamentale per ridurre lo svantaggio prima della pausa lunga.
E’, però, il touchdown di Montee Ball nel quarto periodo, con una corsa da 3 yard, a rimettere le cose al loro posto per i Broncos, prima che Dwayne Allen e Hakeem Nicks dimezzino le distanze grazie a due segnature su ricezione, rispettivamente da 41 e 9 yard. Troppo poco, però, e i Colts escono sconfitti dal proibitivo esordio per 31-24. Nel frattempo, per loro, arriva anche la pessima notizia del gravissimo infortunio a Robert Mathis, recordman in termini di sack la scorsa stagione in NFL (19.5) che dovrà saltare l’intera stagione.

Bruttissima per Alex Smith (19/35 per 202 yard con 1 TD pass e 3 INT) e Jamaal Charles (7 portate per 19 yard e 4 ricezioni per 15 yard), leader del solido attacco dei Chiefs l’anno passato, e la stagione comincia come peggio non poteva per Kansas City. Un grande Jake Locker (22/33 per 266 yard e 2 TD pass), al rientro dopo il grave infortunio dell’anno passato, trova agilmente i compagni di reparto e aiuta a siglare i 26 punti con cui Tennessee ha la meglio degli avversari. A peggiorare ulteriormente la situazione ci pensano l’infortunio a Derrick Johnson, uno dei pilastri della difesa, e il difficile esordio di Cairo Santos (1/2 ai field goal) come kicker della squadra. Dall’altra parte gode Ryan Succop, finito ai Titans proprio di recente.

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Sempre a proposito di AFC West, i Jaguars perdono una grande occasione contro gli Eagles, mentre in AFC North si sfidano Bengals e Ravens, oltre a Steelers e Browns. Jacksonville gioca un primo tempo da sogno contro Philadelphia, grazie a un Chad Henne in grande spolvero (24/43 per 266 yard e 2 TD pass), pressato alle spalle dall’incalzante Blake Bortles, e a un incredibile Allen Hurns (4 ricezioni per 110 yard e 2 TD), uno dei tanti rookie nell’attacco dei Jaguars, ma certamente quello che meno ti aspetti se comparato a Marquise Lee, che comunque gioca una buona partita (6 ricezioni per 62 yard), o Allen Robinson, molto deludente con una sola ricezione senza guadagno alcuno.
Nick Foles si risveglia, dopo una stagione da sogno l’anno passato, in un incubo terribile, fatto di un fumble e un intercetto nella prima mezz’ora di partita. All’intervallo è, incredibilmente, 17-0 Jags. Sottovalutare l’esplosivo attacco delle Aquile è, però, un gravissimo errore. Foles si risveglia (27/45 per 322 yard con 2 TD pass e 1 INT) e, aiutato dalle corse per 145 yard complessive tra LeSean McCoy e Darren Sproles, che aggiunge un touchdown da 49 yard, lancia splendidamente un parco ricevitori in gran forma, guidato da Jeremy Maclin (4 ricezioni per 97 yard e 1 TD). Alla fine Philadelphia chiude con una segnatura su un fumble recuperato e riportato in touchdown da Fletcher Cox per 17 yard per il definitivo 34-17.

Aj Green BengalsJoe Flacco è la grande delusione dell’esordio dei Ravens in questa regular season. In 62 lanci, di cui 35 a segno, guadagna 345 yard, ma trova solo un touchdown pass, a cui aggiunge un intercetto decisivo per l’economia del match. Nonostante la sfida tra A.J. Green (6 ricezioni per 131 yard e 1 TD) e Steve Smith (7 ricezioni per 118 yard e 1 TD) si concluda in sostanziale parità e nonostante Justin Forsett (11 portate per 70 yard e 1 TD) trovi quasi tante yard quante nel complesso delle corse avversarie, la differenza la fa Andy Dalton (25/38 per 301 yard e 1 TD), che guida il suo attacco fino a siglare ben cinque field goal nel solo primo tempo di gioco, chiuso a zero punti per i Corvi. Forsett e Smith conducono Baltimore ad un incredibile vantaggio nel quarto periodo, ma Green, come l’anno passato, trova una ricezione fenomenale e fortunata per il touchdown da ben 77 yard che riporta i Bengals avanti. Flacco non trova la risposta decisiva e Cincinnati vince 23-16 una partita scoppiettante, trovandosi in testa alla Division insieme a Pittsburgh, che sconfigge i temerari Browns all’esordio.

