Domatori di cavalli (Las Vegas Raiders vs Indianapolis Colts 23-20)

La settimana che conduceva alla importantissima sfida del Lucas Oil Stadium di Indianapolis è stata caratterizzata da continue notifiche su giocatori aggiunti alla Reserve/COVID-19 list di entrambe le squadre. Una dozzina di giocatori dei Colts, tra i quali il LB Darius Leonard e il QB Carson Wentz (entrambi non vaccinati a quanto si riporta), e altrettanti dei Raiders sono stati momentaneamente isolati, tanto che per un attimo si è prospettata una partita con tanti backup prima che la NFL cambiasse in corsa i protocolli permettendo a molti dei giocatori di scendere in campo.

La NFL ha recentemente perso John Madden, una leggenda del football, spentosi all’età di 85 anni il 28 dicembre. Madden era un famoso commentatore TV, il suo nome era sinonimo di football nei videogiochi, ma era stato anche un allenatore proprio con i Raiders, che lo hanno ricordato con un adesivo con le sue iniziali apposto sul retro del casco

I padroni di casa in modalità “vinci e sei ai playoff” e i pirati di Las Vegas in versione “siamo arrivati fin qui, perché fermarci a due vittorie dalla meta?” hanno dato vita ad una partita interessante e, in pieno stile Silver & Black 2021-22, ricca di crisi cardiache.

Gli ospiti sono partiti subito forte, con un drive perfetto che li ha visti entrare in end zone con il RB Josh Jacobs a conclusione di un drive da 75 yard in 12 azioni, con ben 6 primi down conquistati. A conferma del dominio iniziale nero-argento ci sono due punt forzati dalla difesa, che ha raddrizzato la situazione dopo un errore di Derek Carr, che nel tentativo di servire sul profondo DeSean Jackson si è fatto intercettare da Isaiah Rodgers; la giocata era ben pensata, il lancio ha lasciato a desiderare, il CB è stato bravo.

Non è stato l’unico errore di Carr, che ha chiuso con un 24/31 per 255 yard, 1 TD pass e 2 INT. Il QB ha subito anche 2 sack ma nonostante la pressione ha fatto il possibile per danzare avanti e indietro nella tasca per guadagnare qualche secondo mentre cercava ricevitori liberi che non sempre gli davano una mano, anche per la bravura della difesa di Indianapolis.

Dall’altro lato i Colts si sono affidati alla loro arma migliore, il RB Jonathan Taylor. Il numero 28 ha corso 20 volte, guadagnando 108 yard (5.4 di media) e segnando 1 TD. La squadra di Frank Reich era 9-0 in stagione con Taylor sopra le 100 yard e 0-6 quando il RB non raggiungeva la tripla cifra ma questa volta la difesa di Gus Bradley ha spezzato la striscia vincente fermando gli avversari quando più contava. La statistica di conversione di terzi down recita 3/11 (27.3%) per i Colts e 6/14 (42.9%) per i Raiders. La squadra di Las Vegas ha mostrato più coraggio, e anche una maggiore qualità di esecuzione, nei quarti down, giocando e convertendone ben due.

I Raiders hanno dominato ma come spesso capita non hanno sfruttato al meglio le occasioni dopo il primo drive perfetto. A parte gli errori vistosi come gli intercetti, la squadra nero-argento ha lasciato ancora una volta tanti punti per strada dopo essere arrivata in red zone: solo due volte su quattro è arrivato il touchdown, mentre in altre due occasioni ci si è dovuti accontentare di field goal del sempre preciso Daniel Carlson.

Il primo tempo si è concluso con i Raiders in vantaggio 13-10 per via di una serie di errori nel finale. Dopo il field goal del 13-3 con meno di due minuti da giocare il kicker svedese ha sbagliato il kickoff, facendo uscire la palla dalla linea laterale e regalando un’ottima posizione di partenza a Wentz e compagni. Il QB ha lanciato e lanciato contro una difesa bend but not break, fino a portare i suoi a una iarda dalla meta. La difesa dei Raiders ha resistito ai primi due assalti, ma alla terza occasione e con solo un secondo rimanente è stato Taylor a sfondare.

