Kamara da record (Minnesota Vikings vs New Orleans Saints 33-52)

I tifosi dei Saints sono stati particolarmente buoni quest’anno. Babbo Natale sotto l’albero gli ha recapitato una roboante vittoria sui Vikings. Un Babbo Natale con il numero 41. Vero e proprio Grinch, al contrario, per i tifosi di Minnesota. Mai scelta di scarpini, uno verde e uno rosso per richiamare proprio il mostro che vuole rubare il Natale, è stata più azzeccata.

Alvin Kamara nella sfida natalizia, vinta 52-33 da New Orleans, ha segnato sei touchdown su corsa, eguagliando un record che resiste dal 1929 e che ora Ernie Nevers (Chicago Cardinals) divide con lui. E sono solo quattro i giocatori in grado di segnare sei mete in una stessa contesa Nfl. Oltre a Kamara e Nevers anche Dub Jones (Cleveland Browns 1951: quattro su corsa e due su ricezione), e Gale Sayers (Chicago Bears 1965: quattro su corsa, uno su ricezione e uno su ritorno).

Un Natale particolarmente amaro per gli innamorati del purple and gold. Quello del Grinch Kamara, infatti, non è stato il solo record cui i fan dei Vikings avrebbero preferito non assistere. I 52 punti sono il massimo concesso dalla franchigia dal 1963, quando al loro terzo campionato nella Lega ne incassarono 56 dai Saint Louis Cardinals. E le 583 yard totali concesse sono il peggior dato assoluto nella storia di Minnesota.

Pubblicità

Inevitabile per coach Mike Zimmer ammettere, mentre il collega Sean Payton ballava negli spogliatoi, che “questa è la peggior difesa che abbia mai avuto”. È sicuramente così. New Orleans ha fatto quel che voleva, pur con un Drew Brees ancora lontano dalla forma migliore, pizzicato per due volte e senza alcun passaggio da touchdown. Fatta eccezione per i drive conclusi con gli intercetti di Harrison Hand e Hardy Nickerson (sì, anche leggere questi due nomi dice molto della partita, e ci arriviamo), nelle altre otto serie offensive i Saints hanno segnato sette touchdown e un field goal.

E a chi in casa vichinga si ostina a considerare l’attacco il problema maggiore, sia per colpa di Kirk Cousins o delle chiamate di Gary Kubiak, va ricordato come pur senza dare l’impressione di essere in partita al mille per mille, i giocatori offensivi gialloviola hanno provato a rispondere colpo su colpo contro una delle difese più efficaci della stagione. E almeno fino alla fine del terzo periodo ci sono riusciti. Con un briciolo di rammarico per l’intercetto mancato da Wilson nel drive successivo al primo pick di Hand. Chissà se con un’occasione in più dopo il secondo punt della sua gara Minnesota sarebbe riuscita a guadagnarsi un vantaggio e mettere qualche tarlo nella macchina offensiva nero-oro. Coi se e coi ma, è risaputo, di storia se ne fa poca. E per Minnesota rimane il libro dei record dalla parte sbagliata.

New Orleans con il successo ha provato a mettere pressione sui Green Bay Packers, per andare a caccia del bye nel primo turno di playoff. Missione ancora possibile sebbene complicata per la prova superlativa dei Packers sotto la neve contro i Titans (i Saints ottengono lo spot numero 1 se nell’ultimo turno battono Carolina, i Seahawks vincono con San Francisco e Chicago batte Green Bay). Resta l’impatto della prova dei Saints. Con un Kamara mai così impiegato, oltre al record di touchdown anche i primati personali per il maggior numero di portate in una partita (22) e per il maggior numero di yard corse in una gara (155). Potrebbe essere un interessante segnale in vista dei play-off, anche in considerazione dello stato di forma ancora non eccellente di Drew Brees (nessun touchdown contro i Vikings per lui a fronte dei due intercetti già ricordati).

Vero è che non sempre troveranno una difesa raffazzonata come quella vichinga. Davvero troppe le assenze, se immaginiamo che tra i linebacker oltre a non esserci Anthony Barr ed Eric Kendricks mancavano anche Todd Davis e Troy Dye, che avevano trovato molto spazio nelle partite senza Kendricks. Questa stagione ha dimostrato che non c’è abbastanza talento disponibile per sopperire a troppe assenze. Il che non è una giustificazione per la pochezza difensiva, con una serie incredibile di placcaggi e scelte sbagliati e una linea difensiva dove giocatori meno improvvisati degli altri non sono mai riusciti a rendersi protagonisti e non valgono un posto da titolare. Certo è che a Minneapolis verranno tirate le somme a fine anno e se anche si andrà avanti molto presumibilmente con la triade Spielman (GM), Zimmer (head coach), Cousins (QB) almeno per un altro anno, viste le attenuanti per queste stagioni e visto il contrattone del quarterback. Più facile una ricostruzione a partire dal 2022 piuttosto che subito nel 2021, dove per il terzetto di cui sopra sarà obbligatorio vincere e azzeccare una cavalcata positiva nella post season.

Il nostro nuovo libro (cartaceo e ebook)

storie di huddle ads

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.