Gli Steelers scappano avanti 27-3 all’intervallo, grazie al terzetto delle meraviglie costituito da Ben Roethlisberger (23/34 per 365 yard con 1 TD pass e 1 INT), LeVeon Bell (21 portate per 109 yard e 1 TD) e Antonio Brown (5 ricezioni per 116 yard e 1 TD), sensazionali in occasione dei due touchdown segnati. I Browns, però, ce la mettono tutta, guidati da un convincente Brian Hoyer (19/31 per 230 yard e 1 TD pass), dalle corse del rookie Terrance West (16 portate per 100 yard) e dai due touchdown di Isaiah Crowell, anche lui all’esordio assoluto nella Lega. Quando, nel quarto periodo, Travis Benjamin riceve in end zone il passaggio da 9 yard di Hoyer, Cleveland ha impattato la partita sul 27 pari. A venti secondi dalla fine, però, Roethlisberger trova Marcus Wheaton in area da field goal e Shaun Suisham punisce gli avversari con i punti della vittoria. Continua la maledizione della prima partita per Cleveland, che ha perso il decimo esordio consecutivo, così come la striscia del quarterback degli Steelers contro i Browns (17-1, 9-0 in casa).

matt ryan saintsNegli ultimi due scontri della settimana la NFC South vede le contese tra Falcons e Saints e tra Panthers e Buccaneers. Per battere la fortissima New Orleans di quest’anno ci vuole una grande squadra e / o una straordinaria prestazione personale. Atlanta le trova entrambe e si assicura il successo in overtime. L’eroe della sfida non è difficile da identificare: Matt Ryan completa 31 passaggi su 43 per un guadagno fantastico di 448 yard, per altro con tre touchdown pass. I due field goal di Shayne Graham e il touchdown da breve raggio di Khiry Robinson portano i Saints avanti 13-0, ma Roddy White risponde con una segnatura su ricezione da 2 yard. Prima dell’intervallo, però, c’è ancora tempo per il touchdown di un esaltante rookie Brandin Cooks (7 ricezioni per 77 yard e 1 TD) e per il field goal di Matt Bryant da 40 yard. 20-10 per gli ospiti alla pausa lunga.
Levine Toilolo e Antone Smith, su passaggio dello scatenato Ryan, ribaltano il punteggio nel corso del terzo periodo, ma sono i due touchdown di Mark Ingram su corsa, inframmezzati dai punti del nuovo vantaggio Falcons made in Jacquizz Rodgers, a porre una firma, quasi, decisiva sulla partita. Quasi perché è ancora Ryan a costruire un drive perfetto con i suoi compagni di reparto Julio Jones (7 ricezioni per 116 yard) e Devin Hester (5 ricezioni per 99 yard) e arriva in raggio da field goal allo scadere. Ci pensa Bryant da 51 yard a siglare il pareggio: è overtime.
Nel supplementare un altalenante Drew Brees (29/42 per 333 yard con 1 TD pass e 1 INT) trova Marques Colston per un importante guadagno di yard. Colston, però, perde il contatto col pallone e Joplo Bartu recupera il possesso più importante della partita. Bryant punisce ancora una volta da 52 yard e i Falcons vincono 37-34. Atlanta c’è, oggi più che mai.

Non altrettante emozioni, invece, tra Carolina e Tampa Bay. Nel primo e terzo quarto non succede nulla di speciale, mentre nel secondo sono i Panthers a siglare 10 punti, grazie soprattutto ai lanci di Derek Anderson, nella partita in questione sostituto di Cam Newton. Grande esordio nella Lega per Kelvin Benjamin (6 ricezioni per 92 yard e 1 TD) e proprio il suo touchdown mette 17 lunghezze tra i suoi e i padroni di casa, che però non si perdono d’animo e siglano due segnature consecutive con Chris Owusu e Bobby Rainey. Ci pensa Graham Gano, con un field goal da 33 yard, a fissare il punteggio sul decisivo 20-14 per i Panthers. Bella vittoria, anche se non particolarmente convincente, per la squadra di Ron Rivera.

La prima settimana di questa regular season ha regalato emozioni e spettacolo a non finire. I Seahawks si confermeranno campioni o troveranno chi saprà far meglio di loro? Troppo presto per dirlo, per ora godiamoci il ritorno del grande football!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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