I Colts hanno ricevuto palla in attacco per iniziare il secondo tempo ed hanno preso il comando della partita nella maniera più improbabile possibile. Wents che sfugge alla pressione e lancia alla disperata in end zone, due difensori dei Raiders che si scontrano e la palla che dolcemente plana sulle mani di un T.Y. Hilton che attendeva tranquillo in end zone. E’ stato il picco della partita di Wentz.

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Nel drive successivo Derek Carr ha rischiato di fare la classica frittata, regalando palla ai Colts grazie ad un intercetto di Darius Leonard, bravissimo a leggere alla perfezione la mente del QB, travestirsi da camaleonte e comparire all’improvviso con la palla in mano.

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Ancora una volta Carr ha dovuto ringraziare la difesa, capace di non far pagare dazio al QB grazie ad un sack di Yannick Ngakoue che ha forzato i Colts al punt. Il terzo quarto non è stato positivo per l’attacco nero-argento, che si è però risvegliato nell’ultimo periodo rovesciando il campo grazie ad un passaggio di Carr per il suo amico Zay Jones per 42 yard. Jones concluderà la partita con 8 ricezioni per 120 yard.

Il drive, concluso in end zone sul solito asse Carr-Renfrow, ha riportato i Raiders in vantaggio e ridato respiro ad una Raider Nation in apnea. Il piccolo ricevitore da Clemson ha chiuso con 7 ricezioni per 76 yard, superando quota 1000 in stagione.

Con un running game che stava funzionando piuttosto bene, i Colts proprio nel momento clou della partita hanno deciso di mettere il loro destino nelle mani di Wentz ed il QB non ha saputo prendere i suoi sulle spalle. La squadra di casa si è dovuta accontentare di riportarsi in parità con un field goal, lasciando a Carr e compagni poco meno di due minuti per rispondere. Il numero 4 nero-argento lo ha fatto, nonostante la grandissima pressione della difesa avversaria.

L’azione della partita, quella che permette a Carr di riscattarsi per gli errori e di gridare al mondo che nel momento del bisogno lui c’è, è un concentrato di emozioni che hanno mandato in tilt i centralini dei Pronto Soccorso. Carr riceve lo snap e si vede subito arrivare come un treno in faccia Leonard in blitz, lo evita con una agilità insospettabile, continua a guardare dove lanciare mentre la pressione aumenta e completa per Renfrow che apparentemente intoccato si invola in end zone.

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Agli occhi dei più esperti una ingenuità del numero 13, che si sarebbe dovuto buttare per terra a qualche yard dalla end zone per permettere ai suoi di bruciare buona parte dei secondi residui prima di calciare un facile field goal. Con 42 secondi e 3 timeout a disposizione i Colts avrebbero l’occasione di rispondere e forzare l’overtime.

Gli arbitri rivedono il touchdown con la sede di New York e dai replay viene fuori che un dito di Kenny Moore II ha sfiorato un tacchetto delle scarpe di Renfrow. E’ sufficiente per dichiarare il ricevitore down by contact sulle 24 ed allora è un gioco da ragazzi per l’attacco dei Raiders bruciare i secondi residui ed i timeout dei Colts e calciare allo scadere il field goal che regala la vittoria alla squadra di Las Vegas e il 29° game-winning drive della carriera di Carr.

Per i Raiders la prossima sfida casalinga contro i Chargers, spostata alla notte di domenica prossima dalla NFL vista l’importanza, sarà praticamente decisiva: win and you are in. In caso di sconfitta i nero-argento dovrebbero sperare nella improbabile sconfitta dei Colts contro i Jaguars a Jacksonville ed in quella degli Steelers a Baltimore. I Colts dal canto loro sono ancora in pieno controllo del proprio destino. Hanno sprecato il primo match point, è vero, ma a Wentz e compagni basterà vincere a Jacksonville per poter conquistare i playoff.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. Ultima partita di una stagione assurda, l’ultima della week, in casa, contro i Chargers e per un posto ai playoff. Ci sono tutti gli ingredienti per un grande spettacolo.